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Autore: VickyDepp    21/02/2018    2 recensioni
« Ti prenderai un malanno »
Era la frase che gli ripetevano tutti, ma lui un po’ di più. Jeff faceva sempre tutto “un po’ di più” degli altri. Non capiva il perché, mai lo avrebbe capito, ma era così.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Axl Rose, Izzy Stradlin
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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William it was really nothing 

 

 

The rain falls hard on a humdrum town

 

Il tempo dell’Indiana non gli era mai piaciuto. In inverno voleva sempre scappare, andare al mare. Invece doveva sopportare un freddo per lui inconcepibile. Sapete quei tipi che in estate vedete sempre a dorso nudo? Quelli con il giubbino di pelle anche sotto la neve? Beh lui era così. 

« Ti prenderai un malanno » 

Era la frase che gli ripetevano tutti, ma lui un po’ di più. Jeff faceva sempre tutto “un po’ di più” degli altri. Non capiva il perché, mai lo avrebbe capito, ma era così.

« Siamo a Los Angeles, sul serio anche qui può piovere? »

Era la domanda più stupida del mondo, eppure così adeguata. Doveva essere il suo paese dei balocchi e nel suo paese dei balocchi la pioggia non era contemplata. La pioggia rendeva tutto noioso.

Si erano trasferiti da tre mesi. Jeff in realtà da sei, ma non faceva tanta differenza. Vivevano insieme da esattamente tre mesi, eppure si conoscevano da una vita intera. Le loro vite poi, non che fossero così lunghe. Almeno per ora. Sperava che non durasse tutto troppo a Lungo, eppure era febbraio, aveva appena fatto vent’anni... 

Venti?

Sono tanti? Sono pochi? 

Non riusciva a capirlo. 

 

This town has dragged you down

 

 

« Sei cambiato » 

Probabilmente era la frase che gli ripetevano di più insieme al classico intramontabile del “non cambierai mai”.

Cambio? Resto uguale? Cosa succede nella testa di un ventenne? 

E perché la sua era così fottutamente incasinata?

Sposto il lenzuolo da dosso all’altro per prendersi un po’ di coperta in più.

« ti prendi sempre tutta la coperta. Vuoi farmi morire congelato? »

Buttò un occhio sul corpo dell’altro, ancora nudo. Non sapeva perché succedeva. Non sapeva cosa gli faceva scattare dentro, eppure lo voleva sempre.

Lo cercava, lo spogliava, lo possedeva, lo voleva dentro di se. Era un vortice di passione incredibile, che però poi passava, lasciava lo spazio ai litigi, alle incomprensioni, a quella specie di amicizia. Amicizia con qualche piccolo incidente di passaggio.

« Congelato? Ma se stanotte ti ho fatto sudare » 

Le sue rispostine del cazzo, però piacevano a tutti. Non sapeva neanche perché rispondeva così alla gente, le reazioni erano sempre un misto tra “oh, che maleducato” al “Dio se me lo scoperei uno che mi risponde così”.

Sarà perché aveva vent’anni, però la seconda opzione era quella vincente.

 

 

Oh no, and everybody’s got to live their life

 

 

La vita di Jeff era strana, quasi quanto la sua. Forse di più. Lui era un libro aperto, quando riusciva. Era la persona più diretta del mondo, ma anche quella più stronza. I suoi pensieri erano sempre contrastanti, ma li esprimeva tutti senza paura. Jeff invece? Era criptico, non lo capiva. C’erano volte in cui lo pregava anche solo di fargli un pompino. Volte in cui strisciavano nei camerini dei locali e lo supplicava, lo voleva, non riusciva a stare senza di lui. Una volta da ubriaco gli scappò un ti amo, ma nessuno dei due gli diede peso. 

Non si può amare il proprio migliore amico, no? 

Altre volte invece lo evitava per settimane. Non gli si poteva neanche avvicinare. Quando vivi sotto lo stesso tetto con una persona inizia a diventare pesante. Non sapeva quante ragazze erano passate per casa loro, davvero erano inquantificabili.

Lui era sempre di un geloso marcio, ma lui era pur sempre William. O Axl. O chissà. Ma comunque, era una sua dote naturale, la possessività. Lo sapevano tutti! 

Jeff faceva di tutto per nascondersi dietro a un infinità di gusci, che però lui riusciva sempre a spezzare.

« Ho bisogno di aria, di spazio. Hai una tua stanza, ti prego, vai di là »

« Ti danno fastidio le mie cicche di sigaretta? Fumi più di me. I miei vestiti? Sai che odio mettere in ordine. L’erba in più invece non mi chiedi mai di spostarla di là. Allora, quindi, perché dovrei usare la mia stanza? »

« tutti hanno bisogno di una propria stanza. Se non ne avessi bisogno, mi sarei sposato, cazzo. »

Gli rise in faccia, gli venne proprio spontaneo, non riuscii a farne a meno.

« e chi ha bisogno di un matrimonio per vivere così! »

« Ho bisogno di una mia vita. »

« Ce l’hai. »

« Me la stai succhiando via! »

Questa volta aveva urlato, anche abbastanza forte. Lo guardò perplesso, non sapeva proprio come prenderlo se non con un 

« Cazzo, pensavo di piacerti di più mentre te la succhio. »

 

God knows I’ve got to live mine

 

 

Scoppiò di nuovo a ridere, cazzo quanto poteva essere inopportuno a volte. Jeff quando si arrabbiava diventava tutto rosso, a volte lo preoccupava e nello stesso tempo affascinava: le vene che guizzavano sotto la sua pelle nei momenti di ira avevano qualcosa di ipnotizzante. Era sempre capace di distrarlo.

« Sono serio! Non voglio un pompino, voglio vivere la mia vita! »

Inarcò un sopracciglio, che senso aveva quella conversazione?

« Cosa stai vivendo adesso? La mia? Ma non credo proprio »

« William, cosa siamo io e te? »

Si girò verso di lui di scatto, era la prima volta che gli poneva una domanda simile. 

« Non l’ho mai saputo. Non credo che mi importi saperlo. So solo che a volte anche solo vederti mi migliora la giornata, altre vorrei prenderti a schiaffi ed altre solo scoparti. »

Più sincero di così si moriva. 

« Non è una risposta, non per me. »

Finì così la conversazione. Non voleva affrontare una cosa così importante. Poteva soltanto finire male.

Nessuno sapeva di loro. Erano tutti convinti che erano due amici con un rapporto molto bello e fraterno. A casa loro era un via vai di gente, nessuno poteva immaginare che lontano dagli occhi indiscreti non vedevano l’ora di saltarsi addosso.

Axl non aveva mai provato niente di simile con altri. Non aveva mai avuto dei rapporti così frequenti con una persona sola. 

Avevano provato di tutto, avevano vent’anni, ma sessualmente almeno cento. C’era un’intesa che probabilmente non avrebbero mai più riavuto nella vita, con nessun altro.

Ma nessuno sapeva.

Due musicisti rock a Los Angeles, non potevano essere finocchi. A meno che non fai parte degli WHAM forse, ma George Michael chissà quando si sarebbe dichiarato.

 

 

Oh William, William it was really nothing

 

 

Dopo quella sparata, non si parlarono per un po’. Tolse via qualche suo vestito da camera sua. Conobbero altri ragazzi, probabilmente a breve avrebbero avuto una band. Una di quelle serie, non lui che strillava su un microfono e Izzy dietro con la chitarra. Forse poteva iniziare a formarsi qualcosa, del loro sogno. 

Un altro ragazzo venne a vivere con loro. I contatti fisici diminuirono, ma appena potevano c’erano ancora, eccome se c’erano.

Era nudo, fra le sue gambe, con la lingua dell’altro chissà dove nella gola, lo aveva durissimo e voleva solo una cosa, eppure

« William, non era davvero nulla »

Lo guardò stranito, anche perché era da un po’ che non voleva più essere chiamato con quel nome ormai.

« Cosa? »

« la mia vita, la tua vita. È solo la tua vita, è solo la mia vita. Quello che succede nel mezzo, non è davvero nulla. »

Probabilmente non aveva capito, probabilmente non era manco troppo lucido, e forse manco l’altro.

Eppure lo sentì, forte e chiaro. 

Le loro vite sarebbero cambiate inesorabilmente. Non si hanno vent’anni per sempre. Non si vive in casa da soli per sempre. Non si può scopare per sempre.

Non si può essere amanti per sempre.

 

It was your life...

 

 

Non si può cercare sempre un nascondiglio. Non siamo animali notturni. 

Non si può sempre parlare a vuoto.

Non si può sempre litigare.

Loro litigavano così tanto.

Era solo la sua vita, che si era intrecciata troppo con la sua.

Era solo la sua vita.

Il resto, era davvero nulla.

 

 

 

 

 

 

 

Ebbene, dopo 8 anni (otto anni. Otto.) dalla mia iscrizione qui, dopo anni con centinaia di fan fiction scritte e poi cancellate in un momento di rifiuto totale, eccomi con.... una one shot. Sulla mia coppia preferita. Non so manco perché l’ho scritta, forse per il semplice gusto di farlo? Può essere. Stavo sentendo la musica col telefonino, è capitata questa. Lau_mckagan, mia fedele compagna di avventure sui guns, ha appena scritto anche lei dopo secoli in questa sezione. E allora perché non farlo pure io e sparire di nuovo? Quindi eccoci qui, con l’ennesima one shot, anche se dopo anni, dedicata a Laura. E a chiunque in questi anni qualche volta ha pensato “chissà che fine ha fatto quella delle fan fiction su Axl e Izzy”.

So che qualcuno c’è, spero che questo assaggino vi basterà per un bel po’, perché ora come ora non posso garantirvi nulla di più! Grazie a chiunque la leggerà! 

 
   
 
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