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Autore: Dragonfly92    21/02/2018    6 recensioni
-È il mio colore preferito, il viola!-
Lu sembra un bambino, mentre lo dice.
Ride, come un bambino.
Di quella risata incomprensibile ad un adulto.
Di quella risata infantile, che infantile non è.
Ma profuma di conquiste e di un futuro colorato.
Annuisco, non posso fare altrimenti.
-Però non piangere, Ricky.-
Non piango, Lu.
Non piango.
(Cinquecento parole)
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I capelli di Lu sono viola.
Viola come l’omonimo fiore.
Viola come le melanzane, che Lu sceglie con cura, per sua madre, fotografa, per sé, e poi cucina, anche per me.

I capelli di Lu, sono viola.
E se dici qualcosa in merito, Lu ride.
E ride piegando le labbra senza scoprire i denti, chiudendo appena gli occhi, incorniciandoli con delle minuscole, bellissime rughe.

 -È il mio colore preferito, il viola!-

Lu sembra un bambino, mentre lo dice.

Ride, come un bambino.
Di quella risata incomprensibile ad un adulto.
Di quella risata infantile, che infantile non è.

Ma profuma di conquiste e di un futuro colorato.

Annuisco, non posso fare altrimenti.

-Però non piangere, Ricky.-

Non piango, Lu.
Non piango.

 I capelli di Lu, sono viola.
I raggi del sole li accarezzano, vi si riflettono.
La pioggia, non riesce a spegnerli.

Lu approfitta di quelle gocce per sistemarli.
Un ciuffo che non gli si addice, ma ci fa ridere entrambi.

-Dimmi che ti piaccio, Ricky.
Dimmi che sono bello.
Anche così.
Anche…-

-Lo sei.
Lo sei, Lu.-

I capelli di Lu, sono viola.
E corti.

Di un taglio che lotta per avere un senso.
Che gli è stato strappato, ma che vuol rinascere.

-Lo sei.
Lo sei, Lu.-

E lo è davvero.


Lu portava i capelli lunghi fino alle spalle.
Azzurri, Rossi, Verdi.
Da che lo conosco, i colori hanno fatto parte di lui.
Da che lo amo, i colori li ha sempre gridati.




-Non posso venire a scuola.-
-Perché?-
-Mi…
Ho sbagliato.
La tinta, ho sbagliato la tinta.
È…
Tutto blu.
E, nero.
O…-
-Lu, tutto bene?-
-Devo sistemare i colori.-

Due giorni senza sentirti.
Non rispondevi più.

Tua madre, la confessione che gli ho strappato.





-Lu…-

Era una macchia livida, in quello scenario bianco.

-Lu…-

Era, disarmante.
Il respiro costretto fra le sue labbra.

-Ha...
Ha detto.-

Il deglutire, sospendere.
Attendere il controllo necessario.

-Che non devo per forza scrivermelo in faccia.
C-che sono frocio.
Che posso anche…-

-Lu…-
-Provare a sembrare n-normale.
Un figlio, normale.-

Era, disanimante.

Vedere il suo zigomo gonfiato di violenza.
La sua pelle, macchiata da quei colori.

-Ma…
P-preferisco essere un anormale coi capelli viola.
Che un normale sempre ubriaco.-

-Glielo hai detto.-

-Si.-

Sorridese, appena.
Non potei che riflettere quel sorriso.

-Lu…-

Mi avvicinai.

I capelli tagliati di netto, in più punti, senza coerenza.

Una goccia trasparente, che calcava la pelle gonfia, e blu.

-N-non ti sta bene questo colore, Lu.-

Sfiorai quella lacrima.
La cancellai dal suo volto.

-Non sta bene, sulla tua pelle.-

Sulla tua anima.




I capelli di Lu, sono viola.
È là, che quel colore deve stare.
Solo e soltanto là.






Ricky ha dipinto i capelli di Lu. 
Perché lui, il braccio non riesce più a muoverlo.

E perché essere precisi, con la vista a metà, è più difficile.

Lo fa, perché con l’odio si era sbiadito.

Lo fa, perché Lu possa tornare a dire che è il suo colore preferito.
Ora che riflette tutto il loro amore.




   
 
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