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Autore: Soleil Jones    21/02/2018    2 recensioni
[Traduzione]
Autore: hetalia-text-messages (on Tumblr).
Personaggi: America/Alfred F. Jones, Donald Trump.
Avvertenze: La stima che provate nei confronti di America potrebbe raggiungere livelli tali da sfondarvi il soffitto. Siete avvisati.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, America/Alfred F. Jones
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'it's a silly world, isn't it?'
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Disclaimer: Questa fanfiction non è farina del mio sacco.
Una volta avuto il permesso dell'autore, io mi sono limitata a tradurla.
You can find the original version of this fanfiction
(along with an amazing blog because, what can I say, joys exist)
here.
Please, enjoy.
 

Mr. T & Mr. Jones — LA PIAGA D'AMERICA

"Tu hai solo settantuno anni[1], giusto? Perché hai l'aspetto di un Umpa Lumpa? I tuoi capelli sono veri? Anzi, rettifico! Perché hai l'aspetto di un Cheeto Puff[2]? Cosa farai per aiutare questo paese? Quanto costerà questo fantomatico muro? Quanto sarà alto? Di cosa sarà fatto? Che ti ha fatto il Messico? Come pensi di rimettere in piedi l'economia?"
"Sicurezza."
"Aw, andiamo, boss! Non puoi prendere e buttarmi fuori!" America cinse le spalle dell'uomo con un braccio e aggiunse: "Siamo nella stessa barca!"
"Non sono sicuro di poter rendere di nuovo potente uno come te, insopportabile ragazzino." disse Trump, scostando il braccio della nazione.
"Amico, sembra di sentir parlare Jackson!" E così dicendo, America gli diede una vigorosa pacca sulla schiena. "Merda, spero di non aver rotto niente, Mr. Presidente Più Vecchio di Sempre!"
"Esci dal mio ufficio." Trump indicò la porta. "E comunque, come hai fatto ad entrare?"
"Secret Service." rispose America, facendogli la linguaccia. "Certo che sei davvero antipatico. A Obama non dava fastidio se ogni volta che entrava in ufficio mi mettevo a cantare Party in the U.S.A. con solo i miei boxer a stelle e strisce addosso. Ma tu? Tu mi hai tirato il tuo parrucchino."
"Io non indosso un parrucchino." sbottò Trump, alzandosi in piedi. "Me ne vado."
"Ma avevamo appena cominciato! E ho ancora altre domande. In che modo essere un uomo d'affari equivale ad avere esperienza politica? Com'è che tua moglie sta ancora con te? È un porcellino d'india quello che hai in testa[3]? Prenderà vita per mangiarti il cervello?"
E continuò così, senza smettere di seguire il presidente.
"Mio Dio, va' via!"
Trump guardò lo staff come per chiedere aiuto, ma tutti si limitarono ad alzare gli occhi al cielo.
"Oh, il telefono." America tirò fuori l'apparecchio e rispose alla chiamata. "Ehi, Inghilterra! No, non gli sto dando fastidio! Non ti fidi? Non lo faccio mai!" Annuì un paio di volte. "Okay, glielo dirò. Love you[4]!" E riagganciò con un gran sorriso. "Mi ha detto di dirti che sei un gran buffone e che se pensi di poterti avvicinare a casa sua sei un illuso!"
"Ho chiuso."
E detto ciò, Trump marciò fuori dal suo ufficio.
"Vittoria[5]!" urlò America, per poi sorridere all'uomo dietro di lui. "Ehi."
"Bel lavoro." si complimentò Pence, dandogli il cinque.
"Il tutto in una giornata lavorativa!" proclamò il biondo.

*
 
"Stupido, stupido ragazzino." Trump iniziò a impilare le sue scartoffie. "Chi l'ha fatto entrare?"
"Washington." rispose un membro dello staff, facendo capolino con la testa, "È stato Washington." per poi sparire così com'era comparso.
"Be', io non lo permetterò!" E per enfatizzare la sua dichiarazione sbatté le mani sul tavolo. "La prossima cosa che farò sarà cacciarlo via."
"Sup, Mr. T?" esordì America, arrivando a passo di carica come se fosse a casa sua. "Vuoi qualcosa dal McDonald's?"
"Se volessi potrei comprarlo, il McDonald's." ringhiò Trump.
"Ehi, questo è lo spirito giusto! Costruiamome uno proprio qui!" esclamò America, indicando un punto a casaccio nell'atrio. "Andiamo, i bambini ne andranno matti! E pensa a quanti soldi pagherebbe la gente pur di mangiare alla Casa Bianca!"
"Hhm." Trump si sfregò il mento, pensoso. "Non hai tutti i torti."
"Sarebbe un rischio alla sicurezza!" urlò qualcuno. "Non è assolutamente fattibile."
"Sventato di nuovo." America pestò un piede. "Perchè le mie idee non piacciono a nessuno?!"
Un membro dello staff rispose con fare pragmatico: "Ha cercato di far approvare l'installazione di una vasca delle palline e di un tavolo da biliardo, Mr. Jones."
"Mi prendi in giro; era una genialata! Stento ancora a credere che abbiate respinto il progetto!" America abbassò le spalle, e concluse: "Va bene, so capire quando non sono desiderato. Goodbye."
Dopodiché si trascinò giù per l'atrio con aria sconsolata.

*
 
 
"Finalmente, un po' di pace e silenzio."
Trump scivolò sotto le coperte, in un letto in cui, notò, sua moglie non c'era.
"Ma dov'è?"
"HEY, TRUMPET[6]!"
La finestra andò in frantumi, e America balzò dentro. "VOLEVO AUGURARTI SOGNI D'ORO!"
"FUORI DI QUI!"
E con ciò, Trump gli lanciò un cuscino in testa, ma America lo intercettò e afferrò con una mano senza problemi. "Whoops. Be', buonanotte!"
Scavalcò la finestra con il cuscino ancora con sé, lasciandosi indietro il presidente, impegnato a maledire la sua esistenza.
The end.
 

Note [serie] dell'autrice
[1] Nel testo originale questa frase ("Hai solo settantuno anni, giusto?") rende molto meglio, in quanto America dice: "You're seventy-one years young, right?"
Mette in evidenza come i settantuno anni di Trump (e di qualsiasi altro essere umano) siano pochi ai suoi occhi, oltre a sfotterlo in una maniera a parer mio deliziosa.

[2] I Cheeto Puff sono degli snack americani a base di formaggio e farina di mais. E basta una capatina su Google Immagini per capire quanto dannatamente azzeccata sia questa analogia, LMAO.
[3] "Is your hair a guinea pig?" rappresenta uno di quei casi in cui chi traduce defenestrerebbe il computer perché, CRISTO SANTO, QUANTO CAZZO È PERFETTA LA VERSIONE ORIGINALE?
[4] L'ho lasciato tale e quale all'originale perché onestamente, almeno per me, è come quando chiamo mio fratello minore "amò" giusto perché è la cipolla. Inoltre l'ho trovato esilarante, LOL. A voi la libertà di interpretazione!
[5] Nella versione inglese Alfred esclama: "Q&A!", che sta ad indicare interviste, dibattiti etc., ma che a conti fatti trovavo difficile da rendere in italiano. Poi ho pensato a Trump che dice: "Ho chiuso." e ad America che gli strilla appresso: "Chiuso!"
E sì, no, ha senso. Giusto.

[6] "Trumpet" significa trombetta. E tralasciamo il fatto che mi potrebbe anche far pensare alla specie di zucchine che mia madre chiama così (LOL), ho pensato rendesse molto meglio in inglese.


Note [sicuramente meno serie delle precedenti] dell'autrice
All'inizio la lista delle specificazioni era più lunga, poi ho deciso di lasciarvi in pace. :"D
E che posso dire, HO AMATO OGNI SECONDO PASSATO A TRADURRE, OKAY? OKAY.
I'm in love.
In pratica stavo navigando nel tag dell'AmeIce su Tumblr, quando sono incappata in questo blog assolutamente fantastico che mi ha incuriosita. Ho frugato un po' in giro e, BOOM!, ecco sbucare questa perla!
Non potevo non chiedere il permesso di portarla su EFP.
E scoprire che esistono i tag Aph Trump e Aph Obama (date loro un'occhiata; a parte una o due fanfiction di gusto molto dubbio sono esilaranti!) non mi ha aiutata a sopprimere l'impulso.
So yup, here it comes!
Spero sia piaciuta a voi tanto quanto è piaciuta a me.
Alla prossima,
SOLEIL 
  
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