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Autore: Saigo il SenzaVolto    22/02/2018    1 recensioni
AU, CROSSOVER.
Prequel de 'La Battaglia di Eldia'
Boruto Uzumaki, il figlio del Settimo Hokage di Konoha. Un prodigio, un genio. Un ragazzo unico nel suo genere.
Un ragazzo il cui sogno verrà infranto.
Una famiglia spezzata. Una situazione ingestibile. Un dolore indomabile. Una depressione profonda. Un cuore trafitto.
Ma, anche alla fine di un tunnel di oscurità, c'è sempre una luce che brilla nel buio.
Leggete e scoprite la storia di Boruto Uzumaki. La sua crescita, la sua famiglia, il suo credo, i suoi valori.
Leggete e scoprite la storia di Boruto Uzumaki. Un prodigio. Un ninja. Un traditore. Un Guerriero.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Himawari Uzumaki, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sarada Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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NUOVO TEAM



15 Febbraio, 0015 AIT
Villaggio della Foglia, Terra del Fuoco
Accademia Ninja
09:00

Boruto, Mikasa e Sora si allinearono uno affianco all’altro in posizione di attesa, imitati anche da tutti gli altri studenti della loro classe.

Dinanzi a loro, il maestro Shino si ergeva con serietà e fermezza, fissando i suoi allievi con uno sguardo orgoglioso e determinato. Dietro di lui, diversi Jonin di tutte le età si trovavano posizionati con le spalle al muro, ognuno di loro in attesa di scoprire i membri della loro futura squadra proprio come i ragazzi davanti a loro.

Tutti erano nervosi e tesi, ed ognuno degli studenti sentiva la trepidazione e il nervosismo salire di secondo in secondo.

“Prima di comunicarvi la disposizione delle squadre vorrei dirvi una cosa,” cominciò a dire Shino, la sua voce sempre monotona e seria. “Avete superato l’Esame di diploma, ma quello non era altro che un punto di passaggio. Tutti voi non avete ancora terminato il vostro percorso per diventare degli Shinobi, non dimenticatevelo. Da oggi in poi, dovrete fare affidamento sul vostro nuovo sensei per riuscire a migliorare e crescere. Sono stato chiaro?”

“Sì!” risposero all’unisono tutti i ragazzi.

Shino annuì. “Come tutti sapete,” riprese poi a dire di nuovo. “Un team è un’unità composta da tre persone selezionate per svolgere insieme delle missioni. Ma il concetto non si ferma soltanto a questo. Una squadra a tre indica dei compagni a cui si può affidare la propria vita. Perché? Perché nelle vostre future missioni il lavoro di squadra e la fiducia tra compagni possono fare la differenza tra la vita e la morte.”

Boruto e tutti gli altri annuirono.

“In questo momento,” continuò il maestro. “Tutti voi vi trovate sulla soglia di quella che sarà d’ora in avanti la vostra vita come ninja. Non dimenticatevelo.”

Poi, appena finì di pronunciare quel discorso, Shino tirò fuori dal nulla un rotolo sigillato con lo stampo dell’Hokage marchiato sopra di esso. Poi lo srotolò ed incominciò a leggerlo.

“Queste sono le combinazioni delle squadre. Appena finirò di elencare i membri di un team, tutti quelli che saranno stati chiamati si rechino nell’altra aula assieme ai loro maestri. Tutto chiaro?”

Gli studenti s’irrigidirono. “Sì!”

Shino li fissò con serietà e decisione, cominciando poi ad elencare ogni singolo studente.

“Denki Kaminarimon, Metal Lee, Iwabe Yuino. Voi tre sarete il Team 5.”

I tre ragazzi in questione sorrisero ampiamente, uscendo dalla sala e preparandosi ad incontrare il loro sensei.

“Wasabi Izuno, Namida Suzumeno, Houki Taketori. Voi tre sarete il Team 15.”

E così, l’elenco si protrasse per altri dieci minuti buoni, fino a quando il numero degli studenti rimasti si ridusse drasticamente. Boruto e i suoi amici continuarono a lanciarsi delle occhiate nervose tra di loro, sperando ognuno in cuor proprio di finire nello stesso Team.

“Chocho Akimichi, Inojin Yamanaka, Shikadai Nara. Voi tre sarete il Team 10.”

I tre ragazzi sospirarono, uscendo dalla stanza con i loro volti annoiati.

Che sorpresa…”

Poi, il maestro Shino prese a fissare gli ultimi sei studenti rimasti nella classe, il suo sguardo serio e penetrante.

“Adesso, le ultime due squadre saranno queste,” dichiarò l’Aburame, i suoi occhi nascosti dalla maschera fissi sul rotolo nelle sue mani.

Tutti quanti sentirono la tensione salire alle stelle. Questo era il momento che tutti stavano aspettando.

Ti prego!” disse mentalmente Boruto, rivolgendosi a qualsiasi divinità potesse esistere. “Ti prego!”

“Sora Hikari, Mikasa Ackerman, Sumire Kakei,” disse Shino-sensei con serietà. “Voi sarete il Team 3.”

Boruto, Mikasa e Sora rimasero di sasso all’udire ciò.

“Invece,” continuò a dire il maestro. “Sarada Uchiha, Boruto Uzumaki e Mitsuki formeranno l’ultima squadra di quest’anno: il Team 7.”

Il silenzio assoluto fu l’unica risposta che Shino ricevette appena finì di leggere le combinazioni. Nessuno dei presenti si mosse per diversi secondi. Nessuno osò aprire bocca per un lasso di tempo indefinito.

Finché, alla fine, Mitsuki si voltò verso il suo compagno di squadra con un sorriso. “A quanto sembra siamo davvero finiti in squadra insieme.” disse con la sua voce allegra di sempre. “Non è fantastico, Boruto?”

Ma il biondino non rispose, continuando a fissare con gli occhi sgranati la figura di Shino-sensei.

Finché, alla fine, tutta la rabbia che aveva dentro esplose all’improvviso.

“No!” dichiarò con decisione, riscuotendo tutti dal silenzio.

Shino e gli altri si voltarono subito verso la persona che aveva pronunciato quella parola con così forza da aver fatto riecheggiare la sua voce per tutta l’aula deserta, le loro espressioni confuse.

“Mi rifiuto di accettarlo!” continuò a dire Boruto, fissando il maestro con feroce determinazione. “Non accetterò di entrare in questo Team!”

Mitsuki, Sarada e Shino rimasero allibiti. “Che cosa?” esclamò il maestro, confuso da quell’atteggiamento così inaspettato del biondo.

“Non accetto di entrare nel Team 7,” ripeté Boruto, la sua voce e la sua faccia serie e prive di esitazione. “Sensei, richiedo ufficialmente di entrare in squadra con Mikasa e Sora. Non accetterò di essere combaciato con nessun altro!”

L’Aburame sgranò gli occhi sotto la maschera all’udire ciò. “Boruto, cosa stai dicendo?”

“Anche noi richiediamo la stessa cosa!” fece anche Mikasa dopo di lui, fissando assieme a Sora il maestro con i volti pieni di determinazione. “Richiediamo che Sumire sia sostituita con Boruto, e non abbiamo alcuna intenzione di cedere!”

La Rappresentante si voltò verso i suoi compagni, confusa e stupida da quelle loro parole. “M-Ma perché?” domandò lentamente, incapace di comprendere.

Sora si voltò verso la ragazza dai capelli viola. “Non te la prendere, Rappresentante,” cominciò a dire, la sua voce più seria del solito. “Noi non abbiamo nulla contro di te. Ma non abbiamo intenzione di finire in squadra con nessun altro che non sia Boruto!”

Sumire e gli altri lo fissarono a bocca aperta, scioccati. Tuttavia, prima che qualcuno potesse controbattere, anche Boruto decise di chiarire le cose.

“Anche per me vele lo stesso!” disse con fermezza, voltandosi verso i suoi compagni ufficiali. “Sarada, Mitsuki, io non ho nulla contro di voi. Ma non permetterò a nessuno di separarmi da Mikasa e Sora. Non posso restare in squadra con voi. Mi dispiace.”

I due lo guardarono con gli occhi sgranati. “Ma perché?” domandò Sarada. “Perché siete così intenzionati a restare insieme? Perché non vuoi restare in squadra con noi, Boruto?”

Boruto la fissò con determinazione. “Perché loro due sono le uniche persone di cui io possa fidarmi e a cui voglio bene.”

Mitsuki e Sarada sgranarono gli occhi.

“Boruto, non essere impulsivo.” lo richiamò Shino-sensei dopo un secondo. “Tu sei stato personalmente selezionato per entrare in questa squadra. Il Team 7 è da sempre stato costituito dagli studenti più eccellenti dell’Accademia. Lo stesso Sesto Hokage, così come anche tuo padre e i genitori di Sarada, fecero tutti parte di questo Team.”

Boruto si voltò verso di lui, fissandolo con i suoi occhi freddi.

Shino continuò a parlare. “Boruto, tu sei lo studente più bravo della classe. Assieme a te, Sarada e Mitsuki sono dei ragazzi che eccellono in ogni campo della lotta e del Ninjutsu. Proprio per questo motivo voi tre siete stati scelti per portare avanti il Team 7. Non puoi semplicemente chiedere di essere trasferito con così tanta leggerezza.”

Gli occhi del biondino si assottigliarono. “A me non interessa del passato e della storia del Team 7.” disse lentamente. “Io sto semplicemente dicendo che voglio entrare in squadra con le uniche persone con cui posso collaborare.”

Poi, tirando fuori uno shuriken dal nulla, Boruto lo lanciò con precisione addosso a Shino-sensei, il quale lo afferrò con le dita senza sforzo.

“Che modi sono questi, Boruto?” domandò l’Aburame con un tono serio.

Boruto non si lasciò intimorire. “Una squadra a tre indica dei compagni a cui si può affidare la propria vita, giusto? In questo caso, occorre un buon bilanciamento e una sintonia eccellente tra i membri della squadra! Ad esempio, gli shuriken volano dritti solo se hanno un buon bilanciamento!”

Poi, il biondo evocò un secondo shuriken con una mano, lanciandolo a caso all’aria. L’arma roteò verso il maestro Shino per un paio di secondi, prima di perdere l’equilibrio e cambiare traiettoria da solo, conficcandosi a terra senza aver colpito il bersaglio.

“Ma, come ha appena visto, uno shuriken sbilanciato non potrà mai procedere verso il bersaglio,” continuò a dire Boruto subito dopo. “La stessa cosa vale per le squadre a tre! Io riconosco il talento e le abilità di Sarada e Mitsuki, ma se si parla di affinità allora il discorso cambia completamente!”

Mitsuki lo guardò con un sopracciglio incurvato. “Eppure, ieri quando ci siamo allenati insieme abbiamo collaborato efficacemente tutti e tre. Non è forse una buona affinità questa?”

Boruto scosse la testa. “Un buon team non si basa soltanto sul lavoro di squadra,” rispose con un tono serio, rivolgendosi a tutti. “Ma sulla fiducia e l’unione dei propri membri. Io non ho nulla contro voi due, ma le uniche persone di cui mi fido e a cui affiderei la mia vita sono Mikasa e Sora. Nessun altro.”

“E lo stesso vale per noi due,” dichiarò anche Mikasa. “Io e Sora accetteremo di entrare in squadra solo e soltanto con Boruto.”

Sumire li guardò con confusione. “Ma… allora cosa vorreste fare?”

Sora puntò un dito verso di lei. “Scambiare te con lui,” rispose semplicemente il moro. “Non è così difficile. Basta che tu prenda il suo posto nel Team 7 e lui il tuo nel nostro. Per te sarebbe un problema?”

La Rappresentante scosse la testa lentamente, i suoi occhi che si muovevano a fissare Boruto e gli altri. “N-No. Per me non cambia molto…”

“Allora non vedo dove sia il problema!” disse Boruto con decisione, rivolgendosi al maestro. “Le basterà scambiare i nostri nomi e tutto si sarà risolto. Non crede anche lei, Shino-sensei?”

L’Aburame lo squadrò con gli occhi. “Quindi, se ho capito bene, tu vuoi stare in squadra solo con le persone che ti sono più gradite? Mi sembra una decisione impulsiva da parte tua.”

Boruto scosse la testa. “Sbagliato.” rispose. “Voglio restare in squadra solo con le uniche persone a cui possa affidare volentieri la mia vita! Non sto agendo d’impulso, ma bensì sto cercando di convincerla a non farmi rifiutare l’incarico di ninja che lei stesso mi ha conferito due giorni fa! Io ho deciso di diventare ninja per proteggere le mie persone care. Non posso farlo senza un team di persone che possa aiutarmi a raggiungere il mio obiettivo.”

Shino e Boruto si fissarono negli occhi per diversi instanti senza proferire parola. Nell’aula, l’aria si fece tesa e pesante per diversi secondi.

Finché, alla fine, l’Aburame abbassò la testa e sospirò. “Molto bene,” disse lentamente. “Se voi tre ne siete davvero convinti, allora venite con me.”
 



Venti minuti dopo, nella sala professori dell’Accademia, Shino finì di scrivere con un moto rapido sopra un rotolo di carta rossa, avvolgendolo una volta finita la stesura e consegnandolo a Boruto, Mikasa e Sora che stavano dietro di lui intenti ad osservarlo.

Boruto lo prese in mano. “Che cos’è?” domandò con un tono confuso.

Shino lo fissò con serietà. “Una concessione straordinaria,” rispose. “Ho deciso di acconsentire alla vostra richiesta solo per un motivo. Perché? Perché voi tre mi avete mostrato in questi anni una sintonia ed una collaborazione tra di voi impareggiabili. Perciò ho scritto e firmato con il mio consenso una richiesta di concessione all’Hokage per fare in modo che voi tre possiate finire insieme nello stesso Team.”

I tre giovani si inchinarono col busto all’udire la sua spiegazione, sinceramente grati al loro maestro per il favore enorme che gli stava concedendo.

“Grazie mille, sensei.” lo ringraziò Sora con serietà. “Lei non sa quanto il suo aiuto significhi per noi.”

Il maestro sorrise appena con le labbra. “Comunque sia,” riprese a dire di nuovo, il suo tono tornato di nuovo serio. “Per raggiungere il vostro obiettivo dovrete dimostrare a me e a tutti gli altri insegnanti la vostra compatibilità e la vostra decisione in merito a questa scelta. Se non lo farete, allora la vostra richiesta verrà considerata nulla.”

Boruto lo guardò con determinazione. “Cosa dobbiamo fare?”

“Dovrete consegnare voi stessi questa concessione all’Hokage,” spiegò loro l’Aburame. “Tuttavia, il Settimo al momento si trova fuori dal Villaggio, in una zona ad accesso limitato a nord dei Cancelli della zona Est di Konoha.”

Mikasa non batté neanche ciglio. “Ci basterà raggiungerlo lì dunque.”

Shino annuì. “Esatto, ma la cosa non sarà così semplice per voi.” rispose con un tono lento e solenne. “Perché? Perché il corpo di guardia dell’Hokage è stato appena avvisato della vostra visita dal sottoscritto, ma non vi faranno passare molto facilmente solo per questo. La zona dove si trova il Settimo è ad accesso limitato, e solo i Jonin di rango elevato possono superarla. Superare la guardia non sarà semplice per voi Genin.”

“Di questo non deve preoccuparsi,” dichiarò Boruto con confidenza appena il maestro finì di parlare. “Perché noi non ci lasceremo fermare da una simile bazzecola.”

Sora annuì con decisione. “Consegneremo all’Hokage quel rotolo! A qualunque costo!” disse a sua volta. Mikasa si limitò ad annuire con un solo, deciso cenno del capo.

Shino li osservò per diversi istanti con serietà ed uno sguardo indecifrabile. Poi sorrise, annuendo a sua volta.

“Molto bene, sapete cosa fare.” disse. “Andate.”

I tre ragazzi non se lo fecero ripetere due volte.

 



15 Febbraio, 0015 AIT
Villaggio della Foglia, Terra del Fuoco
Zona Nord ad Accesso Limitato
11:35


Boruto fermò la sua corsa saltando sopra un ramo di un albero della foresta esterna ai Cancelli orientali del Villaggio. “Siamo arrivati!” disse.

Dietro di lui, Mikasa e Sora atterrarono sopra il suo stesso ramo, osservando ciò che sorgeva davanti a loro, a circa duecento metri di distanza dal punto in cui si trovavano.

Era un lungo ponte di legno che separava due argini di un fiume, i quali erano alti almeno due o trecento metri rispetto al livello dell’acqua. Il ponte era interamente fatto di corde e tavole di legno, e si ergeva nel vuoto senza problemi, mentre in basso il fiume scorreva rapido e scattante, il rumore dell’acqua che si faceva sentire anche da quell’altezza.

“La zona ad accesso limitato comincia da oltre quel ponte,” disse Mikasa, la sua voce perennemente priva di emozione. “Una volta superato, non dovrebbe essere difficile trovare il Settimo.”

“Che stiamo aspettando allora,” disse Sora, accingendosi a procedere. “Non perdiamo tempo e andiamo subito lì!”

Ma, prima che potesse fare un solo passo, Boruto lo afferrò saldamente con una mano.

“Non essere avventato, Sora.” lo ammonì lui seriamente, fissando il ponte con uno sguardo calcolatore. “Gettarsi lì a capofitto senza un piano sarebbe come finire volontariamente nella trappola degli avversari!”

Sora lo guardò con un sopracciglio incurvato. “Trappola?” ripeté, confuso.

Boruto gli fece un cenno col capo verso il ponte. “Guarda bene i punti di sostegno delle corde,” lo esortò il biondino. “Quella è una trappola.”

Sora e Mikasa osservarono da lontano i punti indicati da Boruto. I loro occhi si sgranarono. Quattro piccoli kunai erano stati conficcati proprio sotto i punti in cui erano legate le corde che sostenevano il ponte. Se ci fossero passati sopra senza curarsene, allora il loro peso avrebbe fatto abbassare verso il basso le corde di sostegno, inducendole a tagliarsi da sole a causa dei kunai.

“Shino-sensei ha detto di aver avvisato il corpo di guardia del nostro arrivo,” continuò a dire Boruto, sorridendo dalla trepidazione. “Perciò si aspetteranno la nostra comparsa senza dubbi. Ma non ci lasceranno passare senza tentare almeno di ostacolarci. Capite adesso? Questa è una sfida che dobbiamo superare per riuscire a consegnare all’Hokage il rotolo e per dimostrare che siamo davvero decisi a restare uniti come un Team. Il corpo di guardia del Settimo sarà il nostro avversario durante questa prova.”

Gli occhi di Mikasa si assottigliarono. “Capisco,” disse a bassa voce. “Il loro intento è cercare di vedere se la nostra motivazione è abbastanza salda da riuscire a superare anche questa prova…”

“Ma perché non ce lo dicono e basta?!” esclamò lentamente Sora, esasperato da tutta questa faccenda. “Certo che questi ninja sono davvero meschini!”

Boruto e Mikasa sospirarono. C’era un fondo di verità nelle sue parole.

Adesso che si erano accorti della trappola, i tre giovani scesero dal ramo e si diressero a passo lento verso il ponte, accingendosi a rimuovere i kunai conficcati nei punti di sostegno.

Tuttavia, prima che potessero farlo, accadde qualcosa.

“Fermi lì!” fece una voce misteriosa all’improvviso.

Boruto e gli altri si fermarono all’istante. Una figura misteriosa apparve dal nulla dinanzi al ponte, dall’altro argine del fiume, intenta a fissare i tre ragazzini con un sorrisetto confidente. Era una ragazza di poco meno di vent’anni, senza ombra di dubbio. Indossava gli abiti standard del corpo di guardia, aveva dei capelli neri corti portati similmente ad un caschetto sciolto e dei profondi e grandi occhi rossi.

Boruto la riconobbe all’istante. “Mirai, che piacere rivederti.” disse con un tono ironico ma non malevolo.

La ragazza, Mirai, sorrise ampiamente. “Boruto,” ricambiò il saluto, il suo tono serio ma pacato. “Che bello rivederti. Come vanno le cose?”

Il biondino alzò le spalle, sorridendo appena. “Non mi lamento.”

Sora guardò la loro interazione con confusione e stupore. “La conosci?”

Boruto annuì, gli occhi sempre puntati sulla ragazza. “Mirai Sarutobi. Chuunin del Villaggio, maestra nelle Arti Illusorie e Capo della guardia del corpo del Settimo. È anche la nipote del Terzo Hokage e la cugina di Konohamaru-sensei. Veniva spesso a trovare me e mia sorella quando ero piccolo a casa. La sua abilità e la sua forza sono rinomate in tutto il Villaggio. Non è un avversario da sottovalutare.”

Poi, il biondino fece un passo in avanti, guardando Mirai con decisione e serietà. “Siamo qui per incontrare il Settimo Hokage,” disse ad alta voce. “Dobbiamo consegnargli una petizione personalmente.”

Mirai scosse la testa, fissandolo con serietà e fermezza. “Abbiamo l’ordine di non lasciar passare nessuno senza autorizzazione,” ribatté lei. “Indistintamente.”

I tre ragazzini si portarono l’uno affianco all’altro.

“Credo che a questo punto dovremo usare la forza.” disse Sora agli altri due, sorridendo appena con le labbra.

Mikasa annuì. “Ma Boruto ha detto che quella è una Chuunin. Non avremo speranza se farà sul serio contro di noi.”

Boruto si mosse lentamente verso il ponte, rimuovendo uno dei kunai nascosti sotto le corde. “Dovremo agire tutti insieme se vogliamo superarla.” disse seriamente, gettando il kunai nel vuoto. “Attacchiamo insieme in contemporanea senza però avvicinarci a lei tutti e tre. In questo modo potremo studiare i suoi movimenti e massimizzare le possibilità di vittoria.”

Mikasa e Sora rimossero i kunai rimasti. “Come?” domandò la nera.

“Io e te cercheremo di distrarla attaccandola frontalmente, mentre Sora ci supporterà da lontano.” rispose il biondo.

Gli altri due annuirono.

Mirai sorrise, tirando fuori dalle tasche i suoi caratteristici pugnali. “Vedo che vi siete accorti della trappola,” si complimentò lentamente. “Siete piuttosto svegli, ve lo concedo.”

Senza dire poi un’altra parola, Mikasa e Boruto scattarono in avanti.

Mirai li imitò immediatamente, portandosi dinanzi a loro sul ponte e sferrando un colpo di pugnale mirato alla testa di Boruto che però lo parò con un suo kunai. Ma Mirai effettuò immediatamente dopo un balzo in aria, sferrandogli un calcio sulla guancia che lo fece tentennare per diversi secondi.

Boruto però si riprese dopo un secondo, lanciandogli un altro colpo di kunai dal basso. Mirai scartò con un passo indietro lontano dall’attacco, solo per ritrovarsi alle spalle Mikasa, la quale era pronta a colpirla con un kunai alla testa.

Tuttavia, con un rapido movimento del corpo, la ragazza si abbassò di scatto ed afferrò Mikasa con una mano, scagliandola addosso a Boruto con un movimento secco. Boruto la afferrò con le braccia, rimettendola in sesto.

Poi, con uno scatto in avanti, il biondino si portò davanti all’avversario e le sferrò un rapido affondo laterale con il kunai. Mirai fece appena in tempo per evitarlo che subito però il biondo deviò la traiettoria del colpo con uno scatto decisamente rapido, puntando adesso al suo cuore. La Chuunin sgranò gli occhi, bloccandolo appena con uno dei suoi pugnali.

Lei e Boruto continuarono a scambiarsi colpi di lame per un paio di secondi, nessuno dei due che riusciva ad avere la meglio.

“Sei migliorato!” disse Mirai con un sorriso, cozzando un pugnale contro il kunai del ragazzino. “Non mi aspettavo una simile abilità e prontezza di riflessi da parte tua! Non sono riuscita a colpirti nemmeno una volta senza neanche trattenermi troppo.”

Boruto sorrise, sferrandole un pugno verso la faccia che la Chuunin evitò con un balzo. Mikasa approfittò del momento di distrazione per lanciarle addosso una raffica di shuriken, ma Mirai li parò con i suoi pugnali.

SUITON;” fece poi la voce di Sora. “Suireiha!” (Proiettile d’Acqua)

Mirai sgranò gli occhi, osservando con stupore una serie di getti di acqua diretti contro di lei mentre era ancora in aria. I proiettili perforanti le si scagliarono addosso con rapidità, ma lei riuscì ad evitarli di striscio avvitando abilmente tutto il corpo in aria.

Sora serrò i pugni. “Boruto non scherzava,” pensò tra sé. “Quella tipa è davvero abile nella lotta. I suoi movimenti sono davvero rapidi e precisi, ed è riuscita ad evitare una raffica di shuriken seguita dalla mia tecnica con relativa facilità!”

Appena l’avversario atterrò sul ponte, Mikasa scartò in avanti con due kunai nelle mani, evitando con un movimento rapido del corpo un pugno da parte di Mirai e sferrandole due fendenti dai lati che la giovane Chuunin parò coi suoi pugnali.

Mikasa però se lo aspettava, lanciandole contro poi un calcio dalla potenza non indifferente che la centrò in pieno petto, scagliandola all’indietro con un grugnito.

Mirai si fermò dall’altra estremità del ponte. “Siete bravi, lo ammetto!” disse loro con un sorriso, toccandosi il petto dolorante. “La vostra coordinazione e i vostri colpi sono davvero eccellenti! Adesso capisco perché siete così famosi all’Accademia!”

Boruto si portò affianco a Mikasa, assumendo entrambi delle pose di difesa.

“Ma adesso basta giocare!” disse ancora la Chuunin. “Mi avete fatto venire la voglia di insegnarvi la cruda realtà degli Shinobi!”

Detto ciò, Mirai scattò in avanti verso di loro, le sue mani che si mossero a formulare diversi sigilli.

Boruto assottigliò gli occhi. “Genjutsu, eh?”

Con un rapido scatto in avanti, il biondo si portò di nuovo dinanzi a lei, sferrandole un calcio laterale prima che potesse attivare la tecnica illusoria. Mirai interruppe i sigilli, bloccando il calcio con un braccio e allontanando da sé il biondo.

Ma Mikasa reagì all’istante, comparendole dinanzi in un solo secondo e sferrandole un'altra raffica di kunai che la Chuunin fu costretta a bloccare con i pugnali. Poi, appena le due finirono di scontrarsi, Mikasa afferrò con una presa salda della mano sinistra il braccio di Mirai, impedendole di allontanarsi.

La Chuunin sgranò gli occhi. “Cosa?”

“Adesso, Sora!” esclamò Mikasa.

Il moro non se lo fece ripetere, lanciando con un movimento rapido del polso uno shuriken addosso a Mirai, la quale non poteva evitarlo a causa della presa della ragazzina dai capelli neri.

Tuttavia, appena prima che potesse essere colpita, Mikasa mollò la presa di botto, e Mirai finì per sbilanciarsi da sola all’indietro, evitando di striscio il kunai che le sfrecciò di lato.

CRAC!

I suoi occhi si sgranarono appena sentì il legno sotto i suoi piedi cedere all’improvviso, ma la giovane Chuunin non ebbe il tempo di fare nulla che subito una mano la afferrò saldamente dalla caviglia, facendola cadere in basso senza controllo.

Mirai urlò dalla sorpresa, cadendo verso il basso oltre il foro sul ponte causato da un clone di Boruto senza potersi fermare. Tuttavia, prima che potesse finire nel fiume, Sora le scagliò addosso un kunai avvolto da una corda che si legò saldamente attorno alle sua braccia e al suo busto, arrestando la caduta di botto.

Dall’alto, i tre giovani la guardarono con un sorriso di trionfo stampato in faccia.

Mirai tentò di divincolarsi dalle corde invano, la sua espressione contrariata ed imbronciata. “Tch! Siete riusciti a fregarmi nascondendo quel clone sotto il ponte per tutto questo tempo…” borbottò tra sé.

Sora ghignò. “Alla fine sei stata tu a finire in trappola!” dichiarò con soddisfazione. “Eri troppo concentrata su Boruto e Mikasa per riuscire a notare che avevo mandato un clone di Boruto sotto il ponte per danneggiare il legno in modo che si rompesse sotto il tuo peso!”

“Chi la fa l’aspetti!” la canzonò anche Boruto, sorridendo con confidenza.

Mirai sbruffò come una ragazzina. “Va bene, lo ammetto! Avete vinto!” disse alla fine, esasperata ed imbarazzata. “Siete liberi di raggiungere l’Hokage. Adesso però tiratemi su!”

Tuttavia, i tre giovani si limitarono a legare la corda al ponte senza fare nulla.

“Ehi!” gridò ancora Mirai, tesa e nervosa. “Mi avete sentito? Vi ho detto di tirarmi su!”

Il sorriso di Boruto divenne lentamente più largo e ferale. “Spiacente, Mirai!” disse con ironia e divertimento. “Ma se non ricordo male mi avevi promesso diversi anni fa delle caramelle che però non mi hai mai portato! Ho tenuto il broncio per tutto questo tempo, sai?”

Mirai ridacchiò nervosamente, la sua faccia che prese a sudare dalla tensione. “Ahahah… T-Te lo ricordi ancora?”

“Io non dimentico mai!” disse ancora il biondo. “Diciamo che ho avuto la mia rivincita per quella tua mancanza! Siamo pari adesso!”

Detto ciò, lui e gli altri due compagni cominciarono ad andarsene, diretti verso la zona ad accesso limitato.

“Ehi!” esclamò ancora la Chuunin freneticamente, penzolando pateticamente dal ponte. “NON PUOI FARLO! T-TE NE COMPRERO’ ALTRE DI CARAMELLE! NON LASCIATEMI QUI! EHI! EHIIII!”
 



15 Febbraio, 0015 AIT
Villaggio della Foglia, Terra del Fuoco
Zona Nord ad Accesso Limitato
15:59

Tutti i ninja attorno a lui crollarono a terra con dei gemiti di stanchezza, esausti e grondanti di sudore dalla testa ai piedi.

Naruto disattivò la modalità chakra della Volpe dopo un secondo, fissando tutti i suoi Jonin della Squadra di Difesa Speciale con uno sguardo serio e determinato.

“Non sappiamo quando potrebbero comparire dei nuovi aggressori del Villaggio,” dichiarò con la sua voce seria e ferma. “Dobbiamo continuare a stare all’erta e proteggere Konoha a tutti i costi. Non sarete mai in grado di proteggere il Villaggio in questo modo!”

Poi però, prima che potesse dire altro, una voce lo richiamò da dietro di sé.

“Nanadaime!”

Naruto sgranò gli occhi, riconoscendo all’istante la voce di suo figlio e voltandosi di scatto dalla direzione del richiamo. Dinanzi a lui comparvero Boruto, Mikasa e Sora, tutti intenti a guardarlo con degli sguardi seri e determinati.

“Ragazzi!” esclamò l’Hokage, confuso. “Che ci fate qui?! In questa zona dovrebbe essere proibito entrare! Che è successo a Mirai?”

I tre giovani si fermarono dinanzi a lui, fissandolo con i loro sguardi seri.

“Abbiamo una concessione speciale da consegnarle.” rispose Boruto freddamente, fissando suo padre con uno sguardo privo di emozione.

Naruto fu pervaso per un secondo dal dolore nel rivedere suo figlio rivolgersi per l'ennesima volta così freddamente nei suoi confronti, ma lo represse dopo un secondo. Quello non era il momento di pensare a queste cose.

“Una concessione speciale?” ripeté, afferrando il rotolo dalle mani di Boruto. “Non ditemi che volete cambiare assegnamento di squadra!”

Mikasa fece un passo avanti. “Sì invece, Nanadaime-sama!” rispose con un tono serio ed uno sguardo ardente di decisione. “Richiediamo il trasferimento di Boruto Uzumaki nel Team 3!”

“Shino-sensei ci ha dato la sua approvazione e ha sottoscritto la nostra richiesta!” aggiunse anche Sora. “La prego, Hokage-sama! Ci conceda questa richiesta!”

Naruto li fissò tutti e tre con uno sguardo allibito per diversi secondi, incapace di reagire. La loro determinazione negli occhi era evidente per lui. Tutti e tre erano riusciti persino a superare Mirai pur di raggiungerlo. Non riusciva davvero a capire perché fossero così determinati a restarsene insieme in squadra.

I suoi occhi si posarono su suo figlio.

“Boruto,” cominciò a dire lentamente. “Il Team 7 è quello che ha sempre ospitato i ninja più valorosi e talentuosi del nostro Villaggio. Tu sei indubbiamente forte, ed essere candidato per una squadra del genere non è da poco. Sei sicuro di questa scelta?”

Boruto annuì senza un attimo di esitazione, fissando suo padre con due occhi azzurri freddi e determinati. “A me non interessa l’eredità del Team 7,” disse con un tono serio. “Io sono diventato un ninja per proteggere le persone che mi stanno a cuore! L’unico modo per riuscirci è restare al fianco dei miei amici! Non ho intenzione di cedere, Settimo!”

Naruto lo guardò negli occhi per diversi secondi, una miriade di emozioni che gli inondavano il cuore nel vedere il suo primogenito che stava rifiutando l’eredità del Team in cui lui stesso era stato da giovane. Un’ombra di tristezza gli velò la mente per un attimo.

Siamo davvero diversi io e te, figlio mio…”

Era una realtà che aveva compreso da molto tempo ormai. Boruto non era affatto il bambino spensierato e sorridente di un tempo. Non era più il suo piccolo mostriciattolo che era solito giocare con lui ogni giorno. No. Non era più quella stessa persona.

Questo Boruto dinanzi a lui adesso era cresciuto. Era diventato freddo, intelligente e forte. Era diventato un ragazzo talentuoso e una persona estremamente diversa rispetto a prima.

Era diventato un figlio che aveva rinnegato lui e sua madre per colpa delle sue azioni.

Tuttavia non poteva negare che suo figlio e quegli altri due ragazzi accanto a lui fossero indubbiamente uniti. La determinazione che vedeva nei loro occhi era così ardente e sicura che nessuno avrebbe mai potuto negare la loro amicizia. Non c’era nemmeno una traccia di esitazione nei loro volti. Nemmeno un solo barlume di incertezza.

Io sono diventato un ninja per proteggere le persone che mi stanno a cuore!” aveva appena detto suo figlio.

Naruto prese la sua decisione.

“Molto bene,” disse alla fine con un sospiro. “Allora questo è l’inizio di una nuova squadra di Shinobi. Voi tre, a partire da adesso, sarete il Team 3.”

Boruto, Mikasa e Sora s’inchinarono allo stesso tempo.

“Sì!”
 


 

15 Febbraio, 0015 AIT
Villaggio della Foglia, Terra del Fuoco
Accademia Ninja
18:00

Shino sorrise, osservando fuori dalla finestra il panorama sul Villaggio della Foglia.

Mi avete messo in difficoltà diverse volte, ma so che riuscirete a superare i pericoli che incontrerete in futuro.” pensò tra sé, la sua mente rivolta su quei tre ragazzi che aveva promosso poco tempo fa. “Mikasa, Sora, Boruto. Voi tre avete del potenziale. Il potenziale per diventare degli Shinobi di prima categoria. Perché?”

Il suo sorrise si allargò nel ricordare i loro volti pieni di determinazione.

Perché siete degli studenti che si sono guadagnati la mia stima.”



 



Note dell'autore!!!


Salve a tutti gente! Ecco a voi il nuovo capitolo! Spero vi sia piaciuto.

Il prossimo uscirà, purtroppo, con un pò di ritardo. Avevo intenzione di pubblicarlo domenica, ma un impegno improvviso è sbucato fuori ieri e ha staravolto i miei piani. Tenterò comunque di farlo uscire il prima possibile, promesso.

A presto! ;)

 

   
 
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