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Autore: blu992    22/02/2018    6 recensioni
Stiles è consapevole che le cose più strane ormai succedono solo a lui, ma essere seguito da un cucciolo di lupo, forse è la più strana di tutte.
[Sterek All The Way] [10k parole] [Tanto fluff cuccioloso]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia forse è datata 2016, ma non avevo mai avuto la forza di finirla e ultimamente non ho mai avuto nemmeno la forza di scriverla. Concluderla stamattina è stata una sorpresa, soprattuto per me.
Diecimila parole di fluff, venti pagine di cucciolaggine. 
Tutta dedicata a Pampu e a ScoSt1124, che la ricordavano ogni tanto, a differenza mia, e che l'hanno aspettata tanto. Vi voglio bene.




Stiles si guarda intorno
. Stiles si guarda intorno da almeno dieci minuti senza riuscire a capire cosa stia succedendo, quindi fa la prima cosa che gli viene in mente, nonostante lprobabile pericolosità del gesto: si abbassa, si inginocchia sul marciapiede, allunga la mano destra e, quasi inconsciamente, parla con una voce melensa e squillante. 

“E tu chi sei, eh? Chi sei, bel cagnone?” 

Stiles sa che, in realtà, quello non è propriamente un cane, o almeno è un incrocio riuscito benissimo con un lupo, perché i tratti dell’animale selvatico dominano, decisamente. Per fortuna non sembra essere adulto, anzi, Stiles è quasi convinto che sia un cucciolo, ma la cosa comunque non lo tranquillizza. I lupi in California non ci sono, quindi o quello si è perso e da qualche parte c’è una mamma lupo arrabbiata, o, essendo quella Beacon Hills, quello non è un normale lupo.  

Mentre affonda le dita nel morbido pelo nero, Stiles si chiede perché lui debba essere sempre coinvolto in stranezze come quella. Ormai non può nemmeno uscire in una mattina d’estate per fare la spesa, che deve essere seguito da un cucciolo di lupo scodinzolante e che non ne vuole proprio sapere di allontanarsi? Che poi lui nemmeno se ne era accorto di essere seguito, era stata la signora Bell a fermarlo e a dirgli “Ehi, figliolo, il tuo cane non riesce a starti dietro, rallenta. Non aveva nemmeno fatto in tempo a spiegarle che lui un cane non ce l’aveva, che lei si era allontanata e lui si era girato nella direzione che la donna aveva indicato. Sul marciapiede, con la lingua penzoloni per la corsa, stava avanzando un piccolo batuffolo di pelo nero, che tentava anche di non inciampare nelle proprie zampe. Stiles si era bloccato, il cucciolo l’aveva raggiunto, si era seduto ai suoi piedi, spazzando con la coda muovendola freneticamente, guardandolo dal basso con grandi occhi blu. Stiles aveva anche provato ad allontanarsi e a fare finta di niente, ma l’animale ogni volta si era alzato e l’aveva seguito, fermandosi al suo fianco. 

Ed ora Stiles si trova ancora nel bel mezzo del marciapiede, mentre il cucciolo ha iniziato a fare le fusa quasi fosse un gatto, chiedendosi ancora cosa ci sia di sbagliato nella sua vita, quando una voce che grida il suo nome lo fa alzare e voltare verso l’inizio della strada. 

“STILINSKI, FERMO!” 

Derek Hale, un Derek Hale di corsa, lo raggiunge e si ferma per riprendere fiato, piegandosi con le mani sulle ginocchia. Stiles lo guarda interrogativo, poi la sua attenzione viene catturata dal lupo che è in una posizione chiaramente di attaccoche ringhia, ma che di spaventoso non ha proprio nulla.  

“Derek?” tenta Stiles, abbassandosi verso l’uomo che ha iniziato a guardare male il lupo.  

“Dove l’hai trovato?” chiede, invece il mannaro. 

“Beh” risponde il figlio dello sceriffo titubante, “credo sia stato lui a trovare me, non mi lascia andare” spiega, indicando il cucciolo che ha ripreso a scodinzolare.  

Derek sbuffa, infastidito, poi si abbassa verso l’animale, lo afferra con entrambe le mani prendendolo in braccio e comincia ad allontanarsi.  

“EHI!” lo richiama Stiles, facendolo girare e facendogli notare quanto sia contrariata quella palla di pelo che gli mordicchia le braccia.  

“Da dove viene fuori?” continua il ragazzo, indicando il lupo.  

“Non sono cose che ti riguardano, Stilinski” risponde il mannaro, avviandosi di nuovo. 

“DER!” lo richiama ancora e lui si ferma di nuovo. 

Stasera tutto il branco al loft!” lo avvisa, anche se è giovedì e di giovedì il branco, ormai, si riunisce sempre al loft. 

“Stasera no, avvisa tu gli altri” risponde l’ex Alpha, riprendendo il suo cammino e non girandosi più quando Stiles gli urla contro 

Stiles, anche se contrariato, avvisa Scott, Isaac e Kira che gli chiedono di spostare la serata al cinema, ma il ragazzo rifiuta, decidendo di approfittarne per studiare per gli esami di settembre, guadagnandosi un sonoro “Secchione!” da Scott. Decide anche di preparare la cena per suo padre, concedendogli un po’ di carne rossa e, prima di mettersi alla scrivaniaafferra un pacco di biscotti dal ripiano più alto e nascosto della dispensa, avviandosi, poi, verso le scale. Un rumore lo fa bloccare con il piede sul secondo gradino, ma, probabilmente, si è solo impressionato,  perché non lo sente più.  

SgrattSgratt. 

No, okay, non è un’impressione, qualcosa sta davvero graffiando contro la porta di ingresso e, se è quello che pensa, Stiles sa che suo padre lo ucciderà per i graffi. Va ad aprire la porta con sguardo rassegnato. 

“Ehi, lupacchiotto” saluta, mentre il cucciolo avanza e comincia a strofinargli il muso contro le caviglie. Stiles sbuffa, ancora rassegnato, quando Derek Hale avanza, ancora di corsa, sul vialetto. 

“Ora mi spieghi?” gli dice, portando le mani ai fianchi.  

Derek, in tutta risposta, lo supera ed entra in casa, seguito da Stiles che continua a sbuffare, seguito a sua volta dal lupo che quasi lo fa inciampare, trotterellandogli tra i piedi. 

Il mannaro è seduto sul divano e Stiles gli si siede di fronte, sul tavolino basso, mentre l’animale si accuccia poco più distante, appoggiando il muso sulle zampe anteriori.  

“È il mio lupo” è tutto quello che dice Derek. Stiles attende spiegazioni, ma l’uomo continua a tenere lo sguardo basso, senza parlare.  

“Non nel senso che hai adottato un cucciolo, vero?” chiede, cercando di farlo parlare. Il mannaro alza solo uno sguardo scettico, inarcando un sopracciglio che a Stiles suona come un Secondo te, genio?. 

“Okay, questo è il tuo lupo, proprio tuo nel senso che è la tua parte lupesca. Bene. Come ci è finito a casa mia?” domanda, cercando di analizzare la situazione, ma Derek scuote solo la testa. “Non lo so” aggiunge, poi.  

“Beh, che tu sappia che è il tuo lupo, è già un passo avanti. Come l’hai capito? Senti un legame particolare o te lo ha ringh-“ 

“Mi sono svegliato, lui era nel loft che cercava di saltare dalla vetrata e io ero completamente umano” spiega, interrompendo il suo flusso di parole. 

“Oh” è tutto quello che Stiles riesce a dire, probabilmente con un’espressione da deficiente sul volto. 

Restano in silenzio qualche minuto, poi al ragazzo viene un dubbio.  

“Perché corre da me? Cioè lo fa solo con me o corre anche da altri?” 

“Solo con te e non ne conosco il motivo, ma trova sempre il modo per sfuggirmi e due volte su due ha raggiunto te.” 

Deaton” esordisce l’umano dopo qualche minuto di silenzio, senza ulteriori spiegazioni. Derek si alza per afferrare il lupo, dopo aver annuito, ma l’animale comincia a ringhiargli contro.  

“Pensi che non possa prenderti con la forza?” chiede il mannaro, che mannaro non è più, avanzando di un passo. Il cucciolo indietreggia, cercando di risultare ancora minaccioso, ma Stiles nota chiaramente che sta tremando, quindi, per non perdere tempo, si mette tra i due. 

“Okay, okay, lui lo prendo io” dice, abbassandosi verso il lupo e allungando le braccia davanti a sé in un implicito invito. Il lupo, con uno slancio, gli si fionda addosso, leccandogli una guancia, mentre Derek si avvia verso la porta. Stiles lo sente borbottare qualcosa come Assurdo, cose da pazzi e mancava solo questo. 

Da Deaton ci arrivano  a piedi, perché Stiles non ha voluto le zampe sporche di Derek-lupo nella Jeep e Derek si è rifiutato di prendere la sua Camaro. Il veterinario, quando se li ritrova sulla soglia dello studio, li squadra per qualche secondo, concentrando lo sguardo sul cucciolo che Stiles regge tra le braccia, per poi fargli segno di seguirli, alzando il bancone per lasciarli passare. 

“Allora, lui è il tuo lupo?” chiede l’uomo appena Stiles appoggia l’animale sul tavolo in metallo, ma rimanendogli vicino per non farlo cadere.  

Derek annuisce e fa per dare qualche spiegazione, ma Stiles lo interrompe. “E lei come lo sa?!” chiede urlando. 

“Perché lo conosco” dice solo il druido.  

“In che senso?” chiede ancora il ragazzo. 

“Mi ha visto trasformato” si intromette brusco Derek, “ora, andiamo avanti o hai altre domande che non c’entrano nulla?” si rivolge con voce dura. Stiles alza le mani in alto in segno di resa, lasciando parlare i due, mentre si lascia leccare le dita dal lupo che gliele mordicchia senza affondare le zanne.  

Dopo quarantacinque minuti, tre grossi volumi sfogliati velocemente dall’emissario, un tentativo di puntare una luce negli occhi del lupo che, di tutta risposta, li aveva chiusi strizzandoli e aveva quasi morso Stiles, Deaton si siede su uno degli sgabelli e comincia a spiegare le sue ipotesi. Due, ha detto. 

“La prima, che è anche la più semplice, è che tu, Derek abbia perso il contatto con la tua parte animale, magari in una situazione di conflitto interiore.” 

“Sono sempre lo stesso, non ho mai sentito un conflitto con il mio lupo” lo interrompe il diretto interessato anche se, l’altro interessato, il cucciolo, gli sta ringhiando contro perché ha fatto un passo in direzione del tavolo. Stiles gli accarezza distrattamente la testa, mentre ascolta il veterinario che ha ripreso a parlare. 

“Potrebbe essere inconscio. Comunque, la seconda alternativa è che qualcuno, probabilmente una strega, ti abbia lanciato una fattura per dividerti dalla tua parte animale.” 

“Porco cazzo! Esistono le streghe?” urla Stiles, non riuscendo a contenersi. 

“Sì”, gli risponde l’uomo. “E se è questo il caso, quella che ha lanciato questa fattura deve essere anche particolarmente potente. Non è facile separare un mannaro dalla sua parte animale. Se poi questo è un nato mannaro, diventa quasi impossibile.” 

“Ma c’è un modo per far tornare tutto al posto giusto?” chiede Derek.  

“Sì, ma bisogna capire la natura dell’evento. Tu cerca di capire se si tratta del primo caso, io mi informerò sulla presenza di streghe nei dintorni.” 

Derek annuisce, poi Stiles sente il suo sguardo su di sé. 

“E per l’altra faccenda?” chiede e Stiles non capisce a cosa si stia riferendo, maledicendosi per essersi distratto. 

Non so perché il tuo lupo si ostini a seguire Stiles. C’era il suo odore nel loft quando è apparso?” 

“Probabile” risponde Derek continuando a guardare il ragazzo. “C’è l’odore di tutto il branco” aggiunge.  

“Capisco” dice pensieroso. “Stiles, esci di qui, vediamo cosa succede. Lascia la tua felpa di fianco al lupo.” 

Stiles obbedisce, sfilandosi l’indumento e appoggiando la felpa rossa sul tavolo. Il cucciolo, di scatto, la afferra, acciambellandovisi sopra e, mentre Derek incrocia le braccia sul petto, Stiles esce dallo studio. Passano più o meno cinque minuti prima che il dottor Deaton esca a richiamarlo, chiedendogli di rientrare.  

La situazione che, una volta varcata la soglia, gli si para davanti ha un che di tragi-comico. Il lupo non è più sul tavolo, ma sul pavimento, attaccato all’orlo dei jeans di Derek, stretti tra le zanne. Derek cerca di calciarlo via, non riuscendoci e… e la felpa, o quello che ne rimane, è sotto il tavolo.  

“Era la mia preferita!” urla, cercando di raccoglierne i brandelli, ma pentendosi subito dopo di essersi abbassato, perché il lupo gli è praticamente impattato contro, cercando di leccargli la faccia. Stiles cerca di tenerlo lontano dal suo volto, con scarsi risultati. 

“Qualcuno me lo scolla da dosso, grazie?!” 

Ad aiutarlo è Derek che afferra il lupo e se lo stringe contro, anche se quello cerca di sporgersi per raggiungere ancora Stiles.  

“Cosa devo fare?” chiede il mannaro.  

“Non sa stare lontano da Stiles, l’abbiamo appurato” risponde il dottore. “Stiles, tu puoi tenerlo?” chiede poi rivolto al ragazzo. Stiles sta per dirgli che no, certo che non può tenere un lupo in casa, con suo padre, mentre deve studiare e soprattutto se quello è il lupo di Derek Hale, ma proprio quest’ultimo lo precede. 

“Non lascio il mio lupo con un ragazzino.” 

“EHI! Ragazzino a ch-“ cerca di difendersi, ma Deaton lo zittisce con un gesto della mano. “Allora dovrete stare tutti e tre insieme. Derek, tu stai male senza la tua parte animale vicina, anche se fuori dal tuo corpo al momento, e lui” continua indicando il lupo, “a quanto pare sta male senza Stiles”.  

“Sì, certo” comincia Stiles agitando le mani, “ora mi trasferisco al l-“ 

“Credo tu debba trasferirti al loft” sentenzia Derek allo stesso momento. 

“MA SEI STUPIDO O COSA?!” urla l’umano andandogli in contro, ma si blocca quando Derek abbassa lo sguardo sull’animale che ha ancora tra le braccia. Il cucciolo si è raggomitolato e Stiles si concentra sui versi che sta emettendo. 

“Sta… oddio, l’ho fatto piangere?” si agita.  

“Questa cosa diventa sempre più assurda” dice Derek tra sé e sé, cercando di tranquillizzare se stesso, accarezzando il dorso del lupo. Stiles prende qualche respiro per riordinare le idee, mentre sente il veterinario parlare con se stesso e sussurrare un “affascinante” a cui non presta attenzione. 

“Okay, okay, calmiamoci che non mi piace far piangere i cuccioli indifesi. Devo venire per forza al loft?” 

“Hai altre soluzioni?” gli chiede retorico Derek, indicando con la testa il lupo che sembra essersi quasi calmato.  

 

No, Stiles non le aveva altre soluzioni, nemmeno una. Per questo ora, alle nove di sera e dopo una estenuante discussione con suo padre, si ritrova sul divano nel loft.  

Lo sceriffo, dopo qualche urla, aveva anche capito la situazione, ormai conosceva il mondo sovrannaturale e, dopo un attimo in cui era rimasto spaesato aveva capito cosa fosse successo. Non riusciva a capire, però, perche dovesse essere Stiles a spostarsi. Ad un certo punto aveva anche detto “Ma noi abbiamo un giardino, un animale starebbeq meglio”, ma Stiles aveva comunque preparato il suo borsone, cercano di ficcarci dentro anche i libri per non rimanere indietro con lo studio, e aveva guidato fino a casa di Derek.  

Derek che era accucciato sul pavimento, cercando di tenere fermo il lupo che scalpitava per scappare via. Il maggiore lo aveva lasciato andare appena Stiles aveva messo piede all'interno della stanza, lasciando che gli corresse in contro.  

E ora, sul divano, è proprio in compagnia del cucciolo, che gli ha appoggiato il muso sulle cosce. Ha già sbadigliato due volte, quella giornata l'ha davvero stancato, ma non saprebbe dove mettersi per dormire e non ci tiene a condividere il divano con una palla di pelo. Sta per chiamare Derek perché non lo vede da almeno mezz'ora, quando lo vede uscire dalla piccola cucina, mentre regge un vassoio. 

“Ti piace la carne alla piastra, vero?” chiede, e Stiles nota che ha con sé tre piatti. Uno contiene della carnqe cruda. Annuisce, afferrando il piatto che Derek gli porge insieme alle posate e passa un dito sul muso del lupo che sembra essersi appisolato. Il cucciolo apre piano gli occhi, sbadigliando, per poi mettersi subito seduto, annusando l’aria intorno, arricciando il naso. Salta dal divano appena Derek poggia a terra la sua cena e subito si avventa sulla carne.  

Stiles lo osserva per un po', poi il suo stomaco lo richiama e mangia in silenzio, mentre Derek al suo fianco fa lo stesso.  

So che è una brutta situazione, quindi ti ringrazio.” 

Stiles quasi si strozza a quelle parole. Non che Derek non abbia mai detto grazie, di solito lo fa se gli passa il cibo cinese quando sono tutti al loft e da quando è tornato è un po' più morbido, ma è diverso ora, e strano.  

“Uhm, prego” dice dopo aver ingoiato il boccone. “Ci si aiuta in un branco, no?”  

Derek fa un verso affermativo, poi prende i tre piatti e ritorna in cucina.  

Stiles guarda il lupo risaltare sul divano, ma si perde nei propri pensieri. Da quando Derek è tornato dall'ultimo viaggio con Braeden, il branco si è quasi spontaneamente riunito intorno a lui, nonostante non sia più un Alpha, e lui sembra anche più sereno. È ancora tutto un ringhiare e parlare con le sopracciglia, ma non li scaccia più quando gli invadono  la tana portando cibo e film e non si limita a stararne in silenzio. L'ultima volta Stiles ci ha parlato per dieci minuti riguardo un vecchio episodio di Supernatural che ancora deve obbligargli a vedere.  

Nonostante quello, però, si sente in imbarazzo al momento. Non c'è il branco, non c'è Scott. Sono solo loro due e, che Stiles ricordi, non sono mai stati soli in una situazione in cui uno dei due non stesse per morire.  

“Stiles?”  

Stiles sobbalza aprendo gli occhi, non si era accorto di essersi appisolato.  

“Puoi andare di sopra, c’è il mio letto sul soppalco, io dormo qui” continua Derek indicando il divano. Stiles annuisce, alzandosi e strofinandosi gli occhi.  

“E lui?” chiede, indicando il cucciolo addormentato.  

Spero si accontenti di sapere che sei vicino e non salga con te, ma se lo fa, non saprei come fermarlo.” 

Stiles annuisce ancora, afferrando il borsone e avviandosi verso il bagno per cambiarsi. Quando ripassa per lo stanzone per salire di sopra, vede Derek che sta leggendo un libro, sdraiato sul divano, il lupo ancora contro il bracciolo.  

Non è mai salito di sopra, ma è come se lo immaginava: Un grande soppalco occupato da un letto matrimoniale e un semplice armadio. Di fronte si vede l’ampia vetrata da cui entrano le luci della notte e le lenzuola sembrano essere state appena cambiate. Stiles vi si infila sotto, cercando di riscaldarsi e, dopo poco, si addormenta, sfinito.  

 

Umido. Stiles sente una schifosissima sensazione di umido sulla faccia appena prende coscienza del proprio corpo e tenta di aprire gli occhi. Azione che, purtroppo, gli è impossibile svolgere data la cosa umida che gli sta bagnando la faccia.  

“DEEEREK!” riesce ad urlare prima che quella cosa gli entro pure in bocca e cerca di afferrare il lupo che gli è salito sullo stomaco.  

Un ringhio, un potente ringhio rompe il silenzio e il cucciolo si blocca di colpo. Stiles riesce così ad aprire gli occhi, giusto in tempo per vedere Derek che, nonostante sia umano, è jn posizione di attacco e ringhia in modo per niente sovrannaturale, mentre, in risposta, il lupo assume la sua stessa posizione e illumina gli occhi di un blu non proprio animale.  

“Okay, okay, calmi” si affretta il ragazzo, spostandosi e scendendo dal letto, mettendosi tra i due.  

Sourwolf, tu scendi di sotto e tu… SWEETWOLF! Calmo.” 

“Come l'hai chiamato?!” Derek riprende a ringhiare.  

“Tu ringhi, lui dimostra affetto con leccate inopportune, ma è dolce. Vero, cucciolo? Ma non farlo mai più.”  

Il lupo, di tutta risposta, gli lecca la mano con cui Stiles aveva preso ad accarezzarlo, facendogliela ritrarre.  

“No! Non si lecca Stiles!” lo rimprovera alzando l’indice. L’animale si mette seduto tra le lenzuola sfatte, fermo, mentre Derek riscende le scale mormorando un “Questa storia deve finire presto”.  

Per fortuna Derek ha qualcosa con cui è possibile fare colazione, perché Stiles aveva intenzione di studiare e senza zuccheri non ci sarebbe mai riuscito. Dopo aver divorato latte e cereali, fin troppo zuccherini per essere stato scelti da Derek, di sicura opera di Isaac, Stiles si siede al grande tavolo di fronte alla vetrata, tirando fuori i libri. Derek esce poco dopo dal bagno, vestito, non più con la tuta con cui l'ha visto poco prima, e gli si avvicina.  

“Vado da Deaton, tu resti qui?” chiede.  

“Mh mh” annuisce Stiles. “Penso approfitterò di questa solitudine per studiare sul serio. Lui viene con te?” chiede indicando il cucciolo che sta camminando per la stanza.  

“Non credo vorrebbe” risponde, avvicinandosi al soggetto della conversazione e abbassandosi per cercare di afferrarlo. Al primo accenno di zanne sfoderate si rialza.  

“No, non vuole” dice Stiles osservandoli. “Lo diremo al branco, vero? Perché io devo dire qualcosa a Scott, ho già rifiutato due chiamate” dice poi rivolto di nuovo a Derek.  

“Digli pure di venire insieme agli altri stasera.” 

Stiles annuisce, Derek fa un cenno con la testa ed esce da loft.  

La mattinata procede tranquilla, forse fin troppo, ma Stiles davvero non è mai riuscito a studiare così tanto. Il silenzio non l'ha disturbato e nemmeno il lupo lo ha fatto, anzi, si è accoccolato ai suoi piedi, strofinandogli solo di tanto in tanto il muso contro le gambe o avvolgendogli la coda attorno alle caviglie. Ha cercato di non pensare che quello fosse il lupo di Derek, che fosse praticamente Derek, e si è solo concentrato sullo studio e sul suono del suo respiro.  

Qua do alza gli occhi dal libro, si rende conto che sono ormai le due del pomeriggio, che il padrone di casa non è ancora rientrato e che il suo stomaco sta sonoramente brontolando. Decide di non aspettare, dato che lì, volente o nolente, al momento ci deve vivere, e va a sbirciare nel frigo e nelle dispense. Trova, inaspettatamente, cibo abbastanza sano, nonostante le schifezze che portano lì ogni giovedì, e decide di prepararsi un’insalata con pomodori e pollo. Mette la carne sulla piastra e aspetta che si cuocia, ma si sente colpire le caviglie.  

“Oh, scusa, mi stavo dimenticando di te, Sweetwolf dice abbassandosi e porgendo all'animale un piatto pieno di carne cruda. Il cucciolo lo guarda un attimo, con la lingua penzoloni e un'espressione che sembra felice, poi si fionda sul piatto.  

Mangia nella piccola stanza, appoggiato ad un ripiano, poi ripulisce tutto e si mette sul divano, mentre il lupo si addormenta di fianco alla vetrata, colpito da un raggio di sole. Decide di prendersi una pausa e guardare la tv, ma mezz'ora dopo si sta già annoiando a morte, quindi gira un po' per l'ambiente, fermandosi di fronte alla libreria. Conosce tutti i titoli sui ripiani, molti li ha anche letti mentre gli altri si allenavano, quindi afferra sicuro quello che è il suo preferito “Favole per bambini. Di Talia Hale”. Non ne ha mai parlato con Derek, ma lui non gli ha mai vietato di prenderlo ogni volta che ne avesse voglia e sfogliarlo.  

Si siede sul pavimento, appoggiando la schiena al divano e iniziando a leggere e a guardare i meravigliosi disegni che accompagnano i racconti. È in quella stessa posizione che Derek lo trova quando apre il portellone di ingresso. Fuori è quasi completamente buio, il lupo gironzola per la casa e la sua schiena si fa improvvisamente sentire con una fitta.  

“Ehi, Sourwolf! Novità?” chiede chiudendo il volume e stiracchiandosi.  

“Nulla. Gli altri vengono?”  

“Mh. A breve, credo. Scott ha detto che portano le pizze.” 

 

Due pizze giganti e svariate cacacola dopo, il branco è a conoscenza dell'accaduto e sembra abbastanza tranquillo. L'unico momento di tensione era stato causato dall'ingresso di Scott: Il lupo gli si era praticamente scagliato contro quando l’alpha aveva abbracciato Stiles, ma si era accucciato sul pavimento quando Scott aveva illuminato di rosso gli occhi.  

Ora sono tutti sazi, anche il cucciolo che è seduto sulle gambe di Stiles, e assonnati.  

“Credo proprio che dormirò qui” dice Scott in uno sbadiglio.  

Spesso lui e Stiles hanno diviso il divano dopo una serata al loft, ma ora il figlio dello sceriffo ha chiaramente visto lo sguardo quasi terrorizzato di Derek, quindi si affretta a rimediare.  

Scottie, penso che avere qui estranei tutta la notte agiterebbe il lupo e forse non dormiremmo.”  

Scott sbadiglia ancora una volta, poi si alza e si rivolge a Derek.  

“Sì, scusa, ha ragione lui. Isaac, Kira, andiamo?” dice scuotendo le spalle dei due. “Fateci sapere se avete novità. Ti chiamo domani e magari riusciamo anche a fare uona passeggiata, okay?” si rivolge poi a Stiles, che annuisce.  

La stanza si svuota in pochi minuti, Kira ha anche messo un po' in ordine e Stiles affonda una mano nel pelo del lupo per attirare la sua attenzione. Il cucciolo alza un po' la testa, guardandolo con occhi assonnati.  

Sweetwolfio vorrei andare a dormire.” 

“Credi ti capisca?” chiede Derek dal tavolo contro cui è appoggiato.  

Stiles non risponde, ma il lupo scende dalle sue gambe e si avvicina alle scale.  

“Sì, penso lo faccia” dice allora Stiles. “Buonanotte, Derek” aggiunge poi. Il più grande lo saluta con un cenno della testa, poi si gira ad osservare fuori.  

 

Due giorni dopo, Stiles si sveglia per un forte rumore improvviso. Stesso rumore che si ripete una…due…tre volte. Il ragazzo apre gli occhi, ancora troppo assonnato, ma il rumore rompe ancora il silenzio, facendo scattare a sedere anche il lupo che comincia a ringhiare verso le scale. Dato che sembra provenire dal piano di sotto, Stiles si stiracchia e, a piedi scalzi, si avvia sulle scale. Solo quando scende l'ultimo gradino distingue bene quel suono e capisce che si tratta di starnuti. Sposta lo sguardo per la stanza e, quando lo vede, si immobilizza: Derek è sdraiato sul divano, con le ginocchia al petto, il naso rosso e gli occhi lucidi. 

“Derek, stai be-“ cerca di chiedere, ma il lupo gli corre tra le gambe facendolo quasi inciampare e Stiles lo vede saltare sul divano. Si avvicina ai due, l’animale ora si è accovacciato affianco allo stomaco dell’uomo e lo sta accarezzando con la coda, mentre Derek ha ancora un’espressione sofferente.  

“Raffreddore, Sourwolf?”  

Derek apre un occhio, alzando un sopracciglio e fulminandolo con lo sguardo.  

“Okay, okay. Capita di ammalarsi, sai?” cerca di usare un tono pacifico, dondolando sul posto, non sapendo cosa fare.  

“Non a me” risponde il maggiore, con voce roca.  

È perché non sei abituato e magari sei anche uscito senza coprirti bene questi giorni. Posso andare a prenderti delle medicine.”  

“Non ho mai preso medicine.”  

Stiles ci pensa un po’, ma non ha altre soluzioni, quindi ritorna al piano di sopra, si riveste, afferra lo zaino e ritorna da Derek.  

“Facciamo così: Vado a chiedere a Deaton se posso comprarti le medicine di noi comuni mortali e, se dice di si, passo in farmacia a prenderle. Okay?”  

Derek, che ora è sdraiato sul divano, annuisce guardandolo, senza parlare; il lupo è ancora accovacciato al suo fianco, ma quando Stiles fa per avvicinarsi al portone in ferro, lo sente ringhiare e si volta a guardarlo.  

Sweetwolf, vuoi venire?” gli chiede, ma il cucciolo fissa prima Derek, poi gli rivolge uno sguardo…combattuto. Stiles gli si avvicina di nuovo, allungando un braccio per accarezzarlo sotto il muso.  

“Resta con lui, io torno subito, okay? Mi capisci?” chiede e, per sua sorpresa, il lupo gli lecca il palmo della mano e si ristende 

 

Deaton gli conferma, come aveva pensato, che Derek, essendo diventato completamente umano, può ammalarsi come tale e quindi prendere i medicinali per guarire; gli chiede anche se il lupo abbia cambiato atteggiamenti nei suoi confronti, ma Stiles gli racconta di come tutto sia uguale a giorni prima.  

Quando torna al loft, dopo essere passato dalla farmacia e anche da casa per lasciare un sacchetto pieno di verdure per suo padre, Stiles viene investito da silenzio, troppo silenzio. Il loft è anche sommerso dalla penombra e il ragazzo raggiunge a fatica il divano su cui aveva lasciato i suoi coinquilini, trovandolo vuoto.  

“Derek?” chiama, ma non riceve risposta, quindi, dopo aver controllato il bagno libero, si avvia sulle scale.  

Trova Derek sdraiato a letto, con una coperta che lo copre fino al collo e il lupo seduto al suo fianco come…come se stesse facendo la guardia, pensa Stiles. L’umano fa il giro del letto, dal lato verso cui è girato Derek, per controllare che stia bene.  

Il maggiore sta sicuramente dormendo, visto anche l’atteggiamento dell’animale, ma Stiles è quasi sicuro abbia la febbre alta. Ha la fronte aggrottata, le guance fin troppo arrossate e sembra respirare con difficoltà. Cerca di appoggiargli una mano sulla fronte senza svegliarlo e senza spaventare il cucciolo con gesti bruschi, ma nessuno dei due si muove. Derek scotta, scotta davvero tanto, e Stiles indugia giusto un po’ in quella posizione, spostandogli una ciocca di capelli dalla fronte.  

Lupo…casa…”mormora Derek, o meglio delira, cominciando ad agitarsi e agitando, di conseguenza, il lupo che inizia ad uggiolare, strofinando il muso contro la coperta come se volesse scuoterlo.  

“Derek? Der, se ti svegli ti do la medicina…Derek?”  

L’uomo apre, decisamente a fatica, gli occhi, rossi e lucidi.  

“Ho la febbre” dice, e a Stiles quasi viene da ridere 

“Sì, un febbrone direi. Deaton mi ha detto che posso darti le medicine, tieni, vado a prendere l’acqua di sott-“ cerca di dire, ma viene interrotto dal braccio di Derek che lo afferra e se lo tira praticamente addosso, schiacciando quasi anche il lupo, che si sposta giusto in tempo.  

“Hai le mani fredde, resta qui.”  

Stiles resta un attimo fermo e senza parole, poi si ricorda di avergli toccato la fronte e a Derek deve aver fatto piacere il contatto con il freddo, quindi cerca di muoversi senza cadere dal letto, stendendosi su un fianco, di fronte all’altro, e portandogli una mano sulla fronte. Derek chiude di nuovo gli occhi, rilassando anche i muscoli del viso e allentando la presa sul suo braccio.  

“Grazie” mormora, nello stesso momento in cui il lupo si allunga tra loro due leccando una guancia di Stiles.  

“Sì, certo, prego” borbotta.  

 

Venti minuti dopo, Stiles non ha più le mani fredde, Anzi, Derek sembra stare anche peggio, ma è addormentato e lo è anche il lupo; cerca di alzarsi senza cadere o fare rumore e, stranamente ci riesce e raggiunge senza fare danni anche il piano di sotto. Recupera l’acqua, prende una bacinella, un panno e ritorna sul soppalco.  

Derek lo fissa appena spunta dalle scale, il lupo ancora addormentato sul suo stomaco.  

Credo mi serva quella medicina” dice brusco.  

Stiles gli passa pillola e bicchiere, poi li appoggia sul pavimento affianco alla bacinella, sedendosi sul lato del letto.  

“Ho preso un panno e dell’acqua fredda, posso mettertelo sulla fronte? Dovrebbe aiutarti.”  

Derek, in risposta, annuisce e chiude gli occhi 

 

“Stiles?”  

Stiles sobbalza. Si stava quasi appisolando, sul divano, dopo essersi accertato che la febbre di Derek fosse scesa, beh, forse stava proprio dormendo visto lo spavento. Si alza di scatto e si volta proprio verso l’uomo, in piedi di fronte al divano e… 

“Derek Hale! Hai la febbre, perché diavolo sei a piedi nudi?!” urla, indicandogli i piedi.  

Derek abbassa lo sguardo, poi lo rialza, fa spallucce e si siede sul divano, incrociando le gambe. Stiles lo fissa, alzando un sopracciglio in una sua scarsa imitazione, poi lascia perdere.  

“Ti senti meglio?” chiede e Derek annuisce.  

“Sì, ma non mi ricordo nulla. So solo che avevo mal di testa.”  

“Beh, mi hai detto che avevi bisogno di me, che senza di me saresti morto, che sono il migl-“ 

Stiles lo schiaffo dietro la testa se lo aspettava, ma non si aspettava di certo tutto il resto. In un attimo si trova di fronte una scena quasi comica: Il lupo, balzato addosso a Derek, che ringhia, cerca di morderlo e graffiarlo, e Derek che lo tiene tra le mani, con le braccia allungate in avanti e che lo guarda con sufficienza.  

Stilinski, smettila di ridere!”  

“Non ce la faccio! Siete divertentissimi!” esclama, ridendo tenendosi la pancia. Derek sbuffa,mette giù il cucciolo che con un altro balzo salta sulle gambe di Stiles e si alza. 

“Vado a fare una doccia” dice, ma Stiles a stento lo sente, perché troppo intento a non farsi leccare la faccia, di nuovo. 

 

Due giorni dopo Stiles è riuscito a sopravvivere ad un Derek malato e più scontroso del solito, un lupo iperprotettivo e una omelette bruciata e sta uscendo per incontrare Scott. Ha deciso di approfittare dello stato di salute di Derek e di disattenzione del lupo per prendere un po’d’aria senza portarsi un animale dietro, anche se si limiterà a passeggiare nei dintorni del loft.  

“Ehi, fratello!”  

Scott si sta sbracciando dall’altro lato della strada, quindi l’umano lo raggiunge, lasciandosi travolgere e soffocare dall’abbraccio dell’amico.  

Scottie, modera la forza!”  

“Scusa, scusa! Andiamo?”  

Passeggiano per almeno due ore; Stiles aggiorna Scott sulla situazione, cerca di colpirlo e fargli male quando l'amico scoppia a ridere dopo il racconto del pomeriggio delirante di Derek e si salutano promettendosi di rivedersi qualche giorno dopo.  

Quando ritorna al loft, Stiles si ritrova, in meno di tre secondi e mezzo, con il sedere sul freddo pavimento.  

"Porca puttana! Derek! Vieni a prendere questa bestia, mi sono fatto male!" Riesce ad urlare, cercando di scansarsi dalle leccate del cucciolo, ma con scarsi risultati. Scorge, in fondo allo stanzone, Derek appoggiato svogliatamente al tavolo di fronte alla vetrata, con le braccia e le cavigli eincrociate, che non sembra volersi muovere. 

"Hale! Mi sta strappando la maglia! Cosa cavolo ha? Perché mi mordicchia pure? Sta iniziando a ringhiare!" Continua ad urlare, riuscendo ad alzarsi, ma restando con una caviglia in ostaggio del lupo.  

"Sei uscito con Scott" è tutto quello che il maggiore dice, come se fosse una spiegazione esaustiva, ma Stiles non capisce cosa possa c'entrarci il suo amico con un lupo che sembra lo stia- 

"Mi sta marchiando? Sta cercando di lasciarmi il suo odore addosso?! Ma che schifo, Derek, staccamelo mi sta sbavando addosso!" 

Stiles giurerebbe di aver visto un sorrisino, un ghigno più che altro, sul volto di Derek che continua a non muoversi. 

"Sappi che se mi fa la pipì addosso, io poi la faccio nel tuo let- Oh, si è staccato, grazie a Dio!" 

"Probabilmente nemmeno lui vuole che tu faccia certe schifezze nel suo letto." 

.. 

Due giorni dopo, Stiles vorrebbe uccidere Derek. Ucciderlo dopo averlo torturato con le peggiori tecniche di tortura.  

"Trentanove e tre" sentenzia il maggiore e Stiles, stizzito, si rigira nel letto e gli dà le spalle. 

Quella mattina si è svegliato con qualche dolore alle gambe, ma pensava fosse a causa dell'ascensore rotto, che le sue gambe avessero subito il trauma delle scale; ma ora, alle tre del pomeriggio, si sente quasi moribondo. Ed è tutta colpa di Derek.  

"E' colpa tua!" Non manca di dirgli, di ripetergli, in realtà, per l'ennesima volta.  

"Stiles, ti sono stato lontano per tutti i giorni in cui sono stato male, proprio per non infettarti." 

E anche Derek gli ripete quello che gli sta dicendo da due ore a quella parte. Stiles lo sa che ha ragione, che davvero non lo faceva avvicinare più di due metri di distanza, ma Stiles sa anche che Derek non ricorda che sono stati mezzo pomeriggio praticamente accoccolati nel letto, mentre delirava.  

"Se ti dico che è colpa tua lo è. tu non sai nulla delle malattie di noi umani e io ora voglio un gelato!" 

Il ringhio, seppur umano, di Derek, rimbomba nel piccolo soppalco, ma gli fa eco il suono più animale del lupo. Il cucciolo è praticamente seduto sulle gambe di Stiles e ora sta mostrando le zanne a Derek che Stiles immagina per niente impressionato. Si gira, sbirciando, e conferma la sua supposizione, ma non si lascia intimorire.  

"voglio un gelato, Sourwolf! È freddo e mi farà bene!" Dice, lamentoso, come fosse tornato ad avere dieci anni.  

Derek si è proposto di chiamare suo padre, poi di chiamare Scott e infine anche Melissa, ma Stiles sa che con una pillola la febbre scenderà e starà meglio com'è successo a Derek. Solo che gli piace vedere quando il mannaro si innervosisce, è sempre stato più forte di lui e ora che ha un alleato non vuole perdere l'occasione.  

"Stiles, dove cavolo lo prendo un gelato ora?" Sbotta spazientito.  

"In gelateria? Al supermercato? Anche un ghiacciolo al limone mi va bene, daaaaai!" Risponde l'umano rigirandosi completamente e incrociando le braccia sul petto, rischiando di far cadere il cucciolo dato il movimento brusco.  

"Ho detto di n-" cerca di dire Derek, ma il lupo fa un unico balzo e gli si attacca con tutte le zampe addosso, leccandogli la faccia. 

"Smettila! E tu non ridere, idiota!" Urla, cercando di allontanarselo, ma con scarsi risultati. 

"Ha capito che i ringhi non ti infastidiscono! Bravo Sweetwolf!" Dice Stiles tra le risate, nonostante l'atroce mal di testa. Derek riesce a liberarsi, appoggia di nuovo l'animale sul letto, che si va a rifugiare tra le braccia di Stiles come un bambino dopo una marachella, e si avvia silenzioso verso le scale. 

"SE NON C'è AL LIMONE, PRENDILO ALLA MENTA!" Urla Stiles verso il piano di sotto.  

"VAFFANCULO, STILINSKI!"  

 

Quando Derek torna, Stiles non riesce nemmeno a mangiare il gelato. In realtà non riesce nemmeno a dirgli che non ne ha più voglia, tanto forte è il mal di testa. Sente distrattamente, e ovattato, il lupo che uggiola, come se fosse un lamento e vede una figura avvicinarglisi. Derek deve aver preso una pezza fredda, perché è davvero un sollievo sentire l'acqua sulla fronte. 

"Non puoi ammalarti normalmente? Devi farti venire per forza una febbre da cavallo?" Lo sente mormorare, mentre sposta il panno e lo bagna ancora una volta. Stiles ha freddo, però, e cerca di accovacciarsi sempre più per non disperdere calore; ringrazia mentalemente il lupo che gli si è accoccolato, sotto le coperte, tra le braccia, e gli chiede anche scusa perché lo sta usando come borsa dell'acqua calda, ma la situazione non migliora e quasi trema dal freddo. Dopo avergli appoggiato il panno sulla fronte l'ennesima volta, Derek si allontana, sicuramente per chiamare rinforza, quindi Stiles chiude gli occhi beandosi del fresco sulla fronte nonostante il freddo e cerca di addormentarsi per non sentire il pulsare delle tempie. Solo che un movimento del materasso lo fa sobbalzare e fa per girarsi sulla schiena, ma un improvviso peso e calore lo bloccano sul fianco.  

Derek lo sta stringendo da dietro, passandogli le mani sulle braccia come se volesse scaldarlo, respirando lento contro la sua nuca.  

"Se mi fossi ammalato come le persone normali, non avrei avuto un abbraccio da Derek Hale..." Biascica, quasi già addormentato. Prima di cadere in un sonno profondo, sente solo Derek dire "E tu non guardarmi così", e non capisce a cosa si riferisca, ma forse sta già sognando.  

Quando si sveglia, Stiles si accorge che è notte e che nel letto c'è ancora il lupo. Realizza dopo qualche minuto di non aver sognato di essere abbracciato da Derek e si sente un piacevole calore salire dal petto alle guance. 

"Non dirmi che ti sta risalendo la febbre, ti prego!" 

Derek è in piedi, di fianco alle scale, con le bracci aincrociate sul petto.  

"Credo di stare meglio, Sourwolf, tranquillo non sono in fin di vita e dovrai sopportarmi ancora a lungo" dice in modo molto maturo, facendogli una linguaccia. Gesto che Derek liquida con un'alzata di sopracciglia, ma che il lupo deve aver travisato, perché si mette a sedere sul suo stomaco, con la linga penzoloni e come se fosse in attesa.  

"E va bene! Ma solo questa volta!" Si arrende l'umano e il cucciolo gli si fionda praticamente addosso, leccandogli le mani con cui cerca di coprirsi e scodinzolando energicamente.  

"Siete ridicoli" borbotta Derek scendendo le scale. 

"Guarda che lui è te!" Gli urla dietro Stiles, tra le risate.  

….. 

Quando si rimette, Stiles spera con tutto se stesso che ora non sia il lupo ad ammalarsi, perché non ci sa fare con le febbre lupesca, proprio no. Si alza alle otto, rinfrescato e riposato, stupendosi di non essere stato svegliato dal lupo che è ancora beatamente addormentato. Ne approfitta pensando di fare una doccia, se non c'è già Derek in bagno come ogni mattina, ma il mannaro è ancora addormentato sul divano, quindi esulta mentalmente, e forse anche saltellando, felice di avere un attimo di pace.  

Quando finisce, ed è ancora più rilassato oltre che profumato, trova Derek ancora sul divano, ma seduto e con un'espressione per nulla felice.  

"Buongiorno, raggio di sole! Vedo che ci siamo svegliati col piede giusto!" Trilla, azzardandosi anche a passargli una mano tra i capelli. Lo fa istintivamente e teme seriamente per la sua mano, gli piace averla attaccata al corpo, ma Derek, stranamente non resgisce, sbadiglia soltanto.  

"tutto okay, Sourwolf? Dormito male?" Chiede, fermandosi di fronte all'altro e dondolando sui talloni.  

"Ho dormito, ma ho ancora sonno" dice quegli, sbadigliando ancora una volta.  

"Vado a farti un bel caffè nero e boll- Ehi, Sweetwolf!" 

Il cucciolo scende le scale e si ferma ai piedi di Stiles, accoccolandosi e stringendogli la coda intorno ad una caviglia, poi sbadiglia.  

"Dio, la primavera vi fa male! Dai, preparo la colazione per tutti!"  

Per fortuna, dopo la colazione, i due lupi della casa sembrano risvegliarsi del tutto e Stiles si sente un po' meno indispettito dai loro sbadigli. Riesce anche a studiare e a chiacchierare un po' con suo padre, prima che Lydia arrivasse come un uragano verstito di pesca, accomodandosi sul divano come fosse a casa sua. 

"Non ti fai sentire più, Stilinski, questa convivenza ti prosciuga. Anzi, prosciuga tutti, vedo." 

"Eh?" Chiede Stiles raggiungendola, seguito da Derek.  

"Tu sei uscito da poco dalla tua febbre altissima e okay, ma lui! Hale, dovresti mangiare e raderti." 

Stiles si gira a guardare Derek, osservandolo bene. Non aveva notato che fosse dimagrito, ma ora che Lydia gliel'ha fatto notare, vede le guance un po' scavate e le occhiaie. Anche la barba è più lunga del solito, anche se Stiles di questo non se ne lamenterebbe.   

"Dormo male" dice Derek, girandosi a guardare fuori, mentre il lupo gli si avvicina, iniziando a ringhiargli contro, ma venendo ignorato.  

"Fanno tutto il giorno così?" Chiede la ragazza. Stiles fa spallucce, ormai rassegnato alla cosa.  

 

Due giorni dopo, Stiles comincia a capire che forse qualcosa non va.  

Derek quella mattina si è svegliato che era quasi mezzogiorno, il cucciolo sta ancora dormendo e in casa c'è un silenzio innaturale. Esce dalla cucina con una ciotola piena di patatine, perché lo studio richiede energia e lui ne ha voglia, ma prima di rimettersi al grande tavolo, si siede sul divano di fianco a Derek, che ha lo sguardo quasi perso nel vuoto.  

"Mi dici cosa sta succedendo, Sourwolf?" Gli chiede, allungandogli la ciotola, ma Derek fa un cenno di dissenso con la testa, per rifiutare.  

"Mi sento stanco, forse non sono abituato ad essere umano" risponde, ma non ne sembra essere certo. 

Stiles sgranocchia qualche patatina, pensieroso, poi fissa il lupo che apre piano gli occhi, sbadiglia, lo guarda un po', poi si rimette a dormire. 

"Ma non credo che lui stia così perché non è abituato ad essere un lupo" dice quasi più a se stesso che a Derek, che però gli risponde. 

"Non lo so" dice alzandosi, "andiamo da Deaton?" Chiede, rivolgendo lo sguardo a Stiles che annuisce. 

Quindici minuti dopo, sono nello studio del druido, come la prima volta: Derek in piedi, di fianco al tavolo su cui è sdraiato il suo lupo, con Stiles dall'altro lato che lo accarezza piano. Solo che questa volta il lupo sonnecchia e non gli sta mordendo le dita. 

Spiegano la situazione, raccontano della febbre, pensando possa essere utile e aspettano la risposta del veterinario che se ne sta lì, pensieroso, a fissarli.  

"Derek" esordisce, "qui non ci sono streghe e nemmeno nei dintorni". 

Derek annuisce e "lo so" ammette.  

Stiles alza la testa di scatto verso di lui. 

"Lo sai? Cosa significa che lo sai?"  

"Che l'avrei sentita la presenza di una strega, prima ch emi succedesse questo e ho anche chiesto a Scott ch enon sente nulla." 

Stiles si sente ai limiti della furia. Era sicuro che fosse quella la causa, non aveva minimamente tenuto in considerazione la prima opzione settimane prima e ora, invece, niente streghe? 

"E quindi? Quindi è tutta colpa del tuo conflitto interiore e puoi risolverlo gia?!" Urla, ma viene ignorato.  

"Derek, sai cosa sta succedendo?" Chiede invece Deaton 

Stiles si volta a fissare l'ex mannaro, vede che anche il lupo lo guarda, poi, appena Derek annuisce, Stiles lo sente accoccolarsi e uggiolare. 

"Bene" continua il dottore, "quindi sai perché state entrambi così". 

Derek annuisce ancora e Stiles sbotta. 

"Qualcuno mi spiega?! Cosa diavolo succede? State entrambi così perché? Cosa c'entro io?" 

Il lupo uggiola ancora più forte, Stiles sente i suoi occhi blu sulla pelle, ma il suo sguardo è fisso su Derek. 

"Deaton aveva ragione sul conflitto e mi dispiace che questa cosa ti abbia coinvolto, ma posso risolverla solo io e ci sto davvero provando" risponde il maggiore e...e abbassa lo sguardo.  

Il lupo ora sta piangendo, Stiles si sente andare a fuoco il cervello, perché non riesce a capire. PEr fortuna il dottore si intromette. 

"Derek, so che ci stai provando" comincia, "ma sai anche che la soluzione è solo una".  

"Non posso" è tutto quello che l'uomo risponde, prima di uscire dallo studio.  

Stiles lo guarda andare via, mentre ha ripreso ad accarezzare il cucciolo che si sta calmando.  

"Dagli tempoStiles. Deve solo accettare quello che sta succedendo. Derek pensa sempre a proteggere gli altri più che a farlo con se stesso." 

Stiles annuisce alle parole di Deaton, perché sull'ultima parte ha decisamente ragione, ma comunque non capisce. Afferra il cucciolo, stringendolo tra le braccia ed esce, raggiungendo Derek che è già al volante.  

 

Il pomeriggio passa lento: Stiles si mette a studiare, manda qualche messaggio ai suoi amici e poi studia ancora. Derek è sul divano a leggere, ma Stiles lo vede chiaramente appisolarsi un paio di volte e il lupo se ne sta ai suoi piedi, sotto il tavolo, con la testa appoggiata tra le sue caviglie. Non si è mosso per tutto il pomeriggio.  

Quando è ora di cena, è Stiles che si alza e la  prepara, gli altri due non sembrano essersene nemmeno accorti, quindi li sveglia piano, dopo aver preparato tutto.  

Derek si mette a sedere strofinandosi gli occhi e, dopo averlo ringraziato, si mette a mangiare. Il lupo non finisce nemmeno l'intera porzione di carne.  

Stiles non sa cosa fare, non riesce a capire come può aiutarli e si sente miseramente inutile, mentre sale sul soppalco alle dieci di sera, stanco morto.  

È sicuramente notte fonda quando sente un ululato, forte e chiaro. Salta a sedersi al centro del letto, spaesato. L'ululato si ripete e il ragazzo scende dal letto di corsa, verso il piano di sotto, spaventato a morte.  

Il lupo è straiato ai piedi delle scale, che ulula e piange, mentre Derek è ancora sul divano, con gli occhi lucidi e le guance rosse, come se avesse di nuovo la febbre. 

"Cosa succede?!" Chiede allarmato, accucciandosi e prendendo l'animale tra le braccia, facendolo calmare all'istante. 

"Voleva salire di sopra, ma non credo abbia la forza di fare le scale..." Sussurra Derek. 

"E tu non hai la forza di accompagnarlo" conclude per lui Stiles, sedendosi sul divano, di fianco ai suoi piedi.  

Derek annuisce, mentre il lupo si acciambella sulle gambe dell'umano, riprendendo quasi subito a dormire. Stiles lo accarezza, poi nota che ha il pelo del muso bagnato dalle lacrime. Sente una stretta allo stomaco mentre gliele asciuga con il pollice.  

"Mi dispiace, Stiles" mormora Derek, rompendo il silenzio.  

Stiles sbuffa. 

"Di cosa? Del fatto che stai facendo del male a due parti di te stesso?" Dice sorridendo quasi istericamente. "Come posso aiutarti, Der?" Chiede poi. 

Derek fa un cenno di negazione con la testa, tirando le gambe verso il petto, accoccolandosi ancora di più sul divano.  

Stiles lo vede. L vede per la prima volta, o forse se ne rende conto solo ora.  

Derek sembra un grosso bambinone indifeso, che cerca di essere forte soloper gli altri, ma che in fondo ha bisogno di qualcuno che condivida con lui il grosso peso che porta sulle spalle. Ha trascorso metà della sua vita da solo, in condizioni per niente felici e serene e Stiles...Stiles vorrebbe solo farlo stare meglio.  

Comincia ad agitarsi, non sa cosa fare e Derek ha chiuso di nuovo gli occhi. Ha ancora le guance rosse, ha le ciglia umide e il respiro veloce.  

" 'fanculo" dice a se stesso, spostando il cucciolo dalle sue gambe, mettendolo di fianco a Derek che istintivamente si sposta verso lo schienale del divano per fargli spazio, per poi sdraiarsi al fianco di entrambi.  

Derek apre di scatto gli occhi, ma Stiles blocca le sue proteste: allunga gambe e braccia circondando il lupo e l'uomo, zittendolo con un sonoro "SHHH!".  

Il cucciolo si sistema meglio, appoggiando il muso contro il petto di Derek e circondando la vita di Stiles con la coda, come se volesse reggerlo. Derek guarda prima il cucciolo, poi di nuovo Stiles e, infine, sospirando come se fosse sollevato, Chiude gli occhi. Pochi minuti dopo, Stiles si addormenta, completamente rilassato.  

 

Un raggio di luce fa arricciare il naso di Stiles, mentre cerca di spostare la testa e riprendere a dormire, affonda il viso in qualcosa di duro e caldo, ch enon è di sicuro il morbido divano e apre di scatto gli occhi.  

È completamente appiccicato a Derek, ha le gambe incrociate alle sue, le mani entrambe sotto la guancia destra e il volto contro il suo petto. Sente il respiro calmo e profondo di chi sta ancora dormendo, ma sente chiaramente anche le braccia di Derek: una gli sta cingendo la vita, l'altra è intorno alle sue spalle, mentre una mano gli sta accarezzando piano i capelli. Si sente così bene che ritorna a dormire in pochi secondi.  

"WOLF!" 

Stiles sorride, mentre sogna un bellissimo cane che gli corre in contro. 

"WOLF! WOLF!" 

Ora il cane bianco gli sta scodinzolando di fron-" 

"WOLF! WOLF! WOLF!" 

"GRRR!" 

Il sogno si interrompe bruscamente quando un ringhio si aggiunge alla voce del cane e Stiles apre di scatto gli occhi. Sentendosi la fronte vibrare.  

Si rende conto di tre cose: è ancora tra le braccia di Derek; la vibrazione è dovuta al ringhio che esce diritto diritto dal petto dell'uomo; non era un cane ad abbaiare.  

Senza nemmeno guardare l'uomo che lo sta abbracciando, si rigira nella stretta, cercando di non cadere e sorride: ai piedi del divano c'è il bellissimo cucciolo di lupo nero che se ne sta lì, ad abbaiare contro Derek, scodinzolando freneticamente.  

"Ehi, Sweetwolf! Salta su!" Lo invita Stiles e il cucciolo non se lo fa ripetere due volte. Con uno slancio salta sul divano e gli si sdraia di fianco, cominciando a leccargli la faccia. 

"Ahahahah! E dai...no....ahahahahah!"  

Stiles ride, ma non si sposta, è felice di vedere di nuovo tutta quella energia, ma non è del tutto preso dal lupo. Sente chiaramente che Derek gli sbuffa un sorriso contro la nuca e stringe la presa sui suoi fianchi, ma non dice nulla a riguardo.   

Quando il cucciolo si è calmato, Stiles affonda il naso nel suo pelo ispirando forte, poi, senza nemmeno accorgersene, afferra una mano di Derek dal suo stomaco e se la porta al naso, annusando il polso.  

Sente il maggiore irrigidirsi, ma non gli dà peso.  

"Avete lo stesso odore, sai?" Dice pensieroso. "Come quello del bosco." 

"Mh" è tutto quello che risponde Derek, che però poi scioglie la presa e fa per alzarsi.  

"Resta qui" lo blocca Stiles, anticipandolo, "Vado a preparare qualcosa da mangiare per tutti.  

 

Stiles non sa cosa stia succedendo, ma tre giorni dopo la situazione è tornata ad essere qualla iniziale: il lupo ch elo segue, i litigi tra Derek e il cucciolo, le sue giornate divise tra studio e amici. L'unica cosa che è cambiata è la notte: ormai dormono sempre tutti e tre sul divano, sempre nella stessa posizione, tutti e tre tranquilli.  

Quella mattina, però, Stiles fa per alzarsi, ma non ci riesce.  

"Porca zozza! Che dolore!" Urla, attirando l'attenzione di Derek e del cucciolo che escono dalla cucina in sincro 

"WOLF!" 

"Cos'hai?"  

E parlano anche in sincro 

"Schiena! MAle! Malissimo!" Piagnucola, ma non riesce a muoversi.  

Derek gli si siede di fianco, appoggiando una mano sulla parte passa della sua schiena, ma ritraendola subito dopo, guardando il suo arrto come se gli avesse fatto un torto.  

"Sei umano, Sourwolf, non puoi prendere il mio dolore" gli sorride Stiles, capendo tutto. "Mi faccio portare una pillola da papà e passa tutto" aggiuunge, ma il lupo salta sulle gambe di Derek che, preso alla sprovvista lo lascia fare, e si appoggia completamente contro la schiena di Stiles 

Stiles Vede i suoi occhi prendere la sfumatura sovrannaturale di azzurro nell'esatto momento il cui il dolore comincia ad attenuarsi.  

"Cucciolo..." Dice, quasi commosso, accarezzando il pelo nero. 

Il lupo si allunga per leccargli una guancia, il dolore completamente sparito.  

"Grazie" dice accarezzandolo ancora e allungandosi per baciargli il musetto.  

Il cucciolo comincia a scodinzolare, ma Derek fa balzare entrambi quando si alza dal divano e si chiude in bagno, sbattendo la porta.  

"cosa gli è preso, eh?" Chiede Stiles al cucciolo, mentre quello continua ad accoccolarsi. "Che bello che sei, piccolino..." Dice pensieroso il ragazzo, mentre Derek riapre la porta del bagno, vestito di tutto punto.  

"Vado a fare un giro" dice lapidario, senza dare modo a Stiles di rispondere e chiudendosi il portone di ferro alle spalle.  

 

Stiles comincia a preoccuparsi nel tardo pomeriggio, quindi chiama prima Scott, poi Lydia, poi Isaac e kira e, quando nessuno gli dà notizie di Derek, comincia a disperarsi.  

Di sicuro non aiuta l'agitazione del cucciolo, che ha preso a trottorellare per tutto il loft abbaiando e ad afferrare tra i denti le caviglie di Stiles 

È proprio mentre sta cercando discollarselo di dosso per l'ennesima volta e sta cercado di allertare finalmente suo padre, che guarda il lupo e gli viene un'idea. E si maledice per non averci pensato prima. 

"Tu!" Urla indicandolo e il cucciolo si blocca. "Tu sai portarmi da lui, vero Sweetwolf? Sai portarmi da Derek?" Gli chiede speranzoso.  

Il lupo gli afferra di nuovo la caviglia e Stiles sta per dare di matto, ma si rende conto che lo sta facendo per trascinarlo verso la porta.  

Il ragazzo afferra al volo il giubbotto e lo segue, lo segue giù per le scale, lo vede correre sorpassando la Jeep e lo segue senza pensare ai polmoni che bruciano, fino a quando non arrivano ai margini della riserva. Solo che Stiles in quel momento sta davvero per perdere un polmone e si blogga. 

"E-ehi! Ehi, Swee-Sweetwolf! Rallenta, ti prego!" Gli urla, ma il lupo gli afferra di nuovo una caviglia.  

"Ti ho detto di rallentare!" Tuona, più deciso, è il lupo si blocca. Si blocca, illuminando gli occhi di rosso questa volta. Gli occhi rossi di Derek.  

 

Flashback 

 

Tre mesi prima 

 

"No, Stiles, sono un Alpha e non obbedisco agli ordini di nessuno!" 

Quella discussione stava andando avanti da mezzora tra Stiles e Scott. Era un giovedì sera, erano tutti al loft e Scott non voleva sentire ragioni. Stiles voleva capire se fosse possibile per un Alpha ricevere un ordine, come quelli che loro davano ai loro beta, ma non riuscivano a venirne a capo. Stiles aveva chiesto ad ogni beta di Scott di ordinargli qualcosa, ma none ra successo nulla. 

"Derek! Fallo tu! Eri un Alpha!" Urla soddisfatto verso il mannaro seduto di fianco a lui sul divano, ma quello non si smuove. 

!E dai, Der!" Lo esorta, scuotendogli una spalla. 

"Non si può" risponde lui, ma a Stiles non basta e gli chiede insistentemente perché, fino a quando non cede. 

"Un Alpha può obbedire ad un ordine solo ed esclusivamente se a darglielo è il suo compagno, quello che lui ha scelto. Peter ti ha dato un libro a riguardo." 

Stiles lo guarda sbalordito. Sì, ha letto tutto riguardo alla scelta del compagno di un mannaro, ma a questa cosa non era fatto accenno.  

Vede Scott sorridere vittorioso e gli lancia contro i popcorn, mentre Derek ringhia. Il film, come ogni giovedì, fa solo da sottofondo alle risate.  

 

Fine flashback 

 

"Pe-perché ora hai gli occhi rossi?!" Chiede Stiles verso il lupo che, però, ringhia, facendolo tornare alla realtà. Le spiegazioni dopo, ora gli serve Derek.  

Riprende a seguire il cucciolo, questa volta senza rischiare di non respirare più, fino a quando non si trova in una radura.  

Il lupo si blocca al margine e Stiles non capisce, ma poi lo vede. Derek è in piedi al centro, lo sguardo rivolto verso la luna.  

Stiles si avvicina piano, lasciando il lupo dietro di sé, fino a quando non è a un metro di distanza. 

"Ha obbedito a un mio ordine. Ha gli occhi rossi" sussurra. Derek non si gira. 

"Lo so. È successo quando hai dormito con noi la prima sera, sul divano. Lui ci ha lasciati dormire da soli, si è accucciato sul pavimento e la mattina era Alpha. Ne ho parlato subito con Deaton e mi ha spiegato che, dato che io lo stavo combattendo, lui stava prendendo tute le mie energie e stava facendo di testa sua. Il suo diventare Alpha è il segnale del fatto che si sta quasi totalmente distaccando da me." 

"Per questo stavi bene fisicamente anche tu, perchè ti stavi distaccando da questa storia e...e anche da me" finisce Stiles per lui, avvicinandosi e mettendosi al suo fianco. 

"Sì, pensavo quasi fosse la cosa giusta, che avresti potuto comunque vivere la tua vita. Chi è che non va in giro con un cane?" Chiede, accennando un sorriso ironico che Stiles vede solo grazie alla luce della luna. 

"Ma stamattina è successo qualcosa." 

"Mh" annuisce Derek. "Mi sono reso conto che, pur essendo quasi totalmewnte umano, nonostante lui avesse quasi pienamente il controllo, che io non sentissi più quel legame con te...Mi sono reso conto che anche da umano non voglio starti lontano." 

Derek finisce la frasi rialzando lo sguardo verso la luna e Stiles si perde in quelal visione. 

Fa un paio di passi e azzarda: prende un braccio del lupo, che lo fissa interrogativo, lo alza facendoselo passare intorno alle spalle, e gli stringe i fianchi in un abbraccio, alzando lo sguardo verso il cielo. 

"Sei stupido, Derek Hale" sentenzia.  

Derek stringe la presa, Stiles sente il suo sguardo sul viso, ma continua a guardare il satellite, ma sente un sorriso spuntare sul proprio volto quando Derek annuisce e affonda il naso nei suoi capelli. 

"Sì, sono proprio stupido." 

 

Restano così per molto tempo, Stiles ad un certo punto si è anche rigirato, stringendolo in un vero abbraccio, venendo stretto allo stesso modo. Derek alza il volto dai suoi capelli solo quando qualcosa si infiltra tra le loro gambe. 

"Ehi, Sweetwolf!" Lo saluta Stiles, sciogliendo la presa e abbassandosi sui talloni. "Grazie!" Gli dice, sorridendo e accarezzandolo dietro le orecchie.  

Poi alza lo sguardo verso Derek e si immobilizza: l'uomo li sta guardando e sta sorridendo e Stiles crede di non aver mai visto nulal di più meraviglioso. Si rialza, lascia che il cucciolo si accoccoli tra i suoi piedi e aggancia le braccia al collo dell'altro.  

Derek, di tutta risposta, gli stringe i fianchi, stringensoselo contro e, finalmente, appoggia le labbra sulle sue.  

Stiles chiude gli occhi, sorride nel bacio, si sente quelle mitologiche farfalle nello stomaco e sorride ancora.  

Quando si staccano, Derek gli bacia piano la fronte, prendendogli il viso tra le mani. 

"Scusa" mormora contro la sua pelle, Stiles semplicemente lo zittisce.  

"Devi chiedere scusa a lui, non a me." 

Derek sbuffa, ma poi si abbassa verso il suo lupo allungando una mano. Il cucciolo, forse per la prima volta, non si sposta e si lascia accarezzare. Chiude anche gli occhi.  

"Scusa." 

 

Quando stiels si sveglia, lo fa perché muore di fame e gli fanno male le gambe.  

Ricorda improvvisamente della corsa della sera prima , di tutto il resto e del silenzioso ritorno a casa. Lui e Derek che camminavano silenziosi, preceduti dal lupo scodinzolante. Ricorda di essersi addoirmentato finalmente di nuovo sul letto, stretto tra Derek e il cucciolo ed ora è lì che si trova. Sente ancora le braccia di Derek che lo stringono e parla senza aprire ancora gli occhi.  

"Non c'è più, vero?" Chiede e Derek gli annuisce contro la nuca.  

"Bene, anche se mi mancherà" risponde rigurandosi e trovandosi di fronte lo sguardo assonnato di Derek.  

"Ora siamo entrambi qui" risponde l'altro, illuminando gli occhi, che sono tornati ad essere blu.  

Stiles si allunga per sfiorargli le labbra, poi un ghigno si apre sul suo volto. 

"No!" Lo ammonisce Derek.  

"E dai, Souuuurwolf!" Lo prega Stiles, infilando il volto contro il suo collo. 

"No." 

"Dai, Der, solo ogni tanto, ti prego, ti prego!" 

Derek sbuffa, stringendoselo forte contro e Stiles lo sa che ha vinto, lo sa che Derek qualche volta si trasformerà solo per fargli rivedere il suo lupo.  

"Grazie, Sweetwolf!" Gli dice con voce squillante, prima di soffocare quasi per le risate, quando Derek gli ringhia contro. E ora ringhia davvero.  



Blu.

   
 
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