Una settimana.
Era passata una settimana da quando Maui se n’era andato via. Vaiana non faceva altro che pensare, chiusa nella sua capanna, a quella notte.
Non riusciva a capire il motivo per il quale se la fosse presa tanto a sentire le parole “matrimonio” e “futuro nuovo capo”.

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Stare stretta fra le sue braccia era la cosa più bella che si potesse desiderare, non perché quella notte era particolarmente fredda ma, perché, la facevano sentire al sicuro.
Era seduti sulla riva della spiaggia rivolti verso l’orizzonte, Vaiana tra le gambe del semidio con la testa appoggiata suo petto.
“Non hai nulla da raccontarmi questa sera, figlia del capo?” Maui teneva le sue mani strette sulla vita della ragazza, la quale nascose in viso contro il petto del semidio.
Aveva paura; paura di come il suo ‘amico’ avrebbe preso la notizia del futuro sposo.
Perché aveva paura? Bhe, la sera prima c’era stato un bacio. Maui l’aveva baciata prima di andare. Era stato semplice bacio a stampo ma pieno di forti emozioni che Maui non riusciva a dirle a voce.
“Mio padre vuole che mi sposi, vuole essere sicuro che il popolo abbia un erede che possa prendere il mio posto un giorno” il suo fù un debole sussurro.
Maui si allontanò da lei alzandosi in piedi, afferrò il suo amo e si posizionò sulla riva pronto a mutare la sua forma in un falco gigante.
Vaiana,capendo le sue intenzioni, si alzò in piedi e lo raggiunse.
“Maui, non farlo ti prego” gli appoggiò una mano sulla sua spalla ma lui si scostò brutalmente. “Dovrei rimanere qui e vederti sposare uno qualche?”
“Credimi quando ti dico che nemmeno io sono fiera di questo, è quello che vuole mio padre non quello che voglio io”
“Penso che se non lo volessi davvero faresti qualcosa” Maui le parlavano in modo acido, ferendola.
“Io credo di volerlo” fece una pausa. Doveva dirglielo, voleva dirglielo, ma era troppo tardi: Maui era già volato via.

“Io voglio te”