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Autore: Mash    23/02/2018    0 recensioni
Mike lavora a un caso fino a tardi per Harvey e solo quando esce si accorge che fuori sta imperversando il temporale.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harvey Reginald Specter, Mike Ross
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Missione 7: Rinforzi per Titania





La giornata era partita alla grande.
Era arrivato in orario allo studio, aveva portato un caffè a Donna, proprio come piaceva a lei, evitato Louis in tutti i modi –riuscendoci- e aveva potuto ammirare Rachel sulla scala dell’archivio, mentre recuperava del materiale, con una delle sue gonne strette e che le mettevano in risalto le curve morbide.
Poi era arrivato Harvey con uno di quei casi assurdi e su cui ancora non sapeva destreggiarsi alla perfezione, dato che non poteva di certo chiedere a quelli dell’ufficio qualcosa che avrebbe dovuto imparare durante gli anni trascorsi ad Harvard, e allora erano incominciati i primi guai.
-Hai finito?- aveva chiesto Harvey sorpreso, mentre lui entrava con il fascicolo tra le braccia nel suo ufficio.
-Non proprio.- aveva risposto Mike, assumendo un’espressione che Harvey non avrebbe facilmente dimenticato, perché il ragazzo l’avrebbe utilizzata ogni volta che avesse incontrato un problema.
-E allora cosa ci fai qui? Non ti avevo detto di presentarti solo quando avresti sistemato il provvedimento?-
Mike aprì la bocca per parlare, ma lo sguardo dell’avvocato, lo fermò dall’aggiungere qualsiasi cosa volesse effettivamente dirgli.
-Vado.-
Donna aveva fatto una delle sue battute pungenti mentre l’altro usciva dall’ufficio e Mike aveva fatto una risata di finto divertimento, per poi buttarsi nel suo cubicolo, sconsolato.
Guardando il fascicolo solo dopo circa un minuto decise che avrebbe tentato il tutto per tutto con l’archivio, cercando qualcosa che avrebbe potuto aiutarlo per aggirare il problema che aveva trovato e presentare qualcosa di concreto ad Harvey.
Anche se era ancora indeciso se tenere il lavoro, ammetteva che lo metteva sempre alla prova e che tutto sommato si divertiva nel trovare le soluzioni ai casi.
Non amava mettersi in mostra ma era il migliore quando si trattava di memorizzare, trovare cavilli e piccoli errori sfuggiti a chi aveva redatto i documenti.
Fu con quella convinzione, che passò il resto della sua giornata.
Abbassato sui fogli, alla ricerca di quel piccolo cavillo che lo avrebbe potuto aiutare a risolvere il caso e a trovare il punto esatto su cui far leva.
Solo dopo aver passato ore a fissare e spulciare cose da tutti i documenti utili nell’archivio, era riuscito a trovare qualcosa che potesse effettivamente aiutarlo ed era andato nell’ufficio di Harvey, trovandolo però, vuoto.
Amareggiato, aveva lasciato il fascicolo sulla scrivania e poi, fregandosene della regola di rimanere oltre le sette per far vedere di essere eccellenti lavoratori, aveva deciso di tornarsene a casa.
Solo quando si era trovato fuori dal palazzo, si era reso conto che stava piovendo.
Sgranò gli occhi nel vedere le pozzanghere che si erano formate tutte intorno e soprattutto ai lati della strada, segno che stava continuando a piovere da parecchie ore.
Lui non si era accorto di niente, immerso com’era nelle sue scartoffie.
Sospirò e pensò seriamente a come avrebbe potuto risolvere il suo problema.
Tornare a casa in bici inzuppandosi oppure prendere un taxi, rimanere imbottigliati nel traffico e spendere un’infinità di soldi che ancora non si poteva permettere?
Alla fine il suo cervello optò per prendere la bici fino alla più vicina fermata della metro, sperando che il giorno dopo riuscisse a ritrovare il mezzo.
Si sarebbe bagnato ma meno che nel fare tutto il tragitto fino a casa.
Mise la cartellina sotto la giacca in modo che non si bagnasse e poi prese uno slancio arrivando fino alla bicicletta, legata a un palo vicino la strada.
La pioggia aveva già iniziato a inzuppargli i vestiti, ma il colpo di grazia avvenne due secondi dopo, quando una grande macchina nera, proprio mentre inforcava la bicicletta, pronto a partire, sfrecciò accanto a lui, alzando un getto d’acqua da far invidia ai più tremendi tsunami. Chiuse gli occhi mentre quello che sembrava un getto d’acqua infinito gli finiva diretto addosso e la macchina nera parcheggiava poco più avanti.
Imprecando e annotandosi mentalmente di controllare meglio il meteo, dall’auto scese il profilo anche troppo familiare di Harvey Specter, che con un gesto autoritario, gli fece cenno di avvicinarsi, e ritornò nuovamente in auto.
Sia mai che i capelli andassero in disordine, pensò Mike, maledicendo il suo capo per quell’entrata in scena degna di un film di serie B.
Sperava si fosse divertito, perché non avrebbe più permesso accadesse una cosa simile.
-Che stai combinando?- chiese, mentre Mike si affacciava dallo sportello, continuando a rimanere sotto la pioggia, ormai fregandosene dell’acqua che entrava dappertutto dai suoi vestiti.
-Cerco di tornare a casa. Tu piuttosto… era necessario passarmi così vicino?-
Harvey assunse lo sguardo che voleva dire solo che “sì, era necessario” e poi gli fece cenno di entrare.
-Ray, apri il cofano e per favore, aiuta Mike a sistemare la bicicletta.- disse capendo che l’altro non si sarebbe mosso se non fosse venuto con loro anche quel ferrovecchio.
-Non è necessario.- aveva cercato di dire Mike, venendo bloccato di nuovo da un’occhiata da Harvey.
Quando salì in auto, completamente fradicio, si sentì terribilmente in colpa. Di bagnare un’auto così costosa e di essere stato un peso per Harvey, che se era tornato a lavoro forse qualcosa da sbrigare ce l’aveva davvero.
-Davvero Harvey, non era necessario.-
-Finiscila. Non avrei permesso tornassi a casa con questo tempo.-
Mike si strinse nelle spalle, leggermente infreddolito dall’acqua che aveva preso.
-Cosa ti è saltato in mente di prendere la bici con questo tempo? Potevi chiamare un taxi.-
-Mi andava di fare un giro sotto la pioggia.- aveva risposto Mike, sorridendogli: -Ah, se dovessi tornare in ufficio, ho lasciato una cartella per te sulla tua scrivania. Sono sicuro adorerai la mia soluzione al problema. Qualcosa sullo stile de “Gli Intoccabili”.- aggiunse ridacchiando, ben sapendo cosa aveva combinato in quel file, certo che ad Harvey sarebbe piaciuto tutto quanto. O almeno sperava.
Harvey lo guardò studiando la sua espressione, mezzo tremante per la pioggia ma soddisfatto di quanto aveva fatto per lo studio. Per un breve momento, sentì di provare una sensazione d’affetto per quel ragazzino che stava scalando posizioni nella sua lista di persone che apprezzava.
  
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