Un'altra giornata qualunque, un altro giorno che non ti lascerà sorprese, sai già tutto, sai già come andrà. Di nuovo scuola, lavoro, un genitore di qua, l'altro di là e così tutti i giorni. La pioggia sta bagnando il finestrino del bus che mi sta portando proprio dove non voglio andare. L'aria sembra dire che nevicherà, il cielo è bianco e fa molto freddo. La nebbia da un fascino meraviglioso ai verdi prati, sembrano essere stati dipinti da Monet, anche se il mio modo di vedere le cose, forse, è più simile a quello di Van Gogh. Sotto casa mia c'è un bosco bellissimo, di tanto in tanto io e mio cugino andiamo a scoprirlo, sperando di non trovare qualche cinghiale arrabbiato. Ora avrei proprio voglia di andarci, scalza, nessuna spina farà male finché la terra su qui cammino mi darà l'energia. C'è un piccolo fiume, non so dove porti ma deve essere meraviglioso guardare l'acqua caderci all'interno. Vorrei vedere come sta crescendo il mio bambù, era davvero piccolissimo quando me ne prendevo cura, adesso sarà più alto di me. Devo proprio avere la testa altrove, ho anche dimenticato l'ombrello, tutti corrono o aprono i loro ombrelli, a me non dispiace stare sotto la pioggia anche se domani, quando non riuscirò a cantare dal mal di gola, me ne pentirò. Entrare in libreria tutta bagnata forse mi farà sembrare strana ma come posso lasciare lì tutti quei meravigliosi libri d'arte?non ci riesco. Adoro l'arte, proprio come la scrittura sembra essere il modo più silenzioso per urlare un forte messaggio, ma in realtà fa molto più rumore di qualunque rivoluzione. Create, perché urlare non servirà a nulla, ma se cercate di tramandare un messaggio saranno in molti a capirlo.