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Autore: JulyChan    24/02/2018    7 recensioni
Preziosa e regale quanto lisa e impolverata, Draco la trova così il giorno in cui decide di bussare alla sua porta. Le ha portato in dono l’ultima foto di Astoria, quella in cui danza in una nuvola di seta verde, i capelli scuri al vento.
Daphne gli dona lacrime e Whisky Incendiario.
«Non riesco a smettere di pensare a lei».
«Non smetteremo mai».
[Daphne/Draco]; [Terza classificata al contest "Citazioni in cerca d'autore!" di Rosmary]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Specchio riflesso

 

 

 

Ci sono giorni in cui Daphne cerca a tutti i costi di dimenticare, ma i ricordi peggiori amano radicarsi a fondo nei meandri della mente.

La morte di Astoria ha turbato tutti, ma lei di più; ha fatto ammalare sua madre, ha sconvolto Draco, ma lei di più.

Il giorno della morte di Astoria, Daphne è morta un po’ anche lei.

 

*

 

Ci sono giorni in cui a malapena s’alza, sono quelli in cui la mancanza pulsa prepotente.

Daphne si trascina ogni mattina nella stessa vestaglia, e ne sta assumendo le fattezze: preziosa e regale quanto lisa e impolverata, Draco la trova così il giorno in cui decide di bussare alla sua porta. Le ha portato in dono l’ultima foto di Astoria, quella in cui danza in una nuvola di seta verde, i capelli scuri al vento.

Daphne gli dona lacrime e Whisky Incendiario.

«Non riesco a smettere di pensare a lei».

«Non smetteremo mai».

 

*

 

Draco arriva alle prime luci del mattino; Daphne è immersa nella foschia come il giorno che sta sorgendo.

Daphne ha sempre vissuto circondata di specchi, conscia della sua bellezza, della sua chioma color del grano, del suo essere così splendida e impeccabile. Ora è solo un relitto, lo spettro di un’eco lontana.

«Guardati» le dice costringendola davanti a uno specchio. «Tu e lei vi somigliavate molto».

Daphne alza gli occhi e vede solo crepe.

«Astoria è morta, e io con lei».

«Tu sei viva, e Astoria con te».

 

*

 

Daphne esce di casa da quando Draco l’aiuta. Passa le mattine nel giardino sul retro, cura le rose e legge i vecchi tomi di Erbologia. Quando piove, c’è un incantesimo a proteggerla: quello che lui ha lanciato per lei, perché la magia in Daphne si è spenta con Astoria.

Draco arriva quando il sole scende, quando le ombre mangiano la casa e disegnano maschere sul viso di Daphne. Le porta i vecchi libri di sua sorella, e quel vestito che hai visto in foto, e le sue lettere ingiallite, e ricordi il fermaglio che le hai regalato?.

 

*

 

Ogni volta Draco le fissa gli occhi e le fissa la pelle prima di andarsene, e dopo sette giorni torna per rimanere.

Forse potresti amarmi un po’ come amavi lei.

 

*

 

Daphne sente le sue vene tremare quando Draco la tocca. A volte le copre i capelli, a volte le copre la bocca e lei guarda in silenzio i suoi occhi rovesciarsi dal piacere.

È sbagliato – Daphne lo sa ogni volta che lui non la guarda –, ma Draco tratta il suo corpo come un tempio e cancella ogni stilla di vergogna.

A volte Daphne spegne la luce, perché sa che lui al buio l’ama di più.

 

*

 

La seta verde le scivola addosso con un sibilo.

«Ti sta benissimo» le dice scostandole dal viso i capelli, foglie d’autunno tra le sue dita tremanti.

Daphne ha un sorriso debole dipinto in volto e un tarlo atroce che la divora dentro, ma le basta coprire tutti gli specchi per soffocarlo.

«Sei splendida, Astoria».

Forse mi ami un po’ come amavi lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE:

Terza classificata al contest “Citazioni in cerca d’autore!” di Rosmary con il prompt “Ci sono giorni in cui a malapena s’alzava, erano quelli in cui la mancanza pulsava prepotente”, citazione ideata da Rosmary stessa.

 

Visto che sono una cattiva persona, visto che erano secoli che non trattavo male Daphne e Draco, ho deciso di rimediare. Sono stranamente soddisfatta della riuscita di questa storia: avevo in mente una trama del genere da un po’ di tempo, ma temevo una riuscita contorta. Tutto sommato, invece, devo dire che sono contenta della flash scritta e, soprattutto, sono contenta di essere riuscita a partecipare in extremis al suddetto contest.

Piccole annotazioni:

-         titolo: Specchio riflesso richiama l’omonimo gioco per bambini (credo sia abbastanza famoso), il quale consiste nell’imitare gesti e movimenti del proprio compagno di giochi, proprio come se ci si trovasse davanti a uno specchio. Ovviamente, nella storia questo “gioco” assume una valenza leggermente più malata;

-         stile di punteggiatura dei dialoghi: Adelphi;

-         foglie d’autunno: la “mia” Daphne ha sempre i capelli biondi; la “mia” Astoria ha sempre i capelli castani. Ovviamente, non tutti possono saperlo/ricordarselo. Comunque, questa differenza di colori viene casualmente citata a inizio storia. Alla fine, però, i capelli di Daphne diventano magicamente come foglie d’autunno, dunque più scuri/marroni, come quelli di Astoria, completando così la sua trasformazione sia a livello estetico, sia a livello di vestiario. Per descrivere i capelli di Daphne, inoltre, ho volutamente utilizzato metafore che richiamano le stagioni (color del grano e foglie d’autunno), nello specifico l’estate e, appunto, l’autunno, stagioni che simboleggiano rispettivamente la luce e il decadimento, proprio a voler seguire l’andamento della vita del personaggio;

-         tematiche delicate: non sapevo se inserirlo o meno come avvertimento… ma, dal momento che la storia non finisce nel più sano dei modi, alla fine ho preferito aggiungerlo.

È tutto. Spero la storia via piaccia :)

Buona lettura,

July

 

 

 

 

   
 
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