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Autore: pampu    25/02/2018    3 recensioni
[Storia scritta a quattro mani da Blu992 e Pampu]
È una C'è posta per te!AU.
Stiles contatta il programma per trovare Derek, con cui ha avuto una storia quindici anni prima.
[DiscorsoDiretto]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sì, l'abbiamo davvero fatto. Abbiamo passato il sabato a guardare C'è posta per te insieme ed è finita così. Stiles che manda a chiamare Derek.
Pensate sia una cazzatina? Avete ragione, ma è divertente. O almeno per noi lo è, perché ci siamo scompisciate dalle risate.
La trama è liberamente ispirata alla storia dei due vecchietti della puntata del 24 Febbraio. Non potevamo non trasformarla in sterek.

Buona lettura!


“Benvenuti alla terza puntata di “C'è posta per te”! Cominciamo subito con la prima storia, quella di Stiles!”

“Buonasera! Buonasera, Maria!”
“Ciao, Stiles. Posso raccontare la tua storia?”
“Certo!”
“Bene. Allora. Stiles oggi ha trent’anni, ma è qui per incontrare qualcuno del suo passato, precisamente qualcuno che ha incontrato quindici anni fa, giusto?”
“Giustissimo.”
“Stiles tutte le estati aiutava uno zio muratore, perché gli dava qualche soldo da spendere con gli amici. Quell’ estate però è stata più produttiva.”
“Oh, si!”
“Stiles mi ha raccontato che suo zio era stato chianato per aggiustare il tetto di una casa bellissima, nella stessa strada dove abitava lui da ragazzino.”
“Sì, una bellissima villa gialla.”
“E mi ha raccontato anche che lì viveva un ragazzo-"
“Derek!”
“Derek, più grande di due anni. Stiles mi ha raccontato che si è scambiato un sacco di sguardi con Derek, che gli sorrideva anche ogni tanto e che qualche volta l'ha anche scacciato.”
“Sì, quando studiava sul balcone e io dal tetto lo chiamavo.”
“Però poi mi hai raccontato che, una volta che ti ha sorriso di piu, tu ti sei infilato giù per il tetto rotto, fin dentro la sua mansarda e che siete stati un sacco a parlare.”
“Sì, almeno due ore. Poi abbiamo iniziato a farlo ogni pomeriggio. Mio zio ci copriva.”
“Bene. Poi cosa è successo l'ultimo giorno?”
“Che dovevamo salutarci, perché io mi sarei trasferito a settembre e quindi non l'avrei più rivisto. Quindi gli dissi di mettersi sul balcone quella notte.”
“E andastii a salutarlo e cosa successe?”
“Che ci baciammo. Un sacco di volte!”
“E tu ora vuoi rivederlo.”
“Sì, mi piacerebbe tantissimo!”
“Bene, sono felice per te perché abbiamo trovato Derek e lui ha accettato l'invito. Ecco la consegna.”

“Wow, Maria, cavolo se è bello!”
“Proprio un bel ragazzo. Facciamolo entrare.”

“Ciao, Derek. Sai come funziona? Ti faccio vedere chi è e ti mi dici se può parlare.”
“Sì, sì.”


“Lo conosci?”
“No.”
“Può parlare?”
“Certo.”

“Maria posso leggere la lettera?”
“Certo, comincia pure. Derek ha detto che puoi parlare.”
“Ho una casa sul mare, con una spiaggia privata e una pineta dietro…”
“Complimenti…?”
“Nella vita ho fatto tanti lavori: ho fatto il muratore fino a diventare ingegnere. Ho costruito case, ville e più di 4000 loculi…”
“Vuoi regalarmi una casa e poi uccidermi e mettermi in uno dei quattromila?”
“Ho una collezione di Jeep…”
“Anch’io da piccolo avevo i modellini delle auto, quindi?”
“Con queste credenziali ti propongo di instaurare un rapporto.”
“Rapporto? Maria, cosa vuole questo pazzo? Credenziali? Vuoi lavorare per me?”
“Derek, lui vorrebbe incontrarti.”
“Si, Derek, vorrei incontrarti!”
“Sì, l'avevo capito dal fatto che è qui, ma non capisco perché. Cioè mi ha detto che è ricco? E cosa vuole da me?”
“Derek, tu sei sicuro di non averlo mai incontrato?”
“Sicuro. Sono ancora abbastanza giovane e in forma, non credo di avere perdite di memoria. Come si chiama?”
“Come ti chiami?”
“Ho portato delle foto, guarda!”
“Non me lo vuole dire il nome? Ok, dammi le foto.”
“Eccole qua, riconosci questa casa?”
“Si, Derek, te la ricordi? Tu abitavi in quella casa gialla mentre io qua, dove c’è il manicomio.”
“Sei evaso da lì? Sicuro…”
“Che ha detto, Maria?”
“Ha chiesto se abitavi proprio lì.”
“Oh! Sì, sì. Proprio lì. Te lo ricordi?”
“Non ho mai incontrato nessuno che vivesse là dentro. Poi l'hanno pure chiuso.”
“Sono entrato in casa tua.”
“Eri anche un ladro? Come hai fatto?”
“Dal tetto. Dopo che il temporale te lo aveva portato via. Ricordi?”
“Che siamo rimasti senza tetti si, ma che un ladro sia entrato, no. Ero piccolo, forse mia mamma ti ha scacciato?”
“Derek, lui, all’epoca, faceva il muratore. Ti ha aggiustato il tetto e dice che avete avuto una storia. Perché non gli dici il tuo nome?”
“Ero mastro Stiles. Ero povero a quel tempo e sempre sporco. Ora puoi chiamarmi Don Stiles.”
“Non rido solo per rispetto ai seri problemi che ha questo ragazzo, davvero.”
“Derek, Stiles era solo un ragazzino che aiutava lo zio in estate. Dice che avete avuto una storia, che vi siete baciati e, ora che sa che sei single, voleva chiederti se potevate uscire. Giusto, Stiles?”
“Si, giusto. Sono sigle anche io, non sono iscritto a nessun sito d’incontri o cose perverse e uso i social con moderazione.”
“Ma mi sembra tutto assurdo. Perché chiamarmi qui? Io davvero non lo ricordo e ho solo trentadue anni, eh!”
“Ma come non ti ricordi? Salivo sul tuo balcone di sera.”
“Stiles, sei sicuro che ti sei baciato con Derek?”
“Si.”
“Ma Derek non lo ricorda.”
“Ma non puoi non ricordarti di me!”
“Ma…io non ricordo, non posso aprire. Ho pure due sorelle...”
“Derek sei proprio sicuro?”
*sussurra* “Che stronzo che è…”
“Stiles, Derek sta per chiudere la busta.”
“No, Derek, non farlo. Ti avevo promesso che sarei venuto da te appena presa la patente e ti avrei portato via sulla mia macchina. Ho anche scelto una bellissima Jeep Azzurra.”
“Non ho detto che sto per chiudere, ma solo che sei stronzo. Me lo ricordo, Maria. Ricordo la storia di un mese che abbiamo avuto quindici anni fa.”
“Cos’ha detto, Maria?”
“Che sei stronzo. Ma che non chiude.”
“VUOI INCONTRARMI?”
“Deficiente. Maria, Stiles non ti ha raccontato tutto.”
“Cosa non mi hai raccontato, Stiles?”
“… niente?”
“Non te lo dirà, vuole che lo faccio io. Perché in fondo è un piccolo bastardo.”
“In vent’anni non mi è mai successo che qualcuno mi mettesse così in confusione. Uno di voi due potrebbe spiegarmi?”
“Mi ha chiamato qui per farmi spiegare, quindintocca a me. La storia del muratore, del tetto e del balcone è verissima. Siamo stati insieme di nascosto perché eravamo due ragazzi ed eravamo piccoli. Quando hanno finito I lavori, non ci siamo più visti né sentiti. Mi sono sposato a venticinque anni, con una donna e l’amavo, ma non ha funzionato e ci siamo lasciati tre anni fa. Ho incontrato Stiles un anno fa e, ovviamente, l'ho riconosciuto subito, è lo stesso ragazzino, ha solo i capelli più lunghi. Due mesi dopo ci siamo detti di amarci, ma lo sapevamo già dal primo giorno. Lui mi ha chiamato qui perché io non avevo il coraggio di dirlo alle mie due sorelle, o comunque a tutti. Ma non gliene faccio una colpa, perché l'ha fatto sapendo che io voglio dirlo a loro e al mondo, avevo solo bisogno di una spinta. E la cosa dei loculi era davvero ridicola, ragazzino.”
“…”
“Scusa, Maria!”
“Non so cosa dire, ma sono contenta per voi. Possiamo aprire la busta?”
“Si, Der, possiamo aprire la busta?”
“Aprirei anche la tua testa, ma sì, fammelo abbracciare.”
“Apriamo la busta!”

“Ehi, ragazzone, ti amo.”
“Ti amo anch’io, bastardo.”
“Torniamo a casa? Mi faccio perdonare, promesso.”
“Ti sembra il luogo per fare quello sguardo? Su, cammina! Ciao Maria, grazie e…scusalo.”
“Non preoccuparti, è un bravo ragazzo. E ti ama, si vede.”
“Lo so, lo so. E lo amo anch’io, e lo porterò dalle mie sorelle domani.”



Note di Blu.
Ciao, cari! Ditemi che vi siete divertiti almeno la metà di me!
La cosa più divertente volete saperla?
Io e Pampu, quando si tratta di storia di solo dialogo, come sapete, facciamo davvero un dialogo, cioè una fa Stiles e l'altra Derek. La cosa divertentissima è che nessuna delle due sa come si evolverà la cosa e, in questo caso, Pampu non aveva minimamente idea del finale che avevo in mente (ero Derek) e la parte di Maria che fa la confusa, è perché lo era lei.
Sì, mi diverto con poco io.
Vabbè, bando alle ciance, sono felice di aver pubblicato di nuovo qualcosa con lei. Non che abbiamo mai smesso di scrivere, ma da lì alla pubblicazione, ce ne passa di acqua sotto i ponti.
Le note sono più lunghe della storia, lo so.
Spero vi sia piaciuta.


Note di Pampu: Io non so davvero cosa dire. La situazione è degenerata di colpo e nemmeno riuscivo a creare il file dal troppo ridere.
Poi c’è stato il momento di confusione e sì, la Maria sono io. Non capivo è più andavo avanti e più ero confusa ahahaha.
Spero vi siate divertiti. Ringrazio Blu per la serata alternativa dopo la pesante settimana. Alla prossima!
Qui è Blu che si è impossessato del Pampu account.
Ti adoro.
   
 
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