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Autore: Mrs Montgomery    26/02/2018    18 recensioni
Esistono legami impossibili da sciogliere; sono come corde annodate e resistenti.
Legami vincolati dal sangue, da una forte volontà o semplicemente dal destino. Incontri non casuali, discendenze potenti e il proibito. Il legame proibito sarà quello più forte.
L’incontro tra Victoria Malfoy e Harry Potter è destinato a spianare la strada del futuro. Un’amicizia utopica che si svilupperà tra i muri di Hogwarts e sfiderà più di una convenzione.
Eppure tra i libri di scuola e una strana magia nell’aria si forgerà un altro legame. Un legame tormentato che ravviverà i cuori dei suoi protagonisti o li lascerà sprofondare nell’oscurità.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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LP

Prologo


«Crescila come se fosse tua».
Furono le ultime parole che udì da quella donna.
Un sussurro dettato da un’immane sofferenza.
Una madre obbligata a lasciare sua figlia per metterla in salvo e darle una vita migliore.
Era disperata.
La sua vita era giunta ad un punto di non ritorno e non poteva trascinare con sé la sua dolce creatura. E Lucius Malfoy, che non era mai stato un esempio di generosità o bontà assoluta, promise di prendersi cura di quella bambina.
Diede la sua parola e intendeva mantenerla.
Da quella notte di fine Ottobre 1981, la famiglia Malfoy acquisì un nuovo membro. Una compagnia vivace che negli anni a venire donò allegria in quell’ambiente piuttosto freddo.
Victoria, questo era il nome della nuova arrivata, non possedeva i tratti tipici dei Malfoy. Non era bionda e non aveva nemmeno gli occhi chiari. Era impossibile scambiarla per una di loro.
Lucius non nascose mai di averla adottata da una lontana parente, la quale lo aveva supplicato di accogliere la sua unica figlia. Un atto che lo fece apparire come un uomo dal cuore d’oro - e i creduloni ci cascarono con entrambe le scarpe - mentre lasciò sbalorditi coloro che conoscevano la vera natura del patriarca dei Malfoy.
Il signor Malfoy e signora crebbero Victoria come se fosse davvero loro figlia, anche se Narcissa era solita marcare la sua preferenza verso il figlio biologico. Nonostante ciò, la ragazza non divenne solamente una sorella per il piccolo rampollo del maniero, ma anche la sua più fidata confidente.
Draco non mostrò mai gelosia nei suoi confronti, al contrario sviluppò una grande empatia con Victoria. Del resto non era facile sopportare Lucius quando tornava a casa con la luna storta per via di qualche affare andato male. Era più facile dividere il peso in due.
«Uniti come un pesce con l’acqua» diceva sempre Narcissa Malfoy parlando dei figli e non poteva esserci verità più assoluta.
Difatti erano cresciuti insieme e non vi fu una singola volta in cui menzionarono di non essere veramente fratelli.
Draco e Victoria si sentivano legati, anche quando cominciarono a frequentare Hogwarts e strinsero amicizie differenti. Era insolito trovare i fratelli Malfoy girare per i corridoi insieme. Draco era circondato dal suo gruppetto di coetanei e si riuniva alla sorella durante i pranzi o alla sera in Sala Comune.
Una di quelle rare volte cadde nel dodicesimo giorno di Ottobre 1994, quando Draco acconsentì ad accompagnarla in Biblioteca. Lo fece solamente per passare qualche minuto in sua compagnia.
«Ti stai preoccupando troppo. Stai diventando una svalvolata».
«Svalvolata io?» replicò immediatamente Victoria. Camminava a spasso svelto lungo il corridoio del terzo piano, facendosi largo tra la folla di studenti. «Quest’anno ho i G.U.F.O. La maggior parte dei professori è in subbuglio per il Torneo Tre Maghi e... e se proprio devo essere sincera è quel Moody ad essere uno svalvolato, non io!»
«Su questo non posso darti torto, sorella. Non c’è neanche tanto da stupirsi. Pare che Silente scelga i suoi insegnati guardandone la sanità mentale!» esclamò Draco, storcendo il naso. «È evidente che vuole accerchiarsi di gente pazza quasi quanto lui. Questo posto cade sempre più in basso» e si passò una mano sulla fronte.
«Difesa Contro le Arti Oscure è la materia in cui vado meglio, assieme a Storia della Magia. Pretendo un voto alto agli esami e se quello scellerato ex Auror non riesce a farci una lezione sensata, senza provocarci l’ansia, posso solo sognarmi la mia E!»
Victoria sbuffava e borbottava in continuazione, facendo pentire a suo fratello di aver accettato di accompagnarla in biblioteca. Draco detestava i lamenti delle ragazze e nemmeno sua sorella poteva risultare un’eccezione.
«Dovrò studiare più del previsto! Se Moody fosse bravo almeno la metà di quanto lo era Lupin, allora io…»
«Lupin? Stai scherzando, spero!».
«Perché?»
«E lo chiedi pure? Quell’uomo... anzi quell’essere era pericoloso e completamente fuori di testa!» sbottò Draco, non trovando alcuna capacità di giudizio nella sorella.
«Per quanto mi riguarda poteva anche essere un vampiro, ma almeno ho imparato qualcosa. E poi era molto gentile».
«Se nostro padre ti sentisse…»
«Non mi sentirà mai perché sono troppo furba dal proferire commenti che disapproverebbe» canzonò Victoria lanciandogli una lunga occhiata.
Draco accennò ad un ghigno e scosse il capo. La furbizia era una qualità che prevaleva parecchio nella giovane strega. In molte situazioni, soprattutto a scuola, se la cavò per quel tratto caratteriale che la infilò nella Casa di Salazar Serpeverde.
«Ci vediamo a cena, allora?» domandò Victoria una volta arrivata in biblioteca e prendendo i libri che suo fratello l’aveva aiutata a riportare.                                                                                                               
Draco annuì serio e le diede un bacio sulla guancia, prima di voltarsi per andarsene. La ragazza s’addentrò silenziosamente in Biblioteca, trovandola piuttosto vuota rispetto al solito. Alzò le spalle e si diresse verso lo scaffale per mettere i libri al proprio posto.
"Maledetto! Maledetto ex Auror dei miei stivali! UFF!"
Imprecò silenziosamente contro Moody per svariati minuti. A causa dei metodi d'insegnamento poco sensati di quel mago, era obbligata a far ricerche in più per capirci davvero qualcosa della materia!
Non che Victoria fosse una secchiona, anzi c’erano materie in cui se riusciva a prendere Desolante gridava al miracolo, ma ci teneva a primeggiare dove andava forte senza troppi sforzi. Dava il meglio di sé in Difesa Contro le Arti Oscure e Storia della Magia; Victoria aveva sete di conoscenza, non era solamente una questione di voti. Proprio per tale ragione,
quando avvistò un libricino sulla Ribellione dei Goblin decise di prenderselo per dargli una lettura, sebbene non fosse un argomento appartenente al suo programma di studi. Il professor Rüf l’aveva solamente accennato durante qualche lezione dell’anno precedente.
“Chissà perché non lo abbiamo approfondito per bene. Come sempre devo pensarci da sola!”
Il libro cadde a terra quando la mano di Victoria e quella di un altro studente provarono ad afferrarlo nello stesso momento. Lei si accovacciò subito per acciuffarlo, si bloccò solamente quando vide due grandi occhi verdi osservarla dietro un paio di lenti rotonde.
«M-mi… mi dispiace» riuscì a balbettare rialzandosi lentamente assieme a quel ragazzo alto quanto lei. Sgranò gli occhi quando si rese conto della sua identità.
«No, scusami tu. Prendilo pure».
Victoria non potè far a meno di accennare ad un sorriso, adorava le persone gentili.
«Ritengo sia meglio che non te lo lasci sfuggire. Io volevo solo saziare la mia sete di cultura. A te, invece, serve per davvero» e glielo rese con la stessa gentilezza.
Il ragazzo aggrottò la fronte e prese il libro. Non nascondendo la sua perplessità chiese: «Come fai a sapere che mi serve? Non potrei… ehm… voler saziare la mia sete di cultura pure io?».
«O sei un amante di Storia della Magia come la sottoscritta, oppure la Ribellione dei Goblin fa parte del tuo programma di studi e ti serve per una ricerca».
«Si vede così tanto che non sono un appassionato di Storia?» sussurrò lui a malapena mostrando un sorriso imbarazzato e girandosi il libricino tra le mani.
Victoria si trattenne dal ridere per non irritare Madama Pince. «Diciamo che so che devi fare una ricerca. Ho vinto facilmente».
«Lo sapevi? Quindi sei un asso in Divinazione!» esclamò divertito. Un po’ troppo divertito dal momento che la bibliotecaria lo richiamò, schioccandogli uno sguardo di rimprovero e indicandogli di fare silenzio.
«No, non sono un asso in Divinazione» replicò Victoria a bassa voce «come tu non sei molto furbo».
Il ragazzo arrossì leggermente sentendosi sotto osservazione da quella strega che aveva appena conosciuto. Poteva dirsi certo di averla già vista per i corridoi, ma non riusciva ad identificarla.
“Forse è di una classe avanti a me”, ipotizzò.
«A questo punto, credo sia opportuno dovermi presentare. Mi sento scorretta a parlarti conoscendo chi sei tu e sapendo che tu non hai idea di chi sono io» esordì Victoria con un tono di voce rilassante. Le piaceva mettere a suo agio le persone con cui interloquiva.
«Tu sai chi sono io?»
«Solo un cretino non saprebbe chi sei, Harry Potter».
Il Grifondoro si passò una mano tra i capelli neri con fare nervoso. Stare sotto ai riflettori lo rendeva a disagio, al contrario di ciò che molti altri credevano. 
«Ehm… sì, forse hai ragione».
Era timido, si vedeva chiaramente.
«Quindi tu sei?» domandò subito dopo.
«Victoria Malfoy» e gli tese la mano con naturalezza.
Harry rimase un attimo attonito. Senza rendersene conto sbarrò gli occhi, realizzando di aver di fronte a sé la sorella del suo peggior nemico. Sbattè le palpebre, non trovava alcuna somiglianza con quel damerino di Draco e benché meno con quel vigliacco di Lucius.
«Non mi stringi la mano per via del mio fratellino?»
La sua voce parve riportarlo alla realtà.
«Oh no, scusa non intendevo offenderti» disse frettolosamente e si prodigò a stringerle la mano, rendendola soddisfatta.
«Non preoccuparti. Che tu lo creda o no, mi piace conoscere le persone prima di giudicarle» continuò Victoria, mostrando un sorriso rassicurante. «Spero che questo ti incoraggi a vedermi sotto una luce diversa da quella di “sorella di Draco Malfoy” e da “stronza studentessa di Serpeverde”. La rivalità tra le nostre Case è rinomata e alle volte frena le persone ad andare oltre la nostra divisa. Un vero peccato, io credo!»
Harry rimase come incantato dalle sue parole. Per un attimo credette che lo stesse prendendo in giro e non solo per via della sua Casa di appartenenza, ma proprio perché non somigliava per nulla al fratello!
«Sono stata troppo schietta?»
Le labbra di Harry tirarono un sorriso di meraviglia. Non era ancora sicuro di chi avesse di fronte. 
Da quando mise piede ad Hogwarts venne a sapere che Draco Malfoy avesse una sorella più grande, ma mai prima d'allora ebbe occasione di incontrarla faccia a faccia. Difatti avrebbe scommesso che Miss Malfoy ostentava capelli biondi, un viso pallido e arcigni occhi grigi, esattamente come i suoi simpaticissimi parenti. Invece, in quel momento, avendola di fronte, ancora non si capacitava che quella giovane strega dai lunghi capelli scuri, gli occhi vivaci color nocciola e quel fare spontaneo fosse la VERA sorella di Draco. 
«Ehm... no, figurati! Sei stata piuttosto chiara» rispose Harry spontaneamente. 
«Alle volte vengo rimproverata per questo, ma tendo ad infischiarmene. Dico sempre ciò che penso e non a tutti sta sempre bene».
«Forse perché sono delle persone stupide».
«Forse hai ragione» disse Victoria, lanciandogli un’occhiata curiosa. «Ora devo andare. Ho promesso ad un’amica di aiutarla per un compito. In bocca al lupo per la tua ricerca».
«Quale ricerca?»
Victoria lanciò un’occhiata al libro sulla Ribellione dei Goblin che gli aveva ceduto.
«Oh è vero! Ma tu come facevi a sapere della ricerca?»
«Sei in classe con mio fratello e me ne ha parlato prima di venir qui».
«E a lui questo non serve?» domandò Harry alzando il libro. Non che fosse disposto a cederglielo, ormai era suo!
«Sono piuttosto brava in Storia della Magia, gli darò una mano».
«E non pensi che il libro ti possa servire?»
Victoria gli lanciò un’occhiata curiosa, ma tralasciò di dire ciò a cui pensò nell’immediato.
«Credo di poter trovare qualcos’altro sulla Ribellione dei Goblin, ma grazie della premura» e gli fece l’occhiolino, poi lo sorpassò. «Buona ricerca, Harry Potter!»
Madama Pince la riprese per aver alzato troppo la voce e Victoria alzò le mani in segno di resa, facendo capire che se ne stava andando.
Harry si voltò a guardarla fino a quando non la vide scomparire chiudendosi la porta alle spalle. Conoscere la sorella di Malfoy lo fece sentire strano, soprattutto quando si strinsero la mano. Una sensazione di sollievo. Non era stata sgarbata nemmeno per un attimo, non gli aveva fatto alcuna battuta.
Il Ragazzo Sopravvissuto dovette ammettere che la gentilezza di Victoria lo lasciò spiazzato. Ebbe il dubbio che fosse tutta una messa in scena e che prima di andarsene gli avrebbe detto qualcosa di sprezzante, non smentendosi come membro della famiglia Malfoy. Invece lo stupì. Scosse il capo e si avviò verso il tavolo per cominciare la sua ricerca. Si concentrò - annoiandosi, ovviamente - sul compito assegnato dal professor Rüf, sebbene il pensiero di Victoria Malfoy rimase nella sua mente.

 



Mrs. Montgomery
Ciao Potterheads!
Sarà una vita che non pubblico qualcosa e mi mancava farlo. Vi confesso che questa storia è in cantiere dalla scorsa estate e inizialmente mi ero messa a scriverla per passare il tempo, per fantasticare, per inoltrarmi in questa Saga a cui sono legata fin dall'infanzia. Poi mi sono davvero presa e dopo esser arrivata quasi a concluderla, ho deciso di pubblicarla.
Spero che questo prologo vi abbia incentivato a continuare a leggere e se non è così, vi ringrazio comunque per aver speso tempo a leggerlo. 
Un bacione grandissimo!


 
   
 
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