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Autore: Dimea    01/03/2018    7 recensioni
"Chat si accomoda su una sedia, mentre cerco la teiera in ghisa di mia madre. Guai ad avere un bollitore in casa mia, finirei diseredata anche solo per averlo pensato.
-Sai, nella mia classe si sta parlando di un viaggio a Londra. Ho sempre voluto vederla, quindi temo che ti toccherà sopportare qualche serata senza la mia compagnia-
Improvvisamente mi cinge la vita con le sue braccia, appoggiando il viso sulla mia spalla. Sento il suo respiro sul collo - Ma Chère , ammettilo che sentirai la mia mancanza- sussurra al mio orecchio, dopo avermi spostato i capelli con la punta del naso. Chat Noir ha la capacità di farmi irrigidire e sbottare senza difficoltà: possiede questa innata sfacciataggine e quel carisma tale, che non mi stupisco come possa avere un fan club, prettamente al femminile e con gli ormoni impazziti.
-Gattaccio! Non farmi prendere lo spruzzino come la volta scorsa!- lo vedo scoppiare a ridere mentre il mio indice tremante ed inquisitore sta ancora sospeso a mezz'aria. Ma la strigliata ottiene l'effetto sperato ed il gatto torna al suo posto senza troppe cerimonie. Eppure senza smettere di ridere."
quinto capitolo Aggiunto !!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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V
...all I Want Is To Fall With You


Marinette PoV


Passo due dita sul suo volto, seguendo la curva della guancia prima ed il profilo poi, arrivando a sfiorargli le labbra ancora umide e socchiuse.
Non penso. Mi rendo conto che se solo ci provassi, rischierei di rovinare questa finestra creatasi ai confini della realtà. Già. comincerei a crederla irreale e magari a mettere in dubbio tutte le sensazioni che sto beatamente gustando, per questo ho spento il cervello quando l'ho visto avvicinarsi davanti a tutti. L'ho fatto in maniera meccanica, come se il mio corpo fosse già a conoscenza di cosa sarebbe accaduto in pochi istanti. In ogni caso, domani mi toccherà ringraziare Chloè.
Adrien mi osserva nella penombra mentre la luce che filtra dalla finestra illumina i nostri profili e la polvere la riflette, creando una cornice surreale ai suoi occhi verdi.
Tutto sembra sospeso e fragile come un battito d'ali di farfalla, appena schiusa la sua corazza da crisalide.
Sento il suo petto alzarsi ed abbassarsi contro al mio, mentre i nostri battiti quasi si fondono in uno solo, cullandoci.
Non so dire da quanto tempo siamo in questa posizione o da quanto abbiamo smesso di parlare, lasciando il posto a leggeri sbuffi o a timidi sorrisi.
Lascio che le mie dita proseguano sul suo collo, carezzandolo, mentre i battiti accelerano.
E lui si china un'altra volta su di me,
Le sue labbra.
Poteri morire qui e sarei comunque felice, così, con lui. Senza pretese se non quelle di avere quello sguardo perso nel mio e la sua bocca, all'infinito.
E la mano scende, sfiorando la clavicola mancina, mentre i respiri si fanno più carichi e pesanti.
Adrien abbassa la guardia, socchiudendo gli occhi e lasciandosi andare al mio tocco, e ne approfitto per ribaltare le posizioni, senza staccarmi dalle sue labbra. Spalanca gli occhi alla mia mossa inaspettata, tra il divertito ed il curioso. Evidentemente non si aspettava una mia mossa tanto audace... e se devo dirla tutta, non me ne capacito nemmeno io.
Che la situazione si fosse fatta ehm ardua, l'avevo intuito già dal nostro ingresso in stanza, ma il suo cercare di non appoggiarsi mai del tutto al mio corpo per non farmi pesare il suo eccitamento, non mi aveva permesso di constatare la gravità del fatto. Ringrazio il buio che nasconde perfettamente il mio avvampamento improvviso, provocato dalla pressione dell'erezione di Adrien, in mezzo alle mie gambe... e all'innalzamento delle mie ondate di ormoni impazziti.
-Mari...- mi ammonisce mentre la mia bocca torna a torturargli il collo - Ne abbiamo già parlato prima...- cerca di mantenere il controllo della sua voce lievemente tremante.
-Hai ribadito, almeno una decina di volte, che non vorresti approfittarti di me.- Mi ritrovo a cavalcioni su di lui, puntando il mio sguardo nelle sue pozze smeraldine e sfoggiando il mio miglior ghigno. -Questo è lodevole da parte tua, ma...- afferro delicatamente i suoi polsi e li riporto verso i miei fianchi, nella loro posizione al nostro ingresso in stanza - non fermarti- gli sussurro nell'orecchio
Adrien resta interdetto per un istante, osservandomi incuriosito e giocando con il bordo del maglioncino, indeciso se proseguire o meno. Sembra attendere un cenno, come se non gli bastasse la mia richiesta piuttosto esplicita.
Coraggio Adrien, devo farti un disegno?
mi mordicchio il labbro, prima di inumidirlo appena con la punta della lingua, quasi stessi riassaporando le tracce del passaggio del mio sogno in carne ed ossa.
L'attesa mi snerva e comincio a pensare che sia parte del suo gioco, cercare in qualche modo di esasperarmi per poi conquistarmi, ma quando avvicino le mie dita ai bottoni della sua camicia,  lui mi sfila il maglione con uno scatto felino e mi lascio sfuggire un gridolino soffocato, per lo stupore.
-Pizzo viola?- ghigna compiaciuto, osservando il mio reggiseno -Scelta interessante, Ma Chèrie... molto interessante!- Un guizzo, quasi animalesco, attraversa i suoi occhi verdi mentre armeggia con la chiusura del mio indumento, per liberarmi.
Comincio a muovermi strusciandomi su di lui, mentre gli slaccio la camicia lentamente, torturandolo ed ansimando.
Resto senza fiato davanti al petto semi glabro di Adrien, nonostante abbia già visto l'estate scorsa in piscina, sembra un sogno.  Sembra di vivere un sogno. Qualcosa che avevo immaginato solo nelle mie fervide fantasie, quando mi capitava di lasciarmi andare e carezzarmi verso le petit mort... 
Lui coglie il mio tentennamento e mi lascia scivolare sotto di lui, delicatamente, per poi passare a baciarmi il collo.
Il suo respiro sulla pelle mi manda in estasi. Così roco, profondo... E COSA DIAVOLO ERA QUELLO?!?
Improvvisamente una sgradevole sensazione prende a strisciare nel mio subconscio. Non l'ho sentito davvero...
No, non è possibile...
Quel rumore.
Sembrava provenire tra la sua gola ed il suo petto.
No... è solo frutto della mia immaginazione.
Deve esserlo.
Quel suono gutturale eppure così melodioso, come una ninna nanna e caldo. E tutt'altro che umano!
Scelta interessante, Ma Chèrie... molto interessante!
No... Quel nomignolo.
Forza Marinette, non è il momento di farsi venire in mente quel Cataclisma vivente, in pelle nera!
Respira... sei con Adrien, è il tuo sogno. Hai sperato per anni in questo ed ora lasci che una frase ed un paio di suoni, che potevano lontanamente sembrare fusa, ti rovinino questo momento idilliaco?!?
Spalanco gli occhi, puntando le mie mani sulle spalle di Adrien e cercando di fermare i brividi che mi sta provocando.
Mentre la parte ormonale di me grida ed inveisce contro al buon senso, per essere stata strappata da quel momento tanto ambito, il mio compagno mi osserva stranito.
Il risultato è una scena al limite del tragicomico: Lui in mezzo alle mie gambe, una delle sue mani puntata sul materasso per sorreggersi, l'altra ancora vicino al bottone dei miei pantaloncini. Ancora a petto nudo e visibilmente eccitato, il tutto condito con il suo sguardo di chi si sente in colpa per qualcosa che ha anche solo pensato.
-Scusa, mi sono lasciato prendere dal momento- si passa una mano sulla nuca, abbassando lo sguardo -Stavo correndo troppo-
No, no, no! Ha capito male, anzi malissimo!
-Non... non è quello...- provo a giustificarmi, inutilmente. Ma non posso dirgli che per un secondo mi ha ricordato Chat Noir, finirei per fargli credere che ho pensato al mio compagno di disavventure per tutto il tempo! E poi cosa penserebbe di me?!?
Maledetto Gattaccio!
Abbasso lo sguardo cercando, a tentoni, i miei vestiti.
Sono un danno.
Finalmente il ragazzo, su cui ho fantasticato per anni e con il quale ho sempre sperato succedesse qualcosa, mi degna di uno sguardo... ed io rovino tutto così?!?

-Cosa stai facendo?- chiede curiosamente
-Beh, mi rivesto... e ti lascio tranquillo. Ho fatto abbastanza danni per stasera...- sussurro senza staccare gli occhi dal pavimento e cercando di ricacciare le lacrime.
-Forse non hai capito- Le braccia di Adrien mi cingono la vita, improvvisamente - non ti lascio andare da nessuna parte- posa le sue labbra sulla mia spalla, dolcemente, quasi avesse paura di spezzare qualcosa
-Tranquilla Marinette, guarda che lo capisco... è normale essere nervosi la prima volta. Ci riproveremo quando ti sentirai pronta... sempre se lo vorrai ancora, ovviamente- mi fa voltare e sorride, porgendomi la sua T-shirt.
L'aria mi si blocca nei polmoni, mentre resto incatenata dalla curva delle sue labbra.
Adrien Agreste...
Mai avrei osato immaginare tutto ciò...

Mai avrei saputo sperare di poter passare un'intera notte con lui a parlare di cose inutili ed a fare battute stupide, abbracciati sotto alle coperte...
Mai avrei potuto immaginare di poter avere quelle labbra solo per me, per una notte intera...
-Marinette...- sussurra non appena le mie palpebre cominciano a cedere - è inutile che ti dica che non voglio che tutto questo si fermi qui, vero?- lo sento prendere fiato mentre schiudo gli occhi - insomma, intendo... ehm... vorrei che noi fossimo qualcosa di più- deglutisce a fatica, mentre spalanco gli occhi, puntando lo sguardo nel suo
-Intendi quella cosa degli amici con...-
-Nono...- Inspira profondamente, come se stesse cercando le parole giuste - intendo come una coppia...-


To be continued

Lo ammetto, è più corto degli altri... ma l'avevo detto che sarei stata cattiva!
Ci leggiamo presto
Miss D





   
 
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