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Autore: SerenaTheGentle    01/03/2018    0 recensioni
La notte di Natale è sempre un momento speciale, soprattutto se passato con le persone più care che abbiamo.
In questa storia ritroveremo i personaggi di Teen Wolf, cresciuti, chi più chi meno, nuovi membri del branco e tante altre sorprese.
*Dal testo*
-Piccola, cosa faresti se fossi spaventata?- chiese Scott alla piccola Stilinski.
-Uhm. Griderei!- rispose vivace la bambina -Perché mi guardate in quel modo?- chiese poi a suo padre e a suo zio Scott, con la stessa vivacità e curiosità di Stiles.
-Ah, niente tesoro, giusto per sapere...- la informò il lupo mannaro, guardando l'amico preoccupato.
-Vedi? Vedi? Tale madre, tale figlia. Sono sempre pronte per urlare!- esclamò esasperato Stiles, mentre Scott cercava di trattenere una leggera risata.
-Questa è la mia bambina!- esordì fiera Lydia, mentre la piccola la ringraziava gonfiando il petto, fiera di aver fatto contenta la madre.
-Andiamo Stiles, non è così grave, almeno non tenterà di mangiarti!- il commento pungente di Malia fece girare i presenti verso di lei, ma le perdonarono quella battuta infelice alla vista del suo pancione. Mancavano pochi mesi ormai e Scott non vedeva l'ora.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lydia Martin, Malia Hale, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Vi sono mancato? – chiese il ragazzo sorridendo al vecchio amico come se nulla fosse. Indossava una giacca di pelle e la sua immancabile sciarpa. Scott non ricordava da quando era iniziata quella passione per Isaac, ma l'ultima cosa che voleva fare era soffermarsi su quel piccolo dettaglio.

Non si vedevano da almeno tre anni, l'ultima volta Isaac si era trasferito in Europa, nessuno sapeva dove di preciso, tranne Stiles, che grazie al suo lavoro all'FBI aveva scoperto facilmente dove il lupo mannaro si trovasse. Nonostante avesse promesso di tacere, grazie al suo intervento Isaac avrebbe potuto partecipare con gioia a quella cena di "famiglia".

Dopo la morte di Allison, Isaac si era chiuso in sé stesso, preferendo viaggiare per colmare quel senso di vuoto. 

Gli mancava terribilmente, ma aveva imparato a vivere senza pensare a lei, adesso la ricordava spesso nei suoi racconti come l'unica donna che lo aveva confuso talmente tanto da non poter provare più emozioni per nessun'altra. Una cosa che non era riuscito a superare per molto tempo però era il suo amore incondizionato per Scott, sapeva di non poter competere con lui, ma in cuor suo aveva sempre sperato di poter conquistare l'amore di Allison. 

Il suo ricordo era quindi sfocato, pieno di punti interrogativi, ma allo stesso tempo pieno di sussurri, momenti messi in pausa e attimi di indugio su quelle labbra che aveva bramato così tanto.

-Isaac?- il tono in cui Scott pronunciò il nome del ragazzo era un pò sconcertato, ma ormai la normalità era un optional nelle loro vite. La comitiva lo salutò con gioia da una parte e indifferenza dall'altra, mentre Chris Argent aggiungeva un posto in più per il licantropo ritardatario. 

-Chi è Isaac, mamma?- chiese la piccola Stilinski sottovoce a sua madre, la quale le rispose amorevolmente che era uno dei suoi tanti "zii", ma che avrebbero fatto le presentazioni più tardi. Claudia guardava il nuovo arrivato con grande curiosità, mentre mangiava lentamente il suo tacchino arrosto.

-Allora Isaac, dove sei stato di recente?- chiese Melissa. Tutti sapevano dei viaggi del ragazzo e in molti non vedevano l'ora di saperne di più.

-Oh andiamo, davvero dobbiamo stare a sentire dove è andato a piangere?!- e qualcuno voleva deliberatamente evitare l'argomento, inutile dire che quel qualcuno era Theo, ma anche Peter gli avrebbe dato man forte volentieri se mai si fosse arrivati ad una discussione.

-Sei il solito cinico, non riesco a capire come facciano le persone a starti vicine!- sussurrò Liam vicino a lui, purtroppo. 

-E tu che mi dici Liam? Dopotutto quello che è successo sei ancora qui...- Theo lo guardò di sottecchi, alludendo a qualcosa che gli altri non potevano capire. Non c'era malizia nella sua voce, stranamente, ma era ferma e decisa, consapevole di quello che stesse dicendo, e questo mise a disagio Liam, che non aprì bocca per la restante parte della cena.

Nonostante l'uscita poco solidale di Theo, Isaac incominciò a raccontare dei suoi viaggi, aveva girato l'Europa, era andato in molti posti e aveva conosciuto molta gente e spesso era finito in brutti guai. Le orecchie di Scott colsero poi un nome, Chloe, una ragazza francese all'apparenza innocua, ma una grande cacciatrice a detta di Isaac, che aveva catturato la sua attenzione. Ma Scott intuì che forse questa Chloe aveva aperto quella ferita che il suo amico aveva faticato a ricucire. 

Finita la cena, gli uomini si alzarono per andare in salotto, Derek in particolare aveva voglia di staccare un pò da tutta quell'aria di famiglia, così come suo zio Peter. Osservandolo meglio, il licantropo capì che in fondo erano uguali e pronti a tutti, allo stesso tempo una cosa li divideva: il diverso tipo di amore che entrambi erano disposti a provare per una persona. 

La piccola Claudia distolse Derek dai suoi pensieri, e vedendo la sua gioia una parte del suo cuore si sciolse, dopotutto non era l'insensibile che voleva far credere.

-Zio Derek, posso farti una domanda?- Claudia salì sul divano e si mise seduta vicino allo zio acquisito, il quale controllò se ci fosse o meno la presenza molesta del padre della bambina prima di permetterglielo, onde evitare crisi di qualsiasi tipo.

-Certo.- rispose lui senza troppo entusiasmo, doveva pur mantenere una reputazione.

-Tu credi in Babbo Natale?- Stilinski junior era piena di sorprese, come suo padre, ma era pur sempre una bambina di soli cinque anni e il licantropo non era certo indifferente alle cose tenere. 

O in questo caso, alle bambine tenere.

-Ehm... Io credo di essere troppo grande per credere in Babbo Natale.- la guardò con poca sicurezza e lei se ne accorse.

-Papà dice che non si è mai troppo grandi per credere in qualcosa, ma è anche vero che tu sei molto grande. Credi che anche io divento come te?- Claudia posò i suoi occhi sulla mano di suo zio e prendendola si accorse era almeno cinque volte più grande della sua.

-"Diventerò" non "divento". Comunque no, non diventerai grossa come me, sarai ehm... molto più piccola.- Derek faticò a trovare le parole giuste e sperava anche di averla corretta giustamente sulla grammatica, altrimenti Lydia lo avrebbe linciato. Tra lei e il suo amato marito era come trovarsi tra l'incudine e il martello quando si parlava della loro primogenita.

Nel frattempo che Claudia monopolizzava Derek, gli altri uomini della comitiva se la prendevano comoda. Peter sempre in un angolino, a spiare sua figlia, o meglio a vegliarla, mentre sedeva in cucina e conversava con le altre signore; Theo che stuzzicava Liam con il solo sguardo e quest'ultimo che cercava di ignorarlo, senza successo; Scott e Isaac che parlavano dei bei vecchi tempi e della passione del secondo per le sciarpe, mentre lo sceriffo e Argent stavano confrontando i diversi gusti dei loro drink. Almeno loro potevano apprezzare l'alcool in circolazione come era giusto che fosse. 

E Stiles? Beh, Stiles era Stiles e non perdeva occasione per stare con sua moglie, ma soprattutto aiutare anche Malia e Melissa. Dopo aver sparecchiato si rifugiò in salotto, ma non prima di lasciare un bacio fugace sulle labbra di Lydia.

La signora McCall li spiava teneramente, mentre Malia non poteva far altro che ammirare l'uomo a cui aveva affidato la sua vulnerabilità un tempo, e la donna che l'aveva capita davvero. Ammirava il loro modo di amarsi e sperava in futuro anche lei e Scott potessero amarsi come se fosse il primo giorno. 

Per Lydia e Stiles era così, ogni giorno era il primo, nonostante le litigate, le incomprensioni e i momenti negativi. C'erano sempre l'uno per l'altra e niente li poteva separare. 

Mentre per lei e Scott era diverso, entrambi molto indipendenti, ma lei per prima, spesso aveva paura di rovinare tutto e di non riuscire a gestire le sue emozioni. 

-Ma si può sapere come fate ad essere così fastidiosamente adorabili?- chiese infine, quando Stiles uscì dalla stanza. Lydia ridacchiò, mentre con un panno asciugava un bicchiere.

-Non so come facciamo ad essere così, non credo esista una spiegazione totalmente razionale, per quanti io le adori, ma semplicemente, lo amo.- il sorriso della signora Stilinski diceva tutto e in qualche modo Malia comprese, anche se non credeva che lei e Scott sarebbero potuti arrivare a quel tipo di effusioni. Chissà come li vedevano da fuori. Ma forse il punto della questione non era come si amavano, ma quanto si amavano, e su quello era sicura, lei amava moltissimo Scott.

-Lydia, metteresti a fare il caffè, per favore?- la domanda di Melissa doveva apparire innocente, ma lo sguardo della banshee non presagiva niente di buono. In quel momento si ritrovò a maledire le tendenze europee importate da Isaac. Aveva detto solo a sua madre di essere incinta, quella sera voleva fare una sorpresa a Stiles e l'unico modo per farlo era rimanere lontana dal caffè. Le dava la nausea e giramenti di testa, gli stessi sintomi che l'avevano accompagnata durante la gravidanza di Claudia.

-Ehm... io credo che continuerò ad asciugare i piatti, dopotutto qualcuno deve pur farlo.- era brava a raccontare bugie, ma Malia era molto più brava a scoprire una menzogna, specialmente se era una sua cara amica a mentirle.

-Lydia, il tuo battito sta accelerando.- diciamo che la donna aveva una determinata abilità nel mettere le persone a loro agio.

-Questo è perché ho molto caldo e perché è molto più importante finire di asciugare i piatti piuttosto che fare il caffè!- con l'ultima affermazione Melissa e Malia si guardarono negli occhi e capirono all'istante.

-Sei incinta!- esclamò la signora McCall lasciando andare il piatto che teneva in mano, che fece un gran rumore quando toccò il suolo, rompendosi in mille pezzi. 

Un "Tutto bene?" urlato da Scott attirò la loro attenzione per poco, ma riuscirono a tranquillizzarlo.

-Quando pensavate di dircelo?- sussurrò Malia, cercando di non farsi sentire, dopotutto quasi tutti in quella casa avevano un udito superiore alla media.

-In realtà non l'ho detto ancora a Stiles, volevo che fosse una sorpresa!- Lydia cercò di mantenere il controllo, ma l'idea di diventare mamma per la seconda volta la rendeva euforica più che mai.

-Oh mio Dio, speriamo che non abbiano sentito niente!- Melissa sperò con tutto il cuore che i licantropi non avessero udito quanto si fosse lasciata scappare, altrimenti avrebbero potuto spifferare qualcosa al futuro secondo genitore.

-Allora dimmi, di quanto sei?- Malia era così contenta, per qualche mese avrebbero potuto condividere la gravidanza, e non c'era niente di più bello che condividerlo con la sua migliore amica.

-Sono tre mesi, me ne sono accorta da poco, e non grazie al caffè, anche se mi aveva dato comunque fastidio!- Lydia ricordava ancora quel giorno.

Teoricamente Stiles sarebbe dovuto essere via per lavoro, per l'esattezza a Washington D.C., mentre lei e Claudia erano rimaste in California. Sua madre era venuta a trovarla, e si era concessa un momento per sé. Aveva deciso di farsi un bagno caldo, quando ebbe una visione, o meglio un ricordo, quello in cui Stiles le annunciava di aspettare un bambino, e la sua faccia sorpresa, ma allo stesso tempo felice come mai. Lydia aveva deciso di dare retta al suo istinto e dopo un rapido controllo al calendario, fece  il test. Non c'erano molti dubbi, ma niente avrebbe potuto renderla più felice. La prospettiva di avere un altro figlio le metteva gioia e le regalava pensieri positivi.

Le donne parlarono ancora un pò della lieta notizia, fino a quando uno Scott preoccupato a causa del baccano fatto precedentemente fece capolino alla porta della cucina.

-...è normale sentirsi così durante la gravidanza, anche se non è la prima, ma spero che tu possa superare la tua avversione per il caffè!- era sua madre che parlava e Scott rimase parecchio confuso. Entrando in cucina, l'alpha smorzò le risate delle signore, accendendo sorrisi di circostanza.

Qualcosa non quadrava e lui era pronto a fare domande.

-Non credo di aver sentito male, ma qualcuna qui è incinta...- Scott ci mise tre secondi a collegare tutto.

La sua futura moglie era fin troppo incinta, sua madre non poteva esserlo visto che si stava rivolgendo a qualcuno, perciò rimaneva solo lei.

-Sei incinta?!- il sorriso a trentadue denti di McCall, rese Lydia ancora più euforica e si stava trattenendo a fatica per correre da suo marito e rivelargli tutto.

-Così pare...- sussurrò lei, alzando le spalle e intimandogli di non dire nulla all'amico. Scott non vedeva l'ora di essere un padre certo, ma l'idea di essere di nuovo zio lo accese. La sua testa partì, viaggiando verso ogni scenario possibile, suo figlio con il figlio di Stiles, mentre li accompagnavano al parco insieme, mentre festeggiavano il quattro luglio insieme, mentre condividevano la loro vita in ogni momento e attimo.

Scott abbracciò la banshee, commossa da quel piccolo gesto, mentre Malia era già in prenda a fiumi di lacrime. Anche lei, come Scott, si era proiettata nel futuro, immaginandosi ogni dettaglio della loro vita insieme, colorata di mille sfumature.

-Inutile dirti che deve rimanere un segreto figlio mio, è il suo regalo di Natale!- mamma McCall scosse suo figlio, sorridendo ai ragazzi e rendendosi conto di quanto il tempo passasse per tutti. Nonostante lei e Chris avessero condiviso molti bei momenti, il suo preferito sarebbe rimasto quello in cui il suo compagno guarda Scott come se fosse veramente suo figlio, donandogli tutto il suo supporto e amore. Non c'era felicità più grande per una madre che come lei aveva cresciuto il suo bambino da sola.

-Non potevi scegliere regalo migliore Lyds!- Scott abbracciò ancora la sua amica, mentre uno Stilinski junior entrava in cucina.

-Che regalo?- Stiles non perdeva occasione per fare domande, era la cosa che preferiva di più al mondo.

-Non ti riguarda Stilinski!- Malia decise che tutti quei sentimentalismi erano fin troppi per lei e che doveva assolutamente andare a sedersi su una superficie più morbida. Quella sedia di legno non era certo l'ideale per la sua schiena dopotutto. Da bravo fidanzato, Scott supportò la sua amata con non poca fatica, mentre Melissa li seguiva a ruota, lasciando i due innamorati da soli.

Stiles si avvicinò furtivo a sua moglie, bloccandola tra il suo corpo e la superficie della cucina.

-E così il mio regalo è qualcosa di fantastico?- sfacciato come pochi, solo lui poteva fare domande del genere accompagnate da uno sguardo tutt'altro che innocente.

-Ebbene sì, tua moglie è piena di risorse.- Lydia posò le sue sue braccia sulle spalle di Stiles, intrecciando le mani dietro il suo collo.

-Di questo ne sono consapevole.- finalmente Stiles la baciò. Lydia non desiderava che quello in quel momento, mentre le mani dell'uomo risalivano lungo il suo corpo, lei si avvicinava sempre di più. Non riusciva a spiegarsi come potessero amarsi così tanto, ogni volta si innamorava sempre di più del suo sorriso e del suo sarcasmo. 

Non vedeva l'ora di rivelargli il suo regalo. 

Ricordava ancora quando la prima volta era stato lui a rivelarle che avrebbero avuto un bambino. Quel giorno era tornata tardi dall'università, ma aveva trovato il salotto pieno di fiori. Per la precisione erano margherite gialle. Stiles era al centro della stanza, con uno di questi fiori tra le mani, la sorpresa di Lydia era stata tanta, era venuto da Quantico solo per lei. Lo faceva tutte le volte che poteva, ma non così spesso come lei avrebbe voluto. La accolse con parole semplici, ma poi lanciò la bomba senza pensarci troppo. 


-Sono incinto- a queste parole Lydia rimase confusa, che cose le avrebbe voluto dire?

-Amore, sono felicissima che tu sia qui, ma che intendi...?- la ragazza si era avvicinata di più al suo ragazzo, era molto agitato, ma non riusciva, allo stesso tempo, a togliersi quel sorriso ebete dalla faccia.

-Siamo incinti! Cioè, tu sei incinta!- Stiles le porse la margherita e poi proseguì, incurante delle lacrime che Lydia stava trattenendo. -Non sapevo cosa portarti, così sono entrato dal fioraio all'angolo e ho comprato tutte le margherite gialle che aveva...- finalmente i loro occhi si incrociarono ed entrambi stavano prendendo piano piano coscienza di quello che stava accadendo, di come sarebbero cambiate le loro vite.

-Ma tu come...- la banshee cercò di parlare, ma la voce rotta dall'emozione non le permetteva di continuare. 

-La tua ginecologa ha chiamato stamattina, ma ha risposto Malia e le ha rivelato accidentalmente della gravidanza. Malia lo ha detto a Scott, che a sua volta lo ha detto a sua madre, che lo ha detto ad Argent, che lo ha detto a mio padre, il quale mi ha fatto le congratulazioni, e lamentandosi anche del fatto che fosse stato l'ultimo a saperlo!- Stiles non aveva preso fiato e incominciò a stringere le mani della donna che amava in maniera compulsiva.

-Volevo essere io a dirtelo! Dio Lyds sono così felice!- entrambi sorrisero e Stiles abbracciò forte Lydia, quasi come se avesse paura a lasciarla andare, ma in quell'abbraccio aveva messo l'intensità necessaria per far sentire a suo figlio che già lo amava, nonostante fosse solo un fagiolino ancora.


L'aveva saputo in modo strano, ma mai si sarebbe dimenticata l'amore che Stiles le aveva dato e che le dava continuamente. Quella sera avrebbe ricreato quella scena in parte, sperando che l'emozione non la tradisse.

La loro attenzione fu velocemente attirata dalla loro primogenita, che li richiamava a gran voce gridando la parola "regali"

In salotto un Peter apprensivo faceva di tutto per non dare a vedere quanto stesse in pena per la figlia e per il suo futuro nipote. Chissà come lo avrebbero chiamato, non lo aveva mai chiesto, ma per un millesimo di secondo non gli sarebbe dispiaciuto sentire il suo nome associato a quello del piccolo McCall. Ripensando però a tutto quello che aveva fatto nella sua vita, Peter, che non si pentiva di nulla in particolare, ebbe paura. Ebbe paura di essere giudicato da suo nipote, puara che lo potesse allontanare, paura che sua figlia non glielo avrebbe fatto vedere. 

Da lei aveva ottenuto molto, il solo fatto che lo chiamasse "papà" era un grande passo, ma entrambi orgogliosi non riuscivano ad ammettere che si volevano bene.

Purtroppo per Peter, in molti si erano accorti di come guardava Malia e in molti erano rimasti soddisfatti di quel cambiamento, forse adesso avrebbe trovato un pò di pace. 

Scott guardava Peter e rivedeva a volte in lui il mostro, ma allo stesso tempo qualcuno che gli aveva letteralmente cambiato la vita. Se era vero che il morso era un dono, forse era anche vero che Scott era stato benedetto, forse era vero che era destinato, forse era davvero la sua strada, ma soprattutto, era vero che il branco non si forma solo di licantropi, ma di persone, di amici, di coloro che si meritano di essere nel branco. 

Se Stiles lo avesse sentito in quel momento probabilmente lo avrebbe disconosciuto, ma a distanza di anni l'alpha era convinto che Peter si fosse meritato in parte quel diritto, dopotutto era passato dalla parte dei buoni per sua figlia nel momento del bisogno, e quello gli bastava.

Ironia della sorte fu proprio Malia a ricevere il primo regalo, ed era quello di suo padre. Gli altri avevano provveduto con il tempo a regalare qualsiasi cosa fosse necessario per suo figlio, ma da Peter non si aspettava molto. E invece la stupì. 

Peter Hale non era di certo tipo da regali, difatti lo aveva fatto solo a sua figlia, ma se si impegnava in qualcosa lo faceva a fondo e aveva consegnato a Malia un ciondolo ed una lettera. Le aveva raccomandato di leggerla in privato e lei avrebbe rispettato le sue volontà, era curiosa certo, ma allo stesso tempo capiva i desideri di suo padre.

A loro volta, lei e Scott avevano deciso il secondo nome del bambino. Per il primo ancora niente, ma avrebbero comunque fatto una sorpresa ad uno dei nonni.

-Abbiamo scelto "Peter" come secondo nome.- esordì Malia -Ecco il mio regalo per te papà.- le lacrime agli occhi erano un tratto distintivo della gravidanza della donna. Ormai ci avevano fatto l'abitudine, ma non avevano fatto l'abitudine agli occhi lucidi del vecchio licantropo.

-Ehi zietto non è che ti metterai a piangere vero?- Derek era davvero crudele e si divertiva ad esserlo, ma sapeva che suo zio avrebbe apprezzato il gesto.

-Ovvio che non mi metto a piangere idiota! Mi è solo entrato un moscerino in un occhio.- Peter cercò di asciugarsi gli occhi il più rapidamente possibile, ma non poteva mancare il commento pungente di Stiles.

-E' normale che ti sia finito un moscerino nell'occhio, dopotutto non siamo in inverno...- c'era chi tratteneva a stento una risata e chi sorrise soltanto, ma alla fine Peter non riusciva a prendersela, sua figlia avrebbe dato il suo nome a suo figlio. Cosa poteva esserci di meglio?

-Ora tocca a me!- Scott richiamò l'attenzione di tutti e poi tirò fuori una scatolina ricoperta di velluto rosso. Tutti sapevano cosa contenesse, tranne Malia. Scott si inginocchiò, facendo del suo meglio chiese alla sua donna di sposarlo, ma lei aveva già accettato saltandogli addosso in malo modo. Aveva sentito suo figlio scalciare e aveva già capito, ma soprattutto non riusciva a credere che Scott avesse bisogno di chiederglielo.

-Dovevo esserne sicuro!- replicò lui.

-E un figlio non ti aveva convinto?- le risate erano assicurate, ma la dolcezza della scena era troppa per alcuni.

Liam uscì dal salotto senza dare nell'occhio, ma gli unici occhi di cui si sarebbe dovuto preoccupare erano quelli di Theo. In qualche modo lui riusciva sempre a farlo sentire a disagio, inadeguato, dubbioso. Ma quegli stessi occhi lo rendevano anche irrequieto, non riusciva a decifrare il suo sguardo, così enigmatico, non riusciva a farne a meno e non capiva cosa li attirasse così tanto. 

-Dove credi di andare?- Theo lo colse di sorpresa, raggiungendolo lungo il corridoio.

Liam gli fece cenno di entrare in una stanza, l'unica stanza della casa a quanto pare. Il letto di Derek era disordinato e i vestiti erano per lo più sparsi per il pavimento. La precisione non era una delle qualità del licantropo.

-La devi smettere.- Dunbar era partito decisamente aggressivo.

-Di fare cosa, esattamente?- Theo si avvicinava pericolosamente e Liam non poteva permetterglielo. La vicinanza tra loro era come una mina pronta a esplodere. Scattava la scintilla, il sentimento e l'emozione avevano il predominio sulla razionalità, niente tornava più come prima.

Era già successo anni prima. Liam non voleva farlo succedere ancora. Era attratto da Theo, sentiva di essergli vicino, sentiva di poterlo capire meglio di chiunque altro. Si sentiva capito a sua volta, desiderato, e forse, amato.

Ma erano come numeri primi. Terribilmente vicini, ma eternamente divisi.

-Non succederà ancora Theo.- Liam faceva fatica a pronunciare quelle parole, ma sentiva che erano giuste.

-Non succederà, o non vuoi che succeda?- il licantropo era consapevole di essere sul filo del rasoio, di stare al posto di un equilibrista, ma avrebbe percorso quel sentiero spinato fino alla fine.

-Cosa ti aspetti che ti dica?- Liam indietreggiò fino ad incontrare il muro alle sue spalle, era esasperato,pieno di punti interrogativi in testa e non si era nemmeno accorto di essersi messo in trappola.

-La verità.- Theo sapeva di non meritarsela, ma confidava nell'animo buono di Liam.

-La verità è che non so più niente. Ogni cosa nella mia vita non ha senso, ma lo acquista quando sto con te. Sembrerà impossibile, ma stare con te mi fa sentire meglio.- Liam aveva aperto il suo cuore e per Theo era più che sufficiente. Gli aveva fatto un grande regalo di Natale.

-Mi dispiace.- erano le scuse più sentite che Liam gli aveva sentito rivolgere ad una persona. 

Entrambi erano confusi, entrambi non sapevano cosa fare, ma erano sicuri che quel bacio di molto tempo prima aveva cambiato tutto. Aveva cambiato tutto e niente. Erano rimasti sempre loro, ma allo stesso tempo qualcosa nel loro rapporto era cambiato.

Non provavano attrazione per altri ragazzi o ragazze, esistevano solo loro. 

Theo si rese conto di essere più vulnerabile con Liam accanto, e anche il quel momento avrebbe solo voluto posare le sue labbra su quelle dell'uomo di fronte a lui.

Erano così vicini, bastava un movimento impercettibile di uno dei due e probabilmente sarebbe cambiato tutto un'altra volta.

Liam percepiva il respiro corto di Theo, e Theo percepiva il battito furioso del cuore di Liam.

Non ricordavano chi avesse preso coraggio per primo, ma un flebile bacio riscaldò i cuori di entrambi. Era appena accennato, forse non si poteva nemmeno chiamare bacio, ma bastò. Guardandosi negli occhi non sapevano se avrebbero chiarito la natura del loro rapporto, ma forse per quella sera poteva bastare.

Tornarono in salotto appena in tempo per la sorpresa di Lydia. Molti regali erano stati aperti e la piccola Claudia giocava con una bambola in un angolino del salotto, seduta sulle ginocchia di nonno Stilinski.

Metà dei presenti sapevano già della sua gravidanza, grazie a Melissa, tra cui anche Noah. Guardando sua nipote, non poteva chiedere di meglio dalla vecchiaia. Tutto stava andando meravigliosamente ed era felice di far parte di quella vita.

-Allora Lyds? Dov'è il mio meraviglioso regalo?- Stiles aspettava ansioso vicino all'albero di Natale, con le braccia conserte e il suo migliore amico al suo fianco.

Lydia tirò fuori una margherita gialla e il sorriso di Stiles si fece a poco a poco più sospettoso.

-Ho voluto scegliere questo fiore perché è stato il primo fiore che mi hai regalato in assoluto e che hai tirato fuori per tutte le occasioni speciali. Ebbene, il mio regalo consiste in sole due parole...- Lydia aveva catturato anche l'attenzione di sua figlia, che ero era in piedi accanto a lei. 

Stiles aveva capito, ma aveva bisogno di sentire quelle due parole.

-Siamo incinti!- il sorriso di Lydia era la cosa più bella che Stiles avesse mai visto in vita sua, ma il sorriso di una Lydia incinta era qualcosa di magico, di forte, di unico.

Si congratularono tutti con i neo-genitori e Claudia salterellò dappertutto urlando al mondo che avrebbe avuto un fratellino.

-Certo che ti dai da fare eh Stilinski!- Derek non poté reprimere quel commento, ma allo stesso tempo era felice. Se fosse nata un'altra piccola Claudia a lui non sarebbe di certo dispiaciuto.

-Che vuoi dire zio Derek?- magari fosse stata meno curiosa di Claudia allora sarebbe stato meglio, ma eludendo la sua domanda, il lupo mannaro prese la bambina e la adagiò sulle sue spalle. 

Ciò non causò in Stiles un momento di gelosia, era una serata troppo bella per lasciarsi trasportare da quel sentimento e per di più non riusciva a staccarsi da sua moglie. La abbracciava da dietro, entrambe le mani sulla sua pancia, unite a quelle di Lydia, mentre guardavano la loro bambina giocare felice con Derek.

Claudia era felice, non ricordava Natale migliore di quello, ma i suoi genitori sapevano che crescendo ne avrebbe avuti di più belli, o almeno speravano. 

Guardandola, anche Scott e Malia si ritrovarono a pensare al loro bambino, speravano di averlo al più presto tra le loro braccia, speravano di veder passare il tempo lentamente, speravano di non vederlo scivolare via tra le loro dita.

 

 

~ Angolino Autrice ~

Ed eccoci al secondo capitolo di questa piccola storia. Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto davvero tante cose da fare e tante idee da riordinare.

Manca solo un ultimo capitolo per finire questa avventura, ma non escludo un possibile ritorno con altre Fanfiction. Ad ogni modo,  mancano ancora altri regali da scartare e tante altre piccole sorprese. Molti personaggi devono entrare in scena e non vedo l'ora di riservare un pò di spazio anche a loro.

Vi lascio con un grande abbraccio virtuale!

Serena.

   
 
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