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Autore: niinfea    03/03/2018    0 recensioni
[772 parole.]
» here comes the rain again
raining in my head like a tragedy
tearing me apart like a new emotion.
— Eurythmics - Here Comes The Rain.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'frammenti'
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s t o r m  i n s i d e

 
non ti avvicinare, che poi sbaglio,
impazzisco, ma ti voglio qua, stammi vicino,
che se no cado

6.19 am.
 

So di non essere perfetta.
So di non essere bella, tu mi vedi bella?
Ho i capelli scompigliati che non so più come farli stare, le unghie rovinate, la pelle del viso piena di macchie scure e piccole cicatrici e quelle cosce che si toccano, che accidenti, non so più come fare. E poi ci sono quei vestiti che voglio mettere, ma che non indosserò mai e quella cinquantina di libri sullo scaffale che sono troppo lenta, troppo pigra per riuscire a leggerli tutti entro la fine dell'anno.
Poi ci sono le parole, i pensieri, i dubbi, le incertezze - e forse ci sei anche tu - in tutto questo caos.
E le labbra continueranno ad essere screpolate e le mani continueranno a spaccarsi dal gelo, e probabilmente non saprò come vestirmi per quella festa in montagna e mi prenderò il viso tra le mani, soffocando urla che non possono uscire, perché non mi piaccio, non piaccio, ma io ti piaccio?
E ci sono quei biscotti al cioccolato che rimarranno chiusi dentro il vaso fino a diventare di gomma e c'è quel libro che voglio pubblicare, ma che la forza di scrivere un po' mi manca, perché tanto, tutto quello che faccio non mi piace, e forse mi arrendo, forse no, ché ci sono giorni che lo accetto, altri no.
Poi c'è quella voglia di vederti, di sfiorarti, di guardarti che mi fa tremare le mani e i pensieri, che si schiantano l'uno con l'altro imperterriti, confusi, disordinati, che la voglia poi mi passa. Perché non voglio vederti, ché se mi vedi te ne vai, e mi lasci lividi di sguardi mai incrociati e di pelle mai sfiorata.
Ma ti giuro, ti giuro, che forse potrei amarti.
Che forse ci riuscirei, se tu lo vuoi, tu lo vuoi?
Ti amerei alla mattina, la voce impastata, gli occhi offuscati e i capelli scompigliati. Ti amerei con le tue canzoni che non sopporto, quelle magliette troppo larghe – che poi ti ruberei – e quei sorrisi che un po' mi fanno paura, ché io dentro a dei sorrisi non voglio perdermi, ché sennò è la fine.
Ti amerei con il tuo umore pessimo e la tua voce bassa contro il mio collo. Ti amerei con le tue dita intrecciate ai miei capelli e quelle cicatrici che mi lascerai dentro. Ti amerei per quelle merendine che mi offri e che, per carità, non accetterei mai, e quelle tue esclamazioni che mi verrebbe da urlarti contro. Ti amerei con le tue uscite improvvise e con quelle gambe incrociate sul divano o sui sedili del treno.
E forse ti amerei un po' tutto, anche se non so cosa voglia dire amare.
Perché ho paura, non ti posso amare, non ti amo, non ti amerò.
Ci sono parole che non riuscirò mai a pronunciare, pensieri che non riuscirò mai ad esprimere e quei capelli, per la miseria, continueranno ad essere scompigliati.
Questo sentimento mi spaventa, mani tra i capelli, sugli occhi, sulla bocca, per reprimere urla che non possono uscire, lacrime che non posso piangere, passi che non posso percorrere.

Ma tu, tu ci pensi mai?
Ci pensi mai alle mie mani, a quei jeans strappati – che «non hai nemmeno i soldi per prendertene un paio aggiustati» - a quegli occhi stanchi, a quelle parole bisbigliate, a quei saluti deboli o inesistenti, a quei sorrisi spenti, che tanto il mio cuore lo fai tremare, quindi che senso ha?
Ci pensi mai a quelle mattine che possono essere condivise, a quei baci rubati, a quelle sorprese inaspettate, ai messaggi alle due di notte, che mi manchi, io ti manco?, a quelle gambe accavallate sul divano, a quei film che ci fanno paura e a quelli che ci fanno sghignazzare come due idioti dall'inizio alla fine.

Il problema è che proprio non ci pensi.
Sono solo la ragazza bionda che ti teneva i posti sul treno, quella un po' strana, che non sa che parole dirti, quella che arrossisce se ti avvicini un po' di più, ti prego non avvicinarti troppo, la sorella del tuo migliore amico, quella che rimane sempre in casa, che legge troppo e studia a volte sì, a volte no.

E forse fa un po' male, perché io ci penso troppo.
Ci penso troppo, ma io ti piaccio?
Io non so cosa vuol dire amare, ché è una parola che contiene così tante promesse, così tanta energia, così tante attese, che proprio non so cosa vuole dire,
ma tu, un po', mi ami?

   
 
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