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Autore: kamy    03/03/2018    0 recensioni
E se il reattore arc avesse assorbito i poteri dello scettro di Loki quando il Dio dell'inganno ha cercato d'incantarlo credendolo il cuore di Tony?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

 

Cap.4 Insieme a Parigi

 

La luce bluastra degli schermi olografici di Tony illuminava Rogers seduto a una scrivania, intento a disegnare. Notò che Stark lo fissava di sottecchi e arrossì.

"Dopo quello che è successo mi sento sottosopra" ammise.

Tony sogghignò, scrollò le spalle continuando a guardare gli schermi olografici.

"È completamente normale. Ti consiglio di andare da uno dei miei psichiatri, fanno miracoli se non si tratta di me".

Steven incassò il capo tra le spalle.

"Posso fidarmi di uno di loro per Bucky?" s'informò.

Tony voltò il capo verso di lui, tra le labbra sporte teneva un pezzo di liquirizia.

"Mnh? Forse" disse.

Fece scorrere la sedia fino alla scrivania di Rogers, gli sorrise.

"Sai che appena sveglio mi hai chiamato, Steve?".

Rogers tornò a guardare il disegno, era fatto con un carboncino nero.

"I postumi?" tentò.

Tony rise, gli poggiò il mento sulla spalla.

"Cap. Non ti farò nulla di quel che t'avrebbe fatto mio padre. Mi rendo conto che hai un trauma da 'Stark' ma credimi: ce l'ho anche io".

Steve si rilassò.

Il suo disegno raffigurava la statua di un dio in riva al mare.

Tony lanciò un'occhiata al disegno, tracciò con la punta dell'unghia il profilo del dio.

"Sei bravo. Non come soldato, fai schifo come soldato. Sei bravo come persona".

"Mi piacerebbe fare l'artista. Visitare Parigi e dipingere. Però...

Stark, è importante servire il proprio paese" si lamentò Rogers.

Tony ridacchiò, gli ticchettò sulla guancia.

"Prendiamoci una settimana. Il paese sarà ancora lì".

Steve lo guardò negli occhi, dicendo: "Resteresti al mio fianco in una settimana sfrenata di arte, negozi e musei?".

< Vorrei crederci. Però c'è Bucky, i ragazzi... >.

Tony si portò una mano al cuore.

"Giuro solennemente di portarti a tutte le mostre di Francia per almeno una settimana di fila".

Steve si mordicchiò le labbra.

"La Francia è il paese dell'amore" rispose.

Deglutì. "Non dovresti andarci con Pepper?".

Tony scrollò le spalle.

"Pep non vuole venirci, né lì e né a Venezia. Troppo lavoro".

Steven sospirò.

< Forse dovrei essere più diretto, ma avrò una settimana per riuscirci > pensò.

Tony sogghignò, si alzò in piedi e girò attorno alla scrivania.

"Allora Francia, anzi, Parigi sia!"

Socchiuse gli occhi, le iridi scintillarono.

< Vediamo quanto impiegherai a dichiararti, Capitano > pensò.

  
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