Incontrato per caso, nel senso più letterale della parola.
Dopo neanche due giorni, sempre per caso, ho scoperto che vive a cinque appartamenti ed un piano lontano da me e che ha l'ombrellone ad una fila e sei sdraio di distanza dal mio. Strano il caso.
Dopo tre giorni è come se ci conoscessimo da sempre. Lui è consapevole del mio essere estremamente distratta e così sensibile da vedere un sentimento in ogni cosa; io sono consapevole che oggi pomeriggio sarà soltanto una passeggiata in riva al mare fino agli scogli.
Io sono ingenua e troppo distratta ad immaginare dove finisce il mare ed inizia il cielo piuttosto che a guardare dove mettere i piedi per salire sullo scoglio più alto. Faccia a faccia per la prima volta riesco a concentrami più sui suoi lineamenti che sulle onde sotto di noi che più coraggiose di prima continuano ad infrangersi contro gli scogli.
< Ti devo dire una cosa importante >
< Dimmi. >
< Vieni più vicina. >
Non mi muovo, ma lui azzera ogni distanza tra le nostre labbra.
< No. >
E' stata l'unica parola che sono riuscita a pronunciare, ma forse sarebbe stato meglio se fossi rimasta zitta.
Alzarsi ed andarsene è stata l'azione più naturale che potesse accadere.
Come sempre troppo distratta forse non mi ero ancora resa conto che in un attimo qualcosa dentro me stava cambiando.
< Scusa. >
< Non fa niente. > mi risponde guardandomi con gli occhi che gli luccicano più del solito
< Non so cosa mi sia successo... davvero, non volevo. >
< Ne parliamo stasera. Ti aspetto alle nove davanti all'ascensore. >
Se incontrarlo è successo per caso, nel senso più letterale della parola, adesso sento di non voler affidare più niente al caso; più lui, il senso di tutte queste mie parole, all'incertezza.