Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
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Autore: GGandGLEE    04/03/2018    0 recensioni
Dal gruppo facebook "We Are Out for Promots."
Skye stava avendo un incubo e Phil e Melinda decisero di intervenire. Ciò che accadde quella notte, nessuno avrebbe potuto prevederlo.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Melinda May, Phil Coulson, Skye
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Phil e Melinda non erano andati a letto. C'era troppo lavoro da fare. Ward era uno scagnozzi dell'Hydra e solo Dio sapeva quanti altri ce ne fossero in giro.
Era necessario smascherarli e salvare gli altri, creare nuove case sicure che nes
suno degli agenti corrotti potesse conoscere. L'intero destino dello S.H.I.E.L.D era nelle loro stanche mani.
"Okay, quindi, muovendoci da qui a qui," diceva Coulson indicando i vari punti sulla mappa olografica, "dovremmo giungere in cima senza farci notare troppo."
"A meno che non abbiano installato un sistema di protezione. In quel caso-"

May non continuò mai quella frase.
Mentre pronunciava quelle parole, i suoi occhi erano stati colpiti da un'immagine sulle telecamere davanti a lei.
"Phil!" disse indicando il piccolo schermo che riprendeva la stanza di Skye.
La ragazza era in uno stato di enorme agitazione. Dormiva, in balia di un incubo dal quale probabilmente non riusciva a svegliarsi. Si dimenava sotto le coperte, quasi piangeva per la paura.
"Dobbiamo andare da lei." sentenziò Phil.
Melinda annui immediatamente, ed entrambi erano già nel corridoio.

La donna sapeva esattamente cosa stava succedendo alla povera Skye, a lei succedeva quasi ogni notte dal Bahrain. E quasi ogni notte Phil sapeva come fare per calmarla. Il più delle volte rimanevano a dormire insieme nel letto di lei, abbastanza grande per evitare contatti fisici d alcun tipo. Ma sarebbe stato sciocco negare di essersi svegliati abbracciati una volta o due, o di avergli tenuto la mano tutta la notte in più di un'occasione.
Qualsiasi cosa ci fosse tra loro, stava evolvendo così. Lenta ma inesorabile. Lui era quello che scacciava via gli incubi, quello che la faceva dormire sicura. Come poteva non innamorarsene.
"È chiusa a chiave. Dannazione." protestò appena giunti fuori la camera di Skye.
"Lascia fare a me." rispose subito Phil.

Fu un attimo. Le sue dita sfiorarono quelle della donna per meno di una frazione di secondo. I brividi che Phil sentì durarono molto di più. 
Mentre si accingeva ad irrompere nella camera di Skye, ricordò di tutte le volte in cui aveva fatto lo stesso con la camera di Melinda, prima che la donna si arrendesse e lasciasse la porta aperta, un ostacolo in meno alla fine dei suoi incubi. 
La prima volta che l'aveva trovata in quello stato per poco non era scoppiato in lacrime anche lui. Melinda, la sua Melinda, ridotta ad un gattino impaurito, ad un cucciolo indifeso. 
La donna nascondeva agli altri il suo dolore e le sue paure, e di notte loro tornavano a tormentarla. 
E lui faceva del suo meglio per allontanarli. Le prime volte era stato complicato, ma poi aveva smesso di opporre resistenza. Ormai molte volte gli capitava di dormire nella sua camera, tenendole la mano o abbracciandola durante la notte. Era un progresso notevole vista la situazione, e a Phil bastava. Vedeva negli occhi della donna che anche lei ne era contenta, rassicurata. Lui se n'era innamorato ormai troppo tempo fa e, ultimamente, gli sembrava quasi di essere ricambiato.

"Ci siamo." disse girando un'ultima volta la maniglia. 
Skye urlava e piangeva, si aggrappava alle coperte e dava calci al vuoto. 
"Qualsiasi cosa sia, la sta tormentando." disse Phil avanzando lentamente verso il letto della ragazza. 
Melinda non riusciva a parlare. "Phil, io faccio.."
"Così? Mel, no. A volte anche peggio. Ma ehi, ce la siamo sempre cavata, no?" 
Siamo. Il plurale usato da Phil aveva un qualcosa di rassicurante. 
"Skye.. Skye sono io. Sono Coulson. Ascolta la mia voce. So che sei lì. Qualsiasi cosa sia, non è reale. Stai-" 
"Stai solo avendo un incubo. E sei forte abbastanza da uscirne. Segui la mia voce Skye. Seguila e sarai al sicuro." intervenne Melinda recitando a memoria le parole che era abituata a sentire da Phil. 
Lui la guardò con uno sorriso sulle labbra e due occhi che Melinda riconobbe essere profondamente innamorati. Solo Andrew l'aveva guardata così. 
Skye era ancora agitata, ancora gridava e piangeva. 
"Skye, ehi. Ascoltami. Sono Coulson, e qui al mio fianco c'è May. Sappiamo che c'è voluto un po' per arrivare, ma ora siamo qui. Puoi farcela Skye, vieni da noi."

Nel suo incubo Skye era all'orfanotrofio. L'ennesima famiglia adottiva l'aveva riportata indietro, e le superiori ora la stavano punendo per questo. "Io volevo solo una famiglia!" urlava Skye "perché non posso avere una famiglia? Perché nessuno riesce a volermi bene?" 
La donna che la stava trascinando su per le scale si voltò. "Skye, ehi. Ascoltami, sono Coulson."
Perché aveva una voce da uomo? "qui al mio fianco c'è May."
May. Coulson e May. "sappiamo che c'è voluto un po' per arrivare, a ora siamo qui." 
La porta dell'orfanotrofio si spalancò, rivelando i due agenti in uniforme dello S.H.I.E.L.D. I bambini corsero fuori, verso la loro libertà. 
"Puoi farcela Skye, vieni da noi."
Skye guardò la perfida donna negli occhi. "A mai più, brutta strega." è si divincolò dalla sua presa correndo verso May e Coulson. "Io ce l'ho una famiglia. Guardali, Coulson e May sono la mia famiglia. Loro mi vogliono bene. Loro mi proteggono. E si amano."

E mentre Skye abbracciava gli immaginari Coulson e May, aprì gli occhi trovandosi davanti quelli veri, che non potevano credere alle parole che avevano ascoltato e non si erano accorti della cosa. 
"Phil.." 
"Mel.." 
"Ha appena detto-" Melinda aveva le lacrime agli occhi.
"Lo so. E ha ragione Mel. Siamo la sua famiglia. E io ti amo." 
"Io.."
"Oh andiamo, è chiaro che lo ami anche tu." 
Una voce assonnata disse alle sue spalle. 
"Skye. Oh, grazie al cielo."
"Grazie a voi. E scusate se siete dovuti intervenire. Ma sono contenta che lo abbiate fatto. A proposito, ero sincera nel mio sogno. Non potrei desiderare una famiglia migliore di questa."

Phil stava ancora guardando Melinda, e la donna, in preda a così tante emozioni che non riusciva ad elaborare, gli prese la mano, e prese la mano di Skye contemporaneamente. 
"Credo che sia impossibile negarlo. Ci hai incastrati, Skye. Siamo davvero una famiglia ormai." disse sorridendo, cosa che faceva assai di rado. "Oh e, Phil," si volto verso di lui, stringendo la mano di Skye quasi come per trarne la forza necessaria. "Ti amo anch'io."
Il ghigno di Skye che fece da sottofondo al loro primo bacio, è uno dei suoni che nessuno dei tre dimenticherà mai.
   
 
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