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Autore: Adrian_5th    06/03/2018    0 recensioni
Un romanzo verosimile, che sfocia ben presto nel fantasy, collocabile nell'epoca immaginaria cyberpunk e post-steampunk, in un impero europeo inventato, amministrato in modo simile alla Francia pre-rivoluzionaria del XVII secolo. Gli Inkshadow, nobili della città di Glassville, si ritrovano in guai seri e per risolvere la situazione sono costretti a cercare aiuto fuori. Non solo fuori dalla loro villa. Neanche semplicemente fuori dalla città. Ma fuori dalla loro stessa regione natale. Con tutto ciò che questo comporta.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Al ladro! Prendetelo!- l'urlo proveniva da una bancarella di quello che chiamavano l'Emporio. Un ragazzino sui dieci anni aveva iniziato a fuggire da una bancarella del pane con qualche pagnotta in mano, ma venne bloccato all'istante da due guardie vestite di bianco. Lo presero, e restituito il maltolto, dopo averlo immobilizzato, iniziarono a trascinarlo attraversando a passo di marcia le viuzze dell'Emporio: Un enorme ammasso di bancarelle stipate in una sorta di fossa. -Ti porteremo al cospetto degli Inkshadow.- iniziò una delle due guardie. -No! Lasciatemi, lasciatemi andare! Avevo fame!- urlò il bambino mentre tentava di divincolarsi. Intanto avevano risalito il solco profondo dell'Emporio e continuavano a salire verso la parte superiore dell'Acquaio. Veniva chiamato così quel posto. Inizialmente era una radura totalmente verde, tranne per qualche campo di grano che ogni tanto spezzava la monotonia armoniosa della valle, che incorniciava un boschetto centrale, situato su un altopiano. Ai piedi di una collina, si trovava la Residenza Inkshadow, una villa non molto grande, ma piuttosto imponente rispetto alle capanne dei contadini circostanti. La struttura era totalmente in stile gotico, ma dotata delle più sofisticate apparecchiature del momento: Una villa medioevale, fornita di tecnologie all'avanguardia. Col tempo era stata scoperta un'immensa quantità di enobatterino, un minerale fortemente energetico, ottimo come combustibile e persino migliore del petrolio. Dopo questa scoperta la valle venne trasformata in una miniera e l'altopiano disboscato. I contadini avevano lasciato le loro terre per lavorare lì, assunti dalle raffinerie del minerale e in pochi mesi si era formato il centro cittadino di Glassville, abitato dai minatori e dai raffinatori del minerale. A lungo andare però, aveva perso l'aspetto di una miniera e aveva preso le sembianze di una cava. L'enorme quantità di minerale rimosso, fece diventare il terreno instabile e, in seguito ad un terremoto, buona parte delle abitazioni crollò nel fosso minerario. Poco dopo, alcuni studi dimostrarono che il minerale, per quanto fosse una potente fonte di energia, era tremendamente dannoso per qualunque essere vivente. Questo portò all'immediata e permanente interruzione degli scavi. Quindi le fabbriche chiusero e vennero abbandonate. Tuttavia, i contadini indigeni rimasero lì, amministrati dalla famiglia nobile degli Inkshadow. Alcuni di loro abitarono le case crollate e vendettero tutto ciò che riuscivano a racimolare dai palazzi franati, altri invece, tornarono all'agricoltura nella valle. In poco tempo tutto il resto della cava interna, non coinvolto dal crollo, era stato trasformato nell'Emporio, ad eccezione del Pozzo. Una cascata scendeva dal fianco della collina vicino alla cava e qualche ecologista era riuscito a far mantenere la cascata attiva. Un canale sospeso, totalmente in metallo, portava l'acqua fin dentro la cava, come fosse un rubinetto e aiutava i minatori negli scavi. Adesso però, che era libera di scorrere in verticale, aveva scavato il Pozzo, un fosso dalla profondità ignota. Col tempo e la ruggine, l'acqua della cascata era diventata tutt'altro che pura, quindi nessuno si avvicinava al Pozzo, rimasto privo di ogni utilità, se non quella di fungere da fossa comune a coloro che sceglievano di privarsi della vita.
Contemplando la cascata dalla vetrata della sua stanza, Azry pensava proprio a quel canale metallico: ricordava bene il giorno in cui venne costruito e il bosco a cui apparteneva la cascata dal quale era stata separata, per poi restare l'ultimo tenue ricordo di una natura giovane e incontaminata che non sarebbe mai più ritornata. Lo dimostrava il fatto che persino a quell'ora della mattina, i raggi impolverati del sole dessero all'ambiente un colorito arancione crepuscolare, contrastante con i tasselli di vetro color acquamarina attraverso i quali guardava in quel momento. Azry distolse lo sguardo dalla finestra e si voltò verso lo specchio. Ciò che vide era un ragazzo di diciassette anni, piuttosto alto e magro, dai capelli lunghi fino al collo, scurissimi e lisci. Indossava la sua personale divisa nobiliare della casata Inkshadow: una giacca azzurra ornata di viola e degli eleganti pantaloni blu. Terminò di vestirsi aggiungendo le ginocchiere e i paragomiti, gli unici pezzi di armatura che indossasse quotidianamente. Dopodiché uscì dalla stanza. -Salve Signor Azry, sir Daken la aspetta nella Sala per l'Addestramento da Scherma. Posso fare qualcosa per lei?- lo salutò subito una domestica. -No, grazie July. Raggiungerò Daken il prima possibile. Buona giornata.- July lo guardò per un attimo, con un mezzo sorriso, che tese leggermente la guancia della giovane della ragazza. Poi accennando un inchino, scomparve svoltando un angolo a passo svelto.
-Residenza, portami alla Sala Addestramento per la Scherma.- ordinò Azry in tono chiaro. Immediatamente i muri della villa si spostarono, mossi da enormi ingranaggi e contrappesi che fino a quel momento erano stati invisibili perché nascosti dai muri, aprendo un corridoio illuminato direttamente per quella sala. -Grazie, Residenza- aggiunse poi compiaciuto, consapevole però che nessuno avrebbe risposto.
Subito dopo, si incamminò verso la porta in ferro della Sala Addestramento, tra le enormi rotelle metalliche che ricoprivano le pareti, attraversando il corridoio dal pavimento nero, lucido come uno specchio. Lo guardò e nuovamente si soffermò sul suo riflesso scurito dal marmo nero. Era di bell'aspetto, se non altro in confronto agli abitanti dell'Acquaio. Effettivamente, come nobile aveva una serie di privilegi, tra cui una bella casa, vestiti puliti e addirittura due domestiche: July, che era sempre stata particolarmente dolce e gentile con lui, e la madre di lei, June l'anziana, una donna forte e piuttosto pratica, abile nel risolvere qualunque problema ci fosse all'interno della villa. Nessuno di questi privilegi era concesso a un qualunque abitante dell'Acquaio, sebbene non tutti i residenti della cava fossero esattamente poveri. Riflettendo su questo, arrivò alla porta che, sfiorata dalle dita del giovane, si aprì.
Fuori dalla Residenza, le due guardie bianche continuavano a marciare, tenendo stretto il bambino che aveva smesso di tentare di scappare, anche se i sussulti dovuti ai singhiozzi tra le lacrime e qualche lamento ogni volta che una delle due guardie lo strattonava troppo forte, erano comunque presenti. Il gruppetto procedeva rapidamente, da una via all'altra, attraverso strade sempre più ampie e pulite, verso Residenza Inkshadow. Continuando a camminare passarono davanti a un cancello di ferro, situato sulla sinistra del viale. Sul cancello, un enorme motivo a forma di W dominava le sbarre scure di ruggine e polvere. -Salve signor Whitedemons- salutò la guardia più bassa. Il signor Whitedemons, si trovava subito fuori dal cancello. Era un uomo alto e dalla corporatura robusta e muscolosa. Aveva due piccoli occhi scuri e una barba piuttosto ben curata gli contornava il viso, mentre i capelli scuri erano coperti da un cappello da militare con visiera. Quanto ai vestiti, indossava una divisa bianca, ad eccezione di una corazza nera che utilizzava sopra la giacca, gli stivali grigi e i guanti neri. A vederlo, sembrava più un membro delle forze dell'ordine lui, che le due guardie lì presenti messe insieme, in particolare per una W smeraldo piuttosto imponente, impressa sulla corazza. Eppure i Whitedemons non avevano mai avuto a che fare con le forze dell'ordine. Inizialmente erano i contadini più ricchi e abili della zona e probabilmente veniva da questo il fatto che tutti i loro componenti avessero una corporatura piuttosto forte e robusta.
Fu uno di loro a scoprire le prime locazioni dell'enobatterino. Quando fu aperta la cava, tuttavia, furono previdenti. Come gli Inkshadow da essere solo nobili divennero l'autorità della zona, i Whitedemons diventarono i banchieri di Glassville, amministrando il traffico monetario del centro cittadino, investendo il proprio denaro. Erano stati assistiti dalla fortuna, diventata parte dello stemma della famiglia, simboleggiata da un quadrifoglio marchiato a fuoco da una W, presente sugli stendardi all'ingresso del loro palazzo, erano riusciti a moltiplicare la loro ricchezza, seconda solo a quella degli Inkshadow. In seguito alla chiusura degli scavi, non avevano subito problemi, mantenendo il loro patrimonio e gestendo i traffici commerciali dell'Emporio. -Salve. Lo portate dagli Inkshadow?- chiese indicando il bambino. -Sì signore, è un ladro.- rispose una guardia. -Oh, beh lo immagino... saranno felici di sapere che i grandi Carabinieri Bianchi abbiano arrestato un bambino affamato...- iniziò scrutando le guardie più che il ladruncolo, come se la vera colpa del furto fosse la loro. Sì fermò così, per qualche secondo come se si volesse assicurare di aver avuto l'effetto desiderato. Poi aggiunse -Portate i miei saluti agli Inkshadow... e ditegli che riceveranno una visita da parte mia, Renyo Whitedemons, a breve-. Detto questo svanì entrando in casa. Il gruppo delle due guardie continuarono il loro percorso a passo decisamente più incerto, ma ugualmente rapido. Il bambino aveva smesso di piangere e farsi trascinare, dopo aver sentito il discorso del banchiere e i toni usati contro i due adulti che lo accompagnavano. I tre arrivarono alla via diretta per la Residenza: un grosso viale totalmente ricoperto da piccole pietre colorate, disposte a mosaico per formare un disegno simile alle onde del mare. Su entrambi i lati del viale, sette vessilli erano fissati ai lati dello stradone, per un totale di quattordici vessilli, ognuno dei quali, rappresentava una cascata a forma di "I" corsivo, stemma degli Inkshadow. Lo stesso simbolo era poi rappresentato in grande su due stendardi ai lati dell'ingresso alla Residenza.
 La villa appariva imponente contro la vasta pianura circostante, dominando l'intero panorama. Alzando il passo le due guardie arrivarono rapidamente al cancello di ingresso dove altre cinque guardie stazionavano attente. -Arresto per furto. Lo portiamo dagli Inkshadow.- spiegò un Carabiniere Bianco all'altro. Questo annuì e fatto cenno agli altri quattro li fece passare. Il bambino ormai era assorto nei suoi pensieri, riflettendo su ciò che aveva detto il signor Whitedemons. Era vero, non molti avevano più fiducia nei Carabinieri Bianchi ormai. Ma inizialmente erano un corpo abile e funzionale. Nessuno si sarebbe aspettato che un giorno si sarebbero ridotti così. Durante il periodo minerario, gli Inkshadow nominarono dei soldati d'élite come Carabinieri Bianchi. Erano serviti a mantenere l'ordine all'interno della cava. Il problema del massimo splendore di Glassville era proprio questo: come in tutte le città, aumentando il numero di abitanti era aumentata anche la criminalità. Fortunatamente, allora i Carabinieri Bianchi funzionavano. Con gli anni, però, il compito era diventato praticamente ereditario, il che svalutava molto la loro qualità. In seguito alla chiusura della cava, parecchi dei migliori, diedero le dimissioni, per la necessità di tornare nei campi. A questo punto, il corpo dei Carabinieri Bianchi era diventato pressoché inutile, cieco agli atti di sciacallaggio dei palazzi crollati e spesso anche agli omicidi generati dalle risse nell'Acquaio.
E nessun Carabiniere Bianco, quindi, fece caso al fatto che nel frattempo un corteo di tredici persone, ognuno con un bagaglio al fianco e tutte vestite pressappoco nella stessa maniera, decisamente di numero troppo elevato per una semplice visita di cortesia, era partito da casa Whitedemons e aveva imboccato la strada verso Residenza Inkshadow, capitanati da Renyo Whitedemons.
   
 
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