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Autore: Riddle_me_this    06/03/2018    0 recensioni
Questa è una breve storia, in due parti, che racconta della brutta infanzia di Edward Nigma, alias l'Enigmista.
Mi sono ispirato prettamente ad un fumetto in cui si parla brevemente della sua infanzia.
E niente, spero che questo breve racconto vi piaccia, i feedback sono sempre ben accetti.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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❝Okay bambini, consegnate i disegni ed andate fuori per la ricreazione.
Thom--Thomas smettila di dare fastidio a Jonath----Edward, cosa stai facendo, perchè non vai fuori a giocare?❞

Il bambino alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo, osservando la maestra e scosse energicamente la testa.
Che motivo aveva di uscire a giocare, quando i libri erano molto più interessanti?
Abbassò nuovamente lo sguardo sul proprio libro e ne indicò le pagine.
La donna immediatamente si addolcì ed accennò un sorriso, ricordando che, proprio il giorno prima, era stata lei a portare i bambini in gita in biblioteca, permettendogli di scegliere un libro a caso nella sezione a loro dedicata.
Chissà che libro aveva scelto Edward. Fiabe? Filastrocche? Ma non appena la donna prese il libro in mano, la sua espressione cambiò.
Non era un libro da bambini, anzi, tutt'altro.
Andrea Vesalio. De humani corporis fabrica.
Un trattato di anatomia..? Di certo poco adatto ad un bambino di sette anni.
La donna chiuse prontamente il libro, sconvolta,osservando il bambino che ormai la guardava con aria sorpresa.
Che aveva fatto di male?
Era stata lei a chiedergli di scegliere un libro, lui aveva semplicemente eseguito gli ordini.
I libri per bambini erano incredibilmente sopravvalutati e noiosi, e sembravano scritti per un pubblico di idioti, ma ai suoi compagni non sembrava interessare.
Perchè lui era diverso? Perchè non poteva essere come tutti gli altri..?
Suo padre glielo ripeteva ogni giorno, come testimoniato dai lividi violacei che ricoprivano la sua piccola schiena.
La donna s'inginocchiò davanti al bambino, poggiando le mani sulle sue esili gambe, cercando il suo sguardo.

❝Quando ieri ho detto che potevi scegliere un libro, intendevo dalla sezione per bambini, Edward, hai solo sei anni, non dovresti leggere certe cose.
Anatomia, scienza,robotica, sono cose per adulti, cosa che non dovrebbero interessarti e che sono sicura non capiresti nemmeno.❞

«Perchè..?
Non ha specificato nulla, io ho semplicemente scelto il libro che più m'interessava.
Sono stanco di tutti quei libri per bambini, sembrano scritti per degli stupidi, e io non sono stupido..non mi piace esserlo..»

La donna abbassò lo sguardo, esasperata, ed in quell'istante notò che qualcosa sporgeva dallo zaino di Edward, una rivista.
Un cruciverba. 
Sembrava rovinato, ed in parte sbiadito, ma tutti i cruciverba erano completi, e la calligrafia era chiaramente quella di un bambino.
C'erano parole che un bambino di sei anni non avrebbe assolutamente dovuto conoscere..eppure erano lì, davanti ai suoi occhi.
Non aveva dubbi, qualcosa non andava, doveva fare qualcosa, doveva andare in fondo a quella storia.
La maestra si alzò da terra,chiedendo ad Edward di aspettarla lì, ed immediatamente sparì dall'aula; giusto un paio di minuti, e poi la donna ricomparve, ma questa volta non era da sola.
C'era un'altra donna con lei.
Edward la riconobbe immediatamente, era quella buffa donna che si era presentata lì, qualche giorno prima, con lo scopo di sottoporre tutti gli alunni ad una sfida.
Un rompicapo. Un rompicapo con tanto di premio. 
Chi fosse riuscito a risolverlo, avrebbe ricevuto in cambio un premio misterioso, ed ormai Edward non faceva che pensare a quello.
Un premio. Un premio che lo avrebbe finalmente fatto distinguere dagli altri. Un premio che avrebbe dimostrato a tutti che era migliore di loro, più intelligente, più sveglio. Un premio che avrebbe dimostrato a suo padre che non era uno stupido, che gli avrebbe finalmente tolto di dosso quell'alone fastidioso che lo rendeva invisibile ed inutile agli occhi di tutti.
Ne era certo, vincere quel premio lo avrebbe reso popolare, lo avrebbe reso visibile agli occhi di tutti.
Dal giorno dell'annuncio si era allenato giorno e notte, usando i rompicapi più disparati,si era persino cronometrato per impiegarci il minor tempo possibile, ed era riuscito a tenersi sotto il minuto, eppure non bastava.
Doveva migliorare ancora ed ancora, doveva farlo e basta.
Ed ora quella donna si trovava lì, di fronte a lui, anche se alla prova mancavano ancora due giorni.
Non era preparato, non ancora.

❝Edward, questa è la signorina Johnson, ti sottoporrà ad un piccolo test, non preoccuparti non è nulla di cui aver paura, prendilo come..un gioco, e dopo che avrai finito parleremo di nuovo, va bene?❞

Il bambino annuì in silenzio e poi osservò la nuova arrivata avvicinarsi e porgergli una scatola.
Un puzzle. Mille pezzi. Nulla di più semplice. Lui adorava i puzzle.
Edward aprì la scatola ed immediatamente si mise al lavoro, iniziando a suddividere con precisione i vari pezzi. Bordi. Colore diverso. Angoli. Centrali.
Gli ci vollero tre minuti soltanto per finire il puzzle, e la donna ne rimase piacevolmente colpita, così tanto che tentò ancora una volta di testare la sua intelligenza.
Questa volta poggiò sul tavolo una piccola scatola di legno, con inserti colorati, e gli chiese semplicemente di aprirla.
Edward non poteva sapere che quella prova sarebbe stata decisiva, o che quasi nessuno era mai riuscito ad aprire quella scatola, e si limitò a rigirarsela tra le mani, prima di iniziare ad armeggiarci, in silenzio.
Clic. 
La scatola si aprì, e le labbra delle due donne la seguirono, spalancandosi inevitabilmente per la sorpresa.
Il bambino era dotato, decisamente dotato, e dovevano assolutamente avvertire qualcuno.
La maestra gli sorrise, e si chinò ad accarezzargli i capelli.

❝Avevi ragione, Edward, tu non sei affatto come gli altri, ...sei...speciale.❞
 
   
 
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