Fumetti/Cartoni americani > Voltron: Legendary Defender
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Autore: DonutGladiator    06/03/2018    0 recensioni
Raccolta di brevissime oneshot (max 700 parole) slegate tra loro che avranno per protagonisti diversi.
[1: Hunk vuole finire il suo progetto, ma Lance non sembra pensarla allo stesso modo
4: Una piccola Pidge fa un regalo al fratello maggiore
5: Lance si è beccato una terribile malattia, ma Keith ci crede poco
8: Sheith preKerberos al crepuscolo
9: Momenti di affetto familiare passato (SPOILER S5)
10: Lotor è degno della fiducia di Allura? (SPOILER S5)]
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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SPOILER S5
Questa storia partecipa al COWT8
Prompt: Dolcezza
Keith

 
 
Guardò il frugoletto che dormiva sereno stretto tra le sue braccia e un sorriso le si allargò sul viso stanco.
Non avrebbe potuto dire che fosse come i piccoli della sua razza, ma quello era il suo piccolo e questo le faceva provare un amore che non aveva mai sentito prima di allora, nemmeno per l’uomo che sorrideva gentile al suo fianco.
Si voltò verso di lui e poi guardò il piccolo, che aveva preso i colori dei terrestri ma i suoi lineamenti delicati del viso. Senza alcun preavviso, le scappò una lacrima che scese su una guancia, subito intercettata dal dito dell’altro.
-Va tutto bene?- domandò stringendosi alla donna e a suo figlio, mentre sfiorava le manine paffutelle del piccolo.
Lei annuì.
Sembrava che tutti i problemi che avrebbe potuto avere fossero semplicemente stati accantonati da quando aveva preso il piccolo tra le braccia.
-Non riesco ancora a crederci. È bellissimo.- sussurrò mentre continuava a guardarlo pisolare stretto alle sue braccia.
-Siete entrambi bellissimi.- rispose l’uomo, posando un bacio sulla fronte di entrambi, con gli occhi traboccanti d’amore.
Krolia amava la sua dolcezza e la schiettezza nelle sue espressioni, una delle cose che l’aveva spinta verso di lui seppur fossero due popoli completamente diversi.
Il pensiero del suo popolo la colpì all'improvviso dritta in un punto in cui faceva ancora troppo male pensare al futuro suo e di quel bambino meticcio.
-Io…- sussurrò, incupendosi all’improvviso. I problemi erano ritornati quando aveva pensato al suo popolo e al fatto che quel bambino era così diverso da loro: -… non potrò crescerlo.- aggiunse, abbassando lo sguardo e stringendosi al bambino, triste per quanto aveva appena realizzato.
-Shh…- mormorò l’uomo, invitandola a non pensare a cose in quel momento non necessarie, abbracciandola con trasporto, cercando di trasmetterle tutto l’amore che provava per lei e quel piccolo miracolo che gli aveva donato: -Non devi pensarci adesso, Krolia. Goditi il suo calore tra le braccia e guarda la sua faccina paffuta. Il resto può aspettare. Troveremo una soluzione che riesca a tenerti con noi.-
Ma più la Galra lo guardava, più i pensieri su come avrebbe potuto rimanere accanto a entrambi si affollavano nella sua mente, non trovando soluzioni.
Le unioni tra Galra e altre razze non erano ben viste. Se si fosse scoperto che quel bambino era in parte umano, una razza considerata inferiore e indegna, cosa gli sarebbe accaduto?
La giovane strinse i denti e cercò per il momento di accantonare quei pensieri, come l'altro le stava suggerendo.
-Vorrei chiamarlo Keith.-
La voce dell’uomo le giunse lontana e l’altro dovette ripetere la frase un’altra volta per farle effettivamente sentire quanto avesse detto.
-Keith…- sussurrò Krolia pensando a quel nome mentre guardava il piccolo esserino che sbadigliava tra le sue braccia per poi sbattere le palpebre e guardarla con quei due pozzi scuri, come se l’avesse sentita pronunciarlo.
Nonostante somigliasse all’umano, gli occhi erano chiaramente i suoi, e Krolia fu felice che avesse ereditato anche qualcosa di lei. Con un dito gli sfiorò una guancia, facendosi afferrare il dito dal piccolo, che sembrava incuriosito da quello strano oggetto che gli sventolava davanti al nasino.
-Sembra gli piaccia.- disse, cercando di accantonare quei pensieri il più a lungo possibile e godersi ogni piccolo momento con i due umani a cui ormai teneva più della sua stessa vita.
-Keith…- sussurrò di nuovo, avvicinandosi a quella piccola guancia e strofinando il naso su di essa, in un gesto d'affetto, innamorata più che mai di una creatura che ai suoi occhi di Galra era tutt’altro che inferiore.
   
 
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