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Autore: mengo1904    06/03/2018    0 recensioni
One-shot e immagina su personaggi/attori del mondo Marvel, compresi anche Xmen e Fantastici 4! Accetto volentieri delle richieste!
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardavo attorno e vedevo solo ricchi e spocchiosi uomini in smoking di marca che parlavano allegramente con altre persone uguali a loro, in piedi con un sorriso soddisfatto sul volto ed un bicchiere di spumante schifosamente costoso in mano, al loro fianco una donna tanto bella quanto falsa.
Vicky si sentiva a disagio in mezzo a quella gente tanto diversa da lei, si chiedeva se fossero nati fortunati con il patrimonio dei loro genitori come eredità o se avessero fatto successo da soli, guadagnandosi tutto quel lusso. 

Provava ad immaginarseli in un appartamento, piccolo e monotono in un quartiere di una città sconosciuta da qualche parte nel mondo, forse proprio come  iniziò lei, che tutt'ora cercava di farsi strada in quel mondo di lusso.
Se ne stava seduta sull'ultimo sgabello del bar decisa a non attirare troppo l'attenzione, ordinava cocktail leggeri per berli lentamente nella speranza di far passare il tempo. Era arrivata verso le 10 di sera e doveva stare lì minimo fino alle 2 di notte. Ogni tanto qualche uomo le si avvicinava cercando di rendersi interessante e far vedere le sue lodi, lei però li mandava via tutti,  divertita da come si assomigliassero gli uni con gli altri.
Era stata costretta dal suo capo ad andare a quella festa di ricconi a New York, aveva insistito per averla come accompagnatrice. Vicky non era contenta dei modi di quest'ultimo ma cercava comunque di accettarli. Era sicura che lui subito dopo esser entrati nell'edificio l'avrebbe persa di vista. Infatti così fu.
Il continuo parlare del suo accompagnatore durante il viaggio in limousine l'aveva stancata già prima di far iniziare la serata, anche per questo, seduta al bar, non aveva voglia di avere attorno altri uomini come lui.

Vicky guardava l'oliva nel suo bicchiere ormai vuoto, con lo stecchino la punzecchiava con sguardo perso, annoiata da tutta quella situazione.
Fu risvegliata dal  vociare di persone poco più lontane da lei, erano sedute su divanetti di pelle ed avevano stappato l'ennesima bottiglia di spumante che un uomo stava già distribuendo nei bicchieri ridendo allegramente, sicuramente lui di spumante ne aveva già bevuto abbastanza.
Lei non ci fece troppo caso, guardò per qualche attimo nella loro direzione e proprio mentre girava gli occhi verso il barman, decisa ad ordinare qualcosa di più forte, vide una sagoma andare nella sua direzione.
Un attimo dopo il suo capo Tony Stark era seduto vicino a lei, ordinò un bicchiere di whisky e si girò a guardarla. 

-Perchè non provi a fare un po' di conversazione con qualcuno una volta ogni tanto?-.

Lei rispose pacata -Perchè non ho voglia di conversare con nessuno.-.

Tony prese un sorso del suo whisky -Nemmeno con il tuo capo?-.

-Soprattutto con il mio capo-.

Tony si portò una mano al cuore facendo un verso di dolore e fingendo di essersi offeso.

-E perchè mai?- le chiese.

-Perchè è stato lui a portarmi a questa festa con la promessa di fammi divertire, ma io non mi sto divertendo.- 

Ora lo guardava anche lei. Era arrabbiata, forse delusa e questo Tony lo sapeva. Lei però non riusciva proprio a capire cosa passasse per la mente di lui.

-Okay, messaggio recepito.- posò il suo bicchiere non ancora finito sul bancone e si alzò dallo sgabello. Si sistemò la giacca che aveva addosso, e proprio quando Vicky pensò che se ne sarebbe andato di nuovo lui la prese sotto braccio costringendola a scendere anche lei dallo sgabello. 

-Dai bambina, ti riporto a casa.-.

Lei lo guardò male per il soprannome che le aveva dato ma non fece commenti. Lo vide comporre velocemente qualcosa al suo cellulare per poi rimetterlo in tasca e continuare a camminare.
Cercava di mantenere il suo passo agile attraverso la massa di persone, lui era diretto all'uscita dove già alla guida li aspettava Happy, la sua guardia del corpo.
Appena usciti una montagna di flash sorprese Vicky che impreparata si ritrovò a stringere il braccio del su capo, lui la guardò di sfuggita e continuò a camminare verso la stessa macchina che li aveva portati lì.
Senza fiatare entrarono nella vettura che partì nella direzione della Stark Tower. 

Quella notte lei avrebbe dormito lì, in un appartamento che il signor Stark aveva fatto costruire appositamente per lei, dopo aver scoperto che abitava in un quartiere lontano rispetto alla Stark Tower. Quest'ultima però non era d'accordo con il suo capo di dormire nel suo ambiente di lavoro, ma dopo essersi accorta degli orari che faceva dovette accettare quest'idea di avere un appartamento oltre casa sua che le agevolasse il lavoro.
Il mattino dopo infatti, il suo capo doveva prendere un volo per Mosca, dove lo avrebbero aspettato interviste, ministri e mansioni che non riusciva a ricordarsi, ma per quello c'era Vicky.

Happy lasciò scendere i due passeggeri all'entrata della torre per poi fare il giro e portare la macchina nel garage personale del signor Stark.
Vicky e Tony entrarono nell'edificio dirigendosi all'ascensore. I due non si rivolgevano parola. Lei guardava insistentemente i numeri dei piani su monitor, assorta nei suoi pensieri che venivano turbati dall'uomo accanto a lei. Era sempre stato così, fin dal colloquio da segretaria, avvenuto ormai da anni. Fortunatamente lui non era più così freddo e distaccato come quando lo aveva conosciuto, nell'arco degli anni infatti di era addolcito abituandosi alla sua presenza, ma tutt'ora non riusciva a dare dimostrazione delle sue emozioni.
Quella sera però si sentiva in pericolo, quel suo essere schivo e noncurante delle cose stava facendo allontanare una persona a cui nonostante tutto voleva bene. 
Non voleva far finire la serata in tal modo per poi star sveglio tutta la notte a rimuginare sopra ai suoi sbagli,  non poteva vedere Vicky scendere da quell'ascensore ancora arrabbiata con lui. Ma come trovare il coraggio di parlare?

Poi le porte si aprirono, Vicky era arrivata al suo piano e doveva scendere, e solo lì Tony sembrò accorgersene.
-Aspetta.- disse solo.

Lei si girò e lo guardò, il suo viso era impassibile ma nei suoi occhi si poteva leggere una nota di speranza, e fu quella che diede forza a Tony.
Non ci pensò molto, continuava a fissarla negli occhi scuri e quasi senza rendersene conto le si avvicinò per poi premere con forza le labbra su quelle morbide di lei.
Era un bacio insistente e caldo, dolce e passionale. Lei ne era rimasta piacevolmente sorpresa e lui ne era fiero. Finalmente era riuscito a dimostrare cosa provasse veramente per lei. 
Lei però, con un po' di volontà si staccò dalle sue labbra per poi agganciarsi al suo sguardo.
Aveva una mano dietro la nuca di lui -Ora devo andare- la ripose lungo il fianco, dove era prima che si spostasse quasi senza la sua volontà. Si girò e fece qualche passo ma venne subito bloccata da lui.

-Temo di non poterti lasciar andare.- le porse la mano -D'altronde ti ho promesso che ti saresti divertita stasera.-.


Quella notte i due dormirono insieme, senza rabbia, imbarazzo o malizia, solo con un vuoto nel cuore di entrambi che finalmente veniva colmato.


The end
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Ciao a tutti! Io sono Giada e questo è il primo immagina di questa opera. Spero che vi sia piaciuta la storia e che sia stata piacevole come lettura. Sarei contenta di sapere la vostra opinione o suggerimenti per un prossimo capitolo. 
Alla prossima!
   
 
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