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Autore: DonutGladiator    06/03/2018    0 recensioni
Raccolta di brevissime oneshot (max 700 parole) slegate tra loro che avranno per protagonisti diversi.
[1: Hunk vuole finire il suo progetto, ma Lance non sembra pensarla allo stesso modo
4: Una piccola Pidge fa un regalo al fratello maggiore
5: Lance si è beccato una terribile malattia, ma Keith ci crede poco
8: Sheith preKerberos al crepuscolo
9: Momenti di affetto familiare passato (SPOILER S5)
10: Lotor è degno della fiducia di Allura? (SPOILER S5)]
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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SPOILER S5
Questa storia partecipa al COWT8
Prompt: Indifferenza
Coppia: Lotura
Sentimenti discordanti
 

Cercare di restare indifferente al fascino dell’altro stava cominciando a diventare difficile.
Allura sbirciò con la coda dell’occhio il Galra al suo fianco, sperando che non si accorgesse che da qualche giorno aveva iniziato a guardarlo con occhi diversi.
Aveva tentato di rimanergli indifferente, di non cadere nella trappola che erano i suoi occhi, il suo sorriso e il suo corpo, ma non ce l’aveva fatta.
Nonostante non si fidasse minimamente dei Galra, detestasse la loro presenza e il fatto che avessero sterminato tutta la sua gente, qualcosa l’aveva spinta a guardare Lotor con occhi diversi da quelli iniziali di nemico.
Aveva scoperto che sua madre era Honerva e questo l’aveva chissà come fatta rilassare. Era sì un Galra, ma anche un Alteano.
Non aveva idea se queste due nature avrebbero mai potuto coesistere dentro di lui, ma voleva assolutamente scoprire qualcosa di più sul suo conto, conoscerlo meglio.
I loro occhi si incontrarono e lei facendo finta di niente spostò lo sguardo su un altro punto della stanza ma riuscì a vedere con la coda dell’occhio il suo sorrisetto.
La mattinata successiva alla proclamazione di Lotor come reggente in carica dell’Impero dei Galra, Allura aveva deciso di staccare per un attimo la spina, provata da tutte quelle nuove informazioni, confusa più di prima. Aveva quindi deciso di osservare Coran nella sala di controllo del Castello dei Leoni, mentre giocava con i topini.
-Coran, tu che ne pensi di Lotor?- aveva poi chiesto alla prima occasione utile, quando lui aveva smesso di parlare di quanto difficile fosse trovare un determinato pezzo di ricambio per la nave. Aveva cercato di non mostrarsi troppo interessata all’argomento, ma era cerca che Coran avrebbe sentito che c’era un reale interesse per quella faccenda e che la sua domanda era molto importante per lei.
-Beh… Per farla breve, non mi fido di lui.- aveva risposto l’uomo, gettandole un’occhiata dura, per avvalorare quel giudizio: -Ha qualcosa che non mi convince, non so spiegarmi bene, ma quel modo di fare…- sospirò abbassando lo sguardo.
-Ricordo che suo padre aveva il suo stesso carattere, persuasivo, affascinante… Il re Alfor, anche lui era completamente affascinato da quella personalità, e…- Coran si fermò notando lo sguardo della principessa, improvvisamente incupito: -Mi dispiace principessa, non volevo tirare fuori questo discorso. Ho solo paura che lei possa affezionarsi a qualcuno che non sta rivelando veramente chi è in realtà.-
Allura allungò una mano verso il topino azzurrino, dandogli una carezza con il dito.
-Non rivela la sua vera natura…- bisbigliò tra sé, pensando a quanto aveva visto di Lotor. Non era nemmeno lei sicura di potersi fidare di lui, altrimenti non avrebbe fatto quella domanda a Coran. La sua risposta non l’aveva rassicurata neanche un po’.
Una parte di lei, in verità una parte troppo grande dentro di lei, avrebbe voluto che l’altro le avesse risposto che di Lotor aveva piena fiducia e che anche lei poteva fidarsi di lui.
La ragazza ripensò alle parole di Coran per tutta la giornata, cercando di decidere cosa pensava lei di Lotor, se le sue parole erano effettivamente degne della sua fiducia.
Ma la cosa più importante era che doveva decidere se voleva tentare di passare sopra al fatto che lui fosse un Galra, la razza che aveva decimato la propria e soprattutto, il figlio del loro acerrimo nemico e ormai il nuovo imperatore.
Qualcosa dentro di lei non voleva ancora dimenticare le parentele dell’altro e il suo ruolo passato all’interno dell’impero ma un’altra parte non vedeva l’ora di poterlo fare.
Trattarlo con indifferenza non era più una possibilità perché, volente o nolente, c’erano dei sentimenti che provava nei confronti dell’altro.
Doveva solo decidere quale dei due fossero stati più intensi e quali assecondare.
-Allura!-
La ragazza sussultò al suono di quella voce, dall’accento così simile al proprio.
-Volevo parlarti di una cosa importante.- aggiunse Lotor, sorridendole.
Allura tentò di non arrossire, ma dal calore che provava, seppe che non c’era riuscita.
-A essere sincera, anche io.-
Lotor sembrò sorpreso a quelle sue parole.
-Ti va di fare due passi?- domandò l’altro con un gesto della mano, invitandola.
-Siamo nel mezzo dello spazio, dove vorresti andare?- chiese la ragazza sarcastica.
-Sono sicuro che all’interno del castello ci sia un posto in cui potremmo avere un po’ di privacy e parlare in tranquillità.- disse lui con una voce stranamente seducente.
O forse aveva solo immaginato quel tono così sensuale da parte dell’altro?
-In effetti, c’è un posto che vorrei farti vedere.- disse lei, ben sapendo dove voleva portare l’altro e facendo strada.
-Non vedo l’ora.- aggiunse Lotor, seguendola.
Allura non poté vederlo, ma il sorriso che comparve sul suo volto era tutt’altro che degno di fiducia.
   
 
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