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Autore: Artemysia    07/03/2018    6 recensioni
A tredici anni ho scritto un libro... un libro brutto.
Oggi ve lo ripropongo, in veste di parodia fantasy, con commenti ironici della sottoscritta ventiquattrenne. Perché? Beh, per tre motivi:
- Per darvi un ottimo esempio su cosa NON fare quando si scrive un fantasy;
- Per dimostrare che si migliora tanto, con la pratica;
- Perché questa roba fa davvero sbudellare dal ridere.
Quindi mettetevi comodi, preparatevi a sputare qualche polmone dal ridere delle mie ingenuità e, soprattutto, ricordatevi che il non prendersi sul serio è il primo passo per la perfezione.
Genere: Comico, Fantasy, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gentili Lettori,
Abbiate pazienza, ma qua serve un'introduzione che vada un tantino oltre le 200 parole. Vorrei, infatti, raccontarvi una storia: la storia di quanto si fa schifo quando si intraprende un nuovo hobby.
Per me la scrittura era questo, da bambina: un hobby. Avevo iniziato alle elementari, scrivendo favole, poi avevo continuato alle medie, scrivendo temi. Arrivata alla veneranda età di anni tredici, un neurone particolarmente sveglio nei meandri della mia materia grigia riuscì ad elaborare una constatazione tanto ovvia quanto pericolosa:
“Ehi, sto scrivendo cose sempre più lunghe…”
E da lì alla tragedia fu un attimo.
“Forse dovrei scrivere un libro!”
Dalle cavità più oscene e profonde del mio colon, dunque, nacque L’amore di una fata (che già il titolo…). Trattasi di una pregevolissima opera fantasy adolescenziale, ingenua, piena di errori, che ha fatto dell’ignoranza il suo biglietto da visita. Per di più, era scritta in comic sans 16, vi lascio immaginare l’orrore.
E, così, eccomi qui. Nel 2018 mi ritrovo ancora per le mani il mio primo libro. Com’è sopravvissuto, di grazia? Non si è salvato niente dei miei vecchi file, a parte questo. Deve aver girato, non so come, almeno sei computer diversi, aggrappandosi agli hard disk come una patella, dandosi al parassitismo più spudorato.
Una volta me ne vergognavo. Più miglioravo, più capivo che per me la scrittura non era solo un semplice hobby, era una passione, nel senso più profondo e, talvolta, doloroso del termine. E, di conseguenza, più prendevo sul serio la scrittura, più ero schifata nel leggere quello che avevo scritto in precedenza.
Ora no, ho fatto pace col passato. Perché, sebbene questo libro faccia schifo… cioè, proprio tanto schifo… sebbene sia un’aberrazione, una fece ambulante, un abominio, una vergogna per il genere umano tutto… beh, nonostante tutto ciò, è stato il mio primo libro. Se non ci fosse stato non avrei cominciato. Non sarei qui, con altri sei romanzi scritti fino ad oggi.
Ho deciso di tramandare questo libro a voi, perché possiate vedere, toccare, capire… in definitiva, perché possiate avere un assaggio di che cos’è l’inferno.
Tranquilli, tranquilli: c’è il trucco!
Il libro è quello originale, è vero, e io giuro che non correggerò nulla, nemmeno le parti più imbarazzanti. Ma avrete i miei commenti, in un bel colore verde scoria nucleare, a tenervi compagnia! Vi guiderò in questo viaggio tortuoso in maniera del tutto comica e autoironica e spero che vi divertirete almeno la metà di quanto io mi diverto a scrivere.
Perché tutto ciò? Beh, per tre motivi.
Il primo è che questo libro può essere un ottimo esempio su cosa non fare quando si scrive fantasy.
Il secondo, è dimostrarvi che tutti, davvero tutti, si parte da zero, e che quindi gran parte del miglioramento è dovuto all’esperienza. Se potessimo leggere i primi scritti del tredicenne Stephen King farebbero ugualmente schifo, ve lo posso garantire.
Il terzo, infine, è che questa roba fa sbudellare dalle risate.
Preparatevi, quindi, a entrare in questo incubo divertentissimo che è l’autocritica. Mettetevi comodi; le uscite di sicurezza sono… beh, ovunque, basta che chiudiate il browser; non verranno servite bevande perché rischiate di sputare tutto e imbrattarvi il PC; sappiate che non sarò responsabile della vostra morte cerebrale; e buona lettura!


P.S.: ho notato che a volte l'html mi odia ed elimina il colore verde di acluni commenti, così, a random. Perdonatemi e sorvolate finché non trovo il bandolo della matassa. Grazie millemente.
 
   
 
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