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Autore: zAyumu    07/03/2018    2 recensioni
Il nostro errore.
Il nostro errore stupendo.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non dovrei essere qui.
No, non dovresti.
Eppure sono così stanca…
Non ti è concesso esserlo.
Mi abbraccia, come al solito.
Dovresti allontanarlo.
Le gambe non mi tengono, è forte, reggerà il peso del mio errore?
Dovrebbe, è anche il suo errore.
Il nostro errore.
Il nostro errore stupendo.
 
Scioglie l’abbraccio.
È un bene.
Allontanati.
Si siede sul suo letto.
Mi guarda.
Nei suoi occhi tristi si fa largo una richiesta.
Una piccola e muta richiesta, tanto piccola quanto sbagliata.
Questo piccolo sbaglio mi accende un sorriso.
Non dovrebbe.
Dovresti dire no.
Dovreste smetterla.
Mi siedo accanto a lui e poso la testa sulla sua spalla.
Prendo un respiro profondo.
Il suo profumo mi inebria la mente, rilassa tutti i muscoli del mio corpo.
E lui lo sente.
Lui non dovrebbe sentirlo.
Con un braccio mi cinge le spalle e lentamente si sdraia.
“Non potremmo metterci come le persone normali?”.
“Ma noi non siamo normali”
Siete sbagliati.
Facendo forza col braccio ancora incollato a me mi fa spostare sulla sua spalla.
E mi stringe.
Mi stringe come se fossi l’ultima salvezza sulla terra.
Mi sistemo, poso il braccio sul suo petto e la mano sul suo fianco.
E lo stringo.
Lo stringo come se fosse l’ultima salvezza sulla terra.
Fate schifo.
E restiamo così.
Minuti, ore.
In silenzio.
Due cuori impazziti che corrono senza mai raggiungersi.
Non possono raggiungersi.
Non potranno mai raggiungersi.
Due cuori che pur vicini saranno sempre troppo lontani.
Non ho mai amato il silenzio,
ma con lui sembra un silenzio rumoroso,
che vale più di tutte le parole che potremmo mai pronunciare.
Come siamo arrivati a questo?
Non lo ricordo più.
È successo.
Semplicemente, con lui, le cose succedono e basta.
Non dovevano succedere.
Non dovevate succedere.
Un suono rompe campana di vetro attorno a noi.
I vetri ci crollano addosso, ricordandoci che non avremmo dovuto.
Che abbiamo sbagliato.
Ancora.
La coperta di tranquillità che mi avvolgeva è caduta.
Mi alzo.
Fa freddo.
Fuori piove.
Non abbiamo mai amato la pioggia.
Si alza anche lui.
Vai via.
Mi guarda.
Quello sguardo, ancora.
Quello sguardo di chi sa.
Sa di aver sbagliato.
Ci avviciniamo.
Ci stringiamo, per quella che vorremmo fosse l’ultima volta.
Non lo sarà.
Non è mai l’ultima volta, per voi.
Mi saluta.
È tutto finito.
Ma tornerò.
E tornerò per sbagliare di nuovo con lui.
Perché lui è la mia droga:
mi uccide lentamente ma non posso fare a meno.
Ti pentirai di tutto questo.
Al prossimo errore.
  
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