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Autore: Yuphie_96    08/03/2018    2 recensioni
Tratto dalla Storia:
Il kwami rise e andò a prendere una fetta di camembert.
“Quindi…Nino?”
Chiese poi, mangiucchiando.
“Si, sarà gasatissimo!”
“Oh, lo sarà di certo ma sei sicuro di voler invitare lui?”
Il biondo lo guardò interrogativamente.
“Chi dovrei invitare sennò scusa?”
“Non lo so ~”
“Plagg”
“Beh si, un’idea forse ce l’avrei”
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della Robh: Eccomi di nuovo sul fandom di Miraculous! <3
Stavolta vengo fuori con una long, abbastanza particolare se posso dire, ma vi spiego: prima di tutto non contiene nessun riferimento alla seconda stagione ancora in corso a parte il menzionamento della nonna paterna di Marinette, Papillon è stato sconfitto ma non ha scoperto l'identità di Chat Noir e Lady Bug, quest'ultima gli ha suggerito di parlare dei suoi problemi con il maestro Fu e così Gabriel ha fatto, iniziando a trattare meglio quella povera farfallina di Nooroo.
Dette le cose fondamentali, come sempre, spero di non essere caduta troppo nell'ooc, scusate se trovate errori grammaticali, purtroppo anche rivedendo i capitoli certe volte mi scappano ç.ç.
Come ultimissima cosa... provate a scoprire i nuovi personaggi, l'indizio c'è, vediamo chi ci arriva per prima :3 .
Buona lettura a tutte! <3


“In Cina?!”
Urlò Adrien incredulo. Incredulo ed entusiasta se doveva specificare.
Quando suo padre l’aveva convocato nel suo studio era rimasto sorpreso, di solito a quell’ora, e in tutto il giorno in generale, della sera il padre era impegnato e lui cenava sempre da solo con Nathalie che gli stilava la lista dei programmi del giorno seguente; quella sera invece no, Gabriel aveva interrotto la sua cena e l’aveva portato nel suo studio dove gli aveva dato la notizia del successo della nuova linea lanciata alcuni mesi prima e del viaggio promozionale che avrebbero fatto per il book.
In Cina.
“Non è la prima volta che partiamo per fare un set fotografico, ma questa volta volevo provare qualcosa di diverso e penso che la Cina come sfondo possa aiutare a far risaltare ancora di più i nuovi vestiti”
Spiegò Gabriel.
“E’…E’ meraviglioso! Quando partiamo?”
Domandò il biondo.
Era il modello principale del padre quindi era sicuro che sarebbe partito anche lui insieme, e aveva ragione. Gabriel voleva assolutamente portare il figlio con lui in quel viaggio, ma c’era un piccolo problema.
“La settimana prossima”
“…Oh”
La settimana prossima ci sarebbe stato il suo compleanno.
Così com’era salita, la sua eccitazione scemò fino a ridursi a un briciolo di polvere; aveva già progettato con Nino una festa, non grandissima e rumorosa, ma ci teneva a festeggiare con i suoi amici, ci stava fantasticando sopra da quando avevano iniziato a parlarne, ma a quanto pare avrebbe dovuto dare la brutta notizia all’amico.
Niente festa neanche quell’anno.
Vedendo lo sguardo afflitto del ragazzo puntato a terra, Nathalie tossì un paio di volte, attirando l’attenzione del suo capo su di lei.
Gabriel la guardò e poi sospirò, addolcendo un poco lo sguardo posato sul figlio.
“Potresti… portare un amico”
Il biondo alzò gli occhi di scatto.
“Visto che ci sarà il tuo compleanno… ho pensato che potresti portare un amico che può farti compagnia, tutte le spese saranno pagate da noi e tu potrai divertirti…nei limiti mi raccomando, e con la tua guardia del corpo al seguito, su questo non voglio sentire discussioni”
L’uomo stava cercando di cambiare, anche grazie ai consigli di Nooroo e del maestro Fu, ma certe cose non riusciva ancora a farle passare, tipo la iperprotettività verso Adrien.
Ma per il ragazzo quello era già un bel passo avanti.
Un nuovo sorriso gli spuntò sul volto, facendo sorridere il padre a sua volta; si alzò di scatto e andò ad abbracciare l’uomo.
“Oh grazie, grazie mille papà! Ti prometto che non faremo nulla di male, te lo giuro su… su… su qualunque cosa tu voglia, oh non vedo l’ora di dirlo a Nino!”
Urlò il ragazzo, nuovamente fuori di sé dalla felicità, correndo poi fuori dallo studio saltando come un matto.
Gabriel sentì il cuore scaldarsi vedendo il figlio così felice.
“Ha fatto un buon lavoro”
Gli annuì Nathalie, anche lei sorridendo.
“Grazie”

“Andremo in Cina! In Cina! Riesci a crederci?! Ooooh non vedo l’ora!”
Urlò Adrien, buttandosi di peso sul letto.
“Abbiamo capito, non fare la ragazzina alla prima cotta e a proposito di cotta, che dirai a Lady Bug?”
Chiese Plagg, uscendo da sotto la camicia del biondo.
“Non ci sono più molti pericoli a Parigi dopo la sconfitta di Papillon, può cavarsela da sola, che dici?”
Sorrise il ragazzo, mettendosi seduto a gambe incrociate per poter guardare in faccia il piccolo gatto nero.
“Potrebbe si, infondo è sempre stata lei la prima eroina”
“Sono troppo contento per poter cascare nella tua ironia”
Ghignò Adrien, dandogli un buffetto con l’indice sulla fronte.
Il kwami rise e andò a prendere una fetta di camembert.
“Quindi…Nino?”
Chiese poi, mangiucchiando.
“Si, sarà gasatissimo!”
“Oh, lo sarà di certo ma sei sicuro di voler invitare lui?”
Il biondo lo guardò interrogativamente.
“Chi dovrei invitare sennò scusa?”
“Non lo so ~”
“Plagg”
“Beh si, un’idea forse ce l’avrei”
“Sentiamo”
Sorrise Adrien, inclinando di poco il viso.
“C’è una tua compagnuccia di classe che, se non mi sbaglio, se proprio non mi sbaglio…avrebbe metà discendenza cinese... no?”
Domandò il kwami, sbattendo gli occhietti.
Il biondo pensò un attimo ai suoi compagni, dopo alcuni secondi gli vennero in mente due occhi azzurri limpidissimi.
“Marinette!”
“Oh, si chiama così?~”
Chiese ancora il gattino, facendo lo gnorri mentre si concentrava sul formaggio.
Il biondo lo ignorò per riflettere: la ragazza aveva il doppio cognome perché la madre era cinese, ma non parlava mai di quel lato della sua famiglia… almeno per quanto ne sapeva lui, le conversazioni tra loro erano migliorate –lei non balbettava più-  ma di certo non si apriva con lui come faceva con Alya, per quel che ne poteva sapere Mari poteva visitare la Cina ogni anno per andare a trovare i nonni materni.
“Non lo so…”
Mormorò alla fine, ancora pensieroso.
“Eddai, quella ragazza ti ha aiutato e sostenuto abbastanza volte da meritarsi un regalo da parte tua, non credi?”
Insistette il gatto nero.
“In effetti Marinette è davvero fantastica”
Ammise il ragazzo.
“E perché non farglielo capire allora?”
“Già… perché no”
Si arrese Adrien sorridendo, stendendosi sul materasso e pensando a come far quella proposta alla compagna di classe.
Plagg intanto ritornò al suo camembert, ridendosela un poco sotto i baffi, così avrebbe potuto parlare con Tikki in tranquillità per qualche giorno.

“In Cina?! Lei?! Con te?!”
Urlò Chloè indignata, indicando adesso Adrien, adesso Marinette.
Il ragazzo appena entrato in classe, per prima cosa, era andato a parlare con Nino sperando che l’amico non se la prendesse troppo ma quello era stato felice di quella novità per lui e gli aveva augurato di divertirsi e di prendersi cura di Mari, questo detto con un sorrisino malizioso che Adrien aveva ignorato per cercare la suddetta citata.
L’aveva trovata che parlava con Alya mentre teneva in mano una rivista di moda di suo padre, aveva sorriso il ragazzo e le aveva chiesto con gentilezza se potevano parlare un attimo in privato, Marinette rossa in viso, lo aveva seguito.
Seguiti di nascosto da una Chloè che aveva assistito alla scena e che appena aveva sentito quella proposta aveva strillato attirando l’attenzione dell’intera classe su Adrien e Marinette.
Il biondo si grattò la nuca in imbarazzo.
“Beh si, visto che Marinette è per metà cinese ho pensato che potesse fargli piacere fare visita ai suoi nonni, no Mari-…Marinette?”
La ragazza non sembrava entusiasta come lui, Plagg e Nino avevano sperato, anzi, aveva lo sguardo basso rivolto al pavimento, niente sorriso sul volto come prima, niente scoppi di felicità, solo…tristezza? Questa cosa sembrava lasciar perplessa anche Alya che si avvicinò all’amica.
“Mari tutto bene? …Hai sentito che notizia fantastica?”
“Si … davvero fantastica”
Bisbigliò la ragazza.
“Marinette?”
La chiamò Adrien.
Lei gli fece un piccolo sorriso poi corse a prendere lo zaino, mettendoselo in spalla.
“Ti ringrazio davvero…tanto per l’offerta, ma ne dovrò con parlare con i miei… adesso scusatemi ma… non mi sento molto bene improvvisamente… credo che tornerò a casa a riposare… grazie ancora!”
E scappò via prima che Alya potesse fermarla.
La castana guardò la porta dell’aula sconsolata.
“L’ho forse offesa?”
Le chiese Adrien.
“Non lo so davvero, stasera proverò a chiamarla”
Rispose Alya.
Adrien annuì ma entrambi non riuscirono a concentrarsi sulla lezioni, preoccupati per la loro amica. Aggiungendo il fatto che Chloè continuava a dire che doveva essere lei ad andare in Cina e a tentare di far cambiare idea al biondo… si può dire che quella non fu una buona giornata per Adrien.

“Perché non hai risposto ad Adrien? Un’occasione del genere non ti ricapiterà più… e poi è la Cina!”
Chiese Tikki, appoggiandosi al braccio dell’amica sdraiata sulla chaise lounge.
Ma Marinette non rispose.
Teneva gli occhi chiusi e il cuscino stretto contro il viso.
“Marinette?”
Ancora la ragazza non gli rispose.
La piccola kwami cercò di farsi più vicina per poterle vedere il viso ma non ci riuscì, le braccia erano strette come cinghie intorno al cuscino. Provò allora a farglielo sollevare ma ci rinunciò quando vide la schiena scossa da un respiro irregolare.
Si appoggiò sulla testa e le diede un bacio lì, sperando che Marinette capisse che lei era lì per restarle accanto.

   
 
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