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Autore: Miki87    30/06/2009    1 recensioni
Cercò di ricordarsi il suo nome, ma dentro la sua testa vi era il buoi più totale, cercò con gli occhi qualcosa che gli ricordasse chi fosse, ma davanti a se aveva soltanto un paesaggio completamente innevato e un fitto bosco, cercò ancora una volta di ricordare, un leggero mal di testa si impossessò di lei e riuscì soltanto a ricordare un nome “Mi chiamo Isabella”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Erano partiti molto presto, le loro macchine sfrecciavano sull’autostrada che li avrebbe portati in Alaska, Cain stava guidando la macchina di Julian, dove a brodo vi erano Isabella, Haley ed Edward, nell’abitacolo dell’auto echeggiavano le note delle sinfonie di Beethoven, le preferite del biondo “Non posso ancora crederci, Vergil e Sarah che si sposano!” disse tutta felice Isabella, mentre Cain le sorrideva dallo specchietto retrovisore “Era anche ora, insomma stanno insieme da cinquant’anni, se Vergil non si decideva Sarah lo avrebbe mollato a breve, così il mio bambino è cresciuto” ridacchiò il biondo facendo ridere anche gli altri, Isabella ripensò alla settimana prima quando una sera Vergil, davanti a tutti, si era inginocchiato di fronte a Sarah chiedendole di sposarlo, Sarah era diventata ancora più bianca del normale, mentre Vergil la guardava agitatissimo e dopo ben cinque minuti di silenzio la vampira  aveva detto si. Ora erano in viaggio verso il castello dove si sarebbe tenuto il matrimonio, purtroppo anche lei era alquanto agitata, i suoi genitori avrebbero conosciuto Edward e la cosa la rendeva alquanto inquieta Chissà se il suo ragazzo sarebbe piaciuto a Julian ed Antea, chissà se loro sarebbero piaciuti a Edward e alla sua famiglia, spostò la sua attenzione su Haley anche lei sembrava piuttosto inquieta, forse aveva il terrore di conoscere la loro famiglia. Arrivarono al castello all'alba, Cain azionò il passaggio per i garage ed entrarono in esso, dove trovarono Costantin insieme a Patrick intenti ad aggiustare una macchina, i due lasciarono da parte quel catorcio e si fiondarono su di loro, salutandoli calorosamente, Costantin fece anche fare un paio di giravolte a Sarah "Così i piccioncini si sposano, Sarah sei ancora in tempo" Vergil lanciò un'occhiata di fuoco al vampiro, mentre Patrick si presentò all'intera famiglia Cullen "Lasciate pure qui i bagagli, io e gli altri li porteremo nelle vostre stanze, vi consiglio di salire nel salone, sia Julian che Antea sono in defibrillazione per il vostro ritorno" Mentre percorrevano il lungo corridoio che li avrebbe condotti nel salone, Isabella notò come tutti i Cullen ed Haley si guardassero attorno, Esme sembrava piacevolmente sorpresa dei grandi quadri che troneggiavano sulle pareti, a volte poi incontravano qualche vampiro intento nei propri affari che li salutava velocemente. Nel salone trovarono Julian intento a parlare con un gruppo di giovani vampiri, ma appena li vide gli andò subito incontro, sul viso del bel vampiro vi era un enorme sorriso che illuminava il suo volto perfetto, quel giorno indossava solo una semplice camicia azzurrina e un paio di pantaloni color ghiaccio, abbracciò per prime le figlie, poi Vergil, quando fu il turno di Cain si fissarono per qualche secondo, Julian aprì le sue braccia e il biondo lo abbracciò "Ben tornato figliolo" a tutti e tre i fratelli uscirono fuori gli occhi dalle orbite era la prima volta che Cain si lasciava abbracciare da Julian, di solito liquidava quei gesti d'affetto dicendo che bastava una semplice stretta di mano "Voi dovete essere i Cullen, è un piacere conoscervi e vi ringrazio di aver ospitato i miei figli, anche se vi hanno creato dei problemi"dicendo ciò il capo clan fissò Cain, che per risposta borbottò qualcosa di incomprensibile "Nessun problema, davvero, anche per noi è un grande piacere conoscerla" tutti fissarono i due capi branco, dopotutto erano molto simili, entrambi biondi gentili e premurosi. La loro conversazione fu interrotta dalle grida di qualcuno che provenivano dal corridoi sopra il salone, dove si affacciò dalle scale Antea, la vampira indossava un abito dell'ottocento color celeste con dei ricami in argento, i capelli biondissimi erano acconciati in una raffinata acconciatura, i suoi occhi guizzarono su loro "Finalmente siete tornati" dicendo ciò corse a loro incontro, abbracciò di slancio Cain che contraccambiò qual gesto d'affetto, poi la vampira gli baciò una guancia e fece lo stesso anche con gli altri figli, per poi andare vicino a Julian che le abbracciò la vita e le depose un bacio sulla nuca "Cara loro sono i Cullen" sul volto di porcellana di Antea spuntò un bellissimo sorriso, la sua attenzione si concentrò su Edward e Haley "Come sono felice di conoscervi, le email di Sarah  non vi rendono giustizia, tu devi essere Edward" per la prima volta tutti videro Edward abbastanza imbarazzato "Si, è un piacere conoscerla" la vampira poi spostò il suo sguardo su Haley che era stata tutto il tempo al fianco di Cain, si avvicinò a lei lentamente e l’abbracciò a se, sulle prime la giovane vampira si irrigidì, ma quando vide il sorriso di Cain al di là della spalla di Antea si rilassò “Cara tu non sai quanto ti sono debitrice, bene vi accompagno nelle vostre stanze” detto ciò prese sottobraccio Cain e si avviarono al piano di sopra. Haley notò la forte complicità che vi era tra Antea e Cain, si potevano ben scambiare per madre e figlio, così biondi e belli, i gesti nobili e il portamento fiero, provò una certa invidia per quella donna, sicuramente lei non avrebbe mai provocato lo stesso effetto al fianco del compagno, Isabella la prese dolcemente sottobraccio e le sussurrò in un orecchio “Non ti preoccupare lui non ha occhi che per te” involontariamente un sorriso spuntò sul volto della bionda, nel loro tragitto furono fermati da Pierre “Antea cara non abbiamo ancora finito il dipinto” Isabella aveva sempre trovato simpatico quel vampiro eccentrico, che parlava con un lieve accento francese e si dichiarava da sempre il miglior vampiro pittore, più di una volta lei e Sarah avevano posato per lui e doveva ammettere che si era divertita a fargli da modella “Pierre ti prego abbiamo ospiti e in più i ragazzi sono appena tornati” ma il vampiro fece un veloce gesto con lamano “Mi cara se vuoi che questo benedetto dipinto sia pronto tra una settimana devi posare ora, lo sai che odio dipingere di fretta” la vampira fece un lungo sospiro di rassegnazione, si girò verso i suoi ospiti scusandosi dell’imprevisto e diede il compito ai suoi figli di portare gli altri nelle rispettive stanze.
Bella si guardò attorno, non era cambiato nulla da quando era partita, l’enorme libreria faceva sfoggio di se contro la parete destra, il letto a due piazze con il copriletto azzurro al centro della stanza, la scrivania in noce di fianco alla vetrata “E così questa è la tua stanza?” Edward non faceva altro che guardarsi attorno, ogni tanto alzava qualche oggetto sulla scrivania o si perdeva in qualche particolare, mentre Bella continuava a torturarsi il labbro inferiore, era sempre stata molto gelosa della sua stanza, non amava che gli altri invadessero il suo piccolo mondo “Come ti pare?” “Degna di te, vedo che Cime tempestose è consumatissimo” la vampira sussultò leggermente, tentò di nascondere il libro, ma Edward non ielo permise, le posò delicatamente una mano sulle sue e con l’altra le accarezzò il viso, poi si avvicinò e la baciò delicatamente “Non mi hai ancora detto cosa ne pensi del letto” non era mai stata tanto audace, eppure sentiva l’infrenabile voglia di lui, il tutto il suo essere bramava di essere parte di quel vampiro e lui non si fece di certo pregare.
Sarah fece vedere la cappella del castello ad Alice ed Esme, che ne rimasero estasiate, al centro vi era un altare in pietra con dietro una croce in oro, le vetrate colorate raffiguravano alcuni santi della bibbia e davano una certa luce alla navata centrale, ma la cosa che le lasciò più estasiate era il soffitto, dove erano raffigurati dei cherubini intenti a volare o a riposarsi su delle nuvole “E’ stato Pierre a restaurarla” Alice iniziò a saltellare allegra, aveva già visto come poteva addobbare la cappella, con nastri in raso bianco, rose bianche e calle, mentre Esme si immaginò già Edward all’organo di fianco all’altare suonare la marcia nuziale “Ho già disegnato il vestito, su per giù ci vorranno due giorni a confezionarlo, ovviamente Alice l’avrà già visto in una delle sue visioni” il folletto fece un ampio sorriso, poi a passo di danza si avviò verso l’uscita dicendo “Be che aspettiamo abbiamo solo una settimana per preparare il tutto” 
Antea aveva preparato una bellissima festa per il loro ritorno e per i nuovi ospiti, dicendo che era anche per festeggiare il fidanzamento tra Sarah e Vergil, il povero vampiro non faceva altro che essere preso in giro dagli altri, ma anche Cain era oggetto dei continui scherni di Costantin e Patrick, che continuavano a chiedere ad Haley cosa ci avesse trovato in quel vampiro brontolone, ovviamente lei rideva come una matta, innescando l’irritazione del compagno “A parte gli scherzi, io pensavo che fossi gay fratello, per carità non c’è nulla di male,voglio dire con tutte le vampire che ti venivano dietro e che hai liquidato il sospetto c’era” gli disse Costantin che come risposta ottenne un sibilo da parte di Cain, Emmett non faceva altro che tenersi la pancia dal ridere, mentre Haley guardò in malo modo il biondo “Vampire? Quali vampire ti hanno fatto la corte?” “Almeno una ventina” rispose Costantin, facendo alterare la bionda che si allontanò arrabbiata “Ma bravo deficiente, ricordami di darti in pasto ai lican” e inseguì la sua amata, che bloccò prontamente vicino al balconcino, ma quando la fece girare verso di non vi era nessuna espressione alterata, ma un sorriso biricchino “Ti sei presa gioco di me, non la passerai tanto liscia” detto ciò la strinse a se e affondò il suo viso nei capelli di Haley, mentre lei si strinse più a lui baciandogli il collo “Non mi importa delle altre, perché ora sei solamente mio” il biondo rise tra i suoi capelli, quella ragazzina riusciva solo con la sua voce a farlo sentire felice, a cacciare vi quell’eterna tristezza che logorava il suo animo, per anni si era sentito così sbagliata e frustato, i suoi cari erano riusciti a morire e a passare oltre, mentre lui era rimasto imprigionato in un corpo di un mostro che dimostrava sedici anni “Ti amo” le aveva detto, era la prima volta che ielo diceva così apertamente, la bionda si scostò leggermente da lui, lo issò negli occhi per cercare una minima traccia di scherno, ma quello che vide erano due pozzi color ambra totalmente limpidi “Ti amo” gli rispose.
Edward non faceva altro che stringere a se la sua Isabella, l’abito color amaranto fasciava perfettamente il suo corpo sinuoso e i capelli raccolti metteva in bella mostra il suo candido collo. Anche se ballavano in mezzo agli altri vampiri per i loro occhi non vi era altro che loro, Bella ogni tanto faceva scivolare la sua mano sul viso perfetto del suo amato, che lui coglieva prontamente per portarla alle labbra per baciarla, amore ecco che cosa esprimevano “Posso avere un ballo con mia figlia?” Edward fece un leggero sorriso a Julian, per poi andare verso i suoi fratelli che stavano parlando con i futuri sposi e Antea, Isabella si fece condurre dal padre in un valzer, per tutto il tempo si sorrisero a vicenda “Edward sembra proprio un bravo ragazzo, ti ama sul serio, lo vedo dai suoi occhi” la mora gli sorrise imbarazzata, fece vagare il suo sguardo fino al compagno che li guardava sorridendo, mentre parlava amabilmente con Antea “Già, anche io lo amo, sono contenta che il destino ci abbia fatto rincontrare” “Un amore eterno, cosa farete dopo il matrimonio di Sarah e Vergil?” Isabella ci pensò su, in realtà ne lei e ne Edward ne avevano parlato, ma erano talmente assorbiti nella loro nuvola rosa piena d’amore “Non saprei, credo che rimarremo qui per un po’ di tempo e poi chissà magari faremo un lungo viaggio, dopotutto abbiamo l’eternità davanti” Julian scoppiò in un’allegra risata, le baciò leggermente la guancia prima di dirle “Qui sarete sempre i benvenuti e ricordati che il nostro legame non si spezzerà mai, tu sei come una figlia per me Isabella e grazie per aver reso migliore la vita di Cain e di tutti noi” abbracciò quell’uomo che l’aveva accolta nella sua vita come una figlia, non sarebbe mai bastata l’eternità per sdebitarsi con lui ed Antea, l’unica cosa che poteva fare era quella di volergli bene per l’eternità.
Sarah era bellissima nel suo abito bianco, Alice aveva creato una vera opera d’arte, l’abito era formato da un corpetto leggermente lavorato con qualche perla, la gonna sembrava una nuvola di zucchero filato e aveva un leggero strascico e per finire il velo era davvero fine, Rosalie si era occupata dell’acconciatura, alcuni boccoli ricadevano sul volto della sposa. Sarah prese un bel respiro, le sue damigelle tentarono di calmarla “Forse è meglio che vada a chiamare Jazz” propose Alice, ma Rose la bloccò dicendo che stava pensando allo sposo, che era ardir poco agitato, dopo poco arrivò Julian per poter accompagnare la sposa, alla sua vista Sarah iniziò a tremare dall’emozione, ma riuscirono a convincerla ad uscire dalla stanza. La chiesa era addobbata secondo le indicazioni di Sarah ed Esme, gli occhi degli invitati erano rivolti verso la sposa, che aveva stampato sul suo viso di porcellana un sorriso tirato dall’emozione, ma quando il suo sguardo cadde sullo sposo che l’aspettava all’altare la vampira si rilassò e fissò affascinata il compagno, che era perfetto nel suo smoking.  Isabella guardò affascinata per tutto il tempo la cerimonia, ogni tanto la sua mente vagava su un suo possibile matrimonio con Edward, ma non ne fece parola con nessuno per paura di essere presa in giro, si ridestò a causa dello scroscio di applausi per il bacio tra i due fratelli, che erano finalmente diventati due sposi .
Nel salone continuarono i festeggiamenti, Vergil e Sarah avevano aperto le danze e poco dopo quasi tutte le coppie avevano seguito il loro esempio, tranne Cain ed Haley che si erano rifugiati nel balconcino dell’altra volta, i due erano intenti a fissare l’aurora boreale “E’ bellissima” sussurrò la vampira “Già, ma niente in confronto a te” le rispose il compagno con il solito sorriso che usava per ammaliarla “Che adulatore, stai diventando un po’ troppo romantico per i miei gusti” lo rimbeccò la vampira, Cain per risposta assottigliò il suo sguardo, segno che se l’era presa, ma cosa poteva farci se a lei piaceva tanto provocarlo, per farsi perdonare Haley lo abbracciò e tentò di baciarlo, ma il vampiro scostò il suo viso dicendo “Non vorrei attaccarti questa malattia del romanticismo” a volte Cain sembrava davvero un bambino, ma per sua fortuna la compagna sapeva sempre come farsi perdonare “Hai ragione, ma non mi importa, preferisco beccarmi questa malattia che stare senza i tuoi baci” Cain le rise in faccia, lasciando la povera Haley stordita e scioccata “Scusa ma credo di averti già contagiata, mi sa che dovremmo stare in quarantena da soli per un bel po’, non vorremo di certo contagiare gli altri” alla vampira partì un leggero brivido, lei non faceva altro che bramare di stare da sola con il suo dio personale, strusciò le sue labbra su quelle del compagno per poi sussurrargli su esse “Dimmi hanno già trovato una cura per questa malattia?” “No, e non credo che la troveranno facilmente, potrebbero passare anche cento o mille anni” la baciò con passione, mentre le mani di lei andarono tra i suoi capelli color grano, le mani di lui strinsero più a se quel corpo minuto “Che ne diresti se iniziassimo già adesso la nostra quarantena” le suggerì lui, che come risposta ottenne un sorrisino furbetto per poi trovarsi a correre nei corridoi verso la loro stanza.
Ogni tanto Bella si ritrovava ancora a fantasticare sul suo futuro matrimonio con Edward, chissà se anche loro sarebbero stati così belli come Vergil e Sarah, i due sembravano così felici e innamorati come se niente e nessuno potesse separarli, qualcuno l’abbracciò da dietro, non dovette neanche girarsi per capire che fosse, il suo odore di miele sole e lillà lo avrebbe riconosciuto in mezzo a un milione “Dobbiamo salutare i tuoi fratelli, tra poco partiranno per la luna di miele” che non era altro che il regalo di matrimonio di Antea e Julian, un viaggio per una località di montagna dove c’era un’enorme casa a disposizione dei novelli sposini, abbracciò prima Vergil, che poi fu assediato dai ragazzi, soprattutto da Emmett  e poi Sarah che le sussurrò “Spero di rivedervi al nostro ritorno, sii felice anche tu Bella” poi la loro macchina sfrecciò verso il loro nido d’amore “Un giorno potremmo essere noi due i futuri sposi” le disse Edward col suo sorriso sghembo che ogni volta la lasciava stordita “Non c’è fretta, abbiamo l’eternità davanti, però potremmo iniziare a  provare i piaceri della luna di miele” Edward non se lo fece ripetere due volte, la prese in braccio e in pochi secondi si ritrovarono nella loro camera per amarsi.

Trovò il giorno seguente Cain ad aiutare gli altri a pulire il salone, gli si avvicinò contenta e lo aiutò a mettere via i festoni “Bella festa vero” gli disse la sorella che come risposta ottenne un sorrisino divertito “Già, chissà se quei sue sono arrivati sani e salvi senza litigare” Isabella iniziò a ridere, mentre si immaginava i due piccioncini intenti a discutere “Cosa farai ora?” quella domanda inaspettata fece fermare le sue risate, mentre il fratello la guardava serio, non vi era più nessuna traccia di ilarità nel suo volto, era serio ma allo stesso tempo sereno “Non lo so, io ed Edward non ne abbiamo ancora parlato, credo che rimarremo ancora un po’ di tempo qui e poi si vedrà, magari un bel viaggio” Cain puntò i suoi occhi color ambra nei suoi, un tempo vi avrebbe solo letto un’enorme tristezza , mentre ora avevano una luce particolare e quella luce iela aveva donata Haley, ora Isabella sapeva di non temere più che il suo adorato fratello si sentisse abbandonato, perché grazie a quella ragazza aveva riacquistato la felicità e la speranza per il futuro “Non ti preoccupare Isabella noi saremo uniti per sempre, il nostro legame non si scioglierà mai, noi rimarremo per sempre fratelli” era strano pensarlo e averlo capito solo in quel momento, ma ora Bella aveva scoperto cosa la legava realmente a quel vampiro quasi perennemente imbronciato, era un filo chiamato amore, ma non di quello passionale e unico, no quel filo forse era anche più resistente di quello che la legava ad Edward, quel filo era l’amore fraterno e quel filo non si fermava solo a Cain ma si propagava fino a Sarah, Vergil, a tutti i Cullen, Haley e ai suoi genitori adottivi, sapeva anche che quel filo non si sarebbe mai spezzato, ma allo stesso tempo capì che non avrebbe mai potuto continuare la sua vita senza il suo grande amore. Con quella nuova consapevolezza abbracciò il fratello, si girò verso Haley abbracciò anche lei “Ti chiedo un enorme favore, sopporta questo fratello brontolone e amalo più che puoi”  “Non c’è neanche bisogno di chiedermelo, ormai non me lo faccio più scappare” detto ciò la mora  continuò la  sua corsa e arrivò alla sua meta, Edward, gli si buttò letteralmente addosso lo baciò con passione “A cosa devo ciò?” “Niente, solo che volevo farti capire che ti amo e ti amerò per sempre” anche se il destino li aveva separati e aveva cercato di tenerli lontani, ma  il loro amore era stato più forte e insieme ora niente e nessuno, neanche il destino in persona li avrebbe separati.

E con questo la mia fic è finita, sopero che il finale vi sia piaciuto e che anche i miei personaggi vi siano piaciuti ( alcune hanno veramente apprezzato Cain) ^^ Ringrazio tutti coloro che hanno recensito e letto la mia fanfiction!!! A volte scrivere una fanfictio ti può far capire tante piccole cose, come l'amore incondizionato per delle persone che credi che la loro presenza sia semplicemente scontata, perciò ringrazio anche la mia famiglia!!
Grazie davvero a tutti!
Un Kiss Miki87




  
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