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Autore: Sarnie    09/03/2018    0 recensioni
Spesso, quando si viene feriti, ci si nasconde. Poi si esce dal nascondiglio ma, se feriti nuovamente, si tende poi a proteggersi ancora di più.
E arriverà il giorno in cui saremo talmente feriti da volerci nascondere per sempre.
"Mi hai strappato l'amore di bocca, ma ogni tanto una stronza ci tocca." -Ermal Meta, "Odio le favole"
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lì, una volta, c’era un giardino. Era verdissimo, pieno di fiori e farfalle; le api non spaventavano; il sole splendeva ma non scottava. E ci si stava bene, felici e spensierati.

Ecco, poi, un’ape usò il pungiglione. Il giardino c’era ancora ma i fiori erano diminuiti, per provare a far sparire le api; alcune farfalle erano morte, terrorizzate; ci si andava ancora in giro, nel giardino, ma con più attenzione e vestiti meno sgargianti per evitare che i colori troppo accesi attirassero altri pungiglioni; faceva più freddo.

Altre api, invece, arrivavano sempre più arrabbiate; dopo le troppe punture, furono costruiti dei muri, delle case per potersi nascondere; erano rimaste poche farfalle e s’era tutto rannuvolato; non si voleva più uscire.

Però spuntò di nuovo il sole, non come prima ma si stava bene comunque; nuovi fiori sbocciavano e altre farfalle nascevano; il giardino, anche se un poco più spento, era tornato verde; si ricominciava ad uscire, a correre e a giocare, ridere e sorridere.

Ecco, poi, le api tornavano; si strappavano quindi tutti i fiori, ci si chiudeva nelle case. Non si voleva più uscire.

Parecchio tempo dopo, spuntava una piccola ape, diversa dalle altre: era dolce, non pungeva e si preoccupava di impollinare i fiori, per farne crescere di più. Si era ripreso ad uscire dalle case, solo per questa piccola ape. Ed era quasi tutto come prima: il giardino verde, le farfalle, il sole; solo, si era un poco spaventati; ma solo un po’, eh, si sorrideva comunque alla piccola ape.

Ecco, ora, pure quell’ape tradisce: punge.

Si scavano buche per estirpare i fiori ed eliminare l’erba; in queste ci si nasconde, ci si rinchiude poi con la terra, si soffoca pur di nascondersi; ci si veste d’armature pesanti, non uno spazio libero di respirare. Piove solo, da mattina a sera; certe volte pure di nascosto, per non spaventare le pochissime farfalle rimaste.

Lì, una volta, c’era un giardino. Era bellissimo, pieno di sogni e di speranze.

Ora, ci sono barricate intorno a tombe di persone vive. E non si vuole più uscire.

   
 
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