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Autore: GattyP    10/03/2018    3 recensioni
Seconda fanfic della serie "Andersons-O'Neil Saga" con Lily Anderson e Peter O'Neil, questa volta ad Hogwarts nell'anno del Torneo Tremaghi.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
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Premessa: La vicenda (sono ormai arrivato alla terza fanfic, dopo Ritorno a Spinner’s End e Lily Anderson: primo anno ad Hogwarts) si intreccia con i libri della Rowling riguardanti Harry Potter.

Protagonista della storia è Lily Anderson, Corvonero, figlia di Severus Piton e di Milly Anderson: la madre è una “respingente”, cioè una umana non condizionabile dalla magia (non esiste tale tipologia nel mondo della Rowling, l’ho introdotta io nella prima fanfic). Lily ha capacità magiche, come il padre (è molto abile in vari incantesimi, è una buona legilimens) e ha anche alcune imprecisate caratteristiche materne. E’ convinta che parli di lei un’antica profezia (che la menziona come aiutante “segreta” del Prescelto, che ucciderà l’Oscuro Signore e libererà il mondo magico, di lì a qualche anno) ed è in possesso di uno dei due importanti anelli magici un tempo appartenuti a Priscilla Corvonero  (che Lily ed il suo amico Peter hanno trovato nella precedente fanfic).

Abbiamo naturalmente altri personaggi le cui vicende si intrecciano con quelle di Lily. Da ricordare soprattutto Peter O’Neil (amico di Lily, irlandese del Connemara, Corvonero, in possesso dell’altro anello di Priscilla Corvonero, narratore della vicenda e coprotagonista), ma anche alcuni personaggi della Rowling (Hermione e Luna); tra gli “avversari” gli odiosi Eva Blockade e Adrian Whyte (entrambi inventati, naturalmente Serpeverde… poteva essere diverso?).

La presente storia è parallela alle vicende narrate dalla Rowling nel quarto libro della serie: “Harry Potter e il Calice di Fuoco”, la cui vicenda viene integralmente rispettata.

Grazie per l’attenzione, un saluto  a tutti e… buona lettura! GattyP :)

 

 

 

Capitolo 1

 

Da Lily in Scozia

 

 

Beh, l’estate era stata bella… un po’ piovosa, se non ricordo male, ma mi ero rilassato a girovagare, con una vecchia scassata bicicletta, lungo i sentieri del Connemara National Park, insieme a Kevin Walsh (il mio migliore amico non magico, o “babbano”, come si usa dire in Ighilterra), e ad esplorare le colline intorno. Si univano alle nostre scorribande, spesso, i miei cugini e la mia stressante sorella Elizabeta (“un maschiaccio”, diceva mia madre; “una rottura di scatole”, dicevo io)… Unico inconveniente di quell’estate le interminabili prese in giro sulla mia presunta fidanzatina, Lily, che mi aspettava - dicevano i miei familiari e, soprattutto, mia sorella (almeno quindici volte al giorno) - impaziente di rivedermi il 1 settembre, quando saremmo ritornati a scuola ad Hogwarts per darmi tanti bacetti (sempre secondo quella cretina di mia sorella)… Come erano divertenti!

Lily era solo la mia migliore amica e con lei avevo perlustrato i sotterranei del castello di Hogwarts, l’anno precedente, riuscendo anche a trovare due importanti anelli magici, con straordinari poteri (tra cui quello di permetterci di diventare invisibili… l’avevo provato anche in Irlanda, con successo, facendo qualche innocuo scherzo ai vicini: a differenza del Regno Unito, infatti, nel nostro paese non c’è la “traccia” per i maghi adolescenti e possiamo compiere qualche magia non autorizzata anche prima dei diciassette anni). Altro che bacetti!!! Il guaio che, tra anelli (ufficialmente dataci dal prof. Silente, colpito dalla nostra “amicizia”) e allontanamenti furtivi per esplorare il castello (che i nostri compagni scambiavano per momenti in cui ci appartavamo per stare in intimità), tutti pensavano che fossimo fidanzati… cosa a cui (allora) neanche pensavo: avevo dodici anni!!!

Tuttavia Lily mi era mancata e, ogni tanto, ci scrivevamo raccontandoci quello che facevamo e affidando le nostre lettere ad Occhialuto, il mio gufo orbo. Sì, lo so, è bizzarro avere un gufo orbo, ma è una storia lunga...

Inutile dire le prese in giro quando arrivava la lettera dalla Scozia, in cui Lily innocentemente mi raccontava le sue  giornate: secondo Eliza, che cercava disperatamente di leggerle, da ficcanaso che era, Lily era follemente innamorata di me ed io di lei… Nell’ultima lettera, in particolare, Lily mi aveva scritto sui suoi progetti per il successivo anno scolastico e mi aveva invitato a passare qualche giorno da lei, in Scozia:

Carissimo Peter,

ci avviciniamo all’inizio dell’anno scolastico e sono contenta di riprendere lo studio (e ricominciare a fare quello che cercavamo di fare l’anno scorso, naturalmente…). Ho provato l’oggetto che sai diverse volte quest’estate (è “magia antica”, non tracciabile, come ho scoperto: può essere quindi utilizzata senza problemi, a differenza di quella legata alle bacchette!) e sembra che funzioni piuttosto bene. Devo farti vedere anche una nuova applicazione… non ci crederai!

Qui è tutto tranquillo… a parte ciò che è successo a Spinner’s End il mese scorso, prima della partenza di Occhialuto: il tuo gufo è fuggito dalla gabbia, dove lo avevo messo prima di spedirti la mia precedente lettera, ed è entrato nel laboratorio di mio padre… facendo cadere alcune decine di provette contenenti varie pozioni, alcuni rarissime e complicate. Non ti dico la “gioia” del mio caro genitore quando l’ha scoperto… per fortuna avevo già spedito lontano il povero Occhialuto, altrimenti avrebbe dovuto vedersela con i propositi omicidi di mio padre! Ora però tutto è tranquillo: mio padre, che non è più arrabbiato (non ha neanche cercato di trasfigurare Occhialuto, l’ultima volta che l’ha visto!),  è tornato ad Hogwarts e io e mia madre siamo da due settimane a MacDonald Castle, da mia zia, a cui ho chiesto, con il permesso di mia madre, di poterti invitare, se avrai il consenso dei tuoi genitori, a passare qualche giorno, prima dell’inizio dell’anno scolastico. Ti piacerebbe? La Scozia è bellissima in questa stagione e, se verrai, ti farò vedere tutti i luoghi che ho scoperto nelle mie esplorazioni (sì, anche qui ho quest’hobby!)… Ho conosciuto anche un simpatico fantasma, che abita nelle segrete del castello e che mi ha raccontato un sacco di interessanti avventure e curiosità sulla regina Elisabetta (quella del Cinquecento, non l’attuale)! Inoltre, se giungerai per il 25 di agosto, potrai partecipare ad una grande festa che viene qui organizzata ogni anno! Se riuscirai a venire, sarò veramente molto contenta!!! Se non puoi, non preoccuparti: in ogni caso, ci rivedremo ad Hosgmeade il 1 settembre (io non prendo l’Espresso da Londra, dato che MacDonald Castle è vicinissima a Hogwarts, come sai).

Un abbraccio e fammi sapere se potrai venire. Ti aspetto

                                                                       Lily

Insieme alla lettera, c’era una busta per i miei genitori, in cui la mamma e la zia di Lily dicevano di essere felici di invitarmi a passare qualche giorno in Scozia e,  se la cosa faceva piacere ai miei genitori, di accompagnarmi personalmente ad Hogsmeade il 1 settembre.

Così, dato che i miei si sarebbero spostati a Londra con Eliza (che in quell’anno avrebbe frequentato il primo anno ad Hogwarts) a comprare il necessario per lei e per me a Diagon’s Alley, ho avuto il permesso di recarmi, il 31 agosto 1994, il giorno prima dell’inizio della scuola (e diversi giorni dopo la festa di cui parlava Lily), a MacDonald Castle, dalla mia “fidanzatina” (come dicevano, tra sorrisi divertiti, mio padre e mia madre) “a sbaciucchiarla” (come continuava a ripetere la mia noiosissima sorella)… Io ormai ero abituato alle battute e non reagivo neanche più…

Così, all’ufficio postale di Derryclare, salutati i miei genitori ed Eliza (che comunque avrei visto il giorno dopo direttamente ad Hogsmeade) e, mentre i miei bagagli (e il mio fedele gufo) venivano spediti direttamente ad Hogwarts, utilizzai la passaporta per giungere a Milton, la cittadina più vicina a MacDonald Castle.

La passaporta (un quadro raffigurante un paesaggio agreste), che si scambiava con uno analogo collocato nella località di destinazione, mi portò diritto in una dimora di Milton (la cittadina era abitato anche da molti non-magici, e bisognava prendere tutte le precauzioni possibili… anche perché in Gran Bretagna sono molto paranoici sulla segretezza del mondo magico), dove mi stavano aspettando Lily e sua madre, che stavano parlando con la padrona di casa, Miss Scott, nel cui salotto si materializzavano quanti chiedevano di giungere nel villaggio: un’uscita sul retro, con passaggio nella strada comunale, permetteva di allontanarsi poi con discrezione.

Subito, appena mi materializzai, mi trovai Lily al collo che mi abbracciava.

- Ciao, Peter! Mi sei mancato! Tutto bene? - mi chiese sorridendo.

Sorrisi anch’io, contento di averla ritrovata e un po’ imbarazzato per l’abbraccio con cui si stringeva a me, sotto gli occhi bonari della madre. Mi sembrava che fosse cresciuta in quei due mesi e mi aveva praticamente raggiunto; il viso si era un po’ smagrito, ma le erano rimasti bellissimi gli occhi, e incantevole il sorriso. Nella stretta sentii che anche il suo corpo si era modificato, o forse era solo una mia impressione… ma ricacciai subito indietro il pensiero per paura che riuscisse a leggerlo (Lily era una legilimens molto abile…)

Dopo aver salutato Lily, salutai la madre e la proprietaria dell’abitazione. Avevo già visto, un paio di volte, la madre di Lily, la signora Milly Anderson (Lily aveva lo stesso cognome della madre, che non si era sposata): era una donna elegante, giovane (34-35 anni), magra ed assomigliava molto alla figlia nel modo di muoversi (Lily era però più effervescente) e, a parte i capelli (castano chiari, tendenti al rosso, mentre Lily aveva occhi e capelli scuri, come il padre), nel viso.

- La salutano i miei genitori e mi hanno detto di ringraziarla per l’ospitalità - le dissi.

- Nessun problema, Peter. Lily non ha fatto altro che parlare di te quest’estate - mi disse - Fa piacere, a me e alla mia amica Mary, ospitarti, anche se solo per oggi e domani. Peccato che hai perso la festa di fine estate…

- Dispiace anche a me, signora Anderson… Ma sono molto contento di essere stato invitato. Lily parla sempre di voi e del castello…

- Adesso andiamo subito a vederlo. Sono sicuro che non ti deluderà - mi disse.

Salutammo la signora Scott e scendemmo in garage: ci stava aspettando un aitante giovanotto che subito mise in moto l’automobile, appena ci vide.

- Tranquillo, Sskarr - disse la signora Anderson - Non abbiamo fretta. Ti presento Peter O’Neil, un caro amico di Lily.

- Lily mi ha fatto l’onore di parlare di lei, signorino O’Neil - disse con molto ossequio il ragazzo. Era molto servizievole, non c’è che dire…

- Sskarr è un elfo domestico, però è trasfigurato per non spaventare i babbani! - mi sussurrò nelle orecchie Lily ridacchiando, come avesse letto nella mia mente il mio stupore.

Sorrisi. In Irlanda non abbiamo elfi domestici, ma solo colonie di elfi liberi, che vivono nelle brughiere e nei boschi e che sono in buoni rapporti sia con noi maghi, sia con i non-magici (naturalmente anch’essi assumono aspetto umano quando sono in contatto con loro). In Gran Bretagna, invece, le famiglie nobili, ma anche la nostra scuola, hanno al loro servizio “elfi domestici”, molto mansueti e contenti di servire tutta la vita i loro datori di lavoro.

- Andiamo al Castello - disse la signora Anderson. E così, saliti sulla macchina (io e Lily dietro, la signora Anderson davanti) ci inoltrammo verso la campagna aperta. Lily mi sorrideva parlottando del più e del meno: chiedeva dei miei genitori, di mia sorella, del mio gufo, dell’Irlanda; mi raccontava un’altra volta le sue avventure estive… e io mi sentivo sereno: avevo sentito un po’ la sua mancanza nei mesi precedenti, ed ora, insieme a lei, mi accorgevo di quanto fosse importante la nostra amicizia.

Intanto il nostro bravo autista (Sskarr, ma io lo vedevo ancora come umano) guidava in luoghi sempre più sperduti, in mezzo alle montagne della Scozia. Intervenne nella conversazione anche la signora Anderson ricordando anche che anche lei era Irlandese, anche se della Contea di Kerry (situata più a sud del Connemara):  si era però allontanata piccolissima dall’Irlanda e non ricordava troppo della sua permanenza nella nostra isola.

Ad un certo punto lo stretto sentiero di montagna in cui ci stavamo inerpicando si trasformò in una ampia strada asfaltata, fiancheggiata da eleganti alberi, al posto del giovane autista comparve il brutto elfo che, invece di guidare la macchina, la dirigeva mentalmente… evidentemente avevamo passato una barriera magica anti-intrusione che proteggeva MacDonald Castle e si erano disattivate tutte le trasfigurazioni prima esistenti.

- Guarda là, sulla sinistra! - mi disse Lily.

Rivolsi lo sguardo sul colle sulla sinistra e, dove prima c’era soltanto un ammasso di rocce ed alberi, vidi un magnifico castello, con alte torri svettante e una grande cinta muraria intorno.

- Benvenuto a MacDonald Castle, signorino O’Neil - mi disse in tono molto professionale Sskarr.

 

 

Appuntamento sabato prossimo con il secondo capitolo: In giro per MacDonald Castle.

Un abbraccio. GattyP :)

   
 
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