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Autore: PandoraHearts    10/03/2018    0 recensioni
Il paese delle meraviglie.
La prima volta che ho udito questo nome, la fantasia ha iniziato a creare un mondo fantastico ed idilliaco.
Alice.
Un nome perfetto per una bambina protagonista di una storia, come anche gli altri.
Le storie hanno sempre una morale è la prassi, però per questa volta possiamo anche farne a meno.
Allora, vogliamo cominciare Signor Coniglio?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Dottore

La musica si propagava in quei corridoi spogli e candidi, attutendo ogni rumore proveniente dalle porte chiuse, blindati i loro segreti all'interno di un oscurità perenne. Nessuno andava più in camere di cavie morte.
Ecco cos'era quel posto, un laboratorio, un centro di ricerca nascosto ad occhi indiscreti.
Tra indumenti blu da ospedale, un solo camice bianco in un mare agitato, infermieri impegnati ad osservare gli ultimi pazienti rimasti in un coma imposto da anni. Corpi intrappolati e menti che evolvevano in quel sogno di malsana fantasia collettiva. Persino quel dottore si era addormentato anni addietro con quei suoi pazienti affetti da disturbi psichici, voleva studiarne la mente da vicino. In molti non erano riusciti a svegliarsi, morendo nel sonno, prigionieri della loro follia.
Peter pan.
Uncino.
La sirenetta.
La strega.
E molti altri, rimasta la loro memoria unicamente in dei fascicoli polverosi impilati in degli scaffali arrugginiti.
Lui era stato una guida per tutti loro, in quei sogni li aveva visti cadere in declino, raccogliendo dati e ridendo di loro, troppo deboli per evitare la fine. Solo un lupo, Alice, Cenerentola ed un Robin Hood gli erano rimasti in bilico tra morte e risveglio.
Doveva solo aspettare.
Gli stavano diminuendo le medicine poco a poco, vedendo l'effetto che aveva sui loro impulsi celebrali. Poi sarebbero subentrate le terapie di riabilitazione, avevano corpi deboli e dovevano prendersene cura, specialmente quello della piccola 'Alice', la sua cara bambina.. Quella ragazza che per poco non aveva ucciso anche lui, come aveva fatto con la sua gemella perché pensava a lei come un usurpatrice, una regina di cuori malvagia da togliere di mezzo. Non aveva ottenuto l'amore del ragazzo che voleva prendere alla sorella uccidendolo fingendosi lei.
Aveva perso tutto, trovando una guida in lui, "signor coniglio" l' aveva chiamato la prima volta che si erano visti, anche se era un uomo giovane era affetto da albinismo, ma ciò non l' aveva mai davvero fermato.
Il caro ragazzo lupo aveva difficoltà a contenere la rabbia, prediligeva il dolore e non riusciva a distinguere pienamente il giusto dallo sbagliato. Aveva martoriato la sorellina quando i genitori non erano in casa perché non faceva come voleva lui, dandogli fastidio.
Andava bene testarlo prima su persone instabili, vedendo la resistenza della mente umana a quel nuovo farmaco.

"Tutto per il bene della scienza", pensò, mente si sistemava gli occhiali sul naso e controllava l'orario sul proprio orologio.
Era terribilmente in ritardo, doveva andare a completare il proprio lavoro.
I suoi passi riecheggiavano nel corridoio vuoto, gli altri erano occupati in altre faccende o chi in pausa, per sfruttare appieno le proprie capacità aveva bisogno dell'accompagnamento adatto.. Un brano proveniente da un antico grammofono, risuonava limpido e chiaro alle sue orecchie, mentre attendeva tranquillo sorridendo appena, camminando tra i quattro letti dei pazienti che non davano ancora accenni di volersi svegliare.
Era certo che si sarebbero svegliati i suoi "piccoli bambini".
Questa certezza proveniva dalle sue viscere, la sensazione era troppo forte e loro non l' avrebbero deluso, erano quelli più forti.
Quelli più promettenti.

La tenera Cenerentola, bruciava di gelosia verso la ragazza del fratello maggiore, uccisa per odio, il ragazzo l'aveva allontanata e la sua mente aveva distorto i fatti gettandola in una disperazione contorta. Attribuiva ogni colpa alla ragazza uccisa, pensando costantemente al fratello.
Il coraggioso Robin Hood dava problemi alla giustizia, favorendo i delinquenti e danneggiando innocenti con delle rapine. Arrestato e rimasto solo, nessuno dei suoi compagni l'avrebbe liberato in ogni caso.
Davvero divertente il fatto che per ogni storia è stato trovato un protagonista perfetto, il caso aveva giovato alla sua "nobile" causa di ricerca. Peccato che a stare in mezzo ai pazzi, la follia inesorabilmente colga anche te, modificando il pensiero razionale e distruggendo una coscienza giusta.

Stava per voltarsi per l'ennesima volta ed i tintinnii dei tubi e lo scriccholare dei letti lo portarono a sorridere soddisfatto.
Una luce diversa gli si accese nello sguardo, una gioia animalesca.
Applaudì piano.

 

Non sbagliava mai.
   
 
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