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Autore: meiousetsuna    11/03/2018    12 recensioni
John e Sherlock hanno una relazione ormai da un po' di tempo, e questa si potrebbe definire solo come molto felice.
Ma forse la mente dell'investigatore è troppo iperattiva per volersi limitare all'idea di loro due...
Nata da un minuto d'ispirazione, richiede lo stesso tempo per essere letta! ^-^
Un bacio,
Setsuna
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: Sherlock, John, nuovo personaggio
Commedia, sentimentale
Voleva essere una vera flashfic… ma non potevo tagliare di più

Il triangolo no

“Davvero mi sorprendi, John. Non avrei immaginato che ti impuntassi tanto su una sciocchezza del genere”.
“E tu stai insistendo su un’idea che ti ho spiegato quanto mi disturba; saresti gentile, per cambiare, ad assecondarmi senza replicare. Non ne voglio sapere, d’accordo?”
Il dottore era visibilmente nervoso, anche se non ancora arrabbiato. Sherlock era perfettamente capace di distinguere i sei gradi di alterazione del suo fidanzato. Il primo era definibile seccatura, il secondo irritazione, il terzo… erano al quarto, chiaro. Poteva tirare la corda ancora un po’, in fondo cosa stava chiedendo di terribilmente strano? Di solito John era il più disinvolto come parte della coppia esperta di relazioni affettive, il suo maestro nella scoperta della loro intimità.
Abbandonarsi a lui gli piaceva da morire, non avrebbe mai potuto negarlo. Era sbocciato tra le sue mani come un fiore restio sotto un raggio di sole speciale, ed era così che Sherlock lo vedeva, lo amava, lo respirava per portarlo dentro di sé. Aveva imparato subito e fin troppo bene evidentemente, perché quando quella sera aveva fatto scivolare la richiesta tra “ti andrebbe un’altra tazza di tè?” e “Gavin oggi aveva casi così facili che li avrei risolti all’asilo con le mani legate” John aveva strabuzzato gli occhi blu oltremare restando con la tazza a mezz’aria e una maschera di puro stupore ad alterare la sua espressione accogliente.
“Questo non accadrà mai, puoi scordartelo”. Non aveva alzato la voce, ma era allora che diventava materiale esplosivo, la carica che si accumulava rendendo pericoloso persino avvicinarsi con un cerino.
“Ma ti vanti di essere noto come ‘tre continenti’, non capisco il problema”.
“Dipende dall’aver avuto tante avventure, tesoro” il tono era sarcastico, e punse l’investigatore sul vivo con mira precisa “non dal gradire ogni tipo di proposta”.
“Ma John! Avrebbe il carattere di un esperimento, e non dovremmo ripeterlo se non ti piacesse”.
“E per l’esattezza io cosa dovrei fare, sentiamo!?”
“Quello che fai di solito, così deliziosamente…” Sherlock stava giocando la carta della seduzione, e gli riusciva benissimo; il vistoso deglutire del blogger era il segnale primario di reazione alla sua vicinanza fisica. Dopo aver raggiunto la sua sedia con passi lenti e leggeri si curvò lasciando che i riccioli complici accarezzassero una guancia del medico, mentre sussurrava sfiorandogli un orecchio con le labbra.
“Starebbe in mezzo a noi, e me ne prenderei cura io…”
“Non mi va una cosa a tre, Sherlock. Mi dispiace che questo ti sconvolga e ti deluda, ma non è il mio genere”.
Jawn…”
“Ho detto no! Quale parte di ‘non lo voglio nel nostro letto’ non ti è chiara? Penseresti di più a lui che a me!”
“Non puoi essere geloso di un violino, John. È insano”.
“Nemmeno tu puoi essere così sfacciato, mi stai chiedendo se puoi suonare mentre facciamo sesso, tu sopra di me e il dannato violino…”
L’espressione di Sherlock cambiò in un istante, ogni ombra di divertimento scomparsa come per sortilegio. “Quando suono per te non ti piace”.
“No, che hai capito… vieni qui” John catturò il viso di Sherlock tra le dita, fissandolo negli occhi velati. Bastava una frase, a volte, per scatenare l’insicurezza di quella creatura orgogliosa, pensò il biondo con un’ondata di tenerezza.
“La tua musica è bellissima ed elegante come te. Siete così… simili, tu e il violino, che non mi sento all’altezza. Forse è lui il tuo partner preferito”.
“No, John” la corona di ricci morbidi ondeggiò seguendo il movimento di diniego della testa del suo proprietario “tu sei il primo. Sempre”.
Un bacio lieve sulla tempia, poi uno sulla bocca.
“Fammelo solo posare ai nostri piedi, ti farò ascoltare qualcosa dopo. Mi piacerebbe tanto”.
Un ‘tutto quello che vuoi’ John lo sospirò sulle labbra rosate di Sherlock, mentre ricambiava il bacio aggrappandosi possessivo ai suoi fianchi, senza accorgersi del sorrisetto malizioso del suo innamorato.
‘Intanto lo porterò a letto, John. Poi vedremo sei potrai dire no’, fu un pensiero che rimase nascosto nello spazio di un abbraccio.

n.d.a= dovrei andare avanti con tre storie arretrate, ma mi sono svegliata con questo pensiero… grazie infinite a chi ha letto! *-*






 

  
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