Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: Roylove    11/03/2018    0 recensioni
Emily nuovo membro della squadra si ritroverà ad essere innamorata del Dottor Spencer Reid , sarà tutto rose e fiori?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
È la mia prima storia su criminal minds , sono una fan di Spencer Reid quindi la storia sarà incentrata maggiormente su di lui e su una new entry , Emily Ward.  Spero vi piaccia.
 
 
 
Pov Emily 
 
Erano appena le 7 del mattino quando mi svegliai, per un attimo rimasi spaesata, era così da tre giorni, ma dopotutto è normale quando ti trasferisci in una nuova casa, in un nuovo stato per di più completamente da sola.
Io Emily Ward nata e cresciuta in un piccolo paese del Kansas, ora mi trovavo a quantico per il mio nuovo lavoro come agente dell'FBI, ero una profiler di soli 25 anni, sarei stata la più piccola e magari quella presa di mira dai colleghi, me lo sentivo.
Così alle 7 mi alzai, feci colazione , mi sistemai ed ero pronta per le 7.30, il mio orario iniziava alle 8 quindi ero in perfetto orario.
Optai per un pantalone nero, una camicia marrone con un coprispalle nero e degli stivali neri con un minimo di tacco. I miei capelli castani chiaro li avevo lasciati sciolti, erano lunghi ma lisci come degli spaghetti. 
Mi avvisi e dopo 20 minuti mi ritrovai nel mio nuovo posto di lavoro.
Una volta dentro cercai l'ufficio di quello che sarebbe divenuto il mio superiore, l'agente Aaron Hotchner, mi indirizzario verso una porta, bussai e fui invitata ad entrare.
-Salve, è l'agente Hotchner?-
-In persona, lei deve essere l'agente Ward.-
-Si signore.-
-Sono felice che abbia accettato la nostra domanda. Ci servono menti come la sua, ne abbiamo già una, ma come si dice "due sono meglio di una".- Era abbastanza simpatico, ma era anche molto distaccato.
-Ha ragione!- Risi.
-Ora ti presenterò alla squadra, abbiamo l'abitudine di darci del tu, so che all'inizio può essere un po' difficile, ma ti ci abituerai molto presto.-
-Ok.- 
Ci avvisammo fuori dall'ufficio e ci dirigemmo verso le scrivanie che si trovavano qualche scalino più in basso. Ci avvicinammo ad un gruppo di persone tre donne e tre uomini, solo uno era seduto, quello che pareva il più giovane di tutti, poi mi arrivó qualcosa sulla fronte , un contenitore piccolo e rotondo simile a quelli che contengono i rullini.
-Oh scusi!- Disse il più giovane .
-Reid!- Lo rimproveró Hotchner.
-Scusi! Stavo provando un trucco di scienza e magia.- Venne verso di noi, i suoi occhi mi ricordarono quelli di un cucciolo di cane erano chiari.
-Sai come la penso... comunque volevo presentarvi il nuovo membro della squadra , l'agente Emily Ward.-
-Un'altra Emily! Speriamo che non sia come quella di adesso!- Disse un uomo di colore.
-Che vorresti dire?-Ribatté una donna con i capelli lunghi e neri.
-Niente niente.... comunque molto piacere tesoro, sono Derek Morgan. Chiamami se ti servo.-Allora l'uomo di colore era Derek.
-Io invece sono Emily Prentiss , forse dovremmo darci un soprannome per riconoscerci.-La donna con i capelli neri si chiamava come me, sarebbe stato facile da ricordare.
-Forse è meglio.- Risi assieme a lei.
-Io sono Jennifer Jareau, ma puoi chiamarmi JJ, lo preferisco.- JJ era bellissima e molto aperta a quanto vedevo.
-Io sono Penelope Garcia , non starò sul campo con voi, ma vi sarò molto utile anche da qui.- Penelope era vestita davvero in modo strano, lei era strana e questo mi piaceva molto.
-É un piacere averti qui, sono David Rossi.-
L'uomo mi diede due baci, uno per ogni guancia, Non ero abituata al contatto umano, ma per quella volta ci passai sopra, forse rossi era il più anziano del gruppo.
-Mi avete lasciato per ultimo... sono Spencer Reid, piacere.... ah e scusami ancora per il razzo di prima.-
Lui era chiuso, più me, notavo che non amava il contatto fisico , non mi aveva stretto neanche la mano come avevano fatto gli altri, era rimasto lì con le braccia lungo i fianchi.
-Bene, vi lascio fare la sua conoscenza .- Hotchner mi lasciò nelle loro mani e JJ inizió subito a fare domande.
-Allora, sei di Quantico?-
-No vengo dal Kansas, sono qui per questo lavoro.-
-Dal Kansas? Ma quanti anni hai?- Chiese Morgan.
-25, lo so sono giovane.-
-Nah tranquilla il nostro Reid quando è entrato qui era più giovane.- Emily indicò Reid che ci guardò strano.
-Davvero?- Chiesi sorpresa .
-Lui è un vero genio.- Disse David.
-In realtà ho una memoria eidetica che mi fa memorizzare tutto quello che leggo, questo mi facilita molto l'apprendimento delle cose, in più ho un QI di 187 .- Rimasi allibita e meravigliata da quel ragazzo.
-Un geniaccio in poche parole...- Constató Morgan.
-Incredibile!- Esclamai e Reid ne era alquanto compiaciuto.
-Peró ora che ci penso per avere 25 anni ed essere qui devi essere un piccolo genio anche te.- Disse Penelope.
-Beh, in un certo senso, sono molto portata per la matematica e la letteratura. In più mi dicono che ho una sorta di dono, pensare come un serial killer, immedesimarmi in Lui, fin da quando ero piccola.-
-Una sorta di empatia.- Constató Rossi.
-Se vogliamo definirla così . ..- Dissi.
-Bene ragazzi, io torno alla mia postazione, a dopo!-Garcia se ne andò con il sottofondo di Morgan che gli diceva "ciao bambolina!".
-La scrivania di fronte a Reid è libera , puoi metterti lì.- JJ era dolce con me, saremmo diventate ottime amiche .
Mi accomodati, Cacciai i miei libri dalla borsa che avevo con me, presto avrei personalizzato il mio spazio a modo mio.
-Hai Arthur Conan Doyle! Lo adoro! Anche se il segno dei quattro mi sembra molto blando.- Reid notò i miei libri ed inizió a parlare di quello.
-Concordo , il mio preferito è il mastino di baskerville .-
-Se ti piace questo genere ti posso dare qualche nome di alcuni libri che mi piacciono e che potrebbero piacerti!- Reid era euforico più di me, amavo parlare con una persona che amava la letteratura.
-Si magati, Non trovo più libri soddisfacenti in giro!-
Mentre parlavamo gli altri ci fissarono quasi sbalorditi , noi ce ne accorgemmo e Reid li riportò alla realtà.
-Che c'è? Qualcuno che parla la mia lingua! Voi a malapena leggere Harry Potter!-
-Lasciamo perdere....- Disse Morgan tornando al monitor del computer.
- Hai detto che sei portata con la matematica, quindi immagino ti piacciano anche gli scacchi.-
-Li adoro! Ma da dove vengo nessuno ci gioca, quindi ho dovuto giocare contro me stessa per un bel po'. -
-Quando vuoi puoi giocare con me, sono molto bravo.-
-Volentieri!-
E così inizió il mio primo giorno di lavoro.
Passarono i mesi 6 per essere precisi, di crimini e serial killer ne vidi a palate, conobbi bene tutti, soprattutto JJ , Morgan e Reid, con Reid avevo un legame speciale, amavamo le stesse cose e ci scambiavamo molti libri, in più le nostre partite a scacchi erano molto lunghe e molte volte avevano anche gli altri come spettatori.
Era dicembre , inizio mese quando ci chiamarono per un caso, JJ ci convocò tutti nella sala riunioni .
-Abbiamo un caso nel Kansas , a Paola con precisione.- Hotchner mi guardò negli occhi.
Era la mia città, ero nata e cresciuta lì, chi poteva essere a commettere omicidi? 
- Butta le vittime in un lago ghiacciato, poi ne esporta gli organi, non sono state trovate tracce , sappiamo solo che per ora usa un coltello vecchio, poco affilato.- 
-Serial killer inesperto.- Constató Morgan. 
-Forse toglie gli organi alle vittime per rivenderli al mercato nero?- Proposi.
-Dobbiamo scoprirlo, avete l'elenco delle vittime .-
Lessi quei nomi e per poco non mi venne un infarto, 3 nomi e tre ragazzi che conoscevo.
-Emmy conosci qualcuno di questi?- Hotchner mi aveva chiamato col nomignolo che mi avevano affibbiato. 
-Tutti e tre.- La reazione della squadra fu di sbigottimento. 
-Sai cosa possono avere in comune?-Chiese Rossi. 
-In questo momento non mi viene in mente niente , solo che eravamo tutti vicini di casa , non di famiglie benestanti e andavamo tutti alla stessa scuola.-
-Il serial killer per come uccide le sue vittime prova un senso di rabbia verso di loro, come se avesse un conto in sospeso con loro, una sorta di vendetta. Magari gli avevano fatto un torto.-
-Al jet tra 15 minuti.-
Quella storia mi sconvolse non poco, e sul jet cercai di trovare un nesso tra le vittime.
Dopo aver deciso sul da farsi Spencer mi si avvicinò. 
-Tutto bene?-
-Si, credo di si.-
-Eravate molto amici ? Te e le vittime intendo.-
-Veramente non ci siamo mai sopportati, ma non gli avrei mai augurato una fine del genere.-
-Quindi non andate d'accordo. -
-Erano i miei aguzzini , a scuola e fuori.-
-Avevi problemi con i bulli?-
-Ogni singolo giorno della mia vita.-
- Ti capisco.-
-Stiamo atterrando, mettetevi le cinture.- Morgan sbucó dal bagno e noi obbedimmo.
Una volta nella mia città andammo subito al dipartimento di polizia, li mi riconobbero tutti e cosi iniziammo a lavorare insieme al caso.
-Dovremmo parlare con le famiglie. - Disse JJ. 
-Reid, Emmy e Morgan voi andate dalle famiglie, io e Rossi andremmo su luogo degli omicidi e JJ con Prentiss voi aiuterete a trovare qui in centrale.-
Io , Spencer e Morgan ci avviammo verso la casa dell'ultima vittima, ovvero Trevor Koock.
La casa era in mezzo alle campagne, poco distante anche dalla mia, o meglio la mia la vidi passando per la strada principare, era tutto pieno di neve, da noi gli inverni erano molto rigidi.  
-Hai avvertito i tuoi che sei qui?- Chiese Morgan. 
-No.- 
-Perché no?- Chiese Spencer. 
-Gli farò una sorpresa.- 
-Eccoci arrivati.-
Ci fermammo sul vialetto e bussammo alla porta.
-Emily?- La signora Koock mi aveva riconosciuta subito, come tutti in città. 
-Salve signora Koock, sono qui per conto dell'FBI , indichiamo sul caso di Trevor. -
-Venite dentro...-
-Il signor Koock è in casa?- Chiesi.
-No... mio marito è fuori per lavoro, tornerà domani.-
-Le dispiace se gli facciamo qualche domanda?- 
-No , prego accomodatevi.-
-Ha mai notato comportamenti strani in suo figlio?-
-In che senso strani?-
-Se si guardava attorno, rientrava più tardi del solito o se aveva cambiato atteggiamenti o routine.- Spiegò Spencer. 
-No, tutto nella norma . Rientrava alle solite ore, per questo ieri quando non l'ho visto rientrare mi sono preoccupata.- La donna era quasi in lacrime.
-Possiamo vedere la sua stanza? - chiesi.
-Perché?-
-Pensiamo che l'assassino si sia messo in contatto con lui, Magari troviamo qualcosa nel suo computer o tra la sua roba.- Spiegò Morgan.
-Capisco... vi accompagno.-
Salimmo al piano di sopra , la camera era modesta e molto ordinata, il computer era sulla scrivania e mi misi nella sua postazione.
-Qui ci serve Garcia.- constatai.
-Ci penso io!- Morgan prese il telefono e dopo qualche secondo la ragazza rispose .
Ci aiutò a sbloccare il computer e lì scoprimmo che Trevor aveva ricevuto una mail da un indirizzo non rintracciabile dove c'era scritto "tu sarai il prossimo".
-Non sono vittime casuali questo è certo, devono avere molto più in comune di quanto immaginiamo.
-Torniamo in centrale, Magari ci viene in mente qualcosa.- Dissi.
In centrale c'erano di nuovo tutti , non avevano trovato niente di nuovo, poi arrivó una chiamata, anonima.
-Chi parla?- Chiese Hotchner.
-L'ho fatto per April!- La voce era modificata computericamente. 
-Chi è April?-
-L'agente Ward sa chi era April. - Mi conosceva? Chi diavolo era? Cercai di concentrarmi su questa April, ma non mi venne niente in mente .
La chiamata finì e tutti gli sguardi andarono su di me.
-Chi è April?- Chiese Hotchner. 
-Non ne ho idea.- Dissi più confusa di tutti.
-Devi ricordare! - Disse Prentiss .
-Non ci riesco! Non ricordo nessuno con questo nome!- Esclamai.
Ero stanca, era quasi mezzanotte e avevo fame, il mio cervello non riusciva ad elaborare il tutto.
-Credo sia meglio andare a riposare , domani continueremo.- Rossi e JJ mi parlarono il mio bel sederino, Andammo in un B&B vicino la stazione di polizia, io dovetti stare in camera con Spencer, letto matrimoniald, chissà se anche agli altri era toccato il matrimoniale.
-Non posso credere che non ricordi chi è April. -
-Non so perché, ma i ricordi che ho dalla mia infanzia sono ben pochi e sfocati.-
-Magari dovresti parlare con i tuoi ,forse loro la ricordano questa April.-
-Domani andrò da mio padre e gli farò qualche domanda, ma adesso ti prego, dormiamo? La mia mente non reggerebbe oltre.-
-Si ok! Buonanotte.- Spencer si era messo di spalle a me è molto lontano, quasi sul bordo del letto, so che stare così vicino a qualcuno in una cosa così intima come il sonno gli dava fastidio.
La mattina però mi ritrovai con un suo braccio sulla mia faccia, e lui che russava beatamente, che carino quando dormiva, certo magari non era il massimo il braccio sulla mia faccia ma alla fine non aveva fatto niente di male.
Mi alzai con tutta calma facendo attenzione a non svegliarlo, andai in bagno , stava dormendo quindi non chiusi la porta a chiave, o meglio la porta non aveva neanche una chiave.
Stavo facendo la doccia quando vidi Spencer entrare ci fu un attimo di silenzio e lui mi guardò quasi pietrificato.
-FUORI!!!- Esclamai coprendomi il più possibile con la tendina semitrasparente della doccia.
-SCUSA!!- Urlò lui uscendo di corsa dal bagno.
Finii la doccia e tornai in camera avvolta da un asciugamano , Spencer era visibilmente sconvolto dell'accaduto e cerco di scusarsi in tutti i modi possibili finché non entró in bagno a farsi una doccia.
Quella mattina avrei finalmente rivisto mio padre dopo mesi, così mi sistemati alla meno peggio e quando Spencer fu pronto ci avvisammo assieme al resto della squadra verso la centrale.
-Io vorrei andare da mio padre, magari lui sa dirmi qualcosa di più su April, io non riesco proprio a ricordare.-
Hotchner acconsentì a patto che Spencer e JJ venissero con me.
Così mi ritrovai a bussare alla porta di casa mia o meglio di mio padre.
Quando mi aprì ci fu un attimo di silenzio dopodiché parlai.
- Ciao papà. -
-Emily... sei Qui! Come mai?- Mi abbracció.
s-sono qui per un caso, loro sono i miei colleghi, Spencer e JJ.-
-Molto piacere signor Ward. - Disse JJ.
-Venite entrate, ho appena fatto una crostata, metto su la cioccolata calda.- Mio padre ci fece passare e ci mettemmo in salotto, l'arredamento non era cambiato sempre la carta da parati ocra, i mobili di noce e il vecchio divano dove caddi e mi scheggiai un dente. Ero felice di vedere che dopo la mia partenza non si era buttato giù. 
-Questa eri tu? -Chiese Spencer notando delle foto appese.
-Si, sono figlia unica, perciò troverete solo mie foto in questa casa.-
-Tua madre dov'è?- Chiese JJ. 
-Lei è morta quando avevo 13 anni, tumore al cervello.- 
- Mi dispiace.- JJ ci rimase male ma gli dissi che non doveva.
-eccomi , prego prendete.Crostata all'albicocca e cioccolata calda , niente di meglio per questo freddo.-
-Grazie papà. -
-Grazie infinite signor Ward. -
-State lavorando sul caso dei tre ragazzi trovati morti?- 
-Si papà e mi serviva il tuo aiuto per ricordare.-
-Cosa devi ricordare?-
-Ho mai conosciuto una certa April?-
A quel nome mio padre diventò serio.
-Era da tantissimo tempo che non sentivo parlare di lei... -
-Quindi conoscevo una ragazza che si chiamava April, perché io non mi ricordo?-
-Non era una ragazza, era una bambina di due anni più grande di te. Era una delle tue migliori amiche.-
-Davvero?-
-Si, morí affogata nel lago dove sono stati ritrovati i ragazzi, era il 20 dicembre, la trovarono sventrata. Tu eri lì con lei.-
-Come? Io non ricordo nulla di questa faccenda , quanti anni avevo? Chi è stato? Come? -
-Avevi 4 anni, eri lì con lei quando la trovarono morta, eri sotto shock e zuppa dalla testa ai piedi.-
-Forse per questo non ricordi, la tua mente era sotto shock ed ha rimosso ogni ricordo dell'accaduto.- Constató Spencer.
-Da quel giorno avevi paura di fare il bagno, io e tua madre non sapevamo che fare, poi ci dissero che fu un branco di cani selvatici ad aver sventrato il corpo di April. -
-Ed io non ricordo niente.-
-Almeno adesso sappiamo chi è questa April, anche se non sappiamo ancora come sia morta di preciso.- Disse JJ. 
-Invece ci sarebbe un modo.- Disse Spencer. 
-Ricordo in trans...- Spencer aveva avuto la mia stessa idea.
-Se eri lì con lei sapremmo anche come è morta e magari troviamo anche il colpevole.-
-Si, lo farò.-
-Dobbiamo dirlo agli altri.- Disse JJ. 
-Noi ora andiamo papà, ti passo a trovare prima di ripartire.-
-Che ne dite di fare una cena tutti assieme prima che ripartiate?-
-Ne saremmo molto felici.-Disse JJ.
Ci avvisammo alla centrale ed una volta lì volle provare a farmi ricordare, con l'aiuto di Spencer.
-Ok Emmy  , sei al venti dicembre di quando avevi 4 anni, sei sulla neve... riesci a capire dove sei?- Spencer... la sua voce era come ipnotica che era come se stessi sognando, ma funzionava, ero davvero lì quando ero piccola sulla neve.
-Sono sulla sponda dalla parte del bosco, vicino il lago.-
-Chi c'è con te?-
In lontananza vidi una bambina di circa  6 anni.
-Una bambina, non so chi sia.-
Poi sento lei chiamarmi e io che gli rispondo chiamandola per nome "April ".
-É April. -
-Cosa sta facendo?-
-é sulla piattaforma per attraversare il lago, la superficie è ghiacciata.-
Poi vidi in lontananza tre ragazzi, Trevor, Jeremy e Liam , quelli che sono stati uccisi.
-Ci sono anche Trevor , Jeremy e Liam, stanno infastisendo April. - Iniziavo ad essere agitata.
-Che gli stanno facendo?- 
-La stanno spintonando... April. -
Vidi che i tre le fecero perdere l'equilibrio e stava per cadere dalla piattaforma.
Trevor allora mi diede uno sguardo e poi disse di non dirlo a nessuno, sennò avrei fatto la sua stessa fine.
-April... sta cadendo dalla piattaforma. Non posso muovermi... ho paura.-
Così April cadere e solo allora riuscii a muovermi e andai dalla parte opposto del lago e mi accasciai sul ghiaccio per poter riuscire a prenderla.
-Sta chiamando aiuto!-
-Chi? April?-
-Si!  Non riesco a raggiungerla, fa troppo freddo, il ghiaccio sotto di me si sta rompendo.  Non si muove più!- Ero in lacrime.
Poi mentre mi volta per cercare aiuto, notai solo una figura bassa che se ne andava via, aveva dei capelli lunghi .
-Basta!- Quasi lo Urlai e mi alzai di colpo come svegliatami da un incubo.
-Tranquilla! Tranquilla, sei con noi adesso!- Esclamó Spencer mettendomi le mani sulle spalle.
-Tutto bene?- Chiese Prentiss. 
-Non sono riuscita a fare niente per aiutarla...- Dissi in lacrime.
-Eri una bambina avevi fatto con troppo .- Disse JJ. 
-C'era qualcun altro con Noi, una bambina, ma non sono riuscota a vederla bene, era nascosta tra gli alberi.-
-È già molto.- Disse Hotchner con un sorriso. 
-Devo avere tutti i nomi di chi frequentava la scuola elementare della zona in quel periodo.-
Disse Rossi seguito da Hotchner. 
-Hey dolcezza stai bene?-Chiese Morgan. 
-Si, ho solo bisogno di riordinare le idee. Almeno abbiamo scoperto che la persona lo ha fatto per una ragione.-
-Di sicuro la persona che ha fatto questo era quella che ha assistito alla morte di April. - Disse Prentiss.
- Non ricordi nessun dettaglio di quella persona oltre ai capelli lunghi?- Spencer insisteva, a volte mi dava i nervi quando lo faceva, ma alla fine non riuscivo mai ad essere arrabbiata con lui.
-No... vado al bar di fronte a prendermi un caffè. - Mi alzai ed uscii dalla centrale.
Il bar di fronte era poco affollato, ordinai un caffè e latte sperando che mi facesse ritornare la lucidità, quando la ragazza mi servì la bevanda la riconobbi era Amanda Bridge, era in classe con me fino alla fine del liceo.
-Amanda!-
-Oh mio dio Emily! Da quanto tempo , come mai qui?-
Strano che non la riconobbe subito, eppure era sempre uguale, magra, pelle bianchissima, capelli neri e trucco pesante.
-Lavoro per l'FBI ora, sono qui per un caso.-
-Di Trevor e gli altri due trovati morti? Gli sta bene, ci hanno sempre fatto soffrire, a tutte e tre.-
-Giá ma una morte così non l'avrei augurata a nessuno.-
-Scusatemi... - Era Spencer, appena entrato nel locale.
-Salve!-
-Amanda lui è un mio amico, nonché collega , il dottor Spencer Reid .-
-Molto piacere dottore. Posso portarle qualcosa da bere?-
- No grazie sto bene così. -
-Allora ci vediamo Emily.  Ciao!-
-Ciao. -
Spencer si sedé di fronte a me e mi fissava.
-Lo sai che mi metti a disagio se mi fissi.-
-Scusa, cercavo di capire come ti sentissi.-
-Chiedere semplicemente No?-
-A quale scopo? Tu mi avresti risposto che stai bene.  Ma vedo che l'episodio di prima ti ha scossa molto.-
-Si è vero. Ma me ne sto facendo una ragione quindi tra poco passerà. -
- Ti va di tornare in centrale? Hotch ti cerca.-
-Si andiamo.-  Pagai il caffè e una ciambella che prese Spencer e tornai alla centrale.
 
 
Continua che ne pensate? 
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: Roylove