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Autore: Yellow Daffodil    12/03/2018    4 recensioni
Lui, lei, loro.
Lui: guerriero per scelta, idiota per nascita. Un cuore dietro all'armatura? Magari, dato che la principessa lo sta aspettando da anni!
Lei: cioè io, sopracitata principessa, rinchiusa nel castello del disagio e sorvegliata dal drago del trauma. Aspetto che un guerriero valoroso sovverta la maledizione che mi ha fatto innamorare di un idiota. Ma mi sa che è un circolo vizioso, vero?
Loro: un branco di brutte persone, ex compagni di classe, ma ancor meglio di vita, tutti talmente incasinati che, se inizierete questa storia, di sicuro incasineranno anche voi.
Pensate che non sia possibile? Solo due capitoli, e poi ne riparliamo.
***
Dall'origine del male, "Io e te è grammaticalmente scorretto", giungiamo al termine dell'evoluzione darwiniana di questa allucinante storia. Dopo "Io e te non è completamente sbagliato", arriva il seguito, nonché gran finale della trilogia: "Io e te è semplicemente complicato"!
Nulla è meglio di un ossimoro per descrivere ciò che avrete letto e leggerete. Con affetto e sarcasmo,
Yellow Daffodil
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Io e te'
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Riassunto della puntata precedente
I nostri protagonisti sono ai ferri corti, ma nonostante tutto decidono di fare squadra per salvare Davide da un potenziale disastro. Il ragazzo è sparito dalla villa, perché è alla ricerca di qualcosa che gli migliori la vita. Il problema è che forse ha cercato nel posto sbagliato e Nelli e Mattia sono arrivati giusto in tempo prima che esagerasse con le dosi. Con Davide k.o. nella stanza di Mattia, ai due non resta che sedersi a bordo fontana e... rimanere in silenzio. Nelli è ancora turbata dal discorsetto che Mattia le ha riservato giusto pochi minuti prima, dove le è stato detto chiaro e tondo che i suoi continui capricci non servono a nulla. Nonostante tutto, però, lui continua a restarle vicino e le chiede per l'ennesima volta di parlare. Così Nelli abbassa la guardia e lascia che Mattia, finalmente, le racconti come sono stati i suoi ultimi cinque anni. Se già durante la notte la ragazza aveva realizzato alcune cose importanti, dopo il discorso di Mattia tutto appare chiaro alla sua mente. Amare qualcuno significa ben altro rispetto a quello che ha sempre pensato e così, durante un romantico ballo delle debuttanti di fronte a villa Magna, Nelli fa a Mattia la sua prima promessa: se non partirai per la missione in Siria, verrò con te a Modena. Per Nelli accettare quel che ha sempre rifiutato è un enorme passo, ma in qualche modo sente di aver preso la decisione giusta ed è convinta che anche Mattia preferirà proseguire la sua carriera militare con lei nei paraggi, piuttosto che sparire per due anni in Siria. Sembra tutto finalmente perfetto, anche fare l'amore nella mansarda della villa, ma al loro risveglio, Nelli e Mattia trovano una sorpresa... ad aspettarli in giardino c'è Sayid Matar, l'ex ragazzo newyorkese di Marinella.


"Io e te" è semplicemente complicato 

.

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So chi sei

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"Ma non ti ricordi? Ci siamo già conosciuti."

"Davvero?"

"Ma sicuro! L'hai detto tu stessa, nei tuoi sogni."

- "La bella addormentata nel bosco", Disney

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.

.

"Sayid?"

I miei occhi si sono allargati e il mio corpo si sta ritraendo come quello di una tartaruga che ritorna nel suo guscio, con tanto di rughe aberranti sul sottomento.

Prima che accada qualsiasi cosa, Gloria mi si avvicina per sussurrarmi: "Io non ne so nulla. Si è presentato qui chiedendoci di poterti parlare."

Scruto Sayid per approfondire quest'informazione e l'unica cosa che evinco è che sembra parecchio entusiasta. Sì, come se fosse appena arrivato nel suo villaggio vacanze preferito. Dà un buffetto sul capo di Vittoria e poi si fa avanti a braccia allargate, venendo verso di me con un sorrisone: "Nelly, come stai?"

"Potevi almeno avvisarmi, prima sulle scale." ringhio a Gloria, poi mi volto verso di lui, ostentando un sorriso: "Bene."

In realtà il mio 'bene' non ha nemmeno il tempo di essere pronunciato per intero, perché Sayid mi abbraccia in modo travolgente, stringendo le sue braccia attorno alla mia vita e appiccicando la sua guancia alla mia. A quel punto sono già completamente stordita; il profumo di Sayid è così intenso che, come ogni volta, è come se ricevessi una mazzata direttamente al cervello.

Non so che roba sia, ma sicuramente l'incenso che usa papa Bergoglio alla Messa di Natale del Vaticano è acqua sporca in confronto.

Cioè, tipo, Sayid si fa la doccia nell'incenso. Ve lo giuro. 

"Oh, mi fa piacere! Da quanto tempo!" ribatte, staccandosi lievemente e guardandomi con commozione. "Mi sei mancata tanto, baby."

Ok, frena frena.

Vi devo spiegare delle cose, prima che ammazziate qualcuno.

Sayid mi ha sempre chiamato baby, ma non nell'accezione più superficiale e donnaiola del termine. Fin dal primo momento in cui ci siamo conosciuti, mi ha detto che gli ricordavo una bambina (opinione condivisa, a quanto pare), per questo usare tale appellativo è diventata una sua abitudine.

Beh... nostra.

E sinceramente sì, mi turba che lo stia ancora facendo come se non fosse sparito per un mese, anche se quello che mi lascia in assoluto più sconvolta è che Sayid parla un italiano che non gli avevo mai sentito sfoderare. Certo, non è mai stato male nella lingua, perché, per motivi di cui vi accennerò, aveva già un'infarinatura, ma non mi sarei assolutamente aspettata di sentirlo così fluente, non nel giro di un mese dall'ultima volta in cui abbiamo parlato. Ok, ha detto solo tre frasi, ma già mi sono accorta che qualcosa è cambiato, anzi migliorato... che diavolo è successo?

"Hai studiato italiano?" gli domando allora, ancora spiazzata dal suo profumo e dalla sua presenza, ma anche curiosa e leggermente irritata all'ipotesi.

"Sì." sorride. "Ho preso lezioni con qualche amico."

Sayid ha degli amici italiani. Durante il suo quarto anno di università, prima di incontrare me, ha fatto un Erasmus di sei mesi a Roma e ha imparato a masticare qualcosa della lingua. Si è fatto anche degli amici, me ne aveva parlato, ma non avrei mai pensato che avrebbe voluto approfondire il suo italiano e il legame con loro. Sembrava avere altre idee per la testa, circa i suoi studi.

"Wow, bravo." commento, sinceramente colpita.

 Va bene, non avrà la fluidità di un nativo, e di certo non sa articolare frasi complesse, per non parlare del pesante accento medio-orientale, però, ehi, non è affatto male.

"Grazie." si compiace, continuando imperterrito ad accarezzarmi le braccia e a restarmi appiccicato.

"Comunque." esordisco allora, prendendo le distanze. "Che cosa ci fai qui?"

Sembrava che Sayid non aspettasse nient'altro che questa domanda. Si agita tutto, si fomenta e vomita felicità e arcobaleni: "Una sorpresa."

"Sorpresa? Quale sorpresa? Una sorpresa per me?"

"Certo!"

"Tu saresti la sorpresa per me?"

"Sì." risponde regalandosi a me come un dono natalizio atteso da millenni.

"Ma vaffanculo." gli faccio.

Sayid si aspettava anche questa risposta, difatti la prende con filosofia e sorride: "Sempre la solita." mi fa l'occhiolino.

Io, sconvolta, mi giro verso Gloria e scambio uno sguardo perplesso, poi allungo il collo per intercettare Cris e pure lei mi lancia un'occhiata confusa, anche se comunque piuttosto divertita.

"Bambini, coraggio, andiamo dentro." se ne esce la ricciolina. "Direi che è il caso di fare un po' di colazione prima di salire a giocare in camera di Rachele. Gloria, vieni con noi?"

La mia amica abbocca subito e capisce che è meglio levare le tende prima di essere coinvolta in spiacevoli situazioni: "Certo. Nelli, se hai bisogno, siamo dentro."

Nelli, se hai bisogno, siamo dentro, ripeto dentro di me storpiando scioccamente la voce di Gloria.

"Grazie mille." sibilo alle mie amiche, entrambe troppo bionde per non sembrare due innocui angoletti in fuga dall'inferno.

Capisco che non vogliano avere nulla a che fare con la questione, ma so perfettamente che al danno aggiungeranno la beffa, mettendosi a spiare dalla finestra come due comari. E a tal proposito, speriamo che Eva non sia nei paraggi.

"Possiamo parlare un secondo?" mi domanda Sayid, facendo il carino con quelle sue ciglia folte, che sbattacchia a comando come Minnie Mouse.

"Non lo so." ribatto, incrociando le braccia e battendo un piede a terra. "È un mese che non te ne frega nulla di parlare."

"Lo so, baby."

"Secondo quale logica, poi, mi chiami ancora baby?"

Sayid assottiglia gli occhi e tarda a rispondere.

Non ha capito.

"Potevi impararlo un po' meglio l'italiano, dato che hai avuto parecchio tempo a disposizione." lo aggredisco. "Sempre che tu non ti sia trovato altri impegni con altre ragazze nelle pause tra una lezione e l'altra." 

Sono troppo irritata dalla situazione; dal suo faccino dolce, dalla sua materializzazione non gradita in villa e dalla nonchalance con qui sta gestendo il tutto. Non mi va di discutere con lui, perché a parte il fatto che non sono abituata a discutere con lui, dall'altro canto mi ero abituata alla sua totale assenza nella mia vita, e anche bene. Perciò mi volto di spalle e faccio per andarmene a passo sostenuto verso la villa, convinta che tutto ciò per cui valga la pena lottare sia lì dentro e non qui fuori. 

Ma Sayid mi segue e mi trattiene prima che possa salire la gradinata.

"Scusa, ma non capisco se parli troppo veloce." si giustifica. "E quando sei arrabbiata parli troppo veloce."

"Allora te lo dico in inglese, se vuoi, tanto il concetto si riassume brevemente in due parole: fuck you."

"No, aspetta." continua a tenermi per il braccio, ignaro che l'altra mia mano libera è a un secondo dallo spappolarsi contro il suo muso. "Io voglio parlare in italiano. L'ho imparato per te."

"Gran perdita di tempo, Sayid."

Nonostante io sia furente, lui non perde la sua tipica flemma: "I know. Ero consapevole."

Dal nervoso, il mio piede ora batte sul pavimento veloce come le ali di un colibrì. Non so nemmeno perché mi sto trattenendo qui, perché lo ascolto.

"Però possiamo solo parlare un po'?" ritenta, sorridente, lasciandomi e alzando entrambe le mani come uno che dichiara la propria innocenza. "Niente drama. Solo parlare."

"Ho degli altri impegni." sbotto. "E poi... tu, qui... adesso..."

"Nelly, cinque minuti." insiste, giocondo, mentre quei suoi maledetti angoli della bocca sfidano qualsiasi legge della fisica e stanno sempre all'insù. Io non so come faccia ad essere così calmo e contento in ogni contesto, però lo invidio. Davvero. E allo stesso tempo vorrei deturpargli la faccia.

Sayid ha sempre avuto dei lineamenti morbidi, allegri, che infondono fiducia. La sua voce calda e un po' graffiata ha il potere di rasserenare gli animi e non è un caso se, tra amici, qualcuno se ne esce sempre per chiedergli di cantare qualche recente successo radiofonico. Non c'è dubbio che Sayid sia stata la persona giusta per me negli scorsi mesi; funziona un po' come un tranquillante, come la valeriana, e io gli ho fin da subito lasciato avere molto effetto, da quel punto di vista.

Tiro un sonoro sospiro e roteo gli occhi. Dire di no a Sayid mi ha sempre messo in gran difficoltà, perché fondamentalmente ho un debole per i suoi toni; mi fanno cedere all'istante e cancellano quella parte caparbia e orgogliosa di me, che invece con il resto del mondo non ho problemi a sfoderare.

"Va bene." acconsento, quindi.

"Wow, è stato facile." la voce che pronuncia tale commento non è quella di Sayid, ma proviene dalle mie spalle e non mi serve nemmeno voltarmi per sapere chi ne è il proprietario. Anzi, proprio perché lo so, chiudo gli occhi avvertendo l'imminente presagio di catastrofe.

Mattia è appena sbucato dalla porta di Villa Magna e si è diretto verso di noi, o meglio... verso Sayid: "Mi complimento con te, io ho dovuto insistere per cinque anni, prima che Marinella mi concedesse di parlare."

Il chiamato in causa accoglie molto allegramente questa intromissione e afferra con vigore la mano che Mattia gli ha appena porto. 

"Perché non sei il suo ragazzo." rilancia, come un esperto del campo.

"Eri." lo correggo io immediatamente, tappandogli quelle alette libanesi e uccidendo la sua folle speranza di poterci ancora ritenere una coppia.

Sayid mi guarda divertito, come a dire 'io ci ho provato', mentre Mattia assume un'espressione maliziosa: "In un certo senso, potrei anche esserlo."

"Esserlo stato." correggo anche Mattia, a questo punto.

"Non lo sono mai stato in passato. Ma mi riferivo al presente con accenni per il futuro."

Sayid questa frase complessa sembra capirla piuttosto bene e, rinvigorendo la stretta di mano, sorride mellifluo... e anche un po' geloso: "Con chi ho il piacere di parlare?"

Mattia sta al gioco con un sorriso di sfida: "Mattia."

Tutti si aspetterebbero una pisciatina per marcare il territorio ora, ma Sayid si ritrae subito, sorpreso e quasi ammirato, dopo aver sentito il suo nome e aver, forse, collegato i puntini. 

"Ah, il famoso Mattia!" 

Sì, ha decisamente collegato i puntini.

"La persona che comanda il cuore di Nelly."

Oh, grazie per la specifica, Sayid. C'era assolutamente bisogno che Mattia lo sapesse.

"L'hai proprio distrutta, questa ragazza."

Mi sbatto una mano sulla fronte.

Sayid non ha davvero filtri, e non conosce la definizione di informazione confidenziale. Ovvio che quando lo incontrai per la prima volta, più di sei mesi fa, non fossi nella mia forma migliore. Sayid si accorse sin dal primo momento che ero una persona 'distrutta' e quindi decisi di essere onesta e di metterlo a conoscenza del mio disagio sentimentale: raccontando di Mattia, del dolore che provavo a causa sua e del fatto che probabilmente non sarei mai riuscita ad amare nessuno. Fu anche un modo per lasciar intendere che non pensavo che tra me e Sayid avrebbe potuto svilupparsi una relazione, ma, devo dire, in questo Sayid fu bravo e, per un po', riuscì anche a farmi venire qualche dubbio.

In ogni caso, davo per scontato che Sayid non sarebbe andato in giro a sbandierare i miei segreti, specialmente non con il diretto interessato.

...e invece.

Mattia, nel frattempo, si fa venire le orecchie rosse e uno sguardo da senso di colpa colossale. Ma dura tutto davvero poco, perché si sforza di tornare a dare un'impressione autorevole, e anche leggermente irritata.

"E tu saresti?" rilancia, soppesando Sayid.

"Sayid."

"Oh, il famoso Sayid..." riprende Mattia, voltandosi poi verso di me con fare provocatorio. "Dove ho già sentito questo nome?"

Datemi una bella pala e mi scaverò la fossa più profonda del pianeta.

"Sono Sayid Matar." precisa allora l'altro, non comprendendo a pieno il riferimento. "Sono l'ex ragazzo di Nelly."

Mattia se lo aspettava da quando l'ha visto, ma nonostante questo, sorride comunque e scioglie la stretta: "Sì, penso che ci siamo incontrati nei sogni."

A questo punto Sayid sicuramente pensa che Mattia sia un deficiente, e forse ha capito perché gliene parlavo sempre con così tanto rammarico. Perché, fondamentalmente, sotto sotto, Mattia è tanto deficiente quanto me e non si tira indietro quando c'è da fare una battuta sarcastica per cui tutti ti guarderanno male. Siamo proprio fatti l'uno per l'altra.

Sayid ridacchia, leggermente imbarazzato: "È un piacere conoscerti. Come saprai, Marinella mi ha parlato tanto di te. Sia da sveglia che nel sonno."

"In realtà, non lo so." rilancia Mattia, abbastanza compiaciuto. "Ma se è per questo, ha parlato anche a me di te... principalmente nel sonno. Per cui immagino che avrete molte cose da dirvi, ora che siete entrambi svegli... è meglio che vi lasci soli. No, Nelli?"

I due si girano dunque verso di me, come per cercare conferme che non ho nemmeno io. Non so che dire. Sul serio.

"Tutto questo." sospiro, alla fine, indicandoci. "Non doveva succedere."

Mattia si fa indietro con eleganza, mentre Sayid tenta di sdrammatizzare con una risata: "Nelly è davvero una heartbreaker."

Lo fisso allargando gli occhi: "Io, Sayid? Sul serio?"

Vista la situazione, Mattia decide che è davvero il caso di uscire di scena e quindi ci saluta, prima che ci possiamo prendere per i capelli: "Io torno dentro, per il momento; vi lascio soli. Spero di ribeccarti, Sayid. Nelli..." accenna poi, quando mi passa accanto per andarsene.

Indugio un secondo sui suoi occhi e non riesco ad interpretarli. C'è di tutto al loro interno.

Ad un certo punto, però, mi fa l'occhiolino, e mi indica il petto: "Poi comunque riportamela la felpa, ok?" sorride, piazzando così la sua pedina sulla casella vincente.

"Ok." ribatto quasi orgogliosa della sua trovata e torno a rivolgermi a Sayid. "Sì, Sayid, meglio che parliamo."

***

PRIMO (e unico) BREAK

Uuuuuh alta tensione!

Finalmente abbiamo conosciuto Sayid, che ve ne pare? Di seguito vi lascio un disegno creato da Angelica così potete visualizzarlo un po' meglio e magari dirmi come vi sembra anche a livello fisico. Che dite... starebbe bene a fianco a Nelli? XD

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Non vorrei scatenare la vostra ira contro di me, per questo vi lascio al resto del capitolo, avvertendovi però che si tratterà di un capitolo piuttosto breve rispetto a quanto siete abituati a leggere. Ma niente paura. A fine capitolo vi spiegherò tutto meglio e non mancheranno di certo le sorprese <3

Buona lettura!


***

Prima che Sayid potesse anche solo fiatare, ha dovuto essere sottoposto a una serie infinita di domande. Avrei voluto che fosse un confronto faccia a faccia tra me e lui, dove avremmo affrontato i nostri punti di divergenza come ex coppia e avuto una discussione bilaterale in toni maturi, ma invece non lo è stato. Complice, credo, l'intervento di Cristiana e Gloria, in meno di cinque minuti tutta la villa ha saputo del nuovo visitatore e tre inviati celestiali sono giunti al mio cospetto per "aiutarmi" con la situazione.

Sarò più chiara: Federica, Marco e Lorenzo hanno saputo che Sayid era in villa e che era venuto per parlarmi, quindi si sono spaventati. Il loro piano di farmi sposare con Mattia Zingaretti poteva essere minacciato da ciò, quindi si sono voluti intromettere e hanno messo in piedi un interrogatorio per il povero Sayid. Da notare quanto invece fino ad ora se ne siano fregati di mettere paura al vero problema della mia vita, ovvero Mattia, dato che tutti erano dalla sua parte. Ora che ci potrebbe essere un sabotatore, invece, hanno drizzato le loro antenne da migliori amici e si sono esposti in prima linea.

Hanno obbligato me e Sayid a salire in camera di Marco, con la scusa di conoscerci tutti meglio (nessuno di loro, tranne Fede una volta sola, avevano mai visto il mio ex) e hanno fatto accomodare lui al tavolino dei giochi di Rachele. L'hanno fatto sedere sullo sgabellino di plastica rosa, gli hanno piantato in faccia una lampada da scrivania e poi si sono disposti come in una centrale: Federica e Marco da una parte, per rappresentare il poliziotto cattivo della situazione, io e Lorenzo, tendenzialmente più diplomatici, dall'altra.

"Quindi, Sayid, tu e Marinella siete stati assieme per sei mesi?" domanda Marco, con le braccia incrociate e una mano che si accarezza la barba.

"Sì." sorride Sayid.

"No." lo corregge Marco. "Dai racconti di Nelli risulta che fossero cinque mesi e ventuno giorni. Dico bene?" chiede conferma rivolgendosi a Federica.

Lei, che tiene conto anche dei giorni del mio ciclo mestruale, annuisce.

"Era una domanda trabocchetto." spiega Lorenzo a Sayid, il quale sembra molto confuso.

"Ah." annuisce, infatti, magari non sapendo nemmeno il significato della parola 'trabocchetto', dato che approva quanto appena appreso come se si trovasse di fronte a un'opera d'arte moderna di cui ci si sforza di trovare il senso.

"Sayid" prosegue Marco, senza perdere la sua posa da capitano della centrale di Miami. "Forse saprai che qui in Italia la poligamia non è legale."

"Marco!" esclamo.

"Quindi se stai avendo più di una donna potresti essere penalmente perseguibile."

"No!" mette le mani avanti lui. "Non ho nessuna donna."

"Marco, Sayid è una persona molto rispettosa della propria cultura e di quella altrui." lo difendo, trovando ingiusto questo razzismo di base. "Non sono nemmeno osservazioni che dovresti fare! Se io fossi al suo posto ti avrei come minimo già dato un pugno."

"Non c'è bisogno di scaldarsi." mi svalorizza lui, come se nemmeno fossi nella stanza. Stanza che, tra l'altro, hanno preparato appositamente con le persiane abbassate per ricreare l'atmosfera intimidatoria di una sala interrogatori. Non ho parole.

"Nelli, non sono osservazioni, sono solo provocazioni." illustra Federica. "Sappiamo benissimo che Sayid è un ragazzo con la testa sulle spalle... vogliamo solo testare fino a che punto. Dunque, Sayid." ora è il suo turno di fare l'eroina. "Com'è che hai deciso di lasciare Nelli viscidamente, ventinove giorni fa?"

"Non l'ho lasciata." risponde lui, pacato e sicuro di sé. "Ho chiesto una pausa."

"Secondo te una pausa dovrebbe durare ventinove giorni? Un intero ciclo mestruale, praticamente? Da dolore a dolore?"

A quel punto Lorenzo tenta di mediare: "Sayid, che cosa non andava nel rapporto tra te e Marinella?"

Lorenzo ha sempre criticato la mia storia con Sayid, però in qualche modo ora è il più pacifista tra i presenti. Forse perché la sua malattia l'ha veramente cambiato, e l'ha indotto a vedere in modo diverso tutti i tipi di conflitto; sia quelli personali, sia quelli altrui.

"Forse dovrebbe rispondere Marinella." suggerisce l'interpellato, indicandomi con il palmo della mano e spostando l'attenzione sulla sottoscritta, che, sì, in un certo senso potrebbe anche essere responsabile dell'allontanamento di Sayid, ma, ehi, è lui l'interrogato qui.

"Forse dovresti rispondere tu." ritratta infatti, Marco, non solo sfoderando un tono perentorio, ma piazzando inoltre il palmo della mano sul tavolino dei giochi, con violenza, facendo così cadere a terra una Barbie.

Sayid si china per raccoglierla e, impassibile, la ripone al suo posto pettinandole i capelli: "Va bene." acconsente, con un sorriso. "Era un periodo difficile. Marinella era molto stanca e aveva ansia per gli esami e per il lavoro."

"Mi avevano licenziato." mi sento in dovere di integrare le frasi povere di Sayid. "Ero entrata nel pallone, avevo un prof di merda ed ero da un'altra parte con la testa."

"Non ci state dicendo il vero problema." fa notare Lorenzo.

"Che chiaramente io e Sayid non passavamo più molto tempo insieme." spiego. "E quando accadeva erano per lo più momenti vuoti."

Federica se la prende con Sayid per questo: "Perché non hai saputo far sentire meglio Marinella?" 

Lui si sente attaccato e quindi rimane sulla difensiva, sforzandosi di trovare le parole adatte, per quanto ridotto sia il suo vocabolario: "Era lei che non mi voleva."

Ecco, per dire... io non sarei andata per macro-concetti come questo.

"Diciamo che non ero molto dell'umore. Non mi lasciavo avvicinare più di tanto, se non per poter avere qualche momento di sfogo." parafraso, sperando che si capisca che tipo di sfogo ricercavo con Sayid. "Ero un po' volubile, lo ammetto, e scorbutica, ma di certo non mi sarei aspettata che Sayid reagisse così, né l'avrei voluto." sottolineo, guardando il mio ex con leggero risentimento. "In più la mia coinquilina mi aveva lasciato in braghe di tela con un affitto più grande di me, come pretendevi che mi sentissi?" aggiungo, ora rivolgendomi direttamente a lui. 

"Io volevo prendere il posto di Fatima." mi ricorda Sayid. "Ma tu non hai voluto."

"Era troppo presto per convivere, Sayid!" mi giustifico, alterandomi. "Cinque mesi! Cinque mesi di storia e già volevi convivere!"

Da parte dei miei amici, silenzio.

Ops, forse non la pensano come me.

Beh, di sicuro Marco non la pensa come me, dato che lui in due ore di storia aveva già concepito una figlia... ma Federica? Sicuramente Federica dovrebbe capirmi. Cioè, tipo, lei è la regina della frigidità, ha le tempistiche schematizzate persino per una carezza, come fa a non capire che non volevo convivere con Sayid dopo solo cinque mesi?

Voglio dire. Lei pensa che sia troppo presto fare l'amore a ventiquattro anni. Sul serio; come fa a non capirmi?

"Ok, sarebbe potuto essere un valido aiuto economico per te, Nelli." mette in luce Lorenzo. "Perché non hai accettato?"

"Beh... io..."

Federica nota l'imbarazzo. È chiaro che il mio errore è stato non accettare l'aiuto di Sayid, ma dal punto di vista sentimentale non ne sarei stata capace. Non ero pronta. E questo almeno lei lo deve capire.

Infatti interviene, un po' per assistermi nel momentaccio e un po' perché in fondo ha afferrato il concetto: "In ogni caso, Sayid, il fatto che lei non abbia acconsentito a farti prendere il posto di Fatima nell'appartamento non era un buon motivo per piantarla in asso. Avresti dovuto capirla e restarle vicino indipendentemente dalle sue decisioni."

"Non l'ho piantata." ricorda nuovamente lui, con tutta la gentilezza della Terra. "Ho detto che lei si doveva riprendere e pensare bene a noi due come coppia, io dovevo fare lo stesso e quindi potevamo prendere una pausa per riflettere."

"Porca puttana, e quanto tempo ti serve per riflettere?" sbotta Marco. "Non ti sei stancato di pensare dopo un mese? Io dopo un'ora sono già k.o., come il resto degli uomini del pianeta, vorrei aggiungere."

"Sì. Infatti sono venuto qui, perché ho pensato abbastanza."

Logico, no?

"E perché sei sparito? Perché non ti sei più fatto sentire con lei e non hai risposto ai suoi messaggi?" 

Marco è piuttosto aggressivo, e io cerco di calmarlo, richiamandolo.

"Scusa, ma la gente cogliona mi indispone." si giustifica, nervoso.

"Marco..." lo richiamiamo ora tutti.

"Marco ha ragione." afferma Sayid. "Sono stato stronzo e cogliona."

"Coglione." lo corregge Marco, provando gusto nel frattempo ad apostrofarlo così.

"Sì, è vero." ripete annuendo. "Ho avuto un periodo difficile anche io. Per questo sono sparito." 

Ecco qui. Spiegato con la semplicità di Sayid: sono sparito perché ho avuto anche io un periodo difficile. È lineare, è credibile... è in pieno stile sayidiano. 

Non mi dà nemmeno fastidio come risposta, anzi, mi spinge a sospirare e ribattere con un "Ti capisco". Non so se sia normale, ma Sayid non è ancora riuscito a farmi arrabbiare davvero, nemmeno avendo il peggiore dei comportamenti. È incredibile.

Marco, al contrario, sembra parecchio contrariato.

"Non è possibile trattare così una persona che aspettava tue notizie. È da vigliacchi! Indipendentemente da com'erano le cose tra voi, non è un comportamento giustificabile!"

"Marco, dovresti restare su un registro più semplice." gli fa notare Lorenzo. "Sayid non capisce, altrimenti."

"No no, ho capito." interviene quest'ultimo. "È vero, infatti sono qui per chiedere scusa. So che ho fatto un errore e che Marinella non lo merita."

Marco si ferma per un attimo. Lorenzo sembra interessato a questa ammissione, Federica invece è tanto vittima dello charme di Sayid quanto me.

È stata una delle prime cose che mi ha attirato di lui e quando ne parlai a Fatima per la prima volta, lei mi assecondò: era stata a sua volta innamorata di Sayid, tempo indietro, perché la sua pacatezza e la sua positività sono capaci di catturare molte donne. Forse sta avendo effetto un po' su tutti, a dire il vero, perché nonostante sia un nemico principale in questa vicenda, gli stiamo pendendo dalle labbra, mentre lottiamo contro l'istinto di dargli una chance.

Al mondo ci sono delle persone che sanno veramente piacere... senza sforzi, in modo innato e genuino. Sono rare, certo, ma Sayid è una di queste. Ne sono convinta da quando l'ho conosciuto.

"È stata Fatima a dirti dov'ero?" gli domando, sciogliendo un po' la mia postura tesa e cercando di capire dallo sguardo dei miei amici se dovrei o meno concedergli la possibilità che è venuto a richiedere.

Sayid annuisce: "L'ho chiamata e le ho parlato. Ho spiegato un po' di cose, che voglio spiegare anche a te, Marinella. Poi le ho chiesto dove trovarti e lei mi ha detto dov'eri e che cosa stavi facendo. Così sono venuto. Ho comprato un biglietto di andata per venire qui, ma non ho un biglietto di ritorno." 

Accidenti... Sayid è davvero sicuro di ciò che sta facendo, nonostante abbia davanti quattro persone che, anche senza conoscerlo, gli hanno dato contro sin da subito.

Ma poi non è solo questo.

Se Fatima gli ha detto come raggiungermi, si vede che l'ha ritenuto giusto e opportuno. E se, pur sapendo quanto mi avrebbe dato fastidio, ha comunque deciso in questo modo, allora potrebbe davvero valerne la pena.

Accidenti parte seconda.

I miei amici mi vedono un po' in difficoltà e, a modo loro, cercano di aiutarmi. Marco continua ad aggredire Sayid con accuse di ogni tipo, Federica insiste sul fatto che abbiamo sbagliato i tempi e che ormai non c'è più nulla da fare e Lorenzo assiste diplomaticamente il dibattito, cercando di farlo rimanere sempre in equilibrio.

Ma io mi sono eclissata nella mia bolla, e più vedo Sayid partecipare alla discussione senza perdere la calma e senza nemmeno perdere la determinazione, più mi convinco che forse non è così sbagliato concedergli di rimediare all'errore. Certo, non ho la minima intenzione di far tornare le cose com'erano, ma voglio ascoltare Sayid e in fondo ammetto che non mi è mai andato giù che mi piantasse in quel modo e che quindi sapere che c'erano sotto delle motivazioni mi farebbe sentire meglio.

C'è un altro forte punto a favore del mio cedimento: Sayid non ha la minima idea di ciò che è successo in questi ultimi trenta giorni. E io glielo devo assolutamente dire.

"Ragazzi, scusate." interrompo lo sfacelo che sta avendo luogo nella stanza. "Vorrei avere un momento da sola con Sayid."

I miei amici bloccano la manifestazione in corso e mi guardano impauriti, incuriositi e contrariati. Sicuramente temono che io compia scelte poco sagge e allo stesso tempo sono tristi di non poter ascoltare cosa ci diremo, ma io ho davvero bisogno di affrontare questa questione da sola con lui.

Dopotutto è così che ho passato gli ultimi mesi della mia vita, prima che succedesse questo matrimonio: da sola con lui. Ed è giusto che sia così anche per questo confronto.

Sayid ne è palesemente grato; sicuramente è l'ultimo che gradisce le aggressioni di gruppo, nonostante sappia di meritarsele. Anche i miei amici sono abbastanza maturi da non discutere ulteriormente: hanno capito di aver fatto il possibile, ora sta a me avere l'ultima parola sull'argomento.

Perciò se ne vanno, e lasciano che anche io e Sayid ci allontaniamo da quella stanza buia e piena di Barbie inquietanti. Ci appartiamo all'esterno, in giardino, dove Magno ha piazzato il suggestivo angolino con l'amaca e il laghetto. Credo che sia uno spazio adatto per un faccia a faccia con il tuo ex; il rumore dell'acqua è rilassate e i pavoni blu tutt'intorno infondono ancora più serenità, come la promessa che in quel posto nulla potrebbe andare storto, come in un'oasi di pace fuori dal tempo.

Bucefalo a parte.

Mi siedo per prima e invito Sayid a seguirmi sull'amaca, quindi si accomoda anche lui e finiamo coscia contro coscia. Non mi faccio per nulla prendere in contro piede da questa vicinanza; siamo stati a contatto tantissime volte, in tantissimi modi e con tantissimi punti del corpo. Ve l'ho detto che la nostra relazione era principalmente sesso, quindi il fisico è il modo più immediato attraverso cui ho sempre vissuto Sayid. 

Tra l'altro, è difficile non fare una comparazione in questo momento: Sayid ottiene attenzione solo quando interagisce con il mio corpo, mentre a qualcun altro (tosse interiore) basta semplicemente aprir bocca, ed è un dono bellissimo e dannatissimo allo stesso tempo.

Quando tocco Mattia, o lui tocca me, è ogni volta un evento unico e irripetibile, quasi pauroso per quanto straordinario. Invece con Sayid questo è normalità, il contatto è quasi ovvio e fondamentale perché ci sia un 'noi'. Confrontarci, litigare o anche solo parlare per me e Sayid è un momento imbarazzante ed estraneo alle abitudini. Per questo con lui sono spinta a cedere ogni volta... o per essere più precisa, non sono mai spinta ad impegnarmi.

Ed ecco anche il perché di quel che è successo: lui è andato via e io non ci sono rimasta troppo male. Ora è tornato e comunque la cosa non mi turba più di tanto. Sayid in fin dei conti è qualcuno con cui posso vivere, ma anche non vivere.

Prendo un bel respiro, quindi, e dico subito quel devo dire, perché con Sayid è inutile far giri di parole. È un uomo semplice e vuole semplicità. 

"Sayid, sono contenta che tu non sia veramente sparito e che desideri un confronto. E per me va bene, sono disposta a sistemare la situazione e affrontare i nostri errori. Però c'è una cosa che devi sapere."

Lui mi guarda curioso, ma anche molto disposto all'ascolto. Ha occhi grandi e caldi, accentuati dall'oscurità delle sue ciglia e dei suoi capelli folti, ricci e domati con stile. Sayid mi piace molto fisicamente e credo si adatti bene a me. Non è troppo alto ed è robusto al punto giusto. Ha una pelle da far invidia, che con il sole sembra oro colato e profuma sempre, pure troppo, tanto da entrarti velocemente nel naso e ancor di più nella testa.

Ma non sarà mai, mai la persona che voglio davvero. Fosse anche il più bello, buono e profumato del mondo.

"In questo mese ho baciato un altro e fatto l'amore con un altro." snocciolo, sentendo la giusta ansia, ma non in modo esagerato. "E non con un altro qualsiasi, ma con Mattia Zingaretti."

Sayid sorride: "Il Mattia Zingaretti."

"Già." sorrido anch'io, un po' sollevata e un po' sognante. Il Mattia Zingaretti.

"E, Sayid, non sento che questa sia una confessione, ma solo un dato di fatto." proseguo. "Io ho fatto tutto questo con lui, perché sono innamorata di lui."

"Lo so." annuisce Sayid. "Lo sei sempre stata."

"E in questi giorni ho..." guardo in basso, ma poi mi faccio coraggio, perché lo voglio ammettere a testa e a voce alta. "In questi giorni ho capito che non ne sono semplicemente innamorata, ma qualcosa di più. Indipendentemente da tutto, Sayid... io... io lo amo. Io amo Mattia."

Woah.

Non pensavo pesasse così tanto e invece sì: questa confessione è una bomba.

Non certo per Sayid, no, lui non è affatto turbato da ciò che ho appena ammesso. Ma io lo sono. 

L'ho detto e... wow. Non ci credo.

L'ho detto.

Credo di averlo pensato molte volte, ammesso a me stessa altrettante, ma detto ad alta voce? Mai. Questa è la prima volta, gente. La prima volta in cui dalla gola di Marinella Argenti escono le seguenti parole: 'Io amo Mattia.'

Questo è un momento epico.

Ed è strasupermegameraviglioso. È bellissimo. Io amo Mattia. Ah-ah. Lo amo! Ci ho messo circa dieci anni a dirlo, ma va bene. Sono dettagli. L'importante è che lo amo.

Sentirlo con la mia voce è bellissimo: riempire l'aria con un suono concreto che corrisponde a un sentimento così forte è come la realizzazione di un sogno. E ora le mie corde vocali hanno perso la loro verginità perché non avevo mai detto di amare nessuno.

Cioè, beh, a parte Leonardo Di Caprio, ma quello sta completamente su un altro piano.

E comunque, beh... wow. Sono sorpresa di me stessa; non me lo aspettavo. Non credevo che l'avrei detto, non così spontaneamente almeno, non senza prima pianificarlo e non di certo in fronte al mio ex fidanzato! 

Sayid si prende un po' di tempo prima di rispondere e io mi godo l'eco di quelle parole che ancora può far da padrone al silenzio.

Allo stesso tempo, cerco di darmi una spiegazione. Quella di amare Mattia è una verità con cui convivo da molto tempo, ma dirlo a lui non mi è mai venuto spontaneo. Perché? Perché non ne ho mai sentito la necessità, perché in fondo sono convinta che lo sappia benissimo.

Dirlo, in generale, non è mai stato urgente, né utile, dato che chiunque mi conoscesse abbastanza sapeva che era quasi un mio tratto caratterizzante, scontato. Tuttavia, avere davanti a me qualcuno che ha tentato di amarmi e che vuole continuare a provarci, ha innescato qualcosa.

Sayid ha il diritto di sapere che non potrà mai riuscire nell'intento, ed ecco perché gliel'ho detto. Quando fu Lorenzo ad innamorarsi di me, avevo trovato superfluo farglielo notare, perché lui stesso lo sapeva benissimo. Era cresciuto assieme a me e aveva visto quanto ogni mio passo in avanti c'entrasse in qualche modo con Zingaretti. Sayid, invece, mi ha conosciuto a cose fatte, e senza poterne essere testimone, non potrà mai capire com'è la realtà.

Allo stesso modo, ho sentito il dovere di difendere Mattia. Non è lui che impedirà a Sayid di andare alla conquista, ma io. Finché io amo Mattia, Sayid non potrà mai avere il mio cuore.

For the sweet love of Jesus.

Mi sento così ispirata. 

"I was expecting that." commenta finalmente Sayid. "Me lo aspettavo, si dice?"

"Sì."

"Me lo aspettavo." annuisce allora, lontanamente pensieroso. "Quando Fatima mi ha detto che eri qui con i tuoi compagni, immaginavo che ci fosse anche il famoso Mattia. Mi hai parlato molto di lui e quindi mi aspettavo che sarebbe successo qualcosa di importante. Sapevo che sarebbe finita così, more or less."

"Sayid, io..."

"Non sono arrabbiato." mi ferma subito. "Io capisco. Ti capisco."

"Davvero?" mi sorprendo, anche se di poco. Dopotutto, io nei suoi panni avrei sclerato, ma lui è pur sempre lui e una reazione così è pienamente contemplata dal suo carattere. 

"Guarda che lo puoi dire, se ti scoccia, o se sei incazzato." insisto. "Non che ti abbia tradito, dato che potevi anche essere morto per come sei stato presente negli ultimi tempi, però capisco che possa dare fastidio."

"Un po'." Sayid si chiude nelle spalle con un sorriso onesto. "Ma ehi, Nel, non posso pretendere nulla dopo quello che è successo tra noi. E poi non ti ho mai visto così bella e felice."

"Sul serio?" 

Lui probabilmente si starà sentendo uno schifo, ma io lascio che quei complimenti mi lusinghino, perché... beh, perché effettivamente mi ci sento bella e felice, specialmente dopo questa notte. Sono un'insensibile, lo so.

"Sì." sorride, spostandomi una ciocca di capelli dal viso. "So much."

Arrossisco leggermente ora, un po' per tutto, e me lo trovo fin troppo vicino perché non si crei un'atmosfera imbarazzatissima.

"Sayid." tossicchio, ritraendomi.

Lui mi lascia il debito spazio per respirare, ma comunque non si arrende e lascia scivolare una mano lungo il mio braccio fino a far intrecciare le nostre dita.

Alzo gli occhi; ora mi sento un po' in colpa, se fa quell'espressione da cane bastonato.

"Non so quanto c'entra veramente il mio comportamento dell'ultimo mese con la decisione che hai preso." suppone, senza perdere l'amara allegria. "Ma comunque vorrei lo stesso fare pace con te e trovare il modo di farmi perdonare. If I can't be your baby, can I at least be your friend?"

Praticamente Sayid sa che non potrà mai tornare assieme a me, ma vuole comunque rimediare al suo errore, e tentare di essere mio amico. 

Beh, perché no? Dopotutto con Sayid io ci sono sempre andata d'accordo e lasciarmi in cattivi rapporti mi farebbe stare molto, molto peggio. Mi piace Sayid, ve l'ho detto... penso che sia stato un valore aggiunto alla mia vita e che l'abbia resa, anche solo per un po', leggermente più sensata.

"Yes." gli rispondo, tornando per un attimo alla lingua che siamo soliti usare. "Vuoi restare per il matrimonio di Gloria e Magno?"

La mia proposta viene direttamente dal cuore: il modo migliore per diventare amica di Sayid sarebbe fargli conoscere i miei amici ed effettivamente è qualcosa che mi riscopro molto eccitata di fare. I miei amici sono la cosa più bella del mondo, e soprattutto di me, e sarei orgogliosa di presentarglieli.

Per via di com'ero ridotta prima di venire qui, non ha avuto troppe occasioni di sentir parlare di loro.

"Davvero potrei venire?"

"Certo. Sono sicura che a loro andrà benissimo. Dopotutto l'invito al matrimonio inizialmente era anche per te."

Sayid si rallegra di molto rispetto a prima: "Mi piacerebbe tantissimo. Però non so che posto cercare per rimanere qui, forse un hotel?"

"Mmm..." mi porto una mano sul mento. "Se chiedessi a Magno, sono convinta che avrebbe un letto anche per te. Sempre che tu sia disposto a rimanere qui in villa per qualche giorno."

"Sì, è un'ottima idea. Voglio chiedere io a Magno." si propone, coraggioso. "Se mi accompagni."

Ok, beh, non del tutto coraggioso. Però lo capisco, non l'avrei di certo lasciato andare da solo, soprattutto perché penso che in quel caso Alessandro e Gloria gli potrebbero dire di no. Ma sarò io a spiegare per bene la situazione ai miei amici: tranquillizzerò tutti e farò in modo di impiegare Sayid negli ultimi preparativi del matrimonio, così da renderlo fin da subito persona gradita.

"Sali in camera mia." dico a Sayid. "Mi sistemo velocemente e poi andiamo a parlare con i padroni di casa."

Il ragazzo è al massimo della gioia, anche se penso che sentirò per qualche tempo il retrogusto amaro di sconfitta nella sua voce. Poco male, però... meglio essere stati chiari sin da subito. Non vorrei far del male a una brava persona come Sayid, ma in ogni caso un po' di cattiveria come vendetta per essersi comportato da stronzo se la merita pure lui!

In questi giorni avrà modo di spiegarmi perché mai il suo periodo difficile gli ha impedito di rispondere ai miei messaggi.

*

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Traduzione: 

F: Per favore, non odiarmi

M: Non ti odio. Anche se pensavo che Sayid fosse un pezzo di ...

F: Lo è, per quello che ti ha fatto. Ma è cambiato

M: Cambiato?

F: Ha buone intenzioni e dei piani. Vedrai

M: Temo che sia troppo tardi, Fatty

F: L'hai mandato via??

M: No Ma sono cambiata anch'io


*

Puzzavo un sacco.

Non me ne ero resa conto, ma sembravo davvero un rifiuto tossico. Avevo sudato molto, probabilmente in preda all'ansia per Davide, e avevo fatto svariate attività con questa mise, risultando per stropicciarla tutta e tirare malamente i fili della vestaglia.

Per non parlare dei miei capelli... avevano proprio bisogno di vedere un po' di shampoo.

Così ho lasciato Sayid davanti alla tv in camera mia e sono andata a farmi una bella doccia.

Prima di entrare, ho buttato a lavare tutti i miei abiti e ho indugiato con la felpa di Mattia in mano. Mi ha detto che avrei dovuto riportargliela, ma sinceramente non posso ridargli una bomba radioattiva del genere. Devo almeno prima lavarla e darle una stirata.

Sorrido, mentre getto l'indumento nel cesto della lavanderia.

Mattia non ha affatto bisogno di quella felpa per avere delle conferme. Non importa quali battaglie dovrà combattere e quali avversari gli si metteranno contro... lui ha già vinto.

Lui ha vinto da sempre.

***


ANGOLO AUTRICE

Sayid, Sayid... che sei tornato a fare? Volevi fare la sorpresa a Nelli, ma te l'ha fatta lei XD

Come avrete potuto notare, siamo tornati ai gloriosi inizi, quando i capitoli erano brevi e leggeri. Ah, che meraviglia! ^^
...magari.

Questa cortezza non è simbolo di cambiamenti, non vi preoccupate, è solo l'inizio di una serie di novità e sorprese studiate apposta per voi :) Alcuni lo sapranno già, dato che ne ho parlato sui social, ma faccio qui la comunicazione ufficiale: alla fine di "Io e te 3" mancano 10 capitoli. Per me sono pochi, per voi forse un'eternità, ma aspettate perché dovete ancora sentire la parte più bella (o brutta, dipende dai punti di vista XD). Come programmato sin dall'inizio, da qui in poi si aggiungerà alla pubblicazione principale di "Io e te" una pubblicazione parallela, fatta sottoforma di raccolta. Essa, infatti, raccoglierà una serie di One Shot (per sapere cos'è una one shot, vedere fine capitolo precedente) che saranno aggiunte mano a mano da adesso alla fine di "Io e te". Saranno in tutto 10, più o meno corte, a volte anche molto corte, e non sempre si alterneranno ai capitoli, ma arriveranno in un ordine che a voi non è dato sapere, ma che io ho già accuratamente pianificato.

Capito quindi? Prima del gran finale, ci saranno in tutto 19 pubblicazioni e l'ultimo glorioso capitolo sarà la ventesima di queste (che corrisponderà al capitolo 24 della storia principale, salvo cambiamenti) :')

Il motivo di tutto ciò deriva da due fondamentali pensieri che ho fatto sin dalla pianificazione della trama di "Io e te 3". Il primo riguarda la struttura della storia in sé, che abbraccia tante sottotrame e che quindi narra le vicende di molti personaggi. Voi vi siete affezionati a loro, ma la storia principale è quella di Nelli e Mattia, che, come avrete visto, occupa davvero molto, molto spazio narrativo. Quindi l'idea delle OS c'era fin dal principio per permettermi di raccontarvi un po' meglio del "contorno" di "Io e te" ed entrare in altri punti di vista. Il secondo pensiero che ho avuto si può chiamare tranquillamente ansia da separazione: mi rendo conto sempre di più che "Io e te" sta per finire e, come una mamma che fatica ad accettare che il suo figlioletto se ne vada di casa, pure io sto cercando mille e uno modi per rimandare il fatidico momento. Non vi preoccupate, però, per il lato artistico della questione: queste OS non vogliono allungare il brodo, tant'è che erano pure previste. Saranno sicuramente un valore aggiunto, in alcuni casi, e in altri vere e proprie chicche che renderanno "Io e te" più bello, dinamico e completo :) So quel che faccio, tanquilli ;)  - non è assolutamente vero -

Per aiutarvi a raccapezzarvi in tutto ciò, vi lascio un calendario con le prossime pubblicazioni :)

20/03: One Shot n. 1

26/03: OS n. 2

29/03: OS n. 3

05/04: OS n. 4

13/04: capitolo 15

Sono determinata a rispettarlo, ho già gran parte delle cose pronte, e non temete per il fatto che il prossimo capitolo arriva praticamente fra un mese; nelle os che lo precedono, si riprende proprio dalla fine di questo cap, quindi troverete subito il proseguimento. Curiosi o no? U.U

Per gli aggiornamenti successivi a questi, vi farò sapere in corso d'opera. Ma prima di tutto ciò c'è un'altra cosa importarterrima da ricordare:

IL 16 MARZO "IO E TE" COMPIRA' 1 ANNO DI VITA COME LIBRO!!! FOR THE SWEET LOVE OF JESUS!!!

Ma quanto veloce passa il tempo? :') Sembrava ieri che vi registravo il video notizia, che sceglievamo insieme la copertina, che facevamo doppi sensi durante la diretta spacchettamento. Wow :')

Per festeggiare questa meravigliosa ricorrenza, vi farò 2 regalini, uno che comparirà su Wattpad ed EFP (*Un'altra OS?? Daffy, hai rotto i cocchi!* *Tranquilli, è una OS che volete leggere, fidatevi*) e un altro che invece renderà questa giornata davvero... giocosa, ecco XD Com'è giusto che sia, in pieno spirito "Io e te".

Quindi non perdetevi l'appuntamento del 16 marzo; seguitemi su tutti i social possibili e immaginabili, o comunque rimanete all'erta perché, a un certo punto della giornata, vedrete comparire un aggiornamento a dir poco epico. D'altronde 1 anno è 1 anno, ragazzi.

Ora vi saluto e vi lascio solo un paio di domande significative per poter commentare insieme il capitolo appena letto:

1) Ora che ne sapete di più su Sayid e gli eventi che lo riguardano, cosa ne pensate di lui?

2) Vi aspettavate questa reazione da parte di Nelli?

Sento di avervi detto fin troppe cose, quindi la chiudo qui. Come al solito ringrazio tantissimo la beta e le disegnatrici e aspetto le vostre recensioni e i vostri commenti :)

Alla prossima!

Daffy



***


Contatti:

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Ask

Goodreads

Instagram (cercate daffyefp)

Amazon (per comprare "Io e te 1" cartaceo o Kindle)

Link per "Io e te 2" su EFP


***


Maaaa... la canzone del giorno? Mi sento finalmente di condividere con voi questa qui, che ascolto praticamente da quando è uscita, collegandola in qualche modo a Nelli e Sayid. Non chiedetemi esattamente il perché, non lo so nemmeno io, eppure mi ispirava troppo e ogni volta che la sento immagino loro due. Finalmente posso rendere partecipi di ciò anche voi XD

   
 
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