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Autore: Kia_1981    14/03/2018    0 recensioni
Megan sta ancora aspettando una risposta all'invito che aveva rivolto a Julian. Nel frattempo strani sogni disturbano il suo sonno e la spingono ad interrogarsi su questioni che preferirebbe non considerare.
Dal testo:
“Scegli pure quello che preferisci”, riuscì a dire dopo interminabili momenti di lotta interiore per mantenere un certo autocontrollo. “Ho preso quelli che stavano sfornando: sono con le scaglie di cioccolato oppure con i baci”
Megan sgranò gli occhi, fissandolo con un’espressione stranita finché Julian realizzò cosa avesse appena detto.
“Le noci. Volevo dire le noci”
Buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eloise Weiss, Julian Lord, Megan Linnet, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We're Simply Meant To Be'
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“Potremmo trovare un’alternativa”, suggerì inaspettatamente il giovane, sorprendendola.

“Come, scusa?”, boccheggiò, incredula per la propria reazione.

“Pensavo che potremmo, per esempio, fare un picnic al riparo da sguardi indiscreti”, le rispose sorridendo. “Sempre che l’idea ti aggradi”, soggiunse.    

“L’ultima volta che mi hai fatto una proposta del genere, se non ricordo male, mi sono ritrovata a partecipare ad un picnic più affollato del previsto”, gli fece notare sarcastica. (*)

“E come potrei dimenticarlo?”, scoppiò a ridere Julian. “Soph e quel guastafeste di Stuart mi hanno messo in imbarazzo per buona parte del tempo!”

Megan cercava di nascondere il suo divertimento e quella reazione fece tornare in mente al Cavaliere un particolare che aveva notato prima: la giovane indossava la spilla a forma di ape che lui stesso le aveva regalato poco tempo dopo il picnic, in occasione del suo compleanno. Il gioiello brillava discretamente dalla sua posizione privilegiata sul petto dell’affascinante dottoressa, ricordandogli di avergliela vista indosso anche la notte in cui l’aveva quasi baciata (**). Il ragazzo represse un sospiro carico di rimpianto.

“Giuro che stavolta non ripeterei l’errore. Fidati”, cercò di convincerla.

La dottoressa alzò gli occhi al cielo, sbuffando esasperata. Sapeva che avrebbe ceduto alla richiesta di Lord perché alla fine si lasciava sempre persuadere dalle sue proposte, per quanto assurde le sembrassero.

“E va bene”, concesse infine, lieta, una volta tanto, di arrendersi.

“Splendido!”

L’esclamazione di Julian sorprese Megan, che non si aspettava tanto entusiasmo. Si accorse che il giovane le stava cavallerescamente offrendo il braccio, così accettò con naturalezza. Ebbe l’impressione che Julian l’avesse attirata più vicina, ma non protestò.

“Posso farti una domanda?”, le chiese all’improvviso.

Lei gli rivolse uno sguardo incuriosito.

“Dimmi pure”, concesse, sperando di non sentirsi rivolgere qualche domanda imbarazzante. “Però non ti assicurò che avrò voglia di risponderti”

Julian annuì. La reticenza di Megan era prevedibile, ma non aveva intenzione di metterla in difficoltà.

“D’accordo. Volevo solo sapere… come hai potuto pensare che potessi cercare di corteggiare una ragazza, con i gemelli nei paraggi?”

Megan scoppiò a ridere e l’eco di quel suono allegro risuonò nella mente di Julian finché raggiunsero la loro destinazione. Le aprì la porta, cedendole galantemente il passo e la dottoressa ricambiò accennando un sorriso, che si spense non appena si rese conto di aver attirato la sgradita attenzione di alcuni studenti. Un improvviso silenzio, seguito da un brusio, concitato attraversò il locale come un brivido e altre teste si voltarono nella loro direzione. 

La reazione della giovane non tardò ad arrivare: si strappò di dosso il mantello con rabbia, lanciandolo in direzione di Julian senza nemmeno assicurarsi che lui fosse pronto a prenderlo al volo. Poi rivolse uno sguardo minaccioso ai temerari che ancora li stavano fissando e che, ovviamente, si affrettarono a tornare rapidamente alle loro precedenti conversazioni.

Solo Eloise stava ancora sgranando gli occhi per la scena che le si era presentata.

“L’Onorabile Megan aveva bisogno di una boccata d’aria fresca”

Annunciò Julian avvicinandosi al tavolo con Megan. Eloise cercò inutilmente di darsi un contegno, ma sembrava sul punto di scoppiare.

“Sei diventato la mia balia, Lord?”   

Ringhiò Megan seccata e il giovane chinò il capo per nascondere un sogghigno divertito. Per quanto la riguardava, non c’era bisogno di dare alcun tipo di giustificazione. Osservò disgustata il giovane conte che si era alzato e stava spostando la sedia per farla accomodare: non aveva alcuna intenzione di andare a sedersi di nuovo accanto a quell’antipatico damerino, quindi rimase testardamente in piedi finché all’altro non fu chiara l’antifona.

“Julian, credo che tu e il conte abbiate già avuto occasione di conoscervi, vero?”

Domandò Eloise per cercare di rompere l’imbarazzante silenzio che era calato sul piccolo gruppo intorno al tavolo.

“Certo, lady Eloise. Piacere di rivedervi, milord”

Capitava di rado che Julian si rivolgesse in modo così freddo e distaccato a qualcuno, perciò Eloise percepì facilmente l’antipatia reciproca tra i due giovani.

“Lord”, l’altro accennò un saluto stentato. “Grazie di aver riportato lady Linnett”

“Riportato? Non mi pare che lady Linnett sia di vostra proprietà, signore”, ribatté il giovane con ferocia, stringendo i pugni.

“Grazie Julian. Non avrei saputo dirlo meglio”, soggiunse Megan in tono mellifluo. Non vedeva l’ora che quel supplizio finisse per potersene andare a lezione e concentrarsi su cose più importanti degli idioti che aveva intorno.

“Megan, perché non ti siedi e prendi qualcosa? Sarai affamata”, intervenne precipitosamente Eloise che cominciava ad averne abbastanza di quella mattinata. Si ripromise di fare un discorsetto ad Axel, per evitare che in futuro si potessero ripresentare situazioni del genere.  

"Si è fatto tardi, ormai: credo che prenderò solo un tè. Non ho fame"

Julian era ancora immobile lì vicino, uno sguardo ostile fisso sul conte che lo ricambiava con un sorrisetto di superiorità. Megan ritenne che, se voleva sperare di andarsene alla svelta, avrebbe fatto meglio a congedare il Cavaliere. Poi si sarebbe occupata dell'imbecille che sembrava dare per scontato che gli sarebbe caduta ai piedi. Poco lontano un lieve trambusto e voci che si alzavano di tono, avvertì i presenti di imminenti guai in arrivo. 

"Lord, grazie dell'aiuto. Faresti meglio a raggiungere i tuoi amici, prima che distruggano questo locale con una delle loro stupide risse" 

Il giovane fece un cenno di assenso. S'inchinò brevemente al conte e riservò un inchino più profondo a Eloise. Infine si voltò verso Megan, le prese una mano e se l'avvicinò alle labbra. Quando il suo respiro le sfiorò la pelle, la dottoressa dovette sforzarsi per apparire impassibile.

"Per quanto riguarda la questione che abbiamo lasciato in sospeso, Milady, vi darò notizie appena possibile", sussurrò guardandola negli occhi. Baciò l'aria sopra le sue dita, poi  si diresse verso i gemelli che, vedendolo avvicinarsi, smisero di accapigliarsi e cominciarono a ridacchiare e darsi di gomito.

Megan tornò a concentrarsi sul tè che le era stato messo davanti, ignorando ostentatamente i tentativi di conversazione del conte Von Mayr e fingendo di
non fare caso alle occhiate inquisitorie di Eloise.

Dall'altra parte della sala, giungevano le risate un po' sguaiate dei gemelli Sinclair, che si divertivano a spese di Julian, alternate a brevi momenti di pausa in cui l'altro Cavaliere rispondeva ai loro motteggi in tono quieto e sommesso. 

Quando Eloise, Megan e il conte si alzarono, il gruppo dell'Ordine della Croce si stava dedicando con entusiasmo ad una porzione di dolci piuttosto abbondante. Gli sguardi di Megan e Julian si incrociarono per un istante in cui il ragazzo le rivolse un breve sorriso e un cenno di saluto con la testa, prima di immergersi in una nuova conversazione con gli amici.  

Appena furono all'aperto, Eloise riuscì a congedare Von Mayr con una scusa, con grande soddisfazione di Megan.

"Adesso esigo una spiegazione"

Il tono perentorio di Eloise cancellò in un attimo il sollievo di Megan, raggelandola.

"A quale proposito?", le domandò, sforzandosi di apparire indifferente.

"Non fingere di non capire: tu e Lord. Vi comportate in modo strano da troppo tempo. Voglio sapere cosa succede"

Megan affrettò il passo, convinta che l'amica sarebbe stata costretta a tacere per risparmiare il fiato, se avesse dovuto camminare con un'andatura piuttosto sostenuta. 

"Non so di cosa parli, Eloise. L'unica cosa che è cambiata sono gli interessi di Lord: pare che abbia finalmente capito di non avere speranze con me e abbia deciso di infastidire qualcun'altra"

La principessa si bloccò, incredula.

"Mi prendi in giro?", domandò. 

"Me l'ha detto lui stesso", replicò l'altra, nascondendo la propria frustrazione.

"Allora è lui che sta prendendo in giro te: da come ti è corso dietro prima, dubito che le cose stiano come dici tu"

Megan scrollò le spalle: non aveva intenzione di approfondire l'argomento; meno ci pensava, meglio era.

"Pensa quello che vuoi, Eloise. Ho fatto le mie scelte molto tempo fa: gli uomini non sono altro che una distrazione inutile e dannosa", rispose lapidaria, prima di rendersi conto che le scelte dell'amica erano state completamente differenti. "Per quanto riguarda me, almeno", soggiunse, per evitare che l'altra potesse sentirsi offesa.

Eloise rimase a guardarla: le sembrava chiaro che Megan le stesse nascondendo qualcosa, ma sapeva per esperienza che farla parlare non sarebbe stato assolutamente facile. Avrebbe evitato le domande scomode e avrebbe evitato perfino lei, se avesse insistito troppo. Ci voleva pazienza. Affrettò il passo per raggiungerla.

"Allora, chi dici che sarà il primo idiota di nostra conoscenza di cui dovremo occuparci oggi durante il turno alla Misericordia?"   

L'espressione di Megan cambiò e da assorta divenne ironica.

"Vuoi fare una scommessa?", le chiese.

Eloise sorrise di rimando. Con il tempo, ne era certa, sarebbe riuscita a farsi confessare tutto quello che le stava nascondendo. Sarebbe stata paziente. Avrebbe usato l'astuzia. Non le avrebbe dato tregua, finchè non fosse riuscita a farle ammettere la verità, perchè era sicura che Megan si stesse portando dentro un peso di cui avrebbe fatto meglio a liberarsi.  





Note
(*) rif. role "Troppi al Picnic": dopo essersi reso molto utile a Megan, Julian riesce a strapparle la promessa di accettare un invito per un picnic. Peccato che, causa un'inaspettata intrusione di Gabriel e Sophia, l'incontro finisca per essere ben lontano dall'appuntamento romantico che il ragazzo aveva immaginato. Messo in imbarazzo da un commento di Sophia sulla sua paura infantile nei confronti delle api (rivelazione che sembra aver divertito Megan), Julian decide di regalare alla dottoressa una spilla a forma di ape in ricordo di quel pomeriggio. 

(**) rif. role "Chiedi Alle Stelle": Megan, di ritorno da una festa in cui ha ecceduto con gli alcolici, si imbatte in Julian che, rendendosi conto delle condizioni della giovane, decide di rimanere con lei e aiutarla a rientrare in Collegio. Giunti faticosamente a destinazione, dopo aver evitato che Megan si facesse un bagno nel fiume, i due si fermano davanti alla porta della camera della dottoressa. Qui Julian vuole congedarsi dandole un azzardato bacio sulla guancia, ma nel momento in cui si abbassa verso di lei, Megan si volta... e il bacio raggiunge un obiettivo ben diverso.
   
 
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