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Autore: SwanLun    14/03/2018    1 recensioni
Questa OS vuole rappresentare un amore non corrisposto – e che mai si realizzerà –
È un prequel, in verità e non sono nemmeno sicura se pubblicherò quella che è effettivamente la storia originale. Devo pensarci.
In ogni caso; quella che andrete a leggere è stata scritta dopo aver ascoltato ( per l'ennesima volta ) Sweet Child O' Mine, solo che ascoltandola mi sono concentrata molto sul significato delle parole e quello che è venuto fuori è questo. Non c'entra nulla con il testo (non è una songfic per questo) è solo la canzone ad avermi ispirata.
Dal testo:
Era probabilmente una delle sensazioni peggiori, quella sensazione così opprimente, così angosciante da non lasciar quasi respirare. Quella sensazione di merda, le lacrime che vogliono a tutti i costi uscire; quell’orrenda voglia di piangere che arriva all'improvviso, senza che tu possa fare niente.
Di tutte le persone che frequenti e che conosci, Charlie, proprio di lui dovevi innamorarti?
E di nuovo quella voglia di piangere la colse all’improvviso, chiuse gli occhi cercando di togliersi l’immagine del suo sorriso dalla mente.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sweet Child O Mine

 

Titolo Fanfiction: Sweet Child O’ Mine.

Autore: SwanLun

Pairings: Axl Rose/nuovo personaggio

Raiting: NC-16

Personaggi: Altri, Axl Rose, Nuovo personaggio

Warning: Nessuno.

Conteggio parole: 1.083

Disclaimer: i protagonisti sono persone reali, non mi appartengono, questa è una storia di pura invenzione e non descrive le reali situazioni dei protagonisti. L’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright. 

Note: Salve, sono nuova in questo fandom ( su Efp si intende ). La fanfiction che andrete a leggere non è altro che un prequel.

La OS originale è una One-Shot prima di tutto e non sono ancora sicura di pubblicarla, devo un po’ vedere. 

In ogni caso, l’ispirazione mi è venuta ascoltando – ovviamente – Sweet Child O’ Mine in una delle mie tanti notti insonni. Questo è ciò che è venuto fuori, non c’entra niente con il testo della canzone in effetti, essa mi è solo servita come ispirazione. 
Ps. Ci tenevo a precisare che la storia è ambientata nel 1988 

 

 

Era probabilmente una delle sensazioni peggiori, quella sensazione così opprimente, così angosciante da non lasciar quasi respirare. Quella sensazione di merda, le lacrime che vogliono a tutti i costi uscire; quell’orrenda voglia di piangere.

Ma non era abbastanza, per Charlene, dover sopportare tutto quel dolore?

Non era abbastanza dover vivere a stretto contatto con la fonte delle sue sofferenze?

Non era forse abbastanza sapere che il suo cuore apparteneva solo a Lei?

Di tutte le persone che frequenti e che conosci, Charlie, dovevi proprio innamorarti della persona più sbagliata, proprio di lui dovevi innamorarti?

E di nuovo quella voglia di piangere la colse all’improvviso, chiuse gli occhi cercando di togliersi l’immagine del suo sorriso dalla mente. Voleva -doveva- pensare ad altro, non doveva lasciare che le sue emozioni - e i suoi sentimenti- prendessero il comando della sua mente. 

“Ehi, Charlie, come andiamo?” 

Il proprietario di quella chioma rossa, entrò nel suo camerino e si sedette difronte a lei, dandole le spalle. Non che fosse un’azione maleducata, la sua, ma doveva farsi sistemare i capelli e farsi mettere anche un po’ di trucco, prima di salire sul palco. Lui così anche tutti gli altri.

La guardò attraverso lo specchio e le sorrise.

“Tutto a posto, Charlie?” chiese il cantante, che continuava a fissarla un po’ curioso, un po’ preoccupato.

La ragazza non rispose, semplicemente annuii; non aveva voglia di parlare quel giorno.

“Cos’è…hai fatto baldoria stanotte?” proseguì Axl. Sapeva che se avesse continuato così, prima o poi avrebbe ricevuto una risposta; così fu. La ragazza sorrise, o per meglio dire, fece quello che di più si potesse avvicinare ad un sorriso: semplicemente allargò gli angoli della bocca, dando vita a quello che sembrava più una smorfia di disappunto, che un sorriso.

“Figurati – si ritrovò ad accontentarlo – è solo che con tutti gli orari sballati che abbiamo, le ore di sonno sono poche. Aggiungici i miei problemi di insonnia. Quando vivevo con mia madre lavoravo principalmente la sera e quindi il pomeriggio dormivo. Adesso invece non ho tempo per chiudere occhio.” Dopo che terminò la frase, si rese conto di ciò che aveva appena detto; non sapeva il motivo per cui gli aveva raccontato quella cosa, una piccola parte della sua vita che probabilmente al cantante non interessava. Il suo intento iniziale era quello di dare una risposta immediata, diretta in modo da metterlo a tacere. Smise di guardarlo attraverso lo specchio e mise le mani nei suoi capelli, almeno aveva una scusa per non guardarlo.

“È solo che, ultimamente, mi sembri distante” eccolo, aveva appena centrato il punto e Charlie si ritrovò a sussultare per un breve istante, ma poi si ricompose; con il cuore che batteva a mille e la paura che il ragazzo continuasse il discorso, andando così a scavare sempre più a fondo. “voglio dire, sembri quasi su un altro pianeta. Non è che per caso…sei innamorata?” C’era ironia, nelle sue parole, era evidente eppure Axl alla fine disse esattamente quello che Charlie temeva, adesso non sapeva come rispondere e si ritrovava probabilmente con le guance rosse.

Sì, razza di deficiente. Mi sono innamorata. Ma di te. E sei tu la causa del mio assenteismo in questi ultimi mesi. Sei tu la principale causa della mia insonnia e sei di nuovo tu a causarmi sofferenze che stanno distruggendo il mio cuore in una maniera disarmante e con una potenza incredibile.

Avrebbe volentieri voluto rispondere così, rendere vivi i suoi pensieri e urlargli in faccia tutto quello che provava.

Ma non lo fece, anzi, si ritrovò a sorridere di nuovo imbarazzata, lasciando che i capelli corvini le andassero a coprire una parte del volto.

“Ma che vai a pensare Rose, sono solo stanca. Tutto qui – cercò di essere più convincente possibile e di mantenere un tono di voce sicuro, ma ciò non accade poiché la sua voce risuonò terribilmente traente e incerta, ma Axl non sembrò accorgersene – Non appena finisce questo tour me ne vado in vacanza un mese!” promise, più a se stessa che a lui.

“Beh piccola, non ti strapazzare troppo. Per i prossimi mesi sei mia! Non posso permettere a nessun altro di toccare i miei capelli, né tanto meno la mia faccia.” si voltò rivelando un sorriso sincero, un sorriso di un amico e lei non voleva tradire la sua amicizia, se così si poteva definire. Ecco perché non gli avrebbe mai detto niente riguardo ai suoi sentimenti. Li avrebbe tenuti segreti, rinchiusi all’interno del suo cuore, imprigionati sotto chiave e non doveva assolutamente permettere che questi fuggissero, rivelandosi magari, proprio al diretto interessato.

 La ragazza si sedette su una sedia avvicinandosi a lui, prese i suoi trucchi e iniziò a rendere quel suo bel volto stanco, un bellissimo viso fresco e riposato. Era la magia del trucco, dopotutto. 

“Non ti preoccupare –rispose cercando di rimanere il più concentrata possibile sul suo lavoro – non potrei mai lasciare che qualcun altro metta le mani su questo bel faccino arrogante” Avrebbe voluto dire “di te”, ma era troppo intelligente per lasciarsi sfuggire una frase così imbarazzante. Infine gli rivolse un sorriso, rivelando quelle tenere fossette e i denti bianchi. Aveva sorriso per davvero, perché le pensava veramente quelle cose; all’idea che qualcun altro, magari un’altra donna, mettesse le mani nei suoi capelli o toccasse il suo – bellissimo – viso la mandava in bestia, non riusciva nemmeno a pensare ad una cosa del genere. Si riscosse dai suoi danneggiamenti interiori appena in tempo.

“Ecco fatto tesoro, abbiamo finito.” Gli disse alzandosi rapidamente dalla sedia, lui la imitò scattando quasi immediatamente fuori dalla porta, poi ritornò indietro e con la stessa velocità con cui si era alzato ed era uscito poco prima, diede un bacio sulla guancia alla ragazza e poi uscì raggiungendo gli altri nel backstage. 

Charlie rimase spiazzata, non se l’aspettava sicuramente. Non l’aveva mai fatto e non capiva il motivo per cui Axl le avesse rivolto un gesto così avventato e intimo – per lei – Era accaduto tutto in una frazione di secondo, non aveva nemmeno avuto il tempo di fare o dire qualcosa. Era stato rapido, come una freccia che ti colpisce al cuore. Il dolore era il medesimo. 

“Che tu sia dannato Axl Rose.” pensò prima di dirigersi anche lei nel backstage, per godersi il concerto da dietro le quinte in compagnia di tutta la troupe.

Note dell'autore
Good Evening!
Sono esattamente le 23:17 e io ho deciso di pubblicare questa OS mentre bevo il mio buonissimo succo all'albicocca :3
Anyway! Questa è la mia prima comparsa in questo fandom, spero che la fanfiction che, ripeto, non è altro che un prequel, vi sia piaciuta ( se siete qui, significa che l'avete letta ). Che dire, nel caso aveste letto la flashfic vi prego di lasciarmi una piccola recensione per farmi sapere cosa ne pensate.
Gnawn~!
See you soon. ( I hope )

 

 

 

   
 
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