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Autore: Teddy_bear    15/03/2018    5 recensioni
In musica, un preludio (dal latino praeludium) è generalmente un brano piuttosto breve, di solito senza una forma codificata, collocato all'inizio dell'esecuzione di una composizione o di una sua parte. In anatomia, preludio, era il cuore di Shaoran. Ma Sakura sapeva benissimo ascoltare e salvare i cuori.
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AU fanfiction, dove Shaoran è un pianista con il cuore spezzato e Sakura è una studentessa di medicina, specializzanda in cardiologia.
[Se volete, per capirci meglio, ho pubblicato un’introduzione ed un trailer].
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Li Shaoran, Sakura Kinomoto, Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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SAKURA 

 

“Allora, come ti senti per stasera?” mi domanda Hisato. Sistemo gli auricolari, per sentire meglio la sua voce, poi metto il cellulare in tasca. Sorrido, mentre penso che essere al telefono con lui è sempre un piacere. 

“Bene, decisamente. È Meiling quella ad essere in ansia”. ridacchio, mentre contemplo il piccolo scaffale che ho in camera e mi decido a sistemare i libri. Sono sempre così disordinata, cavolo. 

“Lo immagino, si sta per sposare”, lo sento particolarmente allegro, oggi. 

“Quindi la festa si terrà nella villa del suo ragazzo?” mi chiede. 

“Sì, è esatto. Alle nove.” specifico. 

“Ti passo a prendere alle otto e mezza, direi che è un giusto orario.”

“Sì, va benissimo.” inizio a prendere alcuni libri ed a metterli sulla mia scrivania, passando un panno sul ripiano dello scaffale dove erano depositati. 

“Cosa stai facendo, ora?” 

“Sono al telefono con te”, lo prendo in giro, poi aggiungo “e sto sistemando lo scaffale che ho in camera mia. Ho più libri di medicina che romanzi d’amore, è abbastanza preoccupante”, ridacchio “poi sto aspettando Tomoyo, mi ha confezionato un vestito per stasera ed anche per Meiling ne ha fatto uno! Infatti ora è da lei per farglielo provare.” concludo. Ripongo i libri nel ripiano che ho spolverato. 

“Sarai deliziosa”. mi dice. Sorrido. 

“Ora che ci penso…” inizio “dovrei chiederti un favore.”

“Cosa?”

“Ecco, vedi, si tratta del cugino di Meiling. Lei mi ha chiesto di portare una ragazza alla festa, per fargliela conoscere, ma le mie amiche, per un motivo o per l’altro, non vanno bene, diciamo.”

“Sakura, dove vuoi arrivare?” la sua voce si fa stranamente più tirata.

“Inviteresti Shinomoto alla festa?” domando. 

Akiho Shinomoto, collega ed amica più stretta di Hisato, occhi azzurri e capelli biondo cenere. È una ragazza timida, ma mi è sempre sembrata gentile, da quel poco che la conosco. Oltretutto, so che è single. Meiling mi ha chiesto questo favore, ed intendo farglielo. 

“Akiho?” chiede, con una tonalità tesa. 

“Se per te non è un problema.” specifico, mentre finisco di sistemare i libri nel secondo ripiano e constato che ne manca solo uno.

“Non lo è, ma non credo sia una buona idea cercare di far sbocciare un amore in un modo così forzato.” non mi sfugge la sua seccatura, ma magari è solo una mia impressione. 

“Tu non devi dirle che alla festa conoscerà un ragazzo, anche perché, da quel che so, Meiling non ha accennato niente a suo cugino. Tu invita Shinomoto e basta, sperando che accetti.” 

“Non penso abbia problemi ad accettare, ma come intende, la tua amica, far presentare suo cugino ad Akiho?” domanda. Sinceramente, non ne ho idea. 

“Non lo so, ma penso avrà un’idea. Sta cercando di recuperare il rapporto con lui e, siccome lo reputa una persona molto riservata, pensa gli faccia bene conoscere nuove persone.” finisco di sistemare anche l’ultimo ripiano: noto con piacere che, ora, i miei libri sono ordinati. Che bello. 

“Capisco. Va bene, chiederò ad Akiho.”

“Ti ringrazio tantissimo!” sorrido, contenta. 

“Ma continuo a credere che non sia una buona idea.” 

“Hisato, magari ci nasce anche un’amicizia. Non è per forza detto che debbano innamorarsi.” ridacchio. Hisato è molto protettivo nei confronti di Shinomoto, lo è sempre stato, credo che per lui sia come una sorella. 

“Giusto.” la sua voce sembra tranquillizzarsi un pochino rispetto a prima. 

“Kero-chan!” esclamo, quando il mio gatto salta sullo scaffale e fa cadere tre libri. Proprio ora che lo avevo ordinati! Si stiracchia e miagola, impassibile, poi con un balzo scende e va diretto sul tappeto di camera mia, stendendosi. 

Che combina guai. 

“Tutto bene?”

“Sì, Hisato, ti devo lasciare. Kero-chan ha buttato dei libri a terra, ora li devo sistemare. Poi pensavo di andare a farmi una doccia, per stasera.” gli spiego, mentre mi affretto a recuperare uno dei tre libri. 

“Non ti preoccupare, tesoro. Ti mando dopo un messaggio riguardante anche Akiho, per farti sapere se viene o meno. Passo a prendere te e Daidouji alle otto e mezza, quindi, va bene?” mi chiede. Instintivamente guardo l’orologio, sono le quattro e mezza. Conoscendo le tempistiche mie e di Tomoyo, confermo nella mia testa che è un buon orario.

“Sì, perfetto. Poi usiamo il navigatore per raggiungere la villa di Harada.” mi dirigo verso la scrivania e, dal cassetto, tiro fuori un foglietto con scritto l’indirizzo della villa del futuro marito di Meiling. 

“Potremmo usare la metropolitana.” ridacchia. Gonfio le gote.

“No.” sbuffo, facendo dei versetti. Lo sento ridere. 

“Va bene. Ci sentiamo dopo, allora.” mi dice, pacato. 

“Sì, a dopo.” sorrido e, prendendo il mio iPhone, tocco la cornetta rossa, per terminare la chiamata. Sospiro, rimettendo il cellulare in tasca. 

“Kero-chan, sei sempre il solito.” vado verso il mio scaffale e sistemo gli altri due libri che il mio gatto aveva fatto cadere. Lo vedo arrotolarsi sul tappeto. Quant’è buffo. Adoro il colore del suo pelo, poi. I certosini sono decisamente la mia razza preferita. 

Sento il mio telefono trillare e mi affretto a vedere chi mi scrive. 

 

Da: Tomoyo

A: Sakura

Sarò da te tra una ventina di minuti, ho tutto l’occorrente per farti super bella! Un abbraccio. 

 

Sorrido.

 

Da: Sakura

A: Tomoyo 

Così mi fai arrossire! Sei sempre troppo buona. Ti aspetto, a dopo, allora! Un abbraccio anche a te. 

 

Invio e, mentre mi dirigo verso il bagno per farmi una doccia, il mio telefono riceve un altro messaggio. 

 

Da: Hisato

A: Sakura

Ho chiesto ad Akiho di venire con noi, stasera, ed ha accettato, a quanto pare ha bisogno anche lei di svagarsi. Passerò a prendere lei verso le otto, poi sono subito da te e Daidouji. 

 

Assumo un’espressione confusa, mentre mi dico che non devo sentirmi assolutamente infastidita: Akiho è più vicina, da quel che so, alla casa di Hisato, rispetto a dove abito io, quindi è comprensibile vada prima a prendere lei. Tuttavia, sento una strana sensazione. Mi affretto, quindi, a cacciarla, mentre digito la risposta.

 

Da: Sakura

A: Hisato

Sono così contenta! Meiling sarà felicissima di questo! Grazie Hisato, a stasera!

 

Inserisco l’emoticon del cuoricino rosso ed invio. Ora devo solo avvertire Meiling. 

 

Da: Sakura

A: Meiling

Sono riuscita a rimediare una ragazza da presentare a tuo cugino: è una carissima amica di Hisato! Spero non ti spiaccia ma, come sai, siccome Chiharu è già fidanzata, Rika non vuole impegnarsi per ora, ed a Tomoyo vuoi presentare l’amico di Harada… sono andata per esclusione.

 

Inserisco l’emoticon imbarazzata ed invio, dirigendomi verso il bagno. Apro l’acqua della doccia, mentre mi spoglio e metto i vestiti nel cestino dei panni da lavare. 

 

*** 

 

Quando esco dalla doccia mi sento un’altra persona: lavarmi mi da sempre quest’effetto totalmente rilassante. Sistemo meglio l’accappatoio, prendo dall’armadietto del bagno un asciugamano e strofino con esso i miei capelli. Ci sono delle volte dove ringrazio il cielo di averli fino alle spalle, perché ad asciugarli ci metto davvero poco. Sistemo l’asciugamano su essi, mi affretto a mettermi la biancheria intima e, successivamente, dei vestiti puliti per accogliere Tomoyo decentemente. Dopo di che, prendo il phon, lo accendo e mi asciugo i capelli, mettendoci poco tempo a farlo. Mi do un’ultima sistemata e sono pronta. Esco dal bagno e scendo le scale che portano al piano terra, diretta al salotto. Oggi sono a casa da sola, rammento.

Il mio cellulare suona, lo recupero e vedo che Meiling mi sta chiamando. Rispondo. 

“Meiling!” esclamo, entusiasta. 

“Sakura, ciao! No, no, non vanno lì quei fiori. No. Ho detto sopra al pianoforte, non sul tavolo al centro della sala. Su quello ce ne vanno degli altri.” aggrotto le sopracciglia.

“Meiling?”

“Sì, scusa, Sakura, sto cercando di dare informazioni alle signore che stanno organizzando la villa per stasera. Tomoyo è appena stata qua per il mio vestito, non vedo l’ora che tu lo veda, è pazzesco!” sorrido. 

“Lo posso immaginare, Tomoyo ha delle mani di fata.” mi siedo sul divano, “allora, perché mi hai chiamata?”

“Oh, giusto! Volevo dirti che non c’è nessun problema per l’amica del tuo ragazzo. Anzi, ho anche chiesto ad altre mie amiche che presenziano di portare altre ragazze con loro: più siamo, meglio è.” è a dir poco su di giri. 

“Sono contenta che non sia un problema.”

“Figurati se lo è! Anche perché ora voglio solo pensare al fatto che diventerò la signora Harada.”

“Naturalmente.” ridacchio. 

“Fate attenzione al pianoforte, lo voglio impeccabile! È il pezzo forte della serata, insomma!” la sento brontolare.

“Pianoforte?” non riesco a non domandarle. 

“Oh, sì, voglio fare l’annuncio con musica dal vivo. Vedrai, sarà indimenticabile.” 

“Ne sono sicura. Meiling, ci vediamo stasera, ti sento molto indaffarata.” le dico a mo’ di saluto e la sento ridere. 

“Hai ragione, lo sono, ma scriverti un messaggio era peggio: attualmente devo avere occhi ovunque!” 

“Certo.” 

“Bene, Sakura, ci vediamo stasera, okay? Ti voglio bene, un bacio.” mi saluta. Sorrido. 

“A stasera, amica mia.” chiudo la telefonata, e non mi sfugge il suo "no no, aspettate, non lì!" rivolto chissà a quale cosa. Ridacchio. Decido di alzarmi per dare i croccantini a Kero-chan. 

“Kero-chan, la pappa!” esclamo, come se capisse quello che dico. Prendo la scatola e verso un po’ di contenuto dentro la sua ciotola, per poi rimetterla a posto. Lancio uno sguardo alla lavagnetta appesa in cucina e vedo che oggi io devo cucinare e  pulire, essendo a casa da sola fino a stasera, mio padre mangia fuori con dei colleghi e mio fratello è con Yukito. È triste notare quanto sia sempre meno presente il nome di mio fratello, ma ora ha un’abitazione tutta sua e, tra non molto, ci andrà a vivere stabilmente. 

Sento il campanello suonare, guardo dalla finestra e noto Tomoyo con una grandissima borsa nelle sua mani. Non promette niente di buono. 

Apro la porta subito e la saluto, facendola entrare. 

“Come stai?” mi domanda. 

“Bene, grazie! Tu?”

“Sto benone, sono molto contenta per stasera, Sakura. Sarà magico e tu sarai bellissima!” azzarda, e sorrido imbarazzata. 

“Vogliamo cominciare?” mi domanda, aprendo la borsa gigante che tiene in mano.  

No. 

Io non voglio cominciare nulla. 

Quando apre la borsa tira fuori un vestito a dir poco sensazionale: è color rosa cipria, ha le maniche corte con la scollatura a girocollo e la gonna a campana che arriva poco sopra le ginocchia, tuttavia, il tocco di classe è la zona della schiena, dove c’è solo un fiocco nero che serve ad allacciarle il vestito, come se fosse una cerniera. 

“Wow.” bofonchio, senza parole. Io sono un sacco di patate, e Tomoyo mi confeziona questi vestiti che mi fanno sentire davvero non all’altezza per essi. Cavolo. 

“Ti starà benissimo.” afferma, sicura. Lo prendo e vado a cambiarmi. Entro nel bagno vicino al salotto e lo provo: confermo che mi sento un sacco di patate. Quando esco, a Tomoyo quasi brillano gli occhi. 

“Sei stupenda! Questo vestito è decisamente il mio lavoro migliore!” esclama, soddisfatta. Tomoyo ha questa grande passione per le attività sartoriali che viene aiutata molto dal suo notevole talento. Il vestito è davvero a dir poco incantevole. 

“Io non mi sento adatta per questo vestito.” mi giro verso lo specchio del salotto, che mostra la mia figura intera. Sopriro. 

“Tu non ti senti mai adatta per i miei vestiti ma, davvero, sei splendida! Ah, dimenticavo!” tira fuori dalla borsa una scatola.

“Dovresti abbinarlo con queste, se possibile.” mi sorride. Apro la scatola e dentro ci sono un paio di scarpe con il tacco nere, probabilmente per richiamare il fiocco del vestito. C’è un biglietto sul fondo della scatola, quando le prendo. Lo apro e leggo. 

 

Tesoro, mi sono permesso, in comune accordo con Tomoyo, di comprarti queste scarpe. Vorrei davvero tu le indossassi, sarai semplicemente meravigliosa. 

Con amore,

Hisato. 

 

“Complottate contro di me.” bofonchio, guardando lo splendore di questo outfit, ma mi sento un pesce fuor d’acqua. 

“No, ti vogliamo bene.” ridacchia la mia amica, mentre indosso le scarpe. Torno a guardarmi allo specchio e la mia figura è più alta. Almeno questo. Peccato che io assomigli ad un elefante a camminare. Mi sembra di sentire la voce di mio fratello che mi prende in giro. Scuoto la testa. 

“Davvero, Sakura, stai benissimo. Non puoi rifugiarti tutta la vita dietro jeans e camice da dottoressa.” mi mette le sue mani sulle spalle, sorridendomi attraverso lo specchio. Sospiro.

“Posso vedere il tuo abito?” le chiedo, mentre mi affretto a sedermi sul divano per togliermi i tacchi. 

“Ma certo!” sorride, per poi tirare fuori dalla borsa un vestito da sera blu. Se lo porta con sé in bagno, dopo avermi chiesto il permesso e, quando esce, è di un’eleganza incredibile. Il blu richiama i suoi occhi e spicca con i suoi capelli lunghi neri, ha la gonna a ruota che arriva sotto il ginocchio, è sbracciato ed ha una scollatura a V. Le scarpe color crema richiamano l’imputura del vestito. 

È davvero molto bella. 

“Sei strepitosa!” esclamo, abbracciandola. Lei sorride, ringraziandomi. 

“Sai già come farti i capelli?” domando, andando a mettere le pantofole. Non mi piace andare in giro per casa a piedi scalzi. 

“Assolutamente sì: pensavo di lasciarmeli sciolti, piastrandoli. Tu?” mi domanda, togliendo anche lei i tacchi. Allora non sono l’unica ad essere refrattaria ad essi. 

“Pensavo uno chignon.” sorrido. La vedo annuire. 

Guardo l’orologio: sono le sei e un quarto, abbiamo ancora molto tempo. 

“Che dici, ci cambiamo e ci guardiamo un po’ di tv prima di cenare?” domando. 

“Sono pienamente d’accordo.”

 

***

 

Io e Tomoyo ci guardiamo allo specchio un’ultima volta, prima di andare. Hisato è già arrivato e ci sta aspettando in macchina con Shinomoto.  

“Siamo pronte, direi.” affermo. La mia amica annuisce. Usciamo di casa e chiudo la porta d’ingresso a chiave, poi ci affrettiamo a raggiungere la macchina nera del mio moroso. 

“Buonasera.” Tomoyo è la prima a salire sui sedile del passeggero, chiudendosi la porta alle sue spalle. Io faccio per aprire la porta anteriore della macchina, per sedermi accanto al conducente, quando vedo che Shinomoto mi ha preceduta. 

Oh. Questa non me l’aspettavo. 

“Perdonami.” mi dice “vado subito dietro.” e fa per scendere. 

“Ma no, resta. Mi siedo dietro con Tomoyo.” sorrido, non mi va di litigare per una sciocchezza simile. In fondo, sono solo i posti di un’auto. Riapro la portiera e mi siedo di fianco a Tomoyo, che mi fa segno di mettere il telefono sul silezioso. Così faccio.

“Sakura, hai l’indirizzo?” mi chiede Hisato. 

“Certo, tieni.” apro la borsetta e gli porgo il foglietto con la via, vedo che imposta il navigatore della sua macchina. Poco dopo, il mio cellulare vibra. 

 

Da: Tomoyo

A: Sakura

Va tutto bene? Qualcosa non va con Hisato? 

 

Lo fa per pura preoccupazione e lo apprezzo davvero tantissimo. 

 

Da: Sakura

A: Tomoyo

Ho una strana sensazione già da oggi pomeriggio per quanto riguarda Shinomoto. 

 

Mi risponde pochissimo dopo, mentre noi siamo già partiti e qualche strana canzone passa alla radio. Hisato continua a parlare con la ragazza seduta di fianco a lui di quanto è bello guidare di sera, perché non c’è tutto il traffico che è solito esserci nelle ore pomeridiane. Sono confusa. 

 

Da: Tomoyo

A: Sakura

La ragazza che siede di fianco a lui, immagino. Non preoccuparti, Hisato ci tiene a te. 

 

Le sorrido e non le rispondo. Spero tanto che lei abbia ragione. Rimetto, quindi, al mio iPhone, il suono. 

“Allora, ragazze.” solo ora Hisato ci rivolge veramente l’attenzione “voglio farvi i complimenti, siete entrambe molto belle, stasera.” ci sorride, tramite lo specchietto retrovisore. Arrossisco, mentre Tomoyo ringrazia. Anche Shinomoto stasera è molto bella: non ho ancora avuto modo di vederla bene, ma il suo vestito è lungo fino a metà polpaccio, ed è di un color corallo che le dona molto. La matita nera sui suoi occhi azzurri, li rende ancora più accesi. Faccio per mordicchiarmi un’unghia, poi ricordo di aver messo lo smalto rosa pastello e non lo voglio affatto rovinare. 

“Anche tu sei molto bello.” gli sorrido, guardando come gli sta bene il suo smoking blu. 

“Grazie, tesoro.” allunga una mano verso di me, cauto, gliela stringo e, lui, senza staccare gli occhi dalla strada, me la bacia. Sento Shinomoto tossire. Hisato lascia al volo la mia mano, e porta la sua sul cambio, per mettere la seconda marcia. Sospiro. 

“Il navigatore mi dice che dopo questo stop dovremmo girare a destra, poi siamo arrivati.” 

Mi guardo intorno e noto che siamo in una zona molto tranquilla, con delle case signorili. Harada dev’essere abbastanza benestante, per abitare in un quartiere come questo. 

Hisato inserisce la prima e, dopo aver guardato attentamente, gira a destra, arrivando alla via che riportava il mio foglietto. Ci guardiamo attorno, per cercare il numero civico.

“Ragazzi, è quella!” Tomoyo esclama, indicando con un dito l’ultima casa della via. Spalanco gli occhi: è… una reggia! Quanto cavolo è grande?!

“Direi di sì.” 

Hisato parcheggia lì vicino. Poi, una volta che spegne la macchina e scendiamo tutti, devo stare attenta a dove metto i piedi per paura di cadere. Shinomoto, invece, scende dalla macchina tranquillamente, e si dimostra fortemente abile a camminare con i tacchi, persino più alti dei miei. Cielo. Mi avvicino a loro, con passo cauto, Hisato si gira verso di me, sorridendomi. 

“Buonasera, principessa. Lo sa che è davvero molto molto molto bella, questa sera?” mi bacia la tempia, passandomi un braccio sulle spalle. Rabbrividisco nel cappotto. Tomoyo e Shinomoto stanno parlando per i fatti loro, sono davanti a noi, mentre raggiungiamo la villa. 

“Grazie, tu lo sei.” sorrido. Lui si stacca da me, quando siamo di fronte alla casa. Mi trema quasi la mano quando devo suonare il campanello. 

“Sì?” sento dire dalla voce di Meiling.

“Sono Sakura.” dico e guardo l’orologio. Le nove meno cinque: siamo un po’ in anticipo, ma non di molto. Il cancello si apre e noi avanziamo verso il portone principale. Il giardino è bellissimo. Ci sono piante e fiori ovunque, il prato è ben curato. Il suo futuro marito ha decisamente un buon tenore di vita. Quando arrivamo al portone principale, Meiling ci apre subito la porta. 

“Vi ho visti arrivare ed ho pensato di levarvi l’imbarazzo di suonare ancora una volta, benvenuti.” si sposta di lato e ci accoglie calorosamente in quello che dovrebbe essere un salotto. Sembra quasi di essere alla Casa Bianca D’America, santo cielo. La sala è gigante: ci sono divanetti con tavolini in ogni dove, l’arredamento è antico, molto di esso richiama gli anni ottocenteschi. A lato della sala c’è un pianoforte a coda nero, al centro, invece, c’è un grande tavolo rotondo senza sedie intorno ad esso, con molti fiori a decorarlo. Le pareti composte da tapezzeria color vaniglia danno un’aria ancora più di classe. Wow. Sono senza fiato. 

“Mi ritrovo nella casa di un imperatore senza saperlo, Meiling?” scherzo,

e lei ride.

“No, Hanko però non si fa mancare nulla.” e nemmeno lei si è fatta mancare nulla, aggiungerei. Le sorrido, guardandola e, solo ora, ho notato il suo bellissimo vestito lungo rosso, con la scollatura a cuore ed i suoi capelli raccolti in una treccia decorata con dei brillantini dello stesso colore del vestito. Scommetto che sono un tocco di Tomoyo anche quelli. 

“Sei bellissima.” mi lascio sfuggire. 

“Anche tu, Sakura.” sorride, “Allora, facciamo le presentazioni? Io sono Meiling Li, piacere di conoscervi.” si presenta ad Hisato e Shinomoto. 

“Hisato Miura.” le stringe la mano. 

“Akiho Shinomoto.” dice anche l’altra. Sorrido. 

“Dovete assolutamente conoscere il mio fidanzato e mio cugino, aspettate!” si allontana un attimo e torna subito dopo con due persone accanto a sé. 

No.

Non può essere. 

Meiling Li. Li. Li. Li. Li. Il pianista. 

Il pianista che vedo in metropolitana. 

Lui e Meiling. Lei è sua cugina. 

“Shaoran Li, piacere di conoscervi.” inizia, pacato. Guardo il suo abbligamento elegante grigio, gli calza a pennello. Si presentano tutti, stringendogli la mano, io lo sto ancora fissando a bocca aperta. Sento Hisato stringermi possessivamente il fianco, quando lui ha la mano tesa verso di me. 

“Sakura Kinomoto, è un piacere.” bofonchio, cordiale. Mi sorride di poco, poi  guarda Hisato. Poi guarda me. Mi sento sconvolta. 

“Io sono Hanko Harada, so che sembra uno scioglilingua, ma mi chiamo così.” dice il fidanzato di Meiling e così ci presentiamo tutti, ridacchiando un po’. Lui è vestito con uno smoking bianco, oserei dire quasi nobile come stile. 

“Ti faccio i complimenti per la casa.” gli dice Tomoyo, ed io concordo. 

“Ti ringrazio.” le sorride. Poi vedo che Meiling si illumina. Solo ora ricordo la storia di presentare una ragazza al cugino. 

“Ragazzi dovete venire con me, vi devo presentare una persona molto cara per Hanko. Ah, Shaoran, mi faresti il favore di mostrare le tue doti al pianoforte alla signorina Shinomoto?” gli domanda. Wow. Era così semplice? 

Vedo il pianista annuire, senza alcun accenno di sorriso al volto e Shinomoto aggrottare le sopracciglia, senza però dire nulla, mentre tutti noi ci allontaniamo. Shaoran Li prende posto al pianoforte e lo vedo parlottare con Shinomoto, poi scuoto la testa, voltandomi verso la direzione del mio gruppo. Ci fermiamo quando siamo davanti ad un tavolo lungo, a lato della sala, pieno di bevande e stuzzichini. 

“Lui è Eriol Hiiragizawa, il nostro testimone di nozze.” Harada ci presenta ad un ragazzo con gli occhiali ed i capelli corvini, ha un portamento molto elegante, il suo smoking nero è di una casa stilistica che so essere molto costosa. Ci sorride ed io mi sento piccola. Sono veramente una persona troppo modesta per essere in mezzo a tutti questi ricchi. 

“Molto piacere.” ancora una volta ci presentiamo, poi, una volta fatto il tutto, ci conosciamo meglio. 

“Hiiragizawa è aspirante stilista, in realtà. Era lui che ti volevo presentare, Tomoyo.” dice Meiling, facendole l’occhiolino. Vedo Tomoyo sorridere, con un lieve rossore sulle gote. 

“Mi hanno detto che confezioni dei vestiti amabili.” afferma il ragazzo. 

“Faccio del mio meglio.”

“Oh, non fare la modesta!” intervengo “i vestiti di questa sera che indossiamo io e Meiling sono confezionati da Tomoyo. Oh, anche quello che indossa lei stessa è una sua creazione!” esclamo, elogiando la mia amica. 

“Ma davvero?” Hiiragizawa si avvicina a me, toccando il bordo della mia gonna lievemente. Annuisco, un po’ imbarazzata. 

“Stupefacente.” afferma, poco dopo, tornando con le mani al suo posto. 

Sorrido, mentre lui e Tomoyo continuano a parlare di tessuti, stili, modelli ed altre cose di moda. Sembrano fatti l’uno per l’altra. Io e Hisato, invece, parliamo del matrimonio con Meiling ed il suo fidanzato: a quanto pare sono ad ottimo punto con i preparativi. 

Più tardi Harada si allontana per accogliere altri ospiti in sala, noto con piacere che sono arrivati Chiharu, il suo ragazzo Yamazaki, e Rika. Le due ragazze hanno entrambe un vestito lungo che si differenzia per il colore, rispettivamente lilla e giallo ocra. Yamazaki indossa un completo classico azzurro chiaro. 

Si avvicinano a noi e li salutiamo, parlando del più e del meno. Li presento ad Hiiragizawa ed ad Hisato. Poco dopo, inizia a sentirsi nel locale la musica di un pianoforte e Shinomoto si avvicina a noi. 

“Credo che stiano per fare l’annuncio ufficiale.” afferma. Io mi guardo in giro, notando Meiling e Harada al centro della sala, di fronte a quel tavolo grande adornato di fiori. Lui ha in una mano un bicchiere con del vino bianco dentro, -suppongo- e nell’altra ha un coltello da cucina. Meiling lo abbraccia un poco. 

Sì, stanno per fare l’annuncio, penso, mentre la musica, sicuramente suonata dal cugino della mia amica, mi culla il cuore. Harada tocca piano il bicchiere con un coltello, e l’attenzione di tutti si focalizza su di loro. Posa il coltello sul tavolo dietro di lui e, abbracciando la sua fidanzata, inizia il discorso. Sento già delle lacrime agli angoli degli occhi, e non ha nemmeno iniziato a parlare. 

“Come sapete tutti voi qui presenti, stasera si festeggia un avvenimento importante che migliorerà la vita mia e quella della ragazza che ho al mio fianco”, inizia “come potete vedere, nella mia vita ho molte ricchezze. Ho una bella casa, una bella macchina, bei vestiti. Eppure, prima di Meiling, non avevo comunque nulla. Lei è l’unica che può rendermi ricco di sentimenti e quelli, quelli, non si comprano con alcun denaro. Per questo voglio passare tutta la mia vita con lei, e così, le ho chiesto di sposarmi e lei mi ha detto sì.” io sento la mia prima lacrima cadere e mi affretto ad asciugarmela. Questi discorsi mi commuovono molto. Guardo Hisato, che sta sorridendo alla scena. Spero che un giorno anche lui mi faccia un discorso così, morirei di gioia. Harada alza il bicchiere, come per indicare il procinto di un brindisi, poi continua “Voglio brindare alla nostra vita futura e anche tutti voi che siete qui questa sera che, in un modo o nell’altro, avete sostenuto sempre me e la mia futura moglie.” rivolge uno sguardo verso Meiling ed a me cade la seconda lacrima “Ti amo, Meiling Li.” devo guardare in alto, perché sto per piangere come una fontana. Respira, Sakura, respira. Sento una mano sulla spalla, mi giro e vedo Tomoyo sorridermi. Le sorrido a mia volta, mentre le mimo con la bocca "non preoccuparti, mi commuovo sempre".

“Salute!” esclama, alzando il bicchiere. E si vocifera un sacco di urli ed applausi, con esclamazioni positive nei loro confronti. Applaudo a mia volta, sinceramente contenta. Poi Meiling ferma tutti.

“Aspettate, aspettate. Ci teniamo a precisare una cosa. Non vogliamo essere gli unici in questa sala a sposarci. Chi ha orecchie per intendere, intenda.” si gira verso di me e mi fa un occhiolino, aggrotto le sopracciglia, confusa. La musica che c’era di sottofondo si ferma improvvisamente. Meiling guarda verso il cugino e, poco dopo, lui riprende a suonare, sebbene in modo meno romantico di prima. Non capisco. 

Sono tutti felici e tutti quanti brindano, solo ora mi accorgo che io non ho ancora un bicchiere in mano, così faccio segno a Tomoyo di passarmene uno. 

“Vuoi un po’ di vodka alla fragola?” mi domanda, scherzando, notando la mia mano che stava prendendo la bottiglia di aranciata. 

“Sakura, noi andiamo a sederci a quel tavolo, ci raggiungi?” prima che faccia qualsiasi cosa Hisato mi blocca, ponendomi questa domanda. Apro la bocca, non sapendo cosa dire. 

“Va bene.” proferisco soltanto, poi lo vedo allontanarsi con Shinomoto e gli altri che erano con noi. Quando lo vedo sedersi vicino a lei e, poco dopo, che le sposta un boccolo dalla guancia, mi viene istintivo voltarmi verso Tomoyo e lasciar stare la bottiglia di aranciata. 

“Versa la vodka alla fragola.” affermo, sicura. 

 

***

 

La serata sta passando in modo sereno, siamo tutti qui seduti sul divanetto con davanti il tavolino, la musica in sala è soave. Devo ammettere che il cugino della futura sposa è a dir poco bravissimo. Hiiragizawa e Tomoyo stanno flirtando da tutta sera, è palese. Rika ha raccontato del suo ricevimento con il professor Terada, a quanto pare è andato meglio di quello che si aspettava. Insomma, siamo tutti sereni. 

“Shinomoto, ti chiami così, vero?” inizia Meiling, guardandola. 

“Sì.” dice l’altra. Che sta succedendo?

“Volevo chiederti scusa.” 

Eh?

“Perché?”

“Be’, sai, per mio cugino. La verità è che ho cercato di farlo fidanzare questa sera. Gli ho presentato quattro ragazze diverse, ma neanche fosse il principe azzurro, a quanto pare è andata male con tutte. Mi dispiace.” afferma, dispiaciuta. Ora mi sento anch’io colpevole. Forse aveva ragione Hisato, forse ho forzato troppo la cosa anch’io. 

“Io lo stesso.” comuncio, e Shinomoto mi guarda “Sono stata io a volere il tuo invito insistendo con Hisato, lui mi aveva avvertita che era una pessima idea. Perdonami.” concludo. 

“Davvero?” domanda lei, però guardando Hisato, assottigliando gli occhi. Mi sento a disagio. 

“Non dovete preoccuparvi, non è un problema. È un ragazzo tranquillo, solo molto riservato. Non è il mio genere e sono più che certa che io non sono il suo.” ci sorride, alzando le spalle. Mi sento sollevata: almeno non mi odia a morte. 

“Menomale, grazie per aver capito.” dice, sincera, la mia amica. 

“Ma ti pare? Per così poco!”

“Dopo mi scuserò anche con Shaoran.” Meiling afferma, decisa. Mi sento anch’io in colpa nei suoi confronti. Ora che ci penso, da qualche minuto, non sento più la musica del pianoforte, ma soltanto delle canzoni tramite uno stereo. 

“Dov’è tuo cugino?”

“Ah, è andato fuori a prendere una boccata d’aria. Perché? Avevi bisogno di lui?” mi chiede. 

“No, volevo solo scusarmi anch’io con lui.” la vedo annuire, comprensiva. 

“Lo trovi sicuramente fuori.” annuisco e mi alzo, dicendo ad Hisato che torno subito, lui mi sorride, rispondendomi subito dopo che mi avrebbe aspettata lì, e di scusarmi anche da parte sua. 

 

***

 

Quando esco l’aria frizzante mi accarezza il viso: il giardino è immenso, potrebbe essere ovunque ora che ci penso. Inizio ad incamminarmi, quando noto una figura spuntare fuori da un roseto. Lo riconosco. 

“Shaoran!” esclamo. 

Lui si volta, sorpreso. Oh. Aspetta. L’ho appena chiamato per nome come se fosse una specie di amico di sempre. 

Mai più vodka, sicuramente. Il cielo solo sa cos’ho in testa. 

“Ragazzina, che sorpresa.” sorride in modo sghembo. Penso tra me e me che potrebbe essere più cortese, ma cerco di non darci troppo peso. Sono qui per scusarmi, alla fine. 

“Sì… ecco, io…” inizio, balbettando. Lo vedo inarcare un sopracciglio, sospettoso. 

Mi guarda poi attentamente, mi sento goffa e ridicola in questo momento. Odio questi tacchi. Lo dicevo io che sono come un pesce fuor d’acqua. 

“Volevo scusarmi.” ecco, era semplice. 

“Per cosa?” fa, confuso. 

“Per Akiho Shinomoto, la ragazza che Meiling ti ha presentato. È un’amica del mio… insomma, tua cugina mi ha chiesto solo…” 

“Non devi scusarti.” mi ferma. 

“Eh?”

“Non è di certo una colpa, ragazzina. Non hai fatto niente di male, non preoccuparti. Non sono arrabbiato.” il suo tono è pacato, calmo. 

“Sono contenta.” sorrido. 

“E poi, mia cugina stasera ha cercato di farmi mettere assieme a quattro ragazze diverse, tutte con lo stesso approccio, direi che più che arrabbiarsi, bisognerebbe riderci su.” afferma. È davvero molto maturo questo suo discorso, in contrasto con il nomignolo che mi affibia. 

“Stesso approccio?”

“Complimenti vari su come suono il pianoforte, sì.” dice, vago. 

“Shinomoto non era di tuo gradimento?” non riesco a trattenermi dal domandare. 

“Come siamo curiose, ragazzina.” ridacchia. 

“Non è il mio tipo ed io non sono il suo. Lei è legata ad un’altra persona, palesemente. Hai altre domande o la tua curiosità finisce qui?” chiede ed io ho una brutta sensazione. Un’altra persona. Shinomoto è legata ad un’altra persona. Deglutisco. 

“Solo una cosa,” inizio “sarò la quinta ragazza che te lo dice, ma sono la prima che non lo fa per conto di tua cugina o per secondi fini. Sei davvero bravissimo a suonare il pianoforte.” lo guardo, sincera. Porta una mano ai suoi capelli castani, spettinandoseli. Poi mi sorride di poco, mi oltrepassa e si allontana. 

“Ci vediamo in metropolitana, ragazzina.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE: è stato oneroso, scrivere questo capitolo. Credetemi. Ho cercato di fare del mio meglio e spero che vi piaccia. Voglio tutte le vostre opinioni, su tutto u.u alla prossima! Bacioni x.
   
 
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