A
dog’s
heart
Note
dell’autrice:
Buongiorno/sera
a tutti, cari compagni di
EFP! c:
Vengo a presentare la prima parte di ciò che sarà
una breve raccolta di drabble
e flash di non molti capitoli. Data la mia grande passione per gli
animali, e
specialmente per i cani, con queste piccole storie spero di comunicare
anche a
voi ciò che secondo me essi provano e trasmettervi il mio
enorme amore per
loro! Quindi, per cominciare, spero che leggere questa prima storia
piaccia a
voi tanto quanto a me è piaciuto scriverla.
Capitolo
1- Il migliore
Il
tartufo più pregiato al mondo non si mangia, si
bacia.
Era
una frase che la
giovane aveva letto in una delle tante occasioni in cui dava
priorità a perdere
tempo sui vari social invece di prestare un po’
più di attenzione al batuffolo
scodinzolante che veniva a posare sempre il muso sulla sua pancetta,
sbavandole
le lenzuola e spesso anche il portatile.
C’erano volte in cui la ragazza si commuoveva davanti alla
semplicità del suo
migliore amico nel chiedere un paio di carezze e una passeggiata, ma ce
n’erano
anche altre in cui non aveva la voglia o il tempo di giocare con lui e
lo
liquidava con un dolce ma severo: “Tesoro,
giù!”
Oh, quanto si pentiva in quel momento di non avere trascorso
più momenti
insieme al suo adorato e fedele compagno, di non averlo portato
più volte a
passeggiare insieme al parco o a nuotare in spiaggia. Magari gli
sarebbe anche
piaciuto andare sulla riva del lago dove lei spesso campeggiava con i
suoi
amici, il luogo dove si era ripromessa di portarlo molte volte e dove
avrebbe
potuto correre felice, frustando l’aria con la sua lunga coda
scodinzolante. Ma
non l’aveva mai fatto né mai l’avrebbe
più potuto fare perché aveva
erroneamente creduto che il suo amico sarebbe rimasto per molto tempo
ancora
accanto a lei. E invece tempo era proprio ciò che le mancava
per potergli dire
addio.
Tremante e con le lacrime agli occhi, accarezzò di nuovo la
testa del suo
canino e con voce spezzata gli sussurrò tante parole dolci
alle pelose
orecchiette, alleviando il dolore degli ultimi momenti. Rimase con lui
fino a
che non sentì il suo respiro lieve svanire a poco a poco sul
suo grembo; si
soffermò su quegli occhietti offuscati e pieni
d’amore che si socchiudevano lentamente,
regalando un ultimo, affettuoso sguardo e una debole leccatina a lei,
l’amore
della vita di quel cucciolo. Poi la sua vita si spense fra le sue
braccia, come
una stella che regala gli ultimi magnifici bagliori prima di scomparire.
Solo allora fece ciò che avrebbe dovuto fare molte volte
tempo addietro: lo
baciò sul nasino ancora umido ed affondò la
faccia sul suo soffice pelo. Dopodiché
scoppiò in un pianto incontrollabile.
Vicino
a lei un cucciolo
dalle forme opache prese vita ed iniziò ad uggiolare
inquieto mentre cercava di
raggiungere con la zampa la sua mamma. Non riconosceva il cane che lei
stava
abbracciando, ma questa sgocciolava acqua dagli occhi e sembrava molto
triste e
se lei era triste allora anche lui lo era.
Una mano premurosa lo sfiorò da dietro.
-È ora di andare- disse gentile una figura alta con una
grande veste nera,
prendendolo in braccio e iniziando a camminare lentamente. Il cane
capì e si
limitò a domandare: -Sono stato bravo? -
-No- rispose la figura –Mi hanno detto che sei stato il
migliore-.