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Autore: SwanLun    17/03/2018    1 recensioni
Eccomi tornata in questo fandom. Credo che dovrete sopportarmi ancora per un po’…almeno fino a quando la mia ispirazione non verrà spazzata via. È di nuovo un prequel – che ci volete fare, adoro farvi soffrire – questa volta però Charlie arriverà al capolinea.
Dal testo:
Aveva capito molte cose di lei; quella ragazza dalla bassa statura, i capelli corvini e la pelle di porcellana aveva catturato la sua attenzione sin da subito.
Aveva capito molte cose di Charlie. Ad esempio che alla ragazza piacevano le brioche solo al cioccolato, infatti talvolta quando le brioche al cioccolato non riusciva a trovarle, arrivava solo con il caffè. Aveva capito che a Charlie piaceva leggere…insomma, aveva capito molte cose.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And after a painful tear, an innocent smile

 

Titolo Fanfiction: And after a painful tear, an innocent smile.

Autore: SwanLun

Pairings: Axl Rose/Nuovo personaggio

Raiting: NC-16

Personaggi: Altri, Axl Rose, Slash, Nuovo personaggio

Warning: Nessuno.

Disclaimer: i protagonisti sono persone reali, non mi appartengono, questa è una storia di pura invenzione e non descrive le reali situazioni dei protagonisti. L’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright. 

Note: Ebbene sì, io dormo molto il pomeriggio ( non è vero, dormo almeno un’ora ) e sono solita a ricordarmi i sogni che faccio – purtroppo –, ho sognato una cosa che mi fa pensare  tutt'ora “cavolo, com’è che non ci ho mai pensato prima d’ora?” e quindi sono qui, nonostante dovrei trovarmi sui libri a scrivere una relazione di psicologia, a scrivere…o per meglio dire ad adattare il mio sogno alla storia della nostra cara Charlie ( ormai mi ci sono affezionata ) Ah, questa volta ci sarà anche Slash, infatti il punto di vista sarà proprio il suo :"

Quindi, godetevi il biglietto per l’inferno. 

 

 

 

Charlie arrivava sempre mezz’ora in anticipo, prima dell’inizio del concerto.

Ovviamente non era pagata per quella mezz’ora in più, ma lei ripeteva sempre che non era un dispiacere anzi, le piaceva gironzolare per l’auditorium . Si portava dietro sempre il suo caffè  –spesso comprato nel bar vicino al posto in cui si teneva il concerto– e la sua brioche e si sedeva sul palco con le gambe penzoloni, con sempre un libro in mano e si metteva a leggere mentre sorseggiava il suo caffè. Questa cosa la poteva sapere solo una persona: Slash. 

Slash era l’unico ad arrivare sempre in anticipo e quindi tutte le mattine si godeva quello spettacolo di quotidianità che era diventata Charlie, senza farsi vedere, rimanendo nell'ombra per non disturbarla. 

Aveva capito molte cose di lei, soprattutto perché non la vedeva solo di sfuggita prima di salire sul palco per farsi sistemare i capelli e la faccia come il resto della band, ma quella ragazza dalla bassa statura, i capelli corvini e la pelle di porcellana aveva catturato l’attenzione del chitarrista sin dal primo momento.

Aveva capito molte cose, Slash, di Charlie. Ad esempio che alla ragazza piacevano le brioche solo al cioccolato, infatti talvolta quando le brioche al cioccolato non riusciva a trovarle, arrivava solo con il caffè. Aveva capito che a Charlie piaceva leggere –quella ragazza divorava i libri con la stessa velocità con cui lui muoveva le dita sulle corde della sua Gibson1 –, aveva capito molte cose.

Quella mattina infatti non fu diverso: la ragazza arrivò con il suo sacchetto contenente probabilmente la brioche e, nella stessa mano, teneva ancorato un libro di cui Slash non riusciva a leggerne il titolo, mentre nell’altra teneva il suo caffè. Come al solito la ragazza si sedette sul palco, posò il bicchiere alla sua sinistra, così come il sacchetto e iniziò a leggere.

Ad un certo punto Slash si era stufato di rimanere nell’ombra – e poi la sua piccola era proprio accanto alla ragazza – quindi si incamminò verso di lei e salì sul palco, facendo finta di accordare la chitarra.

“Ehi Slash!” sentì la voce della ragazza e si voltò verso di lei, fingendosi sorpreso abbozzando un sorriso

“Ehi Charlie” rispose con un sorriso per poi avvicinarsi alla ragazza “che cosa ci fai qui così presto?” chiese, era una domanda più che lecita, si permise si sedersi al suo fianco mentre lei richiuse il suo libro – non prima di fare una piega alla pagina – e poggiarlo delicatamente sulle gambe.

“Beh sai, mi piace la calma che c’è prima della tempesta.” rise, la sua risata era genuina, non si sentiva spesso –anzi, a dire il vero, non si sentiva mai – e quindi Slash rimase colpito, sembrava quasi una bambina. 

“In effetti.” rispose lui, poi la sua attenzione dalla ragazza si spostò al libro che aveva sulle gambe, un libro parecchio rovinato segno che non era la prima volta che veniva letto e prendeva il titolo de “L’incendiaria” e sopra di esso il famoso nome dello scrittore. 

“Ti piacciono i libri di King1?” domandò poi, ma che domanda sciocca, era ovvio che le piacessero…altrimenti non li leggerebbe. Certe volte deve imparare a tenere quella boccaccia chiusa!

Lei spostò velocemente il suo sguardo sulla copertina del libro arancione e poi si rivolse nuovamente a Slash con un piccolo sorriso, non ebbe il tempo di rispondere che delle voci – delle urla – echeggiarono ovunque nell'auditorium, erano infatti le urla di Axl e Steven che facevano un gran casino. Alla fine quando i due ragazzi comparvero era più che evidente che fossero ubriachi fradici. Non era una novità, dopotutto.

Iniziarono infatti a correre, saltare per l’intero auditorium, Axl allargò le braccia e buttò la testa all’indietro dicendo –urlando– cose senza senso e quella ridicola scena fece ridere Charlie, era così ridicolo che avrebbe fatto ridere chiunque.

Slash decise di raggiungerli, probabilmente per scappare da quella situazione imbarazzante in cui si era ritrovato; accanto ad una ragazza di vent’anni, con un’innocenza e una bellezza disarmanti e si sentiva come un quindicenne con la sua prima cotta. Doveva scappare da quella situazione, prima che lo portasse all’esaurimento. 

Dopo poco la ragazza scese dal palco e si diresse verso il backstage, ma quando sentì una mano stringerle il polso si voltò confusa. Si ritrovò davanti un Axl messo davvero male

“Dove vai bimba?” Le aveva chiesto con un tono di voce stanco, la sua voce era roca e si avvicinò di più allentando un poco la presa sul suo polso. Charlie sospiro scuotendo la testa, sembrava un bambino in quei momenti, un bambino da guardare costantemente per evitare che si facesse male, un bambino capriccioso, arrogante, bellissimo e con quel bel faccino che si ritrovava.

“Vado nei camerini, Axl. Tra poche ore comincia il concerto, te ne sei dimenticato?” domandò con una punta di ironia, Axl annuii. Charlie non capiva bene perché avesse annuito; aveva dimenticato il concerto oppure aveva annuito per la sua affermazione? Non lo sapeva, non riusciva a capirlo quando era in quello stato e credeva che mai ne sarebbe stata capace. 

“Tu…leggi.” dichiarò il ragazzo chiudendo gli occhi, la ragazza sorrise pensando che sì, aveva veramente a che fare con un bambino.

“E tu puzzi di alcol.” disse scuotendo il capo nuovamente “Mi lasci adesso?” chiese, notando che il ragazzo ancora le teneva il polso, lui la lasciò facendo cadere la mano lungo il fianco. Charlie non resistette; gli portò le mani sui capelli e li spostò all’indietro sorridendo timidamente “Muoviti se vuoi farti sistemare questa massa informe di capelli e per l’amor di Dio Axl…non svenire…che ne dici? Lo farai per me?” chiese, non sapeva nemmeno dove aveva trovato la forza di chiedergli una cosa del genere, probabilmente perché era ubriaco e quindi non si stava accorgendo di nenie e lei se ne approfittò.

“Okay.” disse e poi si voltò tornando da Steven e Slash.

Quest’ultimo aveva osservato l’intera scena, mentre cercava di tenere a bada uno Steven parecchio irrequieto, aveva osservato il modo in cui lei lo guardasse con gli occhi adoranti, nonostante Axl fosse uno straccio. Lei non aveva fatto nessuna smorfia di disgusto, ma anzi si era dimostrata gentile e paziente. Slash si chiedeva come mai quell’idiota del suo amico non si rendesse conto di ciò che la ragazza provava per lui, era così palese. Forse però Axl si era reso conto dei sentimenti che lei provava, ma non voleva farla soffrire, infondo lui era fidanzato. 

E sopratutto come faceva Charlie a non accorgersi di quanto lui avrebbe desiderato quegli sguardi pieni di desiderio su di sé?

Sperava soltanto che a quella ragazzina le sarebbe passata in fretta quella cotta, altrimenti l’avrebbe distrutta. 

 

Mezz’ora dopo, poco prima del concerto, la situazione sembrava essersi ristabilita; Axl e Steven sembravano essersi un po’ ripresi ed erano più o meno tutti pronti per il concerto. 

Per tutti giorni a seguire Slash iniziò a fare compagnia a Charlie, prima di ogni concerto e a volte anche dopo. Gli piaceva la compagnia della ragazza; era capace di trasmettere tranquillità, con i suoi modi calmi, pacati e la sua risata –che si sentiva raramente– era angelica, genuina. Una ragazza del genere non doveva stare in un posto del genere, con persone del genere.

Slash si chiedeva spesso come Axl non si fosse perdutamente innamorato di lei. 

 

Poi arrivò un giorno, quel giorno in cui Slash non vide Charlie per tutto il giorno.

Doveva ammetterlo, era preoccupato. Aveva provato a chiedere all’intera troupe, ma nessuno sembrava saperlo – o magari non volevano dirglielo, chissà – allora provò a chiedere ad Axl, ma lui scrollò le spalle e rispose con un freddo “Non ne ho idea.”.

In quel momento Slash provò odio nei suoi confronti, come poteva rimanere indifferente in una situazione del genere? veramente non gli importa niente di lei? Avrebbe voluto chiederglielo, sputargli in faccia che quella ragazza era innamorata di lui sin dal primo momento e che tutti se n’erano accorti tranne lui stesso, anche se non avrebbe fatto alcuna differenza – perché Axl aveva una relazione, se così si poteva definire, con Erin –

Forse se n’era andata senza dire niente, ma no Charlie non era una ragazza da fare queste cose. Spesso Slash le faceva domande del genere “Ma tu perdi tempo a stare dietro ad una band di tossici? Quando invece potresti ritrovarti in un salone vero?”  e lei a quella domanda rideva, rideva come se quella domanda fosse la più stupida che avrebbero potuto farle, e in effetti così era. La risposta era così ovvia; perché in un salone non c’era Axl. 

Ma certo.

 

“Io ci tenevo che fossi tu il primo a saperlo perché tu mi hai sempre…” sapeva che non doveva farlo, origliare non era educazione, ma Charlie e Axl in quell’angolo buio del backstage alimentavano la sua curiosità “…ma ho deciso di lasciare il tour e tornare in Canada.” Cosa?

“Bimba ci lasci così? È per colpa mia?” Axl aveva probabilmente centrato il punto, ma Charlie non l’avrebbe mai ammesso, Slash ne era certo.

“Ma no, figurati Axl…” Infatti, la ragazza non avrebbe mai ammesso i suoi sentimenti al ragazzo, nemmeno adesso che stava per andarsene e sapeva che non li avrebbe mai più rivisti “…torno da mia madre, lei vive da sola con il mio fratellino e da sola non ce la fa.” fu la risposta di Charlie. 

Magari era la verità; infondo lui – come il resto della band – non sapevano niente di Charlie. Non sapevano da dove venisse, non sapevano quale fosse la sua storia, quale fosse il suo passato. Non sapevano niente. 

“Quindi adesso ci ritroviamo senza una parrucchiera e una truccatrice” disse Axl. Quell’idiota poteva almeno per una volta evitare di pensare a qualcosa che non fosse il successo? Chi se ne frega se adesso erano rimasti senza una parrucchiera, i loro capelli erano perfetti così. Semplicemente Charlie era brava ad ascoltare; potevi dirle qualsiasi cosa, sfogarti in quel piccolo camerino e lei rimaneva ad ascoltarti, anche quando le cose che raccontavi avrebbero fatto scappare chiunque. Lei no. Lei rimaneva lì, prolungava il lavoro che doveva fare sui capelli – o sul volto – e rimaneva ad ascoltare le tue lamentele, le tue ire e riusciva sempre a farti tornare il sorriso sulle labbra. 

Ma ovviamente questo Axl non poteva capirlo, forse. 

“Sono sicura che troverete una sostituta molto più brava di me.” rispose, cazzo quella era una frase veramente tosta da dire, se Axl avesse risposto male Slash ne era sicuro, sarebbe intervenuto prendendolo a pugni fino a fargli sputare sangue.

“Ma che dici bimba, non troveremo mai una sostituta” fu in quel momento che Charlie rise, una piccola risatina seguita poi da un singhiozzo. Axl l’abbracciò e la ragazza iniziò definitivamente a piangere. Era orribile per Slash, sentire Charlie piangere. Era sempre una ragazza sorridente, allegra e non si abbatteva mai, ma in quel momento però era la creatura più fragile del mondo, tra le braccia di un uomo che non era lui. 

“Mi mancherai bimba.” 

“Anche tu Axl” disse sciogliendosi dall’abbraccio, con il dorso della mano cacciò via una lacrima e poi fece un timido sorriso “mi raccomando, salutami tutti gli altri.” Detto ciò gli sorrise un’ultima volta e poi lo sorpassò sparendo dietro un’angolo.

Quella fu l’ultima volta che Axl vide Charlie.
Così per Slash.

Il resto della band semplicemente non la vide più anzi, si dimenticarono pure della sua faccia e se Slash provava a nominarla Steven rispondeva con un acido “Chi?”

Alla fine smisero di pensarci.

Note d'autore

Good Evening!
Dunque sì, sono tornata nuovamente con questa…cosa.
Siccome sono parecchio deicsa a pubblicare la one-shot originale, non volevo creare…come dure un enorme buco spazio-temporale in cui la domanda, più che lecita, sarebbe stata “Ma lei non…cioè come? perché?” Quindi ho voluto scrivere quello che è successo nel mezzo, praticamente. Quindi voi avete avuto anche un piccolo spoiler, se così si può definire, perché già si può intuire cosa sia successo nella storia originale. 
Eh sì, questa volta è entrato in gioco anche Slash, per poco, ma lui ha avuto la sua parte. Direi che posso concludere qui e andare a studiare. 
Volevo pubblicarla entro stasera, la one-shot originale, ma ho un diciottesimo e non sono sicura di riuscirci. Vedrò di farlo domani mattina :3
Come sempre, non dimenticate di farmi sapere cosa ne pensate :" 



 

   
 
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