Anime & Manga > Shigatsu wa kimi no uso
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Autore: Queen FalseHearth    17/03/2018    1 recensioni
Lily è una musicista alle prime armi e, come punto di riferimento per la sua carriera, aveva scelto Kaori Miyazono.
🎶 🌸 🎶
P.S.: se non hai ancora finito di leggere il manga/ vedere l’anime e non vuoi rovinarti il finale, non andare oltre.
Genere: Fluff, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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👑❄ Note Autrice ❄👑 :  La lingua che viene utilizzata per comunicare nella storia è l’inglese ma i dialoghi, per evitare eventuali scomodità nella lettura, li troverete in italiano :D
Il testo comprende circa 11 pagine di Microsoft Word 2010.
P.S.:  la ragazza che compare in questa ff e l’autrice (cioè io) sono la stessa persona, solo che io non potrò mai andare in Giappone manco col pensiero!
Buona lettura e…SE NON HAI FINITO DI LEGGERE IL MANGA/VEDERE L’ANIME NON ANDARE OLTRE! FATTI UN FAVORE E NON SPOILERARTI UN ANIME COSI’ BELLO! TI PREGO!






 

🌸 🎶 Yesterday🎶 🌸
Una ragazza insicura e un pianista triste

 

Cara Kaori
La città senza di te è diventata grigia ai miei occhi
Ieri è stata un'altra giornata in assenza del tuo sorriso
E' troppo chiedere di vivere altre avventure con te?

La città in cui una ragazza dai capelli rossi e castani alla base camminava spensierata, con in mano una custodia musicale nera, sembrava uscita fuori da un libro di favole. La primavera rendeva la zona più magica e colorata. Alcuni uccellini giocavano nel cielo azzurro e acceso decorato da nuvole incantevoli, che magnifica mattina!
La ragazza indossava una maglia verde e gilet di jeans in tinta con la stagione primaverile, pantaloni neri e stivali del medesimo colore, per l’occasione aveva scelto i suoi indumenti preferiti.
Stava passeggiando da dieci minuti e capì che la caratteristica principale della città erano gli alberi di ciliegio, i suoi preferiti: per la gioia della ragazza, ogni via era abbellita da quegli alberi che tanto adorava. I rami ondeggiavano insieme al vento primaverile. L’aria era fresca e pulita, quegli alberi erano sicuramente felici di vivere lì. Anche a lei sarebbe piaciuto stabilirsi lì, svegliarsi ogni giorno con il paesaggio che stava ammirando da vicino sarebbe stato meraviglioso, ma dovette accontentarsi del ruolo di turista.
I raggi solari le accarezzavano il viso bianco, il sole non vedeva l’ora di donargli colore. Per proteggere i suoi occhi color nocciola e godersi meglio le sensazioni della natura, si era fornita di occhiali da sole blu specchiati; il suo naso era troppo grande per quella montatura, ma non le importava. Aveva pensieri più importanti che le svolazzavano in testa.
Con un inizio radioso come quello, si aspettava un giorno positivo. Sperava di restare calma e serena per il resto della giornata e che la fortuna vegliasse sempre su di lei.

Una volta la Towa Hall ha organizzato un concerto in tuo onore

Alla ragazza che ha lasciato un segno indelebile nel mondo della musica

E nel mio cuore

La ragazza era emozionata. Il cuore voleva uscirle dal petto quando raggiunse la sua destinazione, Towa Tall.
L’indirizzo ricavato da Internet l’ha portata al posto giusto. Tutto stava andando come previsto, era quasi incredula: di solito ogni sua avventura non terminava con un lieto fine, invece stava per incontrare la persona che l’ha spinta a fare un lungo viaggio. Era pronta per fare il passo più importante della sua vita, solo un piccolo movimento.
La sicurezza l’abbandonò all’entrata dell’edificio. Una volta all’interno, cosa avrebbe fatto?
Sarebbe riuscita a farsi comprendere? Era abituata a passare le vacanze in paesi senza madrelingua italiana, ma era la prima volta che si allontanava dall’Europa. La sua pronuncia inglese era precaria; odiava quella lingua ma non poteva imparare il giapponese in due mesi.
E se fosse considerata un’intrusa? Se nessuno voleva interagire con lei? I suoi capelli erano in ordine o assomigliava al Cappellaio Matto?
Quelle domande stavano per scoppiarle la testa; i suoi continui dilemmi non potevano rovinare il giorno che sarebbe stato il più bello della sua vita.
Una ragazza giapponese aprì il portone senza concedere uno sguardo a Lily (il nome della giovane protagonista), quest’ultima doveva approfittare di quello che le sembrò un segno del Destino. Doveva agire. Ora o mai più, si disse.
Entrò dopo quella sconosciuta e respirò fin da subito un’atmosfera di competizione. I ragazzi e le ragazze con i tipici occhi a mandorla avevano sguardi attenti e seri, forse ci sarebbe stata una gara a momenti. Buon per lei, aveva più possibilità di incontrarla.
Controllò ogni angolo del posto ma non la trovava, anche se non aveva un aspetto da persona comune: i suoi magnifici capelli biondi e i suoi occhi blu zaffiro la facevano sembrare una Dea. Era costretta a chiedere aiuto. Il cuore continuava a battere irregolarmente.
E se nessuno conosceva l’inglese? Si guardò attorno e l’unica persona che aveva l’aria da studioso era un ragazzo dai capelli neri che indossava una giacca blu scuro e scarpe da ginnastica, Lily trasse quella conclusione dai suoi occhiali: da piccola, infatti, era convinta che ogni secchione avesse problemi di vista. Nessuno le vietava di affidarsi a una credenza infantile, no?
Si avvicinò all’individuo selezionato con passo timido e lento. Credeva che da un momento all’altro sarebbe diventata una statua, si sentiva pesante. Era consapevole di essere una ragazza timida, ma quella caratteristica che aveva cercato di calpestare non poteva rovinare tutto.
-S-Scusi?- cercò di mantenere un comprensibile accento inglese, anche se l’agitazione l’ostacolava. Il ragazzo si voltò e si mostrò fin da subito cortese e disponibile. Le chiese quale fosse il problema dimostrando di sapere l’inglese. Che fortuna!
-S-sto c-cercando una r-ragazza che h-ha suonato qui un anno fa….a un concorso per v-violini, mi pare fosse il sesto della T-towa Hall- disse abbassando lo sguardo, temeva di essere arrossita. Fu allora che si accorse di tenere ancora gli occhiali da sole specchiati, che stupida, pensò. Se li tolse velocemente.
Il ragazzo attese altre indicazioni per dare una risposta a quella ragazzina che dava l’impressione di una principiante musicista.
-Si chiama Kaori Miyazono-
Quel nome.
Quella brezza primaverile che gli tempestò il cuore in quel giorno d’Aprile.
Cambiando il suo Destino.
Il moro abbassò il capo con un debole sorriso sulle labbra. Gli occhi blu erano incollati al pavimento. Lily non si aspettava quella reazione, pensava che l’avrebbe subito condotta al suo idolo su un cavallo bianco. Nei momenti più difficili tendeva a usare troppa immaginazione: era fatta così.
-Lei…non c’è più-

Non ero pronto a una primavera senza di te
Mi sono rimaste tracce di agonia e di immensa tristezza
E di dolore

Lily sgranò gli occhi e quello che disse dopo fu probabilmente il più grande errore della sua vita.
-Si è per caso trasferita? Quando torna?- chiese fingendosi ingenua. Non voleva accettarlo: aveva implorato a sua sorella di accompagnarla a Tokyo per raggiungere la sua musicista preferita, non poteva essere arrivata troppo tardi. Per incontrare il suo idolo aveva rinunciato persino a uno stage di danza classica. In quel momento si sentì davvero egoista: che era successo all’oscuro dei telegiornali?
-Lei…lei è morta-
-Ah....oddio. La conoscevi?-
-Si.-
-Doppio ah…ops s-sono davvero imbarazzata, i-io….- chinò la testa per scusarsi: di solito la ragazza si metteva in ginocchio per chiedere perdono, ma gli anime/manga giapponesi le hanno insegnato che si faceva così. Certa che non l’avrebbe mai perdonata, si preparò a ricevere una valanga di rimproveri per il suo comportamento insensibile, invece quel ragazzo aveva un’espressione tutt’altro che offesa o gelida.
-Non ti preoccupare- fece alla ragazza. La sua gentilezza le toccò il cuore, Lily ha sempre pensato che ragazzi come lui si fossero estinti. Forse è il Giappone a essere un paese meraviglioso con gente ottima.
Lily non sapeva cosa aggiungere o come comportarsi. Era ancora scioccata dalla notizia, quasi pianse; la morte non è mai un argomento facile da accettare. Cosa avrebbe dovuto fare? Quel giorno si era trasformato in una vera rovina.
-Come ti chiami?- la ragazza non si aspettava quella domanda, pensava che quel ragazzo se ne sarebbe andato da un momento all’altro. Si chiese il motivo del perché uno sconosciuto volesse conoscerla. La ragazza avrebbe preferito tornare all’hotel per deprimersi per il resto della giornata, invece stava parlando con un ragazzo, per lei non era un evento che capitava tutti i giorni.
-L-Lily…cioè non è il mio vero nome ma…insomma….sono…chiamami Lily!- disse tendendogli rapidamente la mano confermando il suo imbarazzo.
-Arima Kousei- disse ricambiando il saluto. Fu molto bravo a non suscitare disagio quando strinse la mano sudata della nuova amica.
-Arima Kousei?- era arrivato il momento: essendo un pianista famoso, Kousei era abituato a essere riconosciuto con sguardo sorpreso. Per l’attuale generazione di musicisti, era considerato una leggen…
-Chi?- davvero inaspettato. Molto probabilmente era una straniera, avrebbe dovuto accorgersene prima.
-E’ la prima volta che qualcuno non mi conosce-
-Sei famoso? Ah scusa…è una sensazione spiacevole?-
-No, è una sensazione nuova.-
-Positiva o negativa?-
-Positiva, penso-
Aveva scoperto che il suo idolo non c’era più, ma aveva conosciuto una persona famosa di cui non sapeva niente. Non sapeva se essere fortuna o perseguita dalla sfortuna.
-Comunque sono il pianista che ha accompagnato Kaori dopo nella seconda fase dei preliminari-
-Ah! Si! Ricordo! Sei quello che si è fermato facendo perdere a Kaori la competizione ….- Lily, quando ammirò la seconda esibizione di Kaori insieme a quel giovane pianista, aveva sempre pensato che quest’ultimo fosse un incompetente ma con l’aria di un genio. Alla fine del brano, era stata folgorata dalla loro musica travolgente, non poté negarlo. In quell’occasione aveva applaudito come se fosse un gesto naturale.
Come aveva fatto a non riconoscerlo? Se si fosse ricordata di lui, molto probabilmente non avrebbe commesso la figuraccia di prima. Forse era l’unica persona che avrebbe incontrato ad avere forti legami con la defunta violinista, sentì una stretta al cuore pensando alla sua morte. Che ingiustizia. Era così giovane e bella.
-E’ un grande onore conoscerti Kousei- disse sforzando un sorriso. Con la coda dell’occhio Lily intravide la sua custodia, era convinta che anche il suo strumento fosse triste.
Quel Kousei non aggiunse altro, era arrivato il momento di tornare all’hotel con il cuore pieno di delusione e di malinconia?
-Qui vicino c’è un ottimo bar, ti va di mangiare qualcosa?- Lily non capì la domanda del pianista e scosse la testa in segno d’incomprensione.
-Ho detto posso offrirti un dolce o un caffè al bar?- la rossa annuì senza pensarci due volte, provava una strana fiducia nei confronti di quel ragazzo.
 

Quanto tempo è passato dal nostro ultimo incontro, Kaori?
Ti rivedo negli alberi di ciliegio
Nell'aula di musica
Nel cielo stellato
E nei dolci che ti piacevano tanto

Lily non era mai entrata in una caffetteria giapponese, non ne aveva avuto il tempo. Sperava di visitare un bar come quello comparso nel film giapponese “Your Name”, avrebbe voluto entrare nello schermo per assaporare quelle leccornie e invidiava da morire la protagonista.
Il suono delle tazzine da tè riecheggiava in quel piccolo locale, ricco di colori. La caffetteria era accogliente e i tavolini erano tutti pieni, Kousei e Lily trovarono posto per un puro colpo di fortuna. Appena seduti, una cameriera arrivò con un sorriso smagliante e un piccolo taccuino rosa; per Lily era una novità che in un bar fossero serviti in quel modo.
La giovane cameriera parlò in giapponese con tono interrogativo. Lily non aveva capito cosa aveva detto e andò nel panico. Il pianista, notando l’evidente paura della nuova amica, ordinò lui in giapponese. La ragazza voleva comunicargli un grazie, non ci riuscì.
-Perché stavi cercando Kaori?- chiese il ragazzo ritornando all’inglese.
Era per quello! Ecco perché Kousei voleva conoscerla! Pensava che la conoscesse!
Lily dovette sforzarsi per non sembrare delusa.
-Volevo conoscere la mia musicista preferita- rispose osservando il nero dei suoi stivali, non riusciva ad alzare il suo sguardo.
-In che modo è diventata il tuo idolo?- fece un’altra domanda, parlare di Kaori gli trasmetteva un dolore atroce, ma anche gioia.
La ragazza pensò a quello che doveva annunciargli per evitare possibili errori. Ci teneva a essere pienamente compresa.
-Prima il mio idolo era Laney Penn- iniziò mentre i dolci arrivarono al loro tavolo: si trattavano di due torte alla fragola, le specialità di quel locale. Il dolce, servito su un piatto decorato da fiori di ciliegio, sembrava divino agli occhi della ragazza e la glassa rosa le stava chiaramente dicendo “mangiami”.
Lily divenne radiosa alla vista della torta e la gustò con molto piacere. La ragazza, a causa della sua seconda passione (la danza classica), aveva rinunciato a mangiare i dolci e le poche volte in cui entrava in contatto lo zucchero e la glassa supercalorica era sempre felice. Infondo i dolci avevano il compito di insaporire la vita.
Kousei provò una leggera simpatia guardando Lily così contenta, a volte sono dei piccoli gesti a rendere accesa una persona. Si ricordò il modo in cui il viso di Kaori s’illuminava con la presenza dei dolci, e sorrise.
-Stavo dicendo… questi dolci sono buonissimi! Ehm…stavo dicendo: Laney Penn è una bassista di un cartone animato americano, lo conosci?- Kousei scosse la testa gustando anche lui il dolce alla fragola. 
-Mi sono tinta i capelli rossi per lei, voglio assomigliarle almeno un po’. Anche se in realtà ho potuto fare solo lo shatush, eh eh. Comunque Laney Penn è un maschiaccio e sicura di sé, ammiro la sua tenacia e la sua abilità nel suonare, peccato che sia un personaggio immaginario- si fermò di colpo elaborando un’altra frase, sua sorella aveva ragione: è più facile ascoltare in inglese che parlarlo.
-Poi mi sono accorta che tifare personaggi fittizi non era una buona idea e ho scoperto Kaori per puro caso. Quando ho iniziato a prenderla seriamente come punto di riferimento mi è venuta voglia di farmi bionda, è strano volersi tingere i capelli per una persona che neanche si conosce, vero?- il moro continuò a scuotere la testa ascoltando attentamente Lily. Tingersi i capelli a seconda della persona che si ammira di più è bizzarro, ma anche un’idea carina.
-E quindi ho iniziato a seguire Kaori….ascolto sempre la musica che ha prodotto a quella competizione! Mi trasmette un’energia positiva che mi spinge a suonare e a ballare. Ti faccio vedere!- accese il suo cellulare abbellito con una cover della Torre Eiffel e mostrò al ragazzo l’elenco delle canzoni che ascoltava: erano quasi tutti brani di cover di violino e pianoforte.
-Che lingua è? Non è inglese-
-Italiano-
-Vieni dall’Italia? Pensavo che fossi inglese, hai una buona pronuncia-
-Grazie!-
Lily presentò la sua canzone preferita: Kaori Version of Beethoven Kreutzer Violin Sonata.
Senza avvisare fece riascoltare quel brano. Non era preparato a sentirlo. Fu come rivederla. In quel palcoscenico abbagliati dai riflettori. Agli applausi emozionati del pubblico. Ai tasti lucenti del pianoforte.
Lei: pura come un angelo dell’amore, fragile con un petalo di una rosa. Il suo sorriso gli sciolse il cuore quel giorno. Riusciva quasi a sentire il suo profumo.
Quanta nostalgia.
Kaori l’ha spinto a ritornare nel mondo della musica, senza di lei sarebbe ancora a vagare in un una città senza felicità e colore.
Aveva condiviso un cielo stellato con lei.
La ragazza che dichiarò il suo amore attraverso una lettera, dopo…la sua scomparsa.
La sua morte l’ha distrutto: ha fatto finta di star bene per non far preoccupare persone a lui care, ma non poteva mentire a se stesso o controllare le sue emozioni.
Guardò il volto soddisfatto e infelice di Lily, non riusciva a nascondere una nota di malinconia. Quella canzone appartenente a Kaori l’ha motivata a compiere un lungo viaggio per incontrarla. Era quasi incredibile a come la musica potesse guidare a queste scelte. Lily era una ragazza con la quale non si dovrebbe mentire, Kousei avrebbe dovuto dirle che si trovava alla Towa Hall perché attendeva invano il ritorno della sua amata violinista?
Finita la canzone, Kousei rimase senza parole. I ricordi riaffioravano e avrebbe fatto qualsiasi cosa per definirli “presente”.
Era così avvolto dal passato che quasi non si accorse che Lily stava parlando.
-Laggiù c’è una coppia che vuole sedersi. Andiamo, tanto abbiamo finito di mangiare- disse Lily prendendo la custodia nera che aveva posato per terra. Mentre si alzarono Kousei realizzò una caratteristica di Lily: era buona e si preoccupava degli altri. Un bel tipo, Kaori l’avrebbe sicuramente apprezzata.
-Hai ragione. Usciamo.-

Ieri ho incotrato una ragazzina
E' insicura e buona, ma determintata
Incontrarti era il suo più grande desiderio
Ma è arrivata troppo tardi

La risposta di Lily tardava ad arrivare. La giornata era ancora splendida e i fiori di ciliegio non erano andati a riposare.
Si sedettero su una panchina di un parco vicino osservando il cielo: non era cambiato per niente. Lily da una parte voleva che quel momento non finisse mai, dall’altro voleva tornare a casa, in Italia.
-Non hai risposto alla mia domanda- fece notare Kousei, incuriosito e allo stesso tempo rattristito. Lily si alzò in pieni e camminò un po’: non lo sapeva neanche lei. Al debutto di Kaori, Lily rimase affascinata e ammirata. L’aveva conosciuta grazie a Youtube e da allora non aveva smesso di pensare al suo stile libero e unico.
Non era facile suscitare grandi emozioni in Lily, e il fatto che sia comparsa in soli due video rendeva Kaori molto speciale: il cuore della rossa era circondato da muri e filo spinato.
-Non lo so- ammise dopo un po’. La miglior soluzione è sempre la verità.
-E’ stato come un fulmine, è entrata nel mio cuore e non me ne sono neanche accorta-
Kousei spalancò gli occhi. Finalmente era felice! Il sogno della violinista era di far parte nel cuore delle persone che l’hanno ascoltata, era la ragione di vita di ogni musicista. Sentire quelle parole era appagante.
-E’ diventata la mia ispirazione, la mia musa. Quella ragazza è assolutamente…era fantastica-
Non era la prima volta che qualcuno rimaneva talmente colpito da un’esibizione musicale da voler a tutti costi essere come il musicista che l’ha prodotta. Quella ragazzina aveva scelto Kaori, avrebbe voluto essere come lei.
-Ora devo proprio andare, mia sorella mi sta aspettando.- disse Lily con un senso di amarezza. Un po’ Kousei era dispiaciuto.
-Ti auguro buona fortuna per il tuo futuro, spero di rivederti-
Lily non era pronta ad andarsene: c’era ancora una domanda che desiderava risposta. Se Kaori non poteva ascoltarla, l’unica scelta era di chiedere a Kousei.
-…Kousei?-
-Dimmi-
-Credi che a Kaori faccia piacere che la sottoscritta, una ragazza senza valore, sia una sua fans?-
Non poteva credere a quello che aveva sentito. Come poteva una persona considerarsi così inutile da non meritarsi neanche un posto nella lista dei fans della sua eroina?
Il ragazzo non era bravo con le parole e se un piano fosse comparso dal nulla, l’avrebbe aiutato a esprimersi. Come poteva dire che era il sogno di Kaori entrare nel cuore delle persone? Che quello che aveva appeno detto era una totale assurdità?
Kousei era sul punto di generare un silenzio imbarazzante quando notò la custodia nera che Lily portava sempre in mano; aveva una forma famigliare. Solo allora si accorse che se la custodia fosse stata rossa, sarebbe stata identica a quella di Kaori.
Quella ragazza era una violinista!
Non riusciva a crederci di essere stato cieco per tutto il tempo, si sentiva davvero stupido. All’improvviso un’idea lo illuminò.
-Puoi chiederlo a lei-
-Come?-
-Con la musica.- disse indicando lo strumento -Lei vive nel suono del violino e nella primavera. Sarebbe felice se tu le dedicassi una canzone-.
La ragazza fu colpita dalle sue parole.
Posizionò, con la leggerezza di una piuma, il suo strumento sulla strada e lo aprì: un violino giaceva al suo interno attendendo il ritorno della sua proprietaria.
Mise la spalliera nera al suo strumento e si bloccò.

Non aveva un testo da suonare. Era stata così entusiasta nel sapere che sarebbe venuta nella città della sua musicista preferita, che non aveva preparato un brano per stupirla in un loro eventuale incontro.

Il brano divenne l’ultimo dei suoi pensieri. L’entusiasmo ebbe vita breve, al suo posto comparve la maledetta insicurezza.
E se la sua performance non sarebbe stata soddisfacente? E se solo la sua presenza non fosse gradita nel mondo della musica? Esitazione e panico divennero ben presto protagoniste nel suo cuore.
-Non…non ce la faccio…non sono brava…- disse sull’orlo di piangere. Kousei si rivide in quella ragazza: così spaventata da non riuscire a suonare. Doveva darle il suo supporto, Kaori l’avrebbe sicuramente svegliata dalla sua agonia con una serie d’incoraggiamenti e frasi da poetessa.
-Non ti preoccupare del suono. L’importante è il messaggio che vuoi trasmettere-
-I-io…ho problemi a inserire bene le note. A differenza del piano, in cui basta premere un tasto per far uscire un suono perfetto e intonato, i violinisti d-devono inserire loro le note sulle corde e se le dita vanno anche solo un millimetro fuori posto il suono esce stonato-
-Mi piacerebbe ascoltare le tue stonature.-
Stranamente, non era la prima volta che sentiva quella frase. Quando al corso di musica che frequentava ognuno doveva suonare un brano individualmente simulando un incontro in radio, lei ammise che il brano che avrebbe suonato (l’unico che si accorse a sapere a memoria) sarebbe stato imperfetto. In quel giorno c’era il sottofondo di chiacchere.
“…no no potete parlare, così nascondete le mie stonature. F-farò una versione di Yesterday stonata quindi…”
“Dai fate silenzio”
“Allora… ascolteremo meglio le tue stonature”

Alla fine, quando l’applauso dei suoi compagni fu finito, il docente di musica affermò che aveva fatto qualcosa che non nessuno ci sarebbe riuscito. Ritornò alla realtà e non era ancora pronta ad affrontare le sue insicurezze.
-Kaori non pensa alla perfezione, una volta mi ha detto che la musica è liberta. Non sentirti costretta, divertiti-
La quindicenne aveva un’espressione quasi convinta sul volto. Quel “quasi” poteva rovinare tutto.
-M-ma una volta il mio maestro di violino mi ha detto che quando suono non trasmetto nulla e non mi diverto! Ho difficoltà a esprimere emozioni perché in realtà io ho paur…- si fermò prima di concludere quella frase. Non si era mai aperta così, stava per confessare il suo segreto.
Lily, dopo aver perso la fiducia nel genere umano, ha sempre avuto difficoltà a esprimersi sinceramente: neanche la danza, la scrittura e il violino riuscivano a rivelare la vera lei. Lily era convinta di essere vuota, per questo non riusciva a trasmettere emozioni; anche se provava forti sentimenti più di chiunque altro.
Kousei non sapeva la sua storia, e non ne aveva bisogno per comprenderla: la rossa stava cercando solo scuse, proprio come aveva sempre fatto lui. Lily aveva bisogno di qualcuno in grado di motivarla, il pianista era degno di essere quella persona importante?
-Rilassati Lily. Se vuoi diventare davvero una musicista come Kaori e per renderla felice riuscirai a suonare. Tu che tipo di musica vuoi mandare in Paradiso?-
La ragazza si fece coraggio. Doveva suonare per Kaori, se non avrebbe dato il meglio di sé si sarebbe pentita per il resto dei suoi giorni. E se avesse fallito…l’angelo della violinista sarebbe riuscita almeno a leggere il suo cuore?
Prese il violino e lo posò sulla spalla, i suoi capelli le davano leggermente fastidio. La mano in cui teneva l’archetto tremava.
Si ricordò della sensazione che provava suonando: i dubbi sparivano magicamente, per questo suonare era una sua passione. Ogni volta che non suonava dimenticava la sensazione provata.

Voleva la tranquillità, e iniziò a suonare.
SolFa Fa …LaSiDoReMiFa MiRe Re…
Non era più rigida ma concentrata e il suono era quasi incantevole e richiamava la tristezza. Il testo originale esprimeva nostalgia a causa di un amore scomparso, ideato per suscitare pena e compassione. La musicista era triste per Kaori e se avesse continuato a pensarla si sarebbe dovuta fermare. Decise di farsi guidare dai ricordi.
“Perché hai scelto questo brano?”
“Perché è l’unico che so suonare decentemente”.

Basta. Non voleva più comportarsi così, dietro a una maschera cercando di nascondere le sue qualità. Quand’è stata l’ultima che si sentiva realmente capace? Se essere perfetta significava ritrovarsi in una continua lotta, allora preferiva essere semplicemente sè stessa. E lei era sempre stata determinata, non poteva aver perso quella caratteristica.
Continuò a suonare e sorvolò la marea di errori che aveva commesso. In un altro momento si sarebbe bloccata, invece non aveva intenzioni di fermarsi e farsi l’autocritica. Continuò sperando che la sua esibizione raggiunga il suo idolo, adesso poteva pensarla senza agitarsi. Avrebbe per tutta la vita suonato per Kaori: una persona che purtroppo non ha avuto la possibilità di conoscere ma che stimava dal profondo del cuore.
Quella era l’esibizione che avrebbe raccontato a tutti!
Dopo aver risuonato l’inizio con più di sicurezza, il brano si fece attivo e veloce.
Risentire quel suono così da vicino... per Kousei era come stringere la mano di Kaori. Se Lily avesse continuato così, l'avrebbe abbracciata. Accarezzato dalla melodia, si sentì davvero soddisfatto di essere riuscito a farla suonare; era la prova che Kaori non gli ha lasciato solo ricordi felici. Sarebbe stata fiera di lui?
La melodia ritornò lenta e più intonata, era quasi alla fine.
Le ultime note, stava per raggiungere il traguardo.
…Fa LaSol Sol Re Fa La La….
Lily concluse con la corda La facendo attenzione a non muovere l’archetto altrimenti avrebbe rovinato la sua performance.
L’emozione che provò non aveva un nome. Non comparirono lacrime e non voleva esultare, era forse….soddisfatta per la sua esibizione?
-Allora? Che ha detto Kaori?- domandò Lily non temendo ormai più il peggio: era sicura che Kousei non l’avrebbe mai ferita con parole fredde. Era la prima volta che si trovava a proprio agio con un ragazzo. Prima di udire la sua risposta, Lily guardò il cielo sperando di aver fatto sorridere l’angelo di Kaori. Il suo nuovo obiettivo non era più farsi l’autocritica, ma essere una persona migliore.
Kousei, sicuro che la sua violinista stesse assistendo alla scena a lei dedicata, rispose:
-Again-.

Si chiama Lily
Ieri ha suonato con passione Yesterday dei Beatles
L'ha dedicata a te, spero che ti abbia raggiunta
Lily è un bel tipo, scommetto che ti sarebbe piaciuta
Lei non lo sa, ma mi ha spinto a migliorare come musicista e come persona
Essere degno di conservare il tuo ricordo
In modo che la Primavera non scompari mai





 

P.S.: ho scoperto di aver iniziato a guardare quest'anime il 18 Febbraio 2018. Voglio piangere.

 

   
 
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