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Autore: marie52    18/03/2018    2 recensioni
Dal testo:
(...)Non voleva pensare più a lei, a ciò che aveva fatto per proteggerla e a tutto quello che aveva poi comportato. (...)
Dentro quella valigia, si sentiva a casa.
Alcuni pensieri di Newt e ciò che ha vissuto a New York.
Spero vi abbia incuriosito.
Un bacio
marie52
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt Scamander, Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Our story'
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I’ll Catch you..

Se c’era una cosa che Newt Scamander odiasse di più al mondo, oltre ai bracconieri che catturavano e torturavano le sue creature fantastiche, erano i momenti come quello che il magizoologo stava vivendo, ovvero di interazione sociale.
Non perché odiasse parlare con qualche altro essere umano: anzi, per quanto strano potesse sembrare, Newt adorava condividere con gli altri suoi simili, gli studi che stava compiendo sui suoi animali fantastici, tuttavia era molto raro se non impossibile che qualcuno avesse realmente voglia di ascoltarlo.
E, se inoltre bisognava vestirsi eleganti con i capelli imbevuti di qualche sostanza viscida per presentarsi per ciò che non era, la sua già scarsa voglia di incontrare gente nuova della alta società scendeva a tal punto che se non fosse stato per lo sguardo freddo e duro del padre, il giovane Scamander si sarebbe già rifugiato all’interno della sua valigia, luogo nel quale si sentiva realmente se stesso, lontano dalle occhiatacce dei suoi compari e dalle risatine che ne susseguivano.
Sapeva di essere diverso, ne era stato consapevole fin dal primo giorno di scuola ad Hogwarts, quando notava che molti dei suoi compagni di dormitorio, lo utilizzavano o per i compiti in classe del professor Silente, i più seri e complicati soprattutto per l’imprevedibilità dell’insegnante oppure come scusa per potersi avvicinare al giovane Theseus Scamander, suo fratello maggiore.
Il classico belloccio, ricco, snob e presuntuoso che come molti altri della sua età, prendeva in giro aspramente il piccolo Newt per i suoi atteggiamenti asociali e per quello strano amore che provava verso qualsiasi cosa che non fosse umana.
Sapeva di essere solo al mondo, senza nessuno con cui parlare, lo aveva capito a sue spese quando Leta..
Scosse la testa mentre si portava alle labbra il liquido contenuto nel bicchiere.
Non voleva pensare più a lei, a ciò che aveva fatto per proteggerla e a tutto quello che aveva poi comportato.
Era stato cacciato da Hogwarts per proteggerla, convinto ciecamente che l’avrebbe aiutato a riscattarsi, cosa che non avvenne mai.
Era stato diseredato dalla sua famiglia, che lo trattavano ancora peggio di quanto non avessero fatto in precedenza, l’unico mago dell’ intera storia di Hogwarts ad essere espluso ancor prima del diploma.
Ma, come si dice sempre, non tutto il male viene per nuocere e, il giovane Scamander lo aveva imparato nel corso dei suoi viaggi incontrando diversi animali lungo la strada che alla fine divennero parte della sua sfera emotiva e della sua routine quotidiana.
Aveva una famiglia di cui si fidava ciecamente, che lo avrebbero aiutato se avesse chiesto il loro aiuto e che lo amavano per come era e non come appariva agli altri.
Dentro quella valigia, si sentiva a casa.
Eppure dopo quella pazzesca avventura, avvenuta diversi mesi prima in America, sentiva che la sua casa non era più la sua valigia e nemmeno l’Inghilterra.
Un volto gli comparve nella sua mente, facendolo arrossire inconsciamente.
I capelli neri sistemati in un caschetto, quel sorriso pieno di entusiasmo esattamente come il suo e gli occhi scuri come pozzanghere nei quali faticava a non perdersi dentro.
Fin dal primo incontro, quando quella donna lo aveva letteralmente sequestrato dietro ad un vicolo, chiedendogli delle spiegazioni per il suo gesto sconsiderato, aveva capito che era diversa da chiunque altro.
Lo aveva trattato all’inizio come un criminale e, di certo non se ne era stupito eppure era stata l’unica che, liberatasi di lui, lo aveva braccato come se fosse uno dei suoi animali, seguendolo come se fosse la sua ombra.
L’unica che, lo aveva aiutato per recuperare i suoi animali, sparsi per tutta New York e che non lo aveva denunciato come avrebbe fatto qualsiasi altro Auror poiché non soltanto aveva liberato delle creature pericolose ma  inoltre non aveva obliviato Jacob, il no-mag, appena ne aveva avuto l’occasione.
Li aveva accolti in casa tra lo stupore di sua sorella Queenie, una Legilimens, molto potente quanto inesperta che sicuramente avrà certamente sentito il suo pensiero di apprezzamento per la signorina Goldstein durante quella cena abbastanza imbarazzante per i due maghi, entrambi single e costretti a guardare la strega dai capelli biondi filtrare con il simpatico babbano.
Oltretutto una volta capito quanto lui ci tenesse a quelle creature, per la prima volta nella sua vita, qualcuno si era scusato per le sue azioni, giuste ovviamente perché erano nel protocollo, ma sbagliata nella morale.
Non aveva mai sentito qualcuno chiedergli scusa, con tanta cura e sincerità nella sua intera vita.
-Mi dispiace per le sue creature signor Scamander. Lo sono davvero-
Forse, fu per quello che la difese con le unghie e con i denti quando Grindelwald, travestito da Percival Graves, li condannò entrambi a morte oppure fu solo l’impulso del momento che lo spinse, a dirle, per rassicurarla che l’avrebbe presa.
Eppure, tutti quei momenti non riuscivano a dargli una spiegazione logica alle domande che si formavano, ogni volta che pensava a lei.
Perché si sentiva stupido, ma anche coraggioso ogni volta che lei era in pericolo?
Perché prima di salutarsi, si era soffermato così tanto sul suo volto, sfiorando persino alcune sue ciocche, per sentire se la sua pelle fosse così morbida, come pensava ma soprattutto perché aveva esitato prima di salire sulla nave?
Perché l’idea che non potesse più rivederla gli aveva distrutto l’anima?
Newt non lo sapeva, quel ricordo era dolcemente confuso nella sua mente perché per la prima volta nella sua vita non aveva ragionato.
Lui, Newt Scamander non aveva ragionato.
- Signor Scamander-
Si voltò di scatto, ignorando completamente lo sguardo carico di preoccupazione di suo fratello e, in un attimo non c’era più la festa organizzata per l’uscita del suo nuovo libro e nemmeno, quelle persone che non conosceva.
C’era solo lei, Tina vestita con quel bellissimo abito americano.
E, di nuovo, il cervello del mago inglese si spense.
“Tina, ti prenderò”
 
 
Angolo autrice:
Ecco qui la versione dei pensieri di Newt e anche qui ho trovato molta difficoltà a rimanere coerente con il personaggio perché ha diversi chiavi di lettura che non molti riescono a cogliere e ha qualità caratteriali opposte che in apparenza non potrebbero esistere in un soggetto del genere.
Spero di avervi incuriosita
un bacio
marie52
  
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