Il mio nome è Pietro Maximoff. Sono un ragazzo di 25 anni e vivo in un appartamento a New York. Non mi posso muovere, se non accompagnato da qualcuno. Il mio busto è tutto fasciato a causa delle ferite che ho riportato nell'ultima battaglia che ho combattuto. 
Fino ad un mese fa , io e mia sorella, eravamo rinchiusi per degli esperimenti e ci avevano riempito la testa di sciocchezze sul vendicarci di Tony Stark. Abbiamo provato molto rancore nei suoi confronti , e non dico che mi sia passato del tutto, ma ora ho provato a conoscerlo e non è più quello di un tempo, o quasi. 
Tutti mi credono morto, persino mia sorelle non sa che sono vivo. Come ho fatto a salvarmi? Semplice, grazie a Lui.
Clint , mi ha portato sulla scialuppa di salvataggio e una volta di nuovo a New York, mi fece sparire, credo con l'aiuto di Natasha, ma non ne sono sicuro.
Una settimana dopo mi risvegliai in questa stanza.
Clint viene ogni giorno a trovarmi e a portarmi da mangiare. E' molto gentile con me. Lo fa forse per pietà? Spero proprio di no perchè ormai mi sto abituando alla sua presenza e mi dispiacerebbe se tutto questo un giorno finisse.
Vorrei vedere mia sorella e dirle quanto mi manca.
Presi il mio ipod e cercai la canzone adatta. Mi ricordo che a Wanda piaceva ascoltare Miracles dei Coldplay. Ci misi poco a scaricarla e premetti play non appena fu pronta.
Si anche questo è un regalo di Clint. Dietro vi ha fatto incidere il mio nome da supereroe, Quicksilver.
Sfiorai con i polpastrelli la scritta in rilievo e sorrisi appena.
Non sopporterei di perderlo.
Il campanello suonò e io mi alzai a fatica, facendo cadere l'ipod sul divano e mi avvicinai alla porta.
Clint era tornato dalla Avengers Tower con il pranzo. Aprii velocemente e mi buttai tra le sue braccia. Lo strinsi, ma lui non ricambiò subito.
Forse si sentiva a disagio per il mio gesto avventato. Stavo per staccarmi , quando lui mise il braccio libero attorno al mio fianco e infilò la testa nell'incavo del mio collo. 
Era esattamente ciò che desideravo che facesse. Gli ero mancato? Ultimamente mi faccio spesso questa domanda.
Sorrisi in silenzio e chiusi gli occhi. I nostri cuori iniziarono a battere allo stesso ritmo e l'unica cosa che volevo fare in quel momento , era fare dieci giri di corsa in torno al palazzo.
Ma lui mi prese alla sprovvista.
Adro quando lo fa, mi fa sentire più vivo.
Si allontanò da me e baciò la mia fronte, spostando la frangia.
Mi devo tagliare i capelli.

"Se non mi fai entrare , la cena si raffredderà"

L'uomo davanti a me sorrise e io rimasi ancora qualche minuto a guardare i suoi occhi color caramello.
Ha davvero dei bellissimi occhi.
Picchiettò il piede sinistro un po infastidito e io tornai sul Pianeta Terra. Mi scostai di poco e lui entrò, dirigendosi in cucina.
Chiusi la porta e mi ci appoggiai contro.
Forse dovrei lasciar perdere tutto e andare via.
Non doveva salvarmi e lasciarmi in Socovia e morire.
Si accorse che lo stavo guardando e si girò.

"Me la dai una mano ad impiattare?"

Sorrise e io annuii velocemente. In un batter d'occhio mi trovai accanto a lui.
Devo rilassarmi ,altrimenti inizio a correre e non mi fa bene.
Quanto mi manca la velocità.