Il vuoto circonda tutto, si cade.
La gola chiusa, prigione di espressioni,
parole mai pronunciate prima
che ormai non si diranno mai.
E poi, una strada.
Un corridoio bianco per i sognatori.
Un corridoio grigio per gli arresi.
E si corre avanti, ma si guarda indietro.
Si piange per i felici.
Si ride per gli infelici.
Una porta.
Aperta per chiunque, aspetta.
E poi niente.
Niente è Pace. Forse.