Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Adrian_5th    18/03/2018    0 recensioni
Un romanzo verosimile, che sfocia ben presto nel fantasy, collocabile nell'epoca immaginaria cyberpunk e post-steampunk, in un impero europeo inventato, amministrato in modo simile alla Francia pre-rivoluzionaria del XVII secolo. Gli Inkshadow, nobili della città di Glassville, si ritrovano in guai seri e per risolvere la situazione sono costretti a cercare aiuto fuori. Non solo fuori dalla loro villa. Neanche semplicemente fuori dalla città. Ma fuori dalla loro stessa regione natale. Con tutto ciò che questo comporta.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


La Sala per l'Addestramento da scherma, era composta da un enorme salone prevalentemente vuoto. Il pavimento ligneo era stato tirato a lucido, in modo da riflettere la luce dell'enorme lampadario di ferro che pendeva dal soffitto. Sulla parete sinistra della sala, erano appese decine di sciabole e spadoni, di diverse forme e dimensioni. Sul lato destro, invece, si trovavano una serie di manichini, tutti in riga. Sul lato opposto alla porta, un lungo tavolo circondato da sedie, era situato sotto una serie di finestre bifore che occupavano tutta la parete. Infine affianco alla porta vi erano due quadri, uno rappresentante in grande lo stemma degli Inkshadow, e un altro su cui era stata dipinta la facciata della Residenza Inkshadow con il viale a mosaico e i vessilli. Affianco alle armi, Daken, un ragazzo poco più grande di Azry, sia come età che come stazza, stava scegliendo l'arma. -Non va bene la solita?- gli chiese Azry.

-In realtà mi stavo chiedendo proprio questo. L'ultima volta ti ho battuto con quella, sei sicuro di voler riprovare?
-Assolutamente. Voglio una rivincita.-
Detto questo afferrò lo spadone più grosso e pesante della serie e lo impugnò con forza attendendo che l'amico facesse lo stesso. –Sembri quasi minaccioso con quello- rispose Daken. Poi prese anche lui uno spadone simile e iniziò a smontarlo, pezzo per pezzo. Adesso in mano si trovava una katana. Sull'estremità dell'elsa, fissato a un anello si notava un nastro color rosso sangue.
Anche Azry smontò lo spadone, rivelando una spada sottile, dalle sembianze di un ninjato dalla lama più lunga del normale. L'elsa era abbastanza solida, ma la guardia quasi inesistente. Anch'essa dotata di un anello ma ornata da un cordino blu. Finito di smontare, i due incrociarono le lame partendo all'attacco. Durante questi secondi, Azry lo osservò. Aveva i capelli ricci e una cicatrice sull'occhio sinistro... non riuscì a guardare altro perché Daken affondò di nuovo e fece appena in tempo a parare il colpo, indietreggiando. Provò con un fendente, ma l'altro lo intercettò e rispose celermente. Le lame si incrociarono di nuovo, ma per meno tempo questa volta. Daken inclinò rapidamente la sua e poi la spostò di lato portando con sé quella di Azry, in modo da posizionarla tanto in basso da renderla innocua. Infine, fece salire la katana, lasciando la punta della spada a pochi millimetri dal collo del nobile. -Per l'appunto.- annunciò il vincitore. -Scacco matto.- sentenziò Azry, lasciando cadere la propria spada, dopo aver osservato Daken allontanarla dal suo collo e fare lo stesso.
-Ce l'hai fatta di nuovo-
-Beh, cosa ti aspettavi? Sono pur sempre il capitano dei soldati dell'esercito degli Inkshadow...-
-Promosso ieri da me-
-Ehi! Che vuoi insinuare!-
Daken gli afferrò il braccio, tenendo la katana nell'altra mano. Prima che potesse fare altri movimenti però, la porta si spalancò e July apparve sulla soglia. -Signor Azry, ci sono novità...- iniziò lei. Poi notò cosa impugnavano i due e adirata li rimproverò -Signori, voi non usate le armi da scherma tradizionali? Da dove escono quelle spade? È vietato usare qui dentro armi di questo tipo, soprattutto se non sono omologate o in regola, potrebbero esserci delle conseguenze, potrebbero sorgere dei problemi...- il viso della ragazza era diventato rosso intenso. -July, dovresti bussare prima di entrare. E queste spade le nascondiamo qui dentro. Tu però non dirai niente vero?- le rispose tranquillamente Daken. July provò a rispondere, ma poi il suo sguardo si spostò su Azry. Decise di ripensare a ciò che stava per dire e si ricompose -Signor Azry, due Carabinieri Bianchi sono qui. Pare ci sia stato un arresto per furto. Il signor Darkatron mi ha chiesto di dirle che vorrebbe si occupasse lei della situazione. Inoltre i Whitedemons hanno annunciato che verranno qui a farci visita a breve- -Grazie July. Avvisa June della visita dei Whitedemons. A breve scenderò per parlare con le guardie.- rispose con serenità Azry. July lo guardò sorridendo in modo più accentuato. Poi si inchinò e fuggì via. -Quella ragazza ha occhi solo per te- lo canzonò Daken. -Inizio a notarlo anche io.- rispose secco Azry, uscendo dalla stanza, portando con sé la spada e seguito a ruota da Daken, che aveva fatto la stessa scelta.
Probabilmente July non avrebbe detto nulla, ma avrebbe fatto meglio ad avvisare i suoi fratelli. Era stanco di reinserirla nello spadone ogni volta.

Le due guardie erano ferme nell'ingresso, che era una stanza ampia e ben illuminata, accanto al bambino. Azry li raggiunse rapidamente e iniziò

-Che succede, dunque?-

-Questo bambino ha rubato del pane- spiegò soddisfatto uno dei due Carabinieri Bianchi. Daken si allontanò trattenendo una risata.

-Un bambino?- continuò Azry –Parlate seriamente? Un bambino? Dategli da mangiare e lasciatelo libero di tornare dai suoi genitori-. Le guardie rimasero deluse e tentarono di replicare, ma Daken li interruppe -Avete sentito Azry? Procedete.- le guardie, per quanto contrariate, sparirono, portando con loro il ragazzino che sorrideva trionfante. -Dovreste provare ad usare direttamente le vostre guardie personali, quelle dell'esercito. Coi miei soldati non avresti questi problemi.- lo invitò Daken -Io inizio a pensarci sempre più spesso. Ma ci deve pur essere un modo per riportare i Carabinieri Bianchi al loro antico splendore.- rispose Azry. Daken non fece in tempo a replicare perché June apparve sulla soglia di una delle porte interne aggrappata allo stipite -Signor Azry, i Whitedemons sono qui...- -Falli accomodare nella sala dedicata agli incontri con gli ospiti, June- ribatté distrattamente Azry. -No signore- iniziò lei -loro ci stanno attaccando-. Detto questo si accasciò lentamente sul pavimento, rivelando un pugnale dal manico color smeraldo brillante, infilato quasi totalmente nella schiena, che le aveva macchiato l'abito di sangue.

A quel punto, Residenza Inkshadow cadde nel caos e al nobile parve di vivere in un sogno troppo lungo. Un incubo che non vuole finire. Sfoderò l'arma presa dalla Sala da Addestramento per la Scherma e Daken fece lo stesso. -Occupati di June e avvisa July! Io troverò i miei fratelli- ordinò subito dopo. Detto questo si precipitò nella stanza da cui proveniva l'anziana domestica, senza preoccuparsi di ricevere risposte. Attraversò rapidamente il corridoio e arrivò nella sala dedicata agli incontri con gli ospiti. Appena entrato, osservò la situazione. Sei uomini in divisa bianca, tutti con le caratteristiche robuste e alte dei Whitedemons e il loro stemma sul petto, erano seduti attorno al tavolo. Renyo Whitedemons era in piedi affianco al posto a capotavola stringendo in mano un bastone da passeggio nero, ornato da un teschio argentato sul manico, che aveva puntato verso chi occupava il posto a capotavola. Azry lo guardò e riconobbe l'armatura e i capelli scuri e lunghi di suo fratello Darkatron. Ciò che non riconobbe e gli sembrava quasi innaturale era però l'espressione che aveva sulla faccia. -Cosa succede?- chiese Azry nascondendo l'arma. Fu Renyo stesso a rispondere in tono tranquillo, come se stesse invitando qualcuno a cena o tranquillizzando qualcuno dopo uno spavento -Ah Azry, vedo sei stato più veloce tu a trovare me, piuttosto che i miei uomini a cercarti. Forse è meglio così. Noi stavamo trattando... a proposito di politica... stavo appunto illustrando a tuo fratello un programma alternativo per l'amministrazione futura di... ciò che resta di Glassville. Siediti, prego.- -Fa come ti dice, ribellarsi non ha senso.- Suo fratello Fantasma, che prima non aveva visto, era bloccato da uno dei Whitedemons con una lama puntata sul collo. Poco lontano da lui, due pistole erano state scompostamente lasciate a terra. Probabilmente Darkatron e Fantasma avevano provato a difendersi, ma erano stati disarmati. Rapido Azry prese l'arma e attaccò uno dei Whitedemons seduto lì, puntando al collo. Renyo scattò in avanti e sfilando una lama dall'interno del bastone, la intromise nell'attacco parando il colpo. -È cosparsa di enobatterino. Il solo odore può ucciderti dopo pochi minuti di agonia, anche senza toccarti. Ti conviene fare come ti dico.- spiegò calmo il signor Whitedemons. Azry tenne con sé la spada, ma si sedette.

-Crediamo che gli Inkshadow non siano più in grado di governare Glassville. E vorremmo proporre un incentramento di tutti i poteri sui Whitedemons, in modo da poter assegnare sia la parte amministrativa che economica a noi. Tuttavia questa proposta si è trasformata in uno scontro con i tuoi fratelli.- spiegò sereno Renyo. -Perché lo stai facendo?-riuscì solo a chiedere Azry. L'altro lo guardò negli occhi avvicinandosi come per confidare un segreto -Per lo stesso motivo per il quale esiste la famiglia Whitedemons. Soldi. Cos'altro potrebbe essere? Glassville paga a voi delle tasse. Una mossa simile aumenterebbe esponenzialmente il nostro bilancio monetario- poi si allontanò. July apparve sulla porta dietro di lui con gli occhi rossi di lacrime. Renyo distolse lo sguardo voltandosi verso Darkatron. Era il momento adatto. Azry fece segno a July chiedendole di avvisare Dayes, il quarto fratello. July asciugandosi le lacrime annuì e con un inchino rapido dovuto all'abitudine, iniziò a correre. -Ferma tu, dove credi di andare?- uno dei Whitedemons la afferrò per un lembo della gonna strappandogliela per la brutalità del gesto e scoprendo in parte le cosce della ragazza. Lei provò a gridare ma le uscì solo un sospiro soffocato. Lui la prese e tenendola ferma con un braccio le ordinò -Tu stai con me.- July tentò di liberarsi da quella stretta, ma quelle braccia imponenti la bloccarono stringendola con forza. Poi ghignando, sfilò un pugnale dal manico color smeraldo, identico a quello che era conficcato nella schiena di June e lo puntò sotto il collo di July sulla parte di petto scoperta dalla scollatura, ferendola. Lei si accasciò rischiando di svenire. Azry guardò la scena ma era troppo inorridito da Renyo e dall'intera famiglia Whitedemons per proferire parola. Dopo qualche istante però domandò -E se ci rifiutassimo?- -Dovresti leggere questo e chiedere a loro.- rispose Renyo. Poi gli passò una busta da lettera con su scritte alcune righe in inchiostro nero e bella grafia: "Oggetto: Permesso di deposizione della carica amministrativa di Glassville

Da: Città Capitale del Regno, Buildingland City".

-Non abbiamo un mandato d'arresto, o licenze di uccidere, ma sai come si dice, gli incidenti accadono- sogghignò Renyo -Lasciate Nuova Residenza Whitedemons immediatamente-.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Adrian_5th