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Autore: lonewolf87    20/03/2018    4 recensioni
A causa di un brutto incidente stradale in cui il povero Na-San perse la vita, Kilari si ritirò dal mondo dello spettacolo e si trasferì a New York, abbandonando tutti i suoi amici e il ragazzo di cui era innamorata. Quindici anni dopo, un improvviso malore del padre costringerà l’ex idol a tornare in Giappone, dove farà la conoscenza di una ragazzina che la spingerà ad affrontare il proprio passato.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiroto Kazama, Kilari Tsukishima, Nuovo personaggio, Seiji Hiwatari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre Kilari dormiva beatamente, una bambina dalle treccine nere e gli occhi rossi entrò in camera sua. “Mamma! Ho fame!”
“Hmm… ancora cinque minuti, Natsuki…” mugugnò Kilari.
“Mamma!” la chiamò ancora la figlia.
“Uffa… ma che ore sono?” domandò la madre, controllando il proprio telefono. “Accidenti, è tardissimo! Ma perché non mi avete svegliata? Ah già, me ne ero dimenticata. Hiroto è fuori città per un film e tornerà a casa nel fine settimana.”
Mentre Kilari rifletteva, sentì dei pianti provenire dalla camera accanto.
“Le bambine…” sospirò lei. “Quindi, ricapitolando, dovrei preparare la colazione, accompagnare Natsuki all’asilo, lasciare Ai e Nao dalla nonna e infine andare al lavoro. Ah nel tardo pomeriggio dovrei andare in aeroporto a prendere Tina e mia nipote. Sarà una giornata lunga e impegnativa.”
“Mamma, andiamo?” insistette ancora la bimba.
“Tesoro, dammi un attimo di tregua. Ascolta, ti preparo subito delle crepes. Tu intanto cambiati.”
“Okay.”             
“Bene. Mettiamoci al lavoro.”
 
Dopo aver lasciato le figlie, Kilari giunse all’agenzia Muranishi. Nei pressi dell’ufficio del direttore notò la presenza di una persona di sua conoscenza, che stava discutendo con una ragazza dai capelli lunghi e rossi.
“Kotaro…” mormorò lei.
“Perdonami, Miyuki. Non sono riuscito a convincere i miei genitori.” disse dispiaciuto il ragazzo. Si trattava di Kotaro, il figlio del direttore e della signora Kumoi, che era cresciuto molto in questi cinque anni.
“Non importa, non è colpa tua. Hai fatto il possibile per aiutarmi.” provò a rassicurarlo Miyuki. “Evidentemente non sono abbastanza brava.”
“Ti sbagli. Hai una bella voce e sei carina. Perché non lo vogliono capire?”
“Purtroppo i tuoi la pensano diversamente. Grazie lo stesso, Kotaro. Proverò in un’altra agenzia. Ce ne sono tante qui a Tokyo, sono certa che ne troverò almeno una che mi accetti.”
“Ehi Kotaro!” intervenne Kilari.
“Eh? Ciao Kilari.” la salutò Kotaro.
“Che sorpresa. Non mi aspettavo di trovarti qui. Di solito ti fai vedere poco in agenzia.” disse la donna.
“Beh ecco…” mormorò il ragazzo
“Chi è questa ragazza? La tua fidanzata?” chiese l’ex idol.
“Ehhh?? N-no, ti sbagli. Lei è Miyuki, una mia compagna di classe e amica d’infanzia.” smentì lui, rosso in viso. “Miyuki, lei è Kilari Kazama e lavora per l’agenzia Muranishi. Da giovane era una idol, mentre adesso è una delle migliori agenti in circolazione.”
“Sì, ricordo di averla vista a un concerto di Shizuka qualche anno fa. Il mio nome è Miyuki Hosogai. Lieta di conoscerla, signora Kazama.” si presentò la ragazza.
“Il piacere è tutto mio, Miyuki. Non è necessario che tu sia formale con me. Puoi darmi del tu.”
“Ehm…d’accordo, come desideri… Kilari.”
“Miyuki vorrebbe diventare una idol, ma sfortunatamente i miei genitori non la ritengono all’altezza.” disse Kotaro.
“Davvero?” chiese Kilari.
“Proprio così.” affermò Miyuki. “Voglio diventare una brava idol come Shizuka.”
“Ti piace molto, non è vero?”
“Puoi dirlo forte. Sono una sua fan sfegatata, fin da quando l’ho sentita cantare la prima volta a Shibuya. Avevo nove anni ma ricordo ancora il suo debutto come se fosse ieri.”
“Capisco… e per quale motivo i genitori di Kotaro ti hanno respinta?”
“Ecco…”
“Miyuki si innervosisce ogni volta che deve cantare davanti a qualcuno.” spiegò Kotaro.
“Cosa?” domandò Kilari.
“Con me non ha problemi, ma quando ha cantato davanti ai miei genitori e al signor Kama, non è riuscita a esprimersi come voleva. Ho proposto di farla cominciare con qualcosa di più semplice, ma non hanno voluto ascoltarmi. Per loro finché non imparerà a cantare, non avrà nessun futuro come idol, almeno all’agenzia Muranishi.” aggiunse deluso il ragazzo.
“Hmm… per caso soffri di panico da palcoscenico?” chiese ancora l’ex idol, e Miyuki annuì imbarazzata. “Capisco. Sai, anni fa anche una mia cara amica aveva il tuo stesso problema, però è diventata una delle cantanti più apprezzate nel panorama musicale giapponese e non solo. Sto parlando di Hikaru Mizuki. Immagino avrai sentito parlare di lei.”
“Sul serio? La grande Hikaru Mizuki si spaventava a cantare davanti al pubblico?” chiese la ragazza.
“Proprio così. Era super terrorizzata e non voleva saperne di esibirsi davanti ad altre persone, ma col tempo è riuscita a superare questo suo blocco. Quello che voglio dirti, Miyuki, è che se c’è riuscita lei, non vedo perché non potresti farcela anche tu.”
“Lo pensi veramente, Kilari?”
Kilari annuì. “Devi impegnarti con tutte le tue forze per realizzare il tuo sogno e soprattutto devi credere in te stessa. Convincerò Muranishi e sua moglie a darti un’altra chance. Nel frattempo stasera siete invitati a casa mia. Sono curiosa di vederti all’opera, Miyuki. Adesso scusatemi, ma devo andare, che sono in ritardo.”
“Okay, non ti tratteniamo. Grazie, Kilari.” la salutò Kotaro.
“Non mancherò. Grazie di cuore.” fece altrettanto Miyuki prima di andar via assieme all’amico.
 
Poco dopo…
“Buongiorno a tutti. Scusate il ritardo.” disse Kilari appena entrò nell’ufficio del direttore.
“Ciao Kilari.” la salutò Muranishi.
“Alla buon ora. Si può sapere dove sei stata?” domandò la signora Kumoi, col suo classico tono severo.
“Mi spiace, signora Kumoi. Ho avuto un gran da fare con le bambine. Lo sa, ogni volta che Hiroto va fuori per lavoro è sempre un casino per me. E poi poco fa ho scambiato due chiacchiere con Kotaro e la sua amica Miyuki. Non capisco perché non l’abbiate presa.” raccontò Kilari.
“Hmph! Adesso ti ci metti anche tu?” borbottò scocciata la sua ex agente.
“Purtroppo Miyuki si è rivelata inadeguata per fare l’idol, e credimi, le abbiamo dato più di una possibilità.” spiegò il marito.
“Secondo me state facendo un grosso sbaglio. Miyuki possiede un’aura da artista e non possiamo lasciarci sfuggire un talento come il suo.” affermò Kilari.
“Come fai a dirlo se non l’hai mai sentita cantare?” chiese Kumoi.
“Beh non saprei come spiegarlo. Diciamo istinto. E poi è così dolce, carina e simpatica, come si fa a non volerle bene?” rispose l’altra donna.
“Questo non basta per diventare una idol e tu dovresti saperlo bene.”
“Datele un’altra possibilità. Vi assicuro che stavolta non fallirà. Sarò pronta a darle tutto il mio sostegno.”
“Kilari, sei già occupata con altri ragazzi, per non parlare poi delle tue figlie. Pensi davvero di poter star dietro a Miyuki?”
“Ce la farò, non vi dovete preoccupare.”
“Hmm… e va bene. Mi fido del tuo giudizio, Kilari. Prenderò un altro appuntamento con Kama per domani pomeriggio.” decise Muranishi.
“Sappi però che sarà l’ultimo tentativo. Se dovesse nuovamente fallire il provino, farà meglio a guardarsi altrove, mentre tu dovrai dimenticare quella ragazzina.” l’avvisò la signora Kumoi.
“Vi ringrazio di cuore.” replicò Kilari.
“Adesso torna subito al lavoro. Shizuka ti sta aspettando in sala prove. Domani avrà il suo ultimo concerto prima della partenza per gli States.” disse la donna più anziana.
“Okay, vado. A più tardi.” li salutò l’ex idol.
 
Nel frattempo, in sala prove, Shizuka si stava esercitando in compagnia di Iguchi.
“Molto bene. Facciamo una pausa.” decise il ragazzo.      
“Ne avevo proprio bisogno.” replicò Shizuka, prima di crollare a terra. Anche lei era cresciuta molto negli ultimi cinque anni. La ragazzina golosona di un tempo aveva lasciato il posto a una giovane e bellissima donna che però non sembrava aver perso il suo carattere.
“Da quand’è che sei diventata così pigra? Non è che per caso ti sei montata la testa perché tra qualche giorno andrai in America?” la stuzzicò Iguchi.
“Eh? Ma cosa stai dicendo?”
“Ahahah! Rilassati, stavo scherzando.”
“Hmph!”
“E dai, non ti sarai offesa? Okay, per scusarmi più tardi ti offrirò una montagna di crepes, che ne dici?”
“Pensi di corrompermi così?”
“Beh se proprio non le vuoi, le offrirò alla piccola Natsuki.”
“Uffa, sei ingiusto!”
“Ahahahah!
“Piuttosto, Kilari non è ancora arrivata.”
“Forse sarà ancora occupata con le bambine. Del resto Hiroto è fuori città e quindi deve arrangiarsi in qualche modo. Certo che fare l’agente e contemporaneamente la mamma dev’essere tosta.”
“Vero. Però Kilari non si lamenta mai e riesce a fare bene entrambe le cose.”
“Sono certo che anche tu in futuro diventerai una brava mamma come lei.”
“Beh è ancora presto per me, anche se mia madre mi aveva già partorita da due anni quando aveva la mia età.”
“Certamente. Abbiamo ancora dei sogni da realizzare e recitare in un film americano è un’occasione importante che non capita tutti i giorni. Anche se questi mesi senza di te saranno duri.”
“Lo saranno anche per me. Ma non resterò in America per sempre. Appena finirò le riprese del film, tornerò a Tokyo.”
“Ci conto, lo sai?” le sussurrò Iguchi, prima di baciarla.
“Ciao Shizuka.” la salutò Kilari, che però beccò i due ragazzi nel loro momento intimo. “Oh scusatemi!” 
“Kilari!!!” protestarono Iguchi e Shizuka, imbarazzatissimi.
“Iguchi non sapevo che tu fossi qui. Oggi non è il tuo giorno libero?” chiese la donna.
“Ero passato per dare una mano a Shizuka per il concerto di domani.” spiegò il ragazzo.
“Capisco… “ borbottò Kilari, non convinta.
“Ehi, non guardarci in quel modo. Ci siamo davvero esercitati. Eravamo in pausa, per questo c’hai trovati così…” raccontò Shizuka, ancora rossa in viso.
“Ahahahah! Rilassatevi, ragazzi. Non me la sono presa.” li tranquillizzò Kilari.
“Farei meglio a lasciarvi sole.” decise Iguchi. “Shizuka, ci vediamo per pranzo?”
“Okay. E non dimenticare le crepes.” l’avvisò la ragazza.
“D’accordo. Buon proseguimento.” si congedò lui, lasciandola in compagnia della sua agente e amica.
“Immagino che le bambine ti abbiano tenuta impegnata.” provò a cambiare argomento Shizuka.
“A dire il vero, poco fa ho incontrato Kotaro. Era con una ragazza.” raccontò Kilari.
“Kotaro con una ragazza?”
“Sì. Una sua amica d’infanzia. Si chiama Miyuki e vorrebbe diventare una idol. Lo sai? È una tua grandissima fan. Ti segue fin dal giorno in cui avevi cantato a Shibuya.”
“Davvero? Mi piacerebbe conoscerla.”
“E allora stasera vieni a cena a casa mia. Ho invitato sia lei che Kotaro. Così mi dirai anche tu cosa ne pensi.”
“D’accordo, non mancherò.”
“Per il resto come ti senti? Sei pronta per gli States?”
“Sono elettrizzata, ma anche un po’ nervosa. Non mi sarei mai aspettata un’occasione del genere.”
“Perché no? Te la sei meritata. Dopo quel film a Kyoto con Daimonji la tua carriera di attrice è decollata. Hai recitato in molti film e drama, e hai ricevuto un sacco di premi e riconoscimenti vari, nonostante la tua giovane età. Era normale che prima o poi tu catturassi l’interesse di qualche regista americano.”
“E’ tutto merito tuo, Kilari.”
“Oh ma io non ho fatto niente, credimi. Se proprio devi ringraziare qualcuno, quella è Tina. Le sei piaciuta fin dalla prima volta che ti ha conosciuta ed è stata lei a parlare di te a quel regista.”
“Non è solo per questa opportunità in America. Tu hai sempre creduto in me, anche quand’ero sul punto di mollare tutto. Senza il tuo sostegno e i tuoi consigli, non sarei andata da nessuna parte.”
“Sono contenta di esserti stata utile, Shizuka. Bene, direi che ti sei riposata abbastanza. Che ne diresti di mostrarmi la coreografia per il concerto di domani?”
“Okay.”
 
La sera, come programmato, Kotaro e Miyuki si diressero a casa di Kilari, ma al loro arrivo non furono accolti dalla padrona di casa.
“Kilari?” domandò stranito Kotaro. “Forse devo avere gli occhiali sporchi.” Il ragazzo se li pulì ma non cambiò nulla. Ad aprire la porta era stata una bambina che assomigliava in modo impressionante a Kilari. “Non ci posso credere! Ma che sta succedendo?”
“Kotaro, perché ti agiti?” chiese la sua amica.                              
“Kilari… è tornata bambina!“ esclamò Kotaro, sconvolto.
“Ma non dire sciocchezze. Si vede che leggi troppi manga di fantascienza. A quest’ora sarà sua figlia.”
“No, conosco la piccola Natsuki e ti assicuro che non è lei. Ha i capelli neri e gli occhi rossi come il padre, mentre questa bambina è tale e quale a Kilari.”
“Sarà una delle sorelle. Avevi detto che Kilari ha tre figlie.”
“Non è Ai e nemmeno Nao. Sono più piccole di lei e nessuna di loro ha i capelli chiari come la madre.”
“Dev’esserci una spiegazione. Non si può mica tornare bambini come nei film o nei manga.”
Kotaro a quel punto prese in braccio la bimba e la guardò negli occhi. “Kilari, devi dirci cosa è successo! Parla, per favore, altrimenti non potremo aiutarti!”
La bimba a quel punto si spaventò e scoppiò a piangere. “Mommy!!!” strillò lei.
“Su, non piangere. Non vogliamo farti del male.” provò inutilmente a calmarla Kotaro.
“Lisa, where are you?” la chiamò una voce familiare. Si trattava di Tina. “E voi chi siete?”
“Semmai dovremmo fare noi questa domanda. Chi è lei? Perché Kilari è tornata bambina? Che le avete fatto?” domandò in tono accusatorio Kotaro.
“Tornata bambina? Non capisco.” mormorò la bionda americana.
“Che sta succedendo?” chiese Kilari, che nel frattempo li aveva raggiunti. “Oh ragazzi! Ben arrivati.”
“Kilari????” esclamarono increduli i due ragazzi.
“Un momento. Se Kilari è lì, allora chi è questa bambina?” domandò Miyuki.
“Semplice. Lei è Lisa, mia nipote.” rispose Kilari.
“Tua nipote?” chiese Kotaro.
“Proprio così. E’ la figlia di mio fratello Subaru e di mia cognata Tina.” affermò l’ex idol.
“Kotaro, ma quella donna… è Tina Garland, la star di Hollywood.” notò Miyuki.
“Vero, è lei.” confermò il ragazzo, prima che la piccola Lisa gli mordesse la mano per liberarsi dalla sua presa. “Ahia!”
“Mommy!!!” esclamò ancora la bimba, prima di correre dalla madre.
“Calm down, Lisa!” la tranquillizzò Tina, prendendola in braccio. “Dovete scusarla. Ogni volta che qualche estraneo prova a prenderla in braccio, lei si spaventa e reagisce così.” spiegò Tina.
“Si figuri, la colpa è mia, che mi sono lasciato impressionare per niente. Ahahah!” si scusò Kotaro, con imbarazzo.
 “Kilari, siamo tutti? Ho una fame da lupi.” li interruppe Shizuka.
“Abbi pazienza, Shizuka. Kotaro e Miyuki sono appena arrivati.” replicò Kilari.
“Non ci posso credere… Shizuka!” esclamò incredula Miyuki.
“Ciao. Tu sei Miyuki, non è vero? Kilari mi ha parlato di te. Oh ciao Kotaro.” salutò Shizuka.
“Ciao Shizuka.” fece altrettanto Kotaro.
“Accomodatevi a tavola. Tra qualche minuto è pronto.” li fece entrare in cucina Kilari.
“Kilari mi ha detto che vorresti diventare una idol.” disse Shizuka.
“Proprio così.” affermò Miyuki.
“So anche del tuo blocco. Però sono certa che non sia nulla di irrisolvibile.”
“Lo pensi veramente?”
Shizuka annuì. “Anch’io i primi tempi avevo qualche problemino con il canto. Kilari lo sa molto bene.”
“Già. Emanava delle urla strazianti. Ha rischiato persino di essere denunciata per disturbo della quiete pubblica.” raccontò Kilari.
“Non è possibile. Hai una voce bellissima.” commentò incredula Miyuki.
“Ero sul punto di gettare la spugna, finché Kilari non m’insegnò una cosa molto importante. Una buona idol deve saper esprimere sé stessa e cantare per sentirsi vicina alle persone che la sostengono con affetto.” concluse Shizuka.
“Esprimere sé stessi?” mormorò la ragazzina.
“Proprio così. Ma adesso bando alle chiacchiere e mostraci come canti, Miyuki.” intervenne Kilari.
“Eh? A-adesso?” domandò sorpresa Miyuki.
“Certo. Anch’io sono curiosa di ascoltarti.” rispose Shizuka.
“Io…io…” balbettò la ragazza, visibilmente nervosa.
“Coraggio, Miyuki. Non avere paura.” provò a tranquillizzarla Kotaro.
“Sì! Sì! Canta!” esclamò la piccola Natsuki.
“Come on, Miyuki!” fece altrettanto Tina.
“D’accordo. Canterò per voi.” decise Miyuki, che si concentrò e cominciò a cantare. Appena finì, tutti i presenti la fissarono in silenzio e con stupore. “P-perché mi guardate in quel modo?”
“Sei stata bravissima, Miyuki!” si complimentò Shizuka.
“Hai davvero una voce splendida. Come hanno fatto il direttore e la signora Kumoi a scartarti?” fece altrettanto Kilari.
“Dite sul serio?” chiese la ragazza.
“Non sto assolutamente scherzando. Tu devi entrare a tutti i costi nella nostra agenzia. Ti farò da agente e insieme risolveremo una volta per tutte la tua paura da palcoscenico.” rispose l’ex idol.
“Aspetta un attimo. Kilari, apprezzo la tua offerta, ma tu sei l’agente di Shizuka. Non mi sembrerebbe corretto nei suoi confronti portartela via.” disse Miyuki.
“Ahahahah! Rilassati. Kilari lavora per l’agenzia Muranishi, non per me. E comunque io per un po’ starò via. Sai, mi hanno appena offerto una parte in un film a Hollywood.” la tranquillizzò Shizuka.
“Davvero? Reciterai a Hollywood?”
“Proprio così. Starò fuori per qualche mese, quindi Kilari potrà dedicarsi a te a tempo pieno. Cinque anni fa ho fatto la mia rivoluzione. Adesso è arrivato il tuo momento, Miyuki.”
“Rivoluzione? Di cosa stai parlando?”
“Un giorno lo scoprirai. Ma prima un passo alla volta. Dovrai cantare davanti al signor Kama e ai genitori di Kotaro come hai appena fatto.”
“D’accordo. Non ti deluderò, Shizuka. E non deluderò nemmeno te, Kilari.”
“Eheheh! Ne sono certa. Bene, adesso che ne dite di cenare?” propose Kilari.
“Volentieri. Non vedevo l’ora.” rispose Shizuka.
“Bene. Buon appetito!” esclamò la donna, prima di darsi alla pazza gioia.
 
“Mi chiamo Kilari Kazama, ho 35 anni e sono la donna più felice dell’universo.”
 
Fine


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