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Autore: kymyit    20/03/2018    4 recensioni
Mirn, la figlia adottiva di Kidd e Law, si è trincerata nella sua cabina. Sulla porta un "vietato entrare" che allarma i due pirati. Quale sarà il problema?
Quali le parie mentali dei due?
"La bestiolina che avevano trovato in un'isola innevata, così simile a loro da poter essere la figlia mancata dei due?! Capelli rossi e cervellino acuto. No, non era possibile, lei amava solo la scienza e Bepo. E poi, un Marines...
-Ok, valutiamo bene la questione.- fece Law. -Mirn viene da me e dice che vuole stare con te. Non è normale.-
Kidd si sentì un filino toccato.
-Beh, scusa se qui non ho rospi morti da farle aprire.-
Law lo ignorò.
-Sa che io potrei entrare nella sua stanza col mio potere, mentre tu non oseresti mai sfondare la sua porta, giusto?-
-Giusto... - bofonchiò Kidd. Un tempo forse si, ma da quando la nanerottola aveva iniziato a crescere, le cose erano un poco cambiate.
-Quindi è venuta da te perché ha qualcosa da nasconderci. Perciò, Kidd, apri la porta e vedi che sta facendo!-
-Perché dovrei fare io lo stronzo?-
-Perché non è che fai molta fatica.-"
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eustass Kidd, Killer, Nuovo personaggio, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dramma genitoriale




Già di per sé la parola tesoro attira un pirata. La parola divieto, per taluni, si traduce in obbligo assoluto. Ecco perché la frase "vietato entrare" scritta a caratteri cubitali sulla porta della cabina di Mirn era diventata una calamita per due certi pirati.
-Non è uscita dalla sua cabina per tutto il giorno.- disse Eustass Kidd al lumacofono che trasmetteva parole ed espressioni dell'altra persona. Non era un segreto, in realtà, che si sentisse quotidianamente con Trafalgar Law. Gli mancava l'anello al dito ad entrambi, era questo che si vociferava fra le ciurme. L'unico però che si azzardava ad assistere ai colloqui era Killer, che non si spaventava davanti alla morte, figuriamoci a quei due.
Quel pomeriggio si tenne nei pressi del Capitano, in modo da impedirgli di infrangere il veto.
-Tutto il giorno, ti dico. Neppure per mangiare.-
-Come sarebbe a dire?!-
-Killer l'ha servita nella sua cabina a vostra grazia. E ovviamente non parla.-
-Beh, allora non sarà così grave.-
-Law, le donne a quest'età diventano pericolose.-
-Ha undici anni, cosa vuoi che stia combinando? Sarà in fase di ribellione.-
-Spero sia solo una fase, Law, perché ti giuro, l'ho sentita canticchiare una canzone da Marines.-
A Law venne quasi un accidente.
-Sei sicuro?-
-E puliva il ponte con aria sognante.-
-Tu pensi che... -
-Non si sarà... -
Entrambi faticarono a dire quella parola. Ma essa riecheggiò ugualmente nelle loro menti.
Mirn si era forse innamorata?!
Mirn?
La bestiolina che avevano trovato in un'isola innevata, così simile a loro da poter essere la figlia mancata dei due?! Capelli rossi e cervellino acuto. No, non era possibile, lei amava solo la scienza e Bepo. E poi, un Marines...
-Ok, valutiamo bene la questione.- fece Law. -Mirn viene da me e dice che vuole stare con te. Non è normale.-
Kidd si sentì un filino toccato.
-Beh, scusa se qui non ho rospi morti da farle aprire.-
Law lo ignorò.
-Sa che io potrei entrare nella sua stanza col mio potere, mentre tu non oseresti mai sfondare la sua porta, giusto?-
-Giusto... -  bofonchiò Kidd. Un tempo forse sì, ma da quando la nanerottola aveva iniziato a crescere, le cose erano un poco cambiate.
-Quindi è venuta da te perché ha qualcosa da nasconderci. Perciò, Kidd, apri la porta e vedi che sta facendo!-
-Perché dovrei fare io lo stronzo?-
-Perché non è che fai molta fatica.-
La risposta secca di Law fece ridacchiare Killer.
-E tu che ci fai ancora lì?- borbottò Kidd -Stai diventando una fottuta pettegola.-
Il Massacratore ovviamente sapeva. Provò un certo senso di onnipotenza sui due poveri mentecatti, perciò, nella sua magnanimità decise di concedere loro un indizio.
-Pensateci bene, da quanti giorni è così?-
-Sett... non le saranno venute le mestruazioni??!- Kidd si fece ancora più pallido.
Killer non poteva farcela, ma non poteva neppure venire meno al patto fatto con la ragazzina.
-Sette giorni fa... non abbiamo litigato?- domandò Law.
-Sai che novità, lo facciamo sempre.-
-Sì, ma ricordi com'è finita la lite?-
-Con: 'fanculo Trafalgar.-
Kidd ci ripensò su.
Con Law erano abituati a dirsi un po' tutto, anche le peggiori parole, quindi non pensava ci fosse qualcosa in particolare che potesse turbare Mirn, era abituata ai loro... ehm... convenevoli?
Poi ebbe l'intuizione.
-Non sarà perché ci siamo augurati di non vederci mai più?- domandò.
Law annuì.
-Secondo me, teme che ci separeremo.-
-Ma è idiota? Perché non ce lo dice chiaramente?-
-Ha undici anni, Kidd. Temo che i giorni in cui salterà sul letto per romperti le palle stiano finendo.-
Il Chirurgo della Morte sentì una fitta di nostalgia allo stomaco e dallo sguardo che scambiò col Capitano capì che anche per lui doveva essere lo stesso.
-Forse è meglio che sfondi quella porta, Kidd.-
-Di che state parlando?-
La vocina alle spalle del rosso fece venire un accidente a tutt'e due i capitani.
-Mirn?! Che diavolo?-
La ragazzina sorrise sorniona.
-Volevo parlare con tutti e due, ho fatto in tempo, che fortuna!-
I due pirati deglutirono.
-Quando ci vediamo?- chiese poi.
-Eh? Fra tre giorni dovremmo incrociarci.- rispose Kidd. -Allora? Ascolta, se pensi che ci stiamo per lasciare, beh, hai proprio pensato male.-
La ragazzina inarcò il sopracciglio, guardò Killer e poi scosse il capo.
-Ma non credo proprio nulla!- rise -Voi credevate... ?- rise ancora -Fra tre giorni ve lo dirò, ciao papi!-
Con aria furbetta, Mirn trotterellò nuovamente nella sua cabina.
-Non sarai innamorata di un Marine?- tentò Kidd. La risata cristallina che seguì non era ne un sì, né un no.
Il che non tranquillizzò affatto i due pirati.

Tre giorni dopo, l'arcano fu svelato.
In realtà, in anticipo sulla tabella di marcia, le due ciurme si riunirono la notte del secondo giorno. Law trascorse quella nottata con Kidd, mentre Killer andò a visitare Penguin. Mirn fece finta di nulla. Se i due si aspettavano che confessasse prima del dovuto, beh, si sbagliavano.
All'alba del terzo giorno, un bussare familiare trapanò i poveri cervelli dei capitani. Senza attendere risposta, Mirn spalancò la porta (wow, qualcuno era troppo curioso per chiudere a chiave, eh?) e si lanciò all'interno, atterrando col suo dolce peso fra i due.
-Ma che cazzo?!-
-Mirn!!-
Grazie agli dei non aveva attentato ai loro attributi maschili. I due iniziarono a temere certi slanci pericolosi. La bambina fece loro un sorrisone a trentadue denti.
-Indovinate che giorno è oggi?-
-Lunedì?-
-Buuu buuu! Papà Kidd, neppure ci provi!- Mirn scosse la testa, poi si frugò nelle tasche della tuta e ne estrasse tre ciondoli con piastrine.
-Tadaaaan!-
Kidd e Law sbiancarono.
-Lo sapevo, si è innamorata di un Marine!-
-Leggi meglio, papi! Sono per la festa del papà!-
La festa del papà?!
La causa di tutte le seghe mentali che si erano fatti era una stupidissima festa del papà?!
In dubbio se essere deluso o preoccupato,il Capitano prese una delle piastrine e vi lesse, incisi da mano inesperta, il suo nome, quello di Law e quello di Mirn.
-Ho chiesto allo zio Heat di insegnarmi a incidere il metallo.- spiegò lei -Purtroppo non sono venute proprio come volevo. E in più... ecco... - parve insicura e per un attimo le mancarono le parole. Arrossì un poco. Aveva preparato il discorso, ma non riusciva proprio a parlare.
-Così... pensavo che... -
-C'è un errore.- disse Kidd, indicando i ciondoli.
Il cuore di Mirn quasi si fermò. Costernato, umiliato, deluso.
-Già.- aggiunse Law -Perché non hai scritto nulla dopo Mirn?-
Poi riprese a battere, risollevato dall'aria sorniona e complice di Kidd e Law. Arrossì nuovamente, abbozzando un sorriso.
I due avevano capito cosa provava. Stavolta c'erano arrivati senza l'aiuto di Killer o di Penguin e in provvidenziale, magnifica, sincronia.
-Perché... perché... -
-Che ne dici di Trafalgar D. Water Eustass Mirn?-
-Scordatelo, Water mi ricorda una latrina.- replicò Kidd, schifato.
-Infatti, ho attirato uno stronzo.-
Fine della magnifica sincronia, ma a Mirn non importava. Per lei quel pensiero valse molto più di mille parole.
Quella sera Kidd la aiutò ad incidere le tre targhette, aggiungendo i cognomi mancanti e Mirn divenne Trafalgar D. Eustass Mirn.
Erano ufficialmente, almeno per loro tre, indissolubilmente, una famiglia.
-Quando arriva il fratellino?-
-Non ti allargare troppo, nana.-
Kidd non sarebbe sopravvissuto ad un terzo Trafalgar, due erano sufficienti.






Note: Le feste aiutano molto la mia ispirazione. Mirn è un pg mio e di Ale Mau. In genere è una bambina, ma stavolta ho optato per una preadolescente, perché ero curiosa di vederla più grande, ma non troppo, infatti uso sia la parola "bambina" che "ragazzina". Alla prossima!

   
 
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