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Autore: lmpaoli94    21/03/2018    1 recensioni
Salve a tutti! Questo racconto che sto scrivendo risale ad un mio sogno ricorrente che facevo quando ero piccolo e giocavo a Super Mario 64. Un sogno che non mi ha mai abbandonato e che ricordo anche a distanza di anni… Spero che vi piaccia!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bowser, Luigi, Mario, Peach, Yoshi
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Mario e Peach vivevano felici nel loro castello nel Regno dei Funghi.
Erano passati molti anni da quando Mario aveva sconfitto Browser ed era riuscito a ritrovare tutte le stelle perdute.
Ma mancava una cosa alla coppia più amata del regno: un figlio.
«Tesoro, cos’hai? Non ti senti bene?» gli chiese Mario a sua moglie appena varcata la soglia della sua camera.
«Mi sento vuota… È come se mi mancasse qualcosa dentro. Un vuoto colmabile, certo…»
«Ti riferisci ad avere un figlio?»
«E a cosa sennò? Ne abbiamo passate talmente tante. Ho bisogno di un figlio da far crescere a mia immagine e somiglianza.»
«Magari possiamo provarci anche stasera…» fece Mario cercando di rassicurarla.
«Non lo so. Ho paura che succeda tutto come l’ultima volta…»
Ultimamente, Peach era molto preoccupata.
C’era sempre qualcosa che la tormentava.
«La devi smettere di pensare al passato! Dobbiamo andare avanti con la nostra vita.»
«La fai facile tu. Tu non hai perso un figlio dentro il tuo corpo.»
«Sapevamo che sarebbe stato difficile portare questa tua gravidanza alla fine… Te l’aveva detto anche il medico.»
«Al diavolo il medico» sbraitò la principessa uscendo dalla stanza.
«Dove stai andando?!»
Ma Peach non rispose.
Era profondamente triste e affranta.
Mario cercava in tutti i modi di fargli capire la sua vicinanza.
Ma non era facile.
Gli corse dietro per gran parte del castello, fino fuori in giardino.
Sua moglie piangeva dalla disperazione.
«Mi dispiace tesoro… Devo essere più comprensivo…»
«Non è… colpa tua…» singhiozzò la donna « Sono io quella che non va’…»
«Non dire così, ti prego. Vedrai che si sistemerà tutto. Devi solo stare tranquilla.»
«Non ci riesco…»
«Dimmi cosa vuoi che faccia e io lo farò…»
Peach fissò intensamente gli occhi di suo marito.
«Mi prometti che rimarrai sempre vicino a me in qualsiasi occasione?»
«Certo! Ma che domande fai?»
«Ho bisogno di sicurezze, Mario… Sicurezze che mi mancano…»
«Tranquilla, Peach. Non devi avere paura di perdermi.»
«E se un giorno decidessi di andarmene di mia spontanea volontà, mi cercheresti anche in capo al mondo?»
«Ma perché stai dicendo questo?»
«Rispondimi, ti prego.»
«No! Perché te ne dovresti andare?»
«Ricordi l’ultima volta… il mio rapimento… quel dannato Browser…»
«Ora non dobbiamo più pensare a lui. Non è più una minaccia. Quando lo capirai?»
«Non riesco a togliermelo dalla testa… è più forte di me. Ho continui incubi durante la notte… Forse è anche per questo motivo che non riesco più ad essere tranquilla prima di quel giorno…»
«Ormai è solo un fatidico ricordo. E finché ci sarò io, non ti accadrà nulla. Te lo prometto, amore.»
«Ti ringrazio, Mario. È confortante sentirtelo dire» disse infine Peach sprofondando tra le braccia di suo marito addormentandosi improvvisamente.
 
 
Peach era molto stanca.
Aveva bisogno di qualcosa che le potesse risollevare il morale.
Ma cosa?
«Tesoro, ti ho portato qualcosa da mangiare» disse Mario dopo aver bussato alla porta della sua camera.
Ma Peach non rispondeva.
«Tesoro, ci sei?»
“Forse starà dormendo…”
Mario, curioso, decise di entrare lo stesso.
Ma qualcosa lo lasciò completamente pietrificato.
Lei non c’era più.
Era scomparsa.
   
 
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