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Autore: unika    21/03/2018    0 recensioni
Corinna, come moltissime altre persone, ha una situazione familiare non esattamente idilliaca con cui ha imparato a convivere da tempo.
I dubbi e problemi però incominciano di pari passo con l'avverarsi del suo sogno; entrare nel corpo di ballo della sua boy band giapponese preferita, i Rebel Soul, per il loro tour mondiale.
Poter ballare fianco a fianco con il suo gruppo preferito, specialmente con il leader, Hayato Fukuda, le sembra un sogno.
Un sogno che nemmeno la consapevolezza del patto fatto con il padre è l'atteggiamento distaccato del bel cantante riescono a oscurare, fino a quando il suo cuore non incomincia a battere non solo per la musica e la danza...
E il cuore di qualcun altro inizia a battere insieme al suo.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Tamashī

Capitolo 2  

L'indomani un risveglio poco gradito aveva atteso ognuno dei quattro ragazzi. Tommaso era stato l'unico già sveglio e perciò ad essersi risparmiato lo spettacolino del loro accompagnatore. Le ragazze invece erano state poco fortunate, alle 10:30 di mattina ad ognuna di loro era squillato il telefono in camera e da li poi la voce tonante dell'uomo, proveniente dall'altro capo del telefono gli ordinava di scendere immediatamente nell'atrio concedendo loro solo lo stretto tempo necessario a cambiarsi.
Ognuna di loro aveva reagito in modo diverso, da Altea che aveva risposto con un insulto ad Estella che si era ripromessa che avrebbe avuto modo di vendicarsi. Corinna aveva più semplicemente roteato gli occhi e si era lasciata cadere fra le lenzuola stropicciate -Filiberto dovrà spiegarmi perché accozzarci questo tizio soprannominandolo nostro “manager”, “accompagnatore”… è solo un gran seccatore- bofonchiò prendendo il cuscino e appoggiandoselo sul viso.
Caccio un urlo attutito dal cuscino ancora sul viso e subito dopo scattò a sedersi con un ampio sorriso, completamente in contrasto con lo stato d'animo di solo pochi istanti prima. -Conoscerò i Rebel Soul!- esclamò euforica lanciando il cuscino in aria. Con il cuore che aveva preso a batterle forte nel petto corse nel piccolo bagno per farsi una doccia. Il sorriso non le era sparito neanche per un secondo, nemmeno quando le era finito il sapone negli occhi. 
Avvolta per bene nel grande asciugamano di spugna color avorio, si diresse verso gli abiti che si era premurata di aver già preparato. Fu rapida e quando alla porta qualcuno bussò vi corse subito ad aprire nonostante i capelli ancora mezzi avvolti nell'asciugamano. -Sono quasi pronta giuro!- esclamò convinta che fuori dalla porta avrebbe trovato o le ragazze o Tommaso, per metterle fretta.
I suoi occhi però si bloccarono non appena altri occhi scuri la fissavano perplessi. Subito Corinna capì che qualcosa non stava andando. Sia Estella che Tommaso avevano gli occhi azzurri come lei, mentre Altea seppur i suoi fossero scuri... non lo erano così tanto e nemmeno sottili ed orientali! In più davanti si stava trovando un ragazzo poco più alto di lei non la dolce e caparbia e ben meno alta Altea.
Il ragazzo la fissò bene da testa a piedi ed abbozzò un sorriso. -Sorry, ho di nuovo sbagliato camera. Ed è ovvio che tu non sia Hayato- con un sorriso ammiccante ed un occhiolino si congedò avviandosi verso la fine del corridoio, lasciando Corinna a bocca aperta. Come se si fossero dati il cambio, mentre il ragazzo spariva dentro ad una camera, da quella di fronte a Corinna vi uscì Estella. -Sembra che tu abbia appena visto un fantasma- le fece notare l'amica intanto che finiva di sistemarsi i capelli in una treccia. Non vedendo alcuna reazione da parte della ragazza ancora con asciugamano in testa e capelli bagnati, Estella le schiocco un paio di volte le dita davanti agli occhi. -Ehi, sveglia! Ma che ti prende?- le tolse l'asciugamano di testa e glie lo mise fra le mani sventolandoglielo prima davanti agli occhi velocemente.
Come se punta da uno scorpione Corinna sobbalzò e poi cacciò un urlo talmente acuto che Estella temeva si sarebbero rotte le finestre dell’hotel. -Abbassa la voce, ma che ti prende?- ad unirsi alla piccola combriccola era arrivato anche Tommaso, già pronto per scendere di sotto. -Kenji! Quello era Kenji Inoue dei Rebel Soul! E stava cercando Hayato Fukuda... o mio dio!- esclamò Corinna al settimo cielo mettendosi a saltellare ed a battere le mani. Con uno scatto rientrò nella sua camera e in un baleno ne riuscì con il cellulare e la tessera della porta fra le mani. -Forza andiamo! Non dobbiamo fare tardi per nulla al mondo ragazzi- esclamò correndo per il corridoio e lasciandosi dietro Tommaso ed Estella perplessi e rassegnati. -L'ha fatto di nuovo, si è messa a parlare in giapponese senza rendersene conto- mormorò Tommaso anche un po' divertito. -Lo fa sempre quando è molto emozionata, questi tre mesi saranno molto lunghi visto che li passeremo a seguire ovunque la sua band preferita- commentò Altea comparendo all'improvviso ed appoggiandosi ad una spalla ciascuno dei suoi amici. -Ma tu quando sei arrivata?- domandò Estella perplessa. Altea fece spallucce poi tornò a fissare il punto in cui la sua cara amica era scomparsa correndo e fece un sorriso divertito. -Ma sarà anche molto divertente ne sono sicura-

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L'appuntamento per le 10:30 a colazione fra i ballerini ed i componenti della band stava accumulando ritardi proprio a causa dell'assenza di questi ultimi. Non vi erano particolari commenti al riguardo, avendo già avuto modo di collaborare con altre persone del mondo dello spettacolo, avevano già dovuto aspettare anche ore prima che si facesse vivo qualcuno. Estella si era messa a chiedere qualche chiarimento a Corinna su chi fossi chi. Ai suoi occhi i tre ragazzi parevano tutti uguali, occhi a mandorla scuri, capelli scuri con eccezione di qualche strana tinta e tutti passati sotto i ferri dell'allegro chirurgo per perfezionarsi, secondo i canoni estetici orientali. -Sono tutti uguali Corin! Ma come fai a riconoscerli?- borbottò esasperata, prese un bicchiere d'acqua ed iniziò a sorseggiarlo mantenendo gli occhi ben puntati sulle foto presenti nel tablet. -Focalizzati su piccoli particolari che ti saltano più all'occhio, poi ti verrà naturale, ma se trovi qualcosa che ti aiuterà sarà semplice vedrai- le aveva suggerito lei divertita, poi ripensò a quando lei stessa all'inizio non riconosceva gli idol nelle foto o nei video, la capiva perfettamente. Aveva iniziato a cercare qualcosa di particolare che l'aiutasse a riconoscerli, anche se poi una volta fatto l'occhio era diventato naturale riconoscerli in pochi secondi. -Questo sembra avere la faccia più tonda... Mi ricorda quasi un criceto, ecco lui sarà il Criceto!- esultò soddisfatta Estella nell'avere trovato il primo modo per riconoscere uno sui tre cantanti. Corinna incuriosita allungò lo sguardo per capire chi fosse appena stato soprannominato “Il criceto” e scoppiò a ridere vedendo il povero Kenji, proprio quello che lei aveva avuto modo di incrociare per sbaglio poco prima. In effetti Kenji dei tre le era sempre sembrato essere il più solare e anche un po' birichino, o per lo meno era quello più propenso a giochi, scherzi e battute. -Lui invece?- si incuriosì Altea unendosi al “riconoscimento facciale dell'ultimo minuto” e passando il dito sul tablet spostando l'attenzione su Kawanari. Di lui Corinna poteva dire che era quello un po' più serioso, ma riusciva a far comunque spiccare in modo discreto un po' della sua eccentricità non diventando mai un fenomeno da baraccone. -Bel tenebroso spilungone direi- mormorò Estella notando che nella foto c’era anche l'altro componente del gruppo ancora non nominato e che però risultava più basso di quasi una spanna. -Speriamo che la legge della “L” sia solo un mito, altrimenti sarebbe un peccato- mormorò Altea svelando per la prima volta alle ragazze il suo lato malizioso. Le due ragazze infatti sorprese la fissarono a bocca aperta ammutolite, al che lei si difese commentando con un semplice “anche io sono una ragazza con le sue necessità”, il tutto accompagnato da un sorrisetto divertito. 
Corinna le fece il segno della croce con i due indici fissandola corrucciata -Esci da questo corpo demonio, cos'hai fatto alla mia amica- -Esagerata, passiamo al tuo bello adesso- con una mano Altea fece finta di scacciare un moscerino e passò alla foto di Hayato. Corinna tornò subito concentrata sulla foto, ed auto imponendosi di non esplodere iniziò ad adorare quel viso candido incorniciato dai capelli biondo platino scompigliati apposta per il set fotografico. Il sorriso dolce appena accennato in perfetta sintonia con la corona di fiori poggiata delicatamente sui suoi capelli soffici. La camicia bianca ben abbottonata con una cravatta azzurrina. I suoi occhi immersi nell'obbiettivo del fotografo avevano dato l'impressione che stesse fissando intensamente proprio le ragazze che stavano studiando quella foto. -Scegli tu il soprannome Corin visto che lui è il tuo preferito- le propose Estella costringendola così a tornare a mente lucida fra loro. Tentennò un po', ma ancora non sapeva come poterlo soprannominare per aiutare le ragazze. -Davvero non saprei- mormorò perplessa. -facciamo Panda, è pallido come un lenzuolo e ha gli occhi talmente scuri che sembra avere delle pupille giganti, mi ricordano le macchie nere dei panda che hanno sugli occhi- propose Altea, intanto che stava modificando l'immagine proprio con delle orecchiette nere tipiche dell'animale divoratore di bambù. -Un panda...- mormorò con un sorriso Corinna intenerita dalle modifiche che erano state fatte alla foto, con anche tanto di canna di bambù stilizzata fra le mani. 
-Mi duole rovinare questo momento, ma criceto, spilungone e panda stanno arrivando- s'intromise Tommaso indicando alle ragazze la porta di ingresso della sala adibita per la colazione. proprio in quel momento i ragazzi stavano facendo il loro ingresso tranquillamente, come se in perfetto orario. Kenji stava circondando con un braccio il collo di Kawanari, ridendo di gusto su una qualche battuta che però aveva solo fatto alzare gli occhi al cielo all'altro. Hayato che era di mezzo passo indietro a loro li scrutava da sotto un paio di occhiali da sole tutti neri con un mezzo sorriso. Sembrava una di quelle grandi entrate ad effetto, con luci e fumo ma non c'era nessuna delle due cose in realtà, erano solo i tre ragazzi. -Io punto bel tenebroso spilungone- mormorò Altea tornando ad avere quel cipiglio malizioso che le due ragazze poco prima le avevano scorto. -E meno male che prima di partire lei si raccomandava di non farsi coinvolgere da loro troppo, così da poi non doversene pentire... si è già messa a pensare come riuscire a far capitolare lo spilungone- borbottò Estella incredula. -Altea è una contraddizione vivente lo sai, di che ti stupisci ancora- Corinna subito dopo fece un passo in avanti per fare il suo "lavoro da interprete" visto che nessuno dei suoi amici sarebbe riuscito a capire i cantanti e viceversa.
-Piacere, io sono Corinna Greppi una delle ballerine italiane che si unirà al corpo di ballo della tournée-  si presentò facendo un lieve inchino e sorprendendo la boy band, dimostrando la sua ricca capacità linguistica. Dopo di che si girò verso  le sue compagne e presentò anche loro, una ad una. Altea sentendosi nominare fece un ampio sorriso, Estella aveva mormorato un "Nice to meet you" un po' impacciato, mentre Tommaso aveva appena mosso il capo per fare un cenno di saluto. -Ma tu sei la ragazza con l'asciugamano in testa! Ci si rivede eh- Kenji a aveva subito battuto una mano sulla testa una volta resosi conto che una delle tre ballerine l'aveva già incontrata. Corinna un po' imbarazzata annuì e mentre tutti si stavano già sedendo si unì notando che il leader del gruppo la stava scrutando un po' più a lungo del dovuto. -Ero io- mormorò sentendosi avvampare tutto il viso e mantenendo gli occhi ben concentrati sulle brioches che stavano in un piattino davanti a lei. Dopo qualche istante si decise a prendere una di quelle brioches e proprio quando le sue dita stavano per sfiorare il dolce si bloccò -Avevi detto una ragazza molto bella, non insipida- lasciò la mano in aria per pochi istanti poi la ritrasse stringendola a pugno. -Taci Hayato! Guarda che è straniera, ma sa la nostra lingua- non le importava chi si fosse appena preso la briga di ricordare quel dettaglio al ragazzo che lei aveva sempre ammirato, per la passione che metteva nel suo lavoro. Si perdeva completamente quando sentiva la sua voce cantare, ora però aveva solo un forte fastidio. 
Si sentì toccare la spalla e notò Tommaso farle una smorfia scettico, riferendosi ai tre cantati vicino a lei fece spallucce fingendo di capirlo, ma di ignorare.




Perdonate la lunga assenza, ma finalmente sono riuscita a tornare a postare un nuovo capitolo ed eccolo qui tutto per voi!
Spero vi piaccia e che continuerete a seguire la mia storia in futuro, purtroppo non posso promettere constanza nella pubblicazione ma che finirò la storia invece si. E spero che qualcuno di voi mi seguirà sino a quando non sarà finita in sieme a Corinna in questa sua esperienza in turneè con suo amato gruppo preferito :)
Spero a presto

By unika
   
 
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