Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: Sylvia Naberrie    21/03/2018    1 recensioni
Soraya Keto, ex Padawan del maestro Sifo-Dyas, è tornata al Tempio Jedi, stavolta da Cavaliere.
È venuta ad assistere alle Prove degli Iniziati e solo uno di loro sarà il suo futuro allievo.
Ma non tutto sarà rose e fiori. Il Consiglio manderà Soraya ad indagare nel sistema Hutt sulla scomparsa di una famiglia di mercanti, in una disperata caccia al tesoro in pianeti dove la criminalità è all'ordine del giorno.
Riusciranno Soraya e la sua Padawan a portare a termine la missione?
Genere: Angst, Science-fiction, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Dreams and Revenge'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 33
"PROMESSA"


Rori, dopo aver discusso animatamente con la sua maestra circa il da fare dell'indomani, era risalito nella sua rigatteria e aveva chiuso la botola sopra di loro, sistemando il tappeto prima di allontanarsi.
Probabilmente era calata la sera, sia lei che gli altri ragazzi stavano sentendo il richiamo di Morfeo. Nihall però era ancora curiosa e osservava la sua maestra sistemare i propri attrezzi nella sua cintura e osservarsi intorno.
"Maestra?", sussurrò Nihall cercando di non svegliare Exun e Noal.
Soraya si girò dalla sua parte con sguardo interrogativo. Nihall avanzò verso di lei.
"Ma chi è questo tizio? Possiamo fidarci di lui?"
"No, però non abbiamo altra scelta"
"Ma chi è? Come vi siete conosciuti?", chiese Nihall con una smorfia. Soraya sorrise tra sé e sé.
"Perdono la tua indiscrezione, Padawan", commentò la rossa. Nihall arrossì.
"L'ho conosciuto tempo fa, ero in missione con un altro Jedi e il suo Padawan. Dovevamo sventare un attacco terroristico al Senato", Soraya si interruppe sentendo la Padawan trattenere il fiato.
"Fortunatamente non ci sono riusciti. Siamo arrivati in tempo", le fece l'occhiolino la Jedi.
"E Rori?", chiese la Padawan.
"Era uno degli informatori segreti. Doveva far parte dell'attentato ma ha finto la sua morte in uno dei brevi attacchi precedenti e siamo riusciti a metterci in contatto con lui. Ci ha dato molte informazioni utili per sventarlo, seppur non fosse molto contento di collaborare con noi. È bravissimo nel mercato dei documenti falsi, ecco perché riesce ad andare ovunque senza farsi notare. In effetti, non so neanche se Rori è il suo vero nome, probabilmente no...", commentò la donna.
"Ma perché è stato bandito se vi ha aiutato, non capisco..."
"Anche se ci ha aiutato aveva preso parte agli attacchi precedenti, tra cui uno dove ha perso la vita un senatore. È un terrorista come gli altri suoi compari che sono stati arrestati"
Nihall rimase a bocca aperta.
"Ma allora non dovrebbe catturarlo?"
"Ha richiesto asilo politico in molti pianeti del sistema Hutt e nell'Orlo Esterno. La Repubblica non vuole inimicarsi troppi pianeti e Sistemi, ci pensano già i Separatisti...", sbuffò Soraya.
"Ma è un uomo solo...", commentò la Padawan. Soraya sorrise mesta.
"Non conosci ancora bene la politica, giovane Padawan. Alcuni pianeti hanno la miccia già pronta, aspettano solo che qualcuno la accenda"
Nihall rimase in silenzio. Ancora non riusciva bene a capire alcune tematiche della Repubblica e provava comunque un senso di repulsione per la politica, tutto ciò che la riguardava la annoiava a morte.
Decise quindi di andare a riposarsi, prima che la sua maestra avesse continuato con le sue arringhe politiche.
La giovane Padawan non poteva certo immaginare che l'indomani sarebbe stato un giorno importante per lei...

Quando Nihall si svegliò, la mattina seguente, sentì il corpo tutto indolenzito. Aveva riposato su alcuni tappeti, ma le sembrava di aver dormito su rocce durissime.
"Buongiorno Padawan", disse una voce alle sue spalle. Nihall si girò e vide la sua maestra porgerle un tozzo di pane mentre guardava la botola sopra di lei.
Nihall si stiracchiò velocemente e prese il pane che le stava offrendo la Jedi. A quella vista il suo stomaco brontolò.
"Dove l'avete preso?", chiede dando un grosso morso. Non immaginava di avere tanta fame.
"Me l'ha dato Rori qualche ora fa. È andato ad informarsi per la gara"
Nihall mandò giù il boccone e si girò dall'altra parte. Exun era sveglio e stava scarabocchiando qualcosa a terra con sasso mentre addentava il suo pezzo di pane mentre Noal continuava a dormire bofonchiando qualcosa nel sonno.
"Dopo aver scoperto qualcosa sulla gara che facciamo? Dobbiamo restare ancora qui?", si lamentò la zabrak.
"Temo di sì. Però voglio assistere alla gara, dobbiamo far in modo che Rori vinca"
Nihall stava per replicare, quando dei rumori sopra la sua testa la interrupperò. La botola si aprì e spuntò la testa del kiffar.
"Ho novità per voi", annunciò.
"Racconta", lo esortò la rossa.
"È stata veramente, e dico veramente, dura trovarlo, ma ho scoperto dove tengono gli schiavi per il primo premio. Posso anche portarvici"
"Perfetto. Vengo io", asserì Soraya alzandosi per raggiungere la botola.
"Ah-ah-ah!", la fermò Rori con il palmo rivolto sulla faccia di lei.
"Temo non sia possibile"
"E perché no?"
"Si dia il caso, che mentre indagavo per conto vostro, mia cara la mia Jedi, che io abbia sentito alcuni tipi non molto raccomandabili parlare della vostra nave che ha fatto il boom. E si dia il caso che diano la caccia a una donna più o meno giovane — secondo me sono troppo buoni — dai capelli 'rossi come la lava di Mustafar'", raccontò Rori facendo il verso.
"Ergo, sei troppo riconoscibile per uscire fuori, ci farai ammazzare in meno di un minuto. Penso sappiano che non siete morta nell'incidente, o quanto meno lo suppongono"
Soraya sospirò. Non poteva uscire.
"Allora non possiamo vederli. Exun e Noal non voglio che si espongano, potrebbero essere ancora sulle loro tracce e..."
"Beh, allora viene la tua Padawan", la interruppe nuovamente Rori facendo un occhiolino a Nihall, che rimase di sasso.
Ma che voleva quel tipo?
"È fuori discussione, non metterò in pericolo la mia Padawan"
Rori alzò le spalle.
"Allora niente, nel caso la corsa andasse male non potrete liberarla..."
Nihall si voltò contrariata verso la sua maestra.
"Posso andare! Starò in contatto con voi con il comlink, farò attenzione, promesso!", la supplicò. Era stanca di stare con le mani in mano, voleva rendersi utile per la missione e che la sua maestra fosse fiera di lei.
Soraya strinse le labbra. Non voleva far correre rischi alla sua Padawan, dopo che aveva combattuto con quei tipi poco raccomandabili, ma allo stesso tempo non voleva perdere quell'occasione.
"E va bene. Tieni il comlink sempre a portata di mano. Copriti con il mantello e non farti vedere bene in viso, non svelare la tua identità, non devono sapere che ci sono altri Jedi. Non voglio correre pericoli con te, intesi? Se ti scoprono fai il possibile per tornare qui"
Nihall annuì soddisfatta. Rori le tese la mano e Nihall l'afferrò facendosi tirare fuori dalla botola.
"Mi raccomando!", le gridò Soraya prima che la botola si richiudesse.
"Bene, adesso siamo tu ed io", affermò Rori facendole un altro occhiolino.
"Non farti strane idee... Posso infilzarti con i miei corni, e non sarà piacevole!"
"Focosa la ragazza... Mi piaci!", rise il kiffar.
Nihall strinse i pugni.
Quell'uomo le dava decisamente sui nervi.

Giunsero, poco distanti dalla rigatteria, in una sorta di pagliaio coperto da travi di legno. Il luogo era ampio ed era stato adibito a mercato coperto, dove mercanti e rigattieri vendevano le loro merci.
A Nihall ricordò il mercato di Da Soocha V, dove avevano incontrato Cheng, l'uomo che era stato ucciso a sangue freddo da Torius. Nihall rabbrividì pensando a tutto quello che era successo dopo.
Poco prima aveva minacciato Rori di infilzarlo con i suoi corni. L'aveva fatto inconsapevolmente ma ripensando all'uomo che l'aveva inseguita, Nihall sentì un brivido lungo tutta la schiena.
Era un'assassina? Non lo era? Quanto avrebbe voluto parlarne con la sua maestra, ma temeva che l'avrebbe rispedita al Tempio per ciò che aveva fatto.
Uccidere non era da Jedi. Se l'avesse scoperto l'avrebbe abbandonata, non facendole completare il suo apprendistato o peggio... L'avrebbe denunciata all'alto Consiglio, ai Jedi più potenti del Tempio che l'avrebbero bandita da quel luogo sacro. E avrebbe vagato da sola nella galassia, senza guida, senza nessuno...
Nihall scosse la testa. Non doveva pensarci. Avrebbe custodito quel segreto per sempre, la sua maestra non doveva sapere niente.
Nel frattempo Nihall si accorse che avevano raggiunto il fondo di quella specie di mercato coperto e Rori stava parlando con un falleen, un umanoide rettiliano dalla pelle verde, lunghi artigli bluastri e la testa pelata tranne per una lunga coda di capelli nera sulla nuca.
Il falleen non sembrava tanto contento di quello che sentiva dire da Rori. Vide il kiffar indicarla con la mano e Nihall istintivamente si coprì meglio il viso con il cappuccio. Il falleen la guardò sospettoso e si avvicinò.
"Qvesto idiota di un kiffar dice che tu sei veniuta a ispezionare gli schiavi", affermò sospettoso con un forte accento strano.
Nihall annuì. Il falleen continuò a squadrarla.
"Chi sei tu?"
Nihall entrò in panico. Non si era preparata una storia da inventare!
'Pensa, pensa, pensa!', si disse Nihall mentre il cuore le batteva all'impazzata. In quel sistema regnavano gli Hutt, se faceva finta di essere la tirapiedi di uno di loro forse non si sarebbe insospettito.
Decise di tentare.
"Io sono la valletta della Hutt Gorgonta. Vuole che controlli gli schiavi per vedere se vale la pena partecipare alla corsa"
"Cierto che vuale. Tu offendere Wurto the Hutt. Lui indetto qvesta cuorsa", rispose risentito il falleen.
Nihall inchinò la testa.
"La mia padrona non voleva offenderlo, chiedo perdono. Siamo a corto di schiavi e abbiamo bisogno di gente forte e nel fiore degli anni. Mi ha chiesto di accertarmi che questi schiavi soddisfino le sue aspettative", rispose Nihall facendo un ulteriore inchino.
Il falleen era ancora sospettoso ma sembrava essersi convinto.
"Sta buene. Puoi entruare, ma per puoco", disse aprendo una porticina.
Nihall varcò la soglia con il cuore a mille. Non riusciva a credere di averla data a bere a quel tipo.
"Aspuetta!", gridò l'alieno. Nihall si fermò di colpo e sentì il cuore uscirle dal petto. Che voleva ancora?
"Suo che c'è Juedi in giro, fatti vedere in vuiso", asserì avvicinandosi minacciosamente. Il falleen allungò la mano per tirare via il cappuccio di Nihall ma nel farlo le toccò i corni e gridò dal dolore, ritraendo la mano e tenendola con l'altra.
"Qvosa era?", gridò furioso.
Nihall scostò di poco il cappuccio mostrando i corni.
"Sono una zabrak, avete toccato i miei corni. Ora, se non le dispiace...", Nihall fece un altro inchino, evitando di guardare il falleen negli occhi.
Aveva paura che potesse leggerle il terrore che stava provando in quel momento.
Si voltò e scese per la scalinata che incontrò.

Al termine delle scale, Nihall vide un corridoio lungo e stretto. Ai lati c'erano delle gabbie.
Un tempo forse quella era una stalla, ora trasformata in una specie di prigione. L'odore di sudore, feci e sangue era insopportabile. A Nihall vennero numerosi conati di vomito, mentre tentava di ripararsi il naso con una manica della tunica.
Nei gabbiotti c'erano da una a tre persone, in tutto i gabbiotti erano dieci. Le persone rinchiuse al loro interno erano irriconoscibili per com'erano sporchi in viso e con tutti i capelli arruffati.
Nihall sapeva di dover fare in fretta, non voleva insospettire il falleen, meno aveva a che fare con lui meglio era.
"L-Leah?", chiese sottovoce.
Aveva ancora la voce che le tremava. Quel falleen le aveva messo la pelle d'oca. Si schiarì la voce.
"Sapreste dirmi dove si trova Leah Fong?", disse a voce abbastanza alta perché tutti la sentissero.
Alcune persone si avvicinarono e la guardarono per bene, indicando tremanti l'ultima celletta, quella più remota sulla destra. Nihall si avvicinò con cautela.
Dapprima le sembrò che non ci fosse nessuno. La celletta era vuota a parte una branda con un fagotto di coperte arrotolate sulla sinistra, un secchio in fondo a destra e un lavabo di fronte. In alto davanti a lei c'era una delle poche finestre, rigorosamente con sbarre di ferro, dalla quale fuoriusciva un piccolo spiraglio di sole.
Nihall si accorse che il fagotto sopra la branda non erano semplici coperte ma una persona accucciata in posizione fetale.
"Leah? Sei tu?", chiese titubante Nihall.
Chissà se l'avrebbe riconosciuta dalla foto che aveva visto a casa di Yiram Fong o dal ritratto che aveva fatto.
Dalla branda si sollevò una testa con capelli biondo sporco tutti arruffati.
Le guance di Leah erano scavate, gli occhi con profonde occhiaie e i capelli pieni di sporcizia e fuliggine.
Eppure, non appena la vide, a Nihall batté forte il cuore.
Perché le stava succedendo una cosa simile?
La ragazza scese dalla branda e le si avvicinò.
Nihall abbassò il cappuccio rivelando il suo volto e incrociò i suoi occhi con quelli verdi e limpidi della ragazza di fronte a lei.
"Chi sei?", chiese confusa.
"I-io... Mi chiamo Nihall. Sono una Jedi. Io e la mia maestra siamo qui per salvarti. Ci sono anche i tuoi fratelli con noi, Exun e Noal!"
Gli occhi della ragazza si illuminarono.
"Sei insieme a quel ragazzo?", chiese piena di speranza.
Nihall la guardò smarrita.
"Quale ragazzo?"
Leah rimase un po' perplessa dalla confusione della Jedi e rimase muta per qualche secondo. Poi scosse la testa.
"No, nessuno, tranquilla"
Nihall continuò ad osservarla dubbiosa. Forse la ragazza aveva battuto la testa o era confusa per via del digiuno prolungato. Era magrissima rispetto alla foto che aveva visto nell'appartamento di Yiram Fong.
Leah afferrò le sbarre della sua celletta.
"Mi riporterete dalla mia famiglia?", chiese speranzosa.
Nihall osservò le mani della ragazza, così vicine al suo viso. Le afferrò con le sue e le strinse.
Sentì il suo viso, le sue guance e perfino le orecchie avvampare.
"Lo farò, te lo prometto"
Leah sorrise e Nihall poté giurare di non aver visto mai un sorriso più bello di quello.
Nella stanza eccheggiarono delle voci. Anche le altre persone gridavano di essere salvate.
Nihall si allontanò, seppur controvoglia, dalla cella di Leah.
"Signori, vi prego! Fate silenzio! Io e la mia maestra libereremo tutti voi, però non fatene parola con nessuno! Siamo in missione segreta. Se volete tornare liberi non fate parola della mia presenza qui! Tornate a fare come avete sempre fatto, così da non insospettire le guardie, vi prego!", li supplicò la zabrak.
Tutti si zittirono e si allontanarono dalle sbarre, anche se Nihall poteva sentire i loro sussurri eccitati.
Si avvicinò di nuovo al gabbiotto di Leah.
"Tornerò presto e ti salverò", promise guardandola dritto negli occhi.
Leah annuì e le sorrise. Nihall rispose al suo sorriso e corse via da dove era venuta, il cuore che le batteva come non aveva mai fatto prima.











































































Note dell'autrice

Buonsalve a tutti!!
Mi scuso per il ritardo, ma ieri dopo il tirocinio ero esausta e non ho avuto il tempo di sistemare il capitolo con l'HTML.
Comunque, eccomi qui con il capitolo con la notizia bomba!!
Che ne pensate? Vi immaginavate che Nihall potesse provare attrazione per Leah?
Nelle mie storie non ho mai trattato temi yuri/yaoi però penso che non ci sia poi così tanta differenza dal tema het, alla fine sempre di amore si parla e l'amore è universale!
Bene, dopo questa perla filosofica mi sto zitta xD
Però sono curiosa di sapere come vi è parso questo risvolto. E scrivendo la parola "questo" non posso che pensare al falleen! Scusate per quell'accento palesemente russo e orribile, non sapevo come renderlo altrimenti xD
Bien. Siccome è da tanto che non lo faccio, spammo i miei contatti utili:


Il prossimo aggiornamento è previsto per giorno 21 Aprile.
Baci e a presto!! E buona Pasqua a tutti voi! <3 e buon compleanno a me lol (sì, faccio il compleanno a Pasqua ^^").
Baciniiii!
Vostra

Sylvia Naberrie
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Sylvia Naberrie