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Autore: A n o n y m o u s Rei    22/03/2018    2 recensioni
Derek Hale/Stiles Stilinski| 5+1| fluff&agnst| happy ending
Cinque volte in cui Stiles vuole chiedere a Derek di sposarlo + 1 volta in cui è Derek a farlo.
Dal testo:"Fino a due giorni prima Derek Hale era un nome, come tanti, in un elenco di giocatori che avevano vinto il campionato e un ricordo, vago, di tempi in cui la cosa peggiore che potesse capitare a Beacon Hills era il gatto della signora Costa che non sapeva come scendere dagli alberi sulla quale si arrampicava o qualcuno che, ad Halloween, tentava di intrufolarsi nel cimitero."
(3/6)
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: Stiles Stilinski/Derek Hale; setting: s1; 5+1 Omega!Derek → Alpha!Derek; werewolf!Scott McCall; 16 yrs!Stiles; 19!Derek; minor Scott McCall/Allison Argent; one-side Stiles Stilinski/Lydia Martin; Chris Argent (menzionato); Lydia Martin (menzionata); Jackson Whittmore (menzionato); Melissa McCall (menzionata); Famiglia Hale; ricordi; Stiles ha un kink per il future!domestic che avranno lui e Derek e anche per le sue mani; agnst e fluff(?); 2005 parole ah ah ah
 

Dedicato a Julè, per tanti motivi, che non si elencano perchè sono troppi;
ai troppi commenti su fb che ormai ci hanno rinunciato nello scrivermi scrivi e ah, sta volta ve l'ho fatta! vvb.;
ai lettori e alle lettrici silenziose e a chi commenterà
e a Le memorie di Adriano  che tanto si vai tranquilla, mica ti toccherà in nessuno modo. Corpi senza anima, uhuh.
and hi dad *waves*








Io ci sarò.

 I°: Ci saranno dei giorni grigi

 

Lo incontra nel bosco, mentre Scott cerca l’inalatore e Stiles tenta di aiutare il suo migliore amico.
Derek Hale compare e scompare nel nulla una manciata di minuti dopo, pronunciando non più cinque di parole e guardandolo, guardandoli, come se li volesse vedere evaporare o uccidere. La seconda più probabile della prima, si trova distrattamente a pensare. 
Non ci vuole un genio per capire chi sia ma Stiles, troppe volte, dimentica che non tutti sono figli dello Sceriffo e hanno visto fascicoli con troppe foto di casa Hale, bruciata dalle fondamenta, letto nomi su nomi di persone morte e guardato Laura, una delle tre persone sopravvissute, tentare di sorridere a suo padre e suo fratello Derek immobile al suo fianco, l’espressione persa e le unghie conficcate nei palmi delle mani.

E ancora prima ricorda di un Derek, quindicenne, il jersey del basket sempre addosso e il libro di matematica che sembrava aver passato una guerra, tanto era rovinato e quello di storia immacolato. La fascia da capitano tra i due. Laura che gli metteva lo smalto di rosso sull’indice, prima di qualsiasi partita, e Cora faceva più tifo delle cheerleader sugli spalti, due domeniche al mese. Sa dei biscotti fatti in casa e della torta di pere e cioccolato che il signor Hale faceva per il giorno del Ringraziamento. 
Tutto questo perché Michael, il fratello maggiore, era uno dei colleghi di suo padre e si lamentava costantemente di come avere tre fratelli, un quarto probabilmente in arrivo, fosse incasinato, problematico, pieno di litigi, risate e come suo madre e suo padre dovessero sempre preparare la cena per un reggimento e una fetta, o una torta intera, finisse sempre nella cucina del distretto con il solito biglietto che diceva buon ringraziamento a tutti. Gli Hale.

Stiles sa queste cose perché è Stiles ma non le ha mai raccontate a nessuno perché sono sempre sembrate irrilevanti, anche dopo che la stazione ha smesso di avere la torta per il ringraziamento e Michael è diventato solo un’altra foto appesa al muro, vicino ad altre decine di poliziotti morti in servizio, tra le scrivanie e l’ufficio dello Sceriffo, Derek ha lasciato il suo jersey dentro l’armadietto e le partite di basket sono diventate più silenziose, senza nessuna bambina che incitava il suo fratellone. Meno interessanti senza nessun giocatore con il numero 00 e il suo indice rosso.

-
 

Stiles se ne dimentica quasi di Derek, perché quella sera lui e Scott giocano alla play finché non è troppo tardi e Melissa cerca di spedirlo fuori dalla porta mentre inizia a fargli la ramanzina sull’importanza del sonno durante i giorni di scuola. È la stessa, ogni settimana, quando torna da un turno di dodici ore e li trova attaccati a CoD come se ne dipendesse dalla loro stessa vita, i cartoni di pizza vuoti sul tavolo e troppe lattine di coca e Sprite nell’immondizia.
Melissa gli dice che ormai dovrebbero aver imparato, hanno sedici anni per Dio, e lei vuole solo un po' di pace e collaborazione. Stiles si scusa ogni volta, aiuta Scott a riordinare, le da un bacio sulla guancia e torna a casa.  

Ci ripensa però la mattina dopo, quando Lydia Martin gli passa accanto senza salutarlo o nemmeno degnarlo di uno sguardo, come se non esistesse. Probabilmente non sa che esiste, non sarebbe una novità.

Ma Stiles Lydia la ama, come si può amare la propria fidanzata o la propria moglie e il fatto è quello, proprio quello: Stiles la ama ma non vuole sposarla. Non dovrebbe pensarci perché prima di poter pensare a sposarla Lydia dovrebbe almeno accorgersi che esiste, no?  Solo che ci pensa e se ne rende conto lì, su due piedi e gli sembra di aver appena ricevuto uno schiaffo in faccia. Vuole che lo baci e che si lasci baciare, vuole tenerle la mano mentre camminano, andare al prom con lei, Scott e Allison, e magari, con un po' di fortuna, essere incornato re della serata, ballare tutte le canzoni e farle appoggiare il viso sulla spalla mentre la musica di un lento risuona nella stanza, la vuole baciare ancora e ancora, magari farci anche sesso. Non nel retro della sua Jeep perché non saprebbe come manovrarla o se ci sarebbe abbastanza spazio per togliersi qualcosa, ma magari su un letto, dopo il ballo, mentre suo padre ha il turno di notte e hanno appena comparato un pacco di preservativi da un distributore automatico perché Stiles non potrebbe mai sopravvivere se dovesse comprarli in farmacia.

Ma i suoi piani finiscono lì, non ha mai pensato al college insieme, magari al condividere un appartamento, ad andare alle feste insieme e presentarla a suo padre, passare il natale insieme e mostrarle le foto di quando era bambino e tanto meno ha pensato alla possibilità, in vent’anni di avere con lei una casa con la staccionata e i bambini che giocano al parco, come invece inizia a blaterare Scott appena vede Allison. Anche se sa che probabilmente Lydia finirà ad abitare in un appartamento all’ultimo piano di un palazzo nel centro di qualche grande città e la tata porterà i bambini al parco mentre lei inizierà, continuerà e porterà a conclusione la sua conquista del mondo. Non si trova coinvolto nel piano, in nessun modo. Tanto meno se prima Lydia non lo nota.

Derek, d’altro canto, lo sposerebbe. Lì, in quello stesso momento, su due piedi. Ed è completamente irrazionale e fuori da qualsiasi logica. Non sa perché o da dove venga fuori questa cosa perché ha visto Derek per due minuti, nel mezzo del bosco e non sa dove abiti, non sa dove sia stato negli ultimi tre anni né chi sia davvero perché lui conosceva il Derek che Michael gli descriveva ma non ha mai scambiato una parola con il ragazzo.

Ne la prima volta che lo ha incontrato in stazione, mentre portava il pranzo al fratello e tanto meno l’ultima volta, quando tutto ormai era perso e da lì a poco lo sarebbe stato anche per lui e per suo padre.

Fino a due giorni prima Derek Hale era un nome, come tanti, in un elenco di giocatori che avevano vinto il campionato e un ricordo, vago, di tempi in cui la cosa peggiore che potesse capitare a Beacon Hills era il gatto della signora Costa che non sapeva come scendere dagli alberi sulla quale si arrampicava o qualcuno che, ad Halloween, tentava di intrufolarsi nel cimitero.

E ora Stiles si trova con le mani che prudono perché Scott è un lupo mannaro, e lui ci è arrivato da solo e non sa se da solo potrà farcela, e vuole andare a trovare Derek per rivederlo e chiedergli di aiutarlo perché Scott è troppo testardo per farlo.

Ma si frena dal farlo perché sa, si conosce, che le prime parole che gli uscirebbero dalla bocca sarebbero vuoi sposarmi e non può permetterselo.

-
 

Derek  è uno stronzo e Stiles lo odia e vuole solo lasciarlo morire in un vicolo così magari poi non dovrà più vederlo.
Si pente dieci secondi dopo averlo detto perché Derek ha perso chiunque ed è l’unico, e l’ultimo, degli Hale rimasti a Beacon Hills, e in tutta la California perché ha controllato, se non si conta Peter Hale che è più morto che vivo, e il mondo non è ancora pronto a liberarsi di tanta bellezza.
Quindi sì, Derek Hale è uno stronzo, sì Stiles preferirebbe non vederlo mai più ma sa che, in modi poco convenzionali, sta aiutando Scott e in tutto questo non gli è ancora passare, nemmeno per un momento, la voglia di sposarlo.

La cosa meravigliosa, o terrificante Stiles non sa ancora decidere, è che quando Allison costringe Lydia a portarlo al prom Stiles le sorride e allunga la mano, per presentarsi ma quando gliela lei gliela stringe non sente null’altro che il palmo caldo, e magari un po' sudaticcio, della ragazza sul suo.
Nessun fremito epocale che avrebbe dovuto far rendere conto a Lydia Martin di essere innamorato di lui o fuochi d’artificio perché ora lei sa che esisto. Nulla di nulla, solo la pacata soddisfazione di essere stato notato, dopo tutti i suoi sforzi.
Lydia sembra sorpresa, almeno quanto Allison, di non sentirlo iniziare a sproloquiare come al suo solito o di aver assistito a nulla di imbarazzante.

Si scambiano i numeri e riesce persino ad ottenere un abbraccio primo di sentirsi ricordare, praticamente ordinare, l’appuntamento al centro commerciale per trovare qualcosa di decente e non troppo scadente da fargli mettere.

Stiles ha il numero di Lydia Martin, un appuntamento e la accompagnerà al ballo, faranno una foto insieme che finirà su tutti gli annuari e tutti lo invidieranno dopo averlo visto al centro commerciale e sulla pista da ballo con lei. 
Potranno ballare il loro lento, la testa di lei poggiata contro il suo petto, e tre minuti e mezzo di puro paradiso dopo dieci anni di lavoro.

 
Nonostante tutto non sono le mani di Lydia, più piccole delle sue e con le unghie smaltate di viola, che s’immagina intorno alla sua erezione, una volta al sicuro nella sua camera, ma più grandi e callose, con un fascetta d’oro che adorna l’indice e la voce, che per ora ha sentito solo gridargli contro e insultarlo, che gli sussurra cose che ha sentito solo nei porno. Ed è imbarazzante il tempo che ci impiega a venire, i boxer e i jeans ancora attorno alle cosce.
“Gesù santo” si trova a mormorare al nulla “sono fottuto”.

 

-

Scott sa da Allison di Lydia e si presenta a casa sua dieci minuti dopo che ha finito di fare la doccia, cambiare le lenzuola e lavato via, almeno momentaneamente dalla sua immaginazione, Derek, le sue mani, e la voce che potrebbe avere di prima mattina o dopo un orgasmo.
Si trova ad ascoltare il suo migliore amico parlare di vestiti, scarpe, marche di profumi e fuori che dovrebbero comprare, insieme vero Stiles?, per quella sera e che potrebbero andare con la macchina di sua madre e Stiles deve mordersi la lingua sette volte per non dircordargli che ci sarà la luna piena, c’è un Alpha a piede libero e Derek, Derek… non che Scott ascolti, quindi finisce per parlare con il muro e nessun altro.

-
 

Sospettava sarebbe finita male ma la speranza è l’ultima a morire e davvero, già essere riuscito ad avere un ballo tranquillo, nonostante la luna, l’Alpha e Derek, tutto aveva proceduto troppo bene.
Sono nel bosco, troppa gente è lì, gente come Lydia e il padre di Allison, e tutti stanno aspettando che Jackson scagli il cocktail di molotov contro la creatura che una volta era Peter Hale. 

Stiles ha passato una settimana a guardare il mondo cambiare sotto i suoi occhi, ha visto Derek rischiare di morire troppe volte, l’ha sentito essere accusato da Scott e dover spiegare a suo padre come conoscesse Derek e cosa ci facessero a scuola così tardi.
Vuole davvero solo andare a casa, nascondersi sotto le coperte e magari nascondere Derek con lui, e preparare i pancake per colazione e passare la giornata sul divano, guardando film stupidi e senza senso. 

Lo stesso Derek che ha appena aperto la gola a suo zio e ha le mani, il volto e la giacca di pelle sporca di sangue.

Stiles pensa che ci sia qualcosa di dannatamente sbagliato in lui se anche adesso, anche in quel momento in cui Derek è sporco di sangue, Scott gli sta gridando contro di avergli tolto l’unica possibilità di poter tornare umano, con Allison che piange e Chris che scuote la testa, rassegnato, voglia sposarlo.

Ma sembra non esserci nulla, nulla, che possa fargli cambiare idea e Derek, Derek che ora è Alpha, che ignora Scott per fargli una carezza sulla guancia prima di avvicinarsi a Chris Argent, non aiuta. Per niente, dannazione. 

Lydia lo fissa con lo sguardo di chi la sa lunga e Stiles annuisce, salutandola, prima di salire in macchina e allontanarsi da tutto il mondo, nella speranza di poter sparire almeno per un anno.

































Angolo autrice.

Buona sera, la forza di vita che mi sono fatta per alzarmi dal letto e pubblicare è qualcosa di inspiegabile. Ho appena finito la s1 di Eastsiders e stavo già facendo partire la seconda quando mi sono detta o adesso o mai più e quindi eccomi qui.

Sarà una cosa lunga, questa, non ve lo nego. Sono sei one shot con un minimo di 2k parole ad anno, per altre cinque. Una a settimana, non penso di poterne fare di più. Quindi saremo qui per le prossime cinque settimane, wow. Il che andrà a finire dritto dritto ad inizio sessione quindi l’ultima potrebbe avere ritardo di una settimana, ma giuro sarò in tempo.
 
Il prompt è molto basic e semplice se tu ci sarai, io ci sarò o ancora meglio quello iniziale Prometto di esserti sempre fedele, nella gioia e nel dolore ed è venuta fuori una 5+1 perché il mio cervello ne pensa una ma non gli piace mai.
Sarà un evoluzione, dalla s1 alla s5 ma non seguiranno perfettamente il canon delle stagioni perché ho altri progetti e personaggi che sono stati inseriti successivamente che intendo inserire molto prima. Tipo Kira o Erica, Boyd e Allison che restano in vita ‘cuz fuck you, Jeff Davis.
 
E siccome sono una genia (seh okay non so come vivi con questa convinzione) il titolo di ogni capitolo è tratto dall’omonima canzone degli 883, uscita nel 2005.
La storia non è betata, so, as usual per qualsiasi errore vi passi sotto mano la recensione è sempre lì oppure un mp, come preferite.
Ci si becca settimana prossima folks,
Rei.


 
P.s.: una piccola postilla che lascio perché, kiddos, a volte leggo cose che mi fanno accapponare la pelle. (So che la maggior parte di voi è più grande di me ma il buon Millah chiamava anche i suoi superiori kiddo quindi se lo fa lui lo possono fare tutti.)
Una storia, dal momento in cui viene ad essere pensata, ragionata, messa a punti o scritta è sempre originale, perché ognuno ha una visione diversa di quello che si vede, si percepisce e tutto il resto.
Quello che non è originale, né giusto, è la copiatura senza citazione. Potete scrivere quello che volete, su chi volete, potete fare au su Mamma ho perso l’aereo e metterci Johanna e Finnick per quanto mi concerne, ma vi prego, ve ne prego, scrivetelo che è adattato da lì.
Vi giuro, come presumo che già sappiate, che non c’è nulla di peggio nel leggere una ff, che poi questa vi piaccia o meno, e chiedersi questa l’ho già letta da qualche parte e trovare che l’autrice non ha messo nessun riferimento. E a volte ci sta che manchi perchè magari è tratta da un libro dimenticato da Dio e dagli uomini o un film che avete visto voi e i vostri amici e avete un fandom di due persone. Fino a meno di un mese fa c'era un fandom formato da me medesima e me stessa.
Cosa diversa è quando si parla di cose che tutti sanno e che non possono essere ignorate in alcun modo. 
È pesante e, se studiare bibliografia mia ha insegnato una cosa, è che la mancanza di citazione è segno di a) insicurezza del proprio lavoro; b) incapacità nel saper riconoscere i propri limiti; c) copiatura sconsiderata data da mancanza di fantasia. E questo viene da gente che ha cattedre universitarie, non dalla piccola e insignificante me che ha un profilo efp e nella sua vita non pubblicherà mai uno straccio di racconto.
 
Detto questo continuate a scrivere, citare e fare au bellissime di film bellissimi conosciuti e non perché è quello di cui abbiamo bisogno, ma ricordatevi sempre di mettere la fonte da cui la citazione è stata presa o da dove l’au è stata tratta!
 
E, un’ultima cosa poi mi levo davvero dalle palle, ricordatevi che nessun’idea è mai da buttare. Soprattutto se sono idee che nascono completamente fuori contesto e non si allacciano ad una singola cosa che esista. Conservatele, prima o poi torneranno utile.
 
(tu che stai scrivendo l’au!il mio grasso grosso matrimonio greco, se stai leggendo, sappi che mi stai facendo un favore immenso perché la stavo aspettando da una vita. Erica più di me ma shhhhhhhhhhh. Grazie.)
 
Ho finito con la paternale, amen.
 

  
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