Ringrazio
anche solo chi legge.
Broly/Radish.
AU.
Giorno
8: Cose che hai detto mentre stavi
piangendo.
Cap.9
Una donna nell’animo
Radish
si tolse gli orecchini con le unghie laccate di
smalto oro e li adagiò sul comodino, le lacrime gli ricavano
il viso e i lunghi
capelli mori gli ricadevano dietro le spalle. Si sfilò
l’abito rosso fuoco che
indossava e il reggiseno imbottito che indossava, le lacrime gli
rigavano il
viso facendogli colare il trucco.
Fuori
dalla finestra la pioggia cadeva copiosa, scuotendo
le fronde degli alberi, inumidendo le foglie, creando delle vaste
pozzanghere.
Radish
singhiozzò e si nascose il viso tra le mani, il
suo corpo ignudo e muscoloso tremava.
Broly
si sedette alle sue spalle, i capelli tinti di
verde gli ricadevano scarmigliati sul viso squadrato.
Abbracciò da dietro
Radish e gli appoggiò il mento sulla spalla,
nell’incavo del collo.
“La
mia vita è una fottuta trappola. Non riesco a far
altro che deludere mio padre con quello che sono. Mi sembra di cadere
sempre di
più in un inferno, ma io sono fatto
così” gemette Radish.
<
Al locale viene gentaglia che non capisce che la
mia vera natura è l’arte. Le persone o giudicano
incessantemente, o mi
fraintendono. Mi chiedono di dare più di quanto mi sento di
fare. Cosa c’è di
male nel voler ballare e cantare? > si chiese.
Broly
se lo cullò contro.
“Questo
mondo è un inferno solo se gli permetti di
esserlo. Ti ricordo che ho passato l’adolescenza a fare a
pugni con tutti,
avevo dei terribili scoppi d’ira e mi chiamavano mostro. Sono
troppo grosso per
tutti, tu sei stato il primo a non tremare di paura quando lo
sfioravo”
sussurrò.
“Perché
da te ho ricevuto solo amore e protezione”
sussurrò Radish.
Broly
gli posò un bacio sulla testa, pulendogli il
viso dalle lacrime.
“Tu
sai proteggerti da solo, sono io che non riesco a
impedirmi di preoccuparmi per te: sei la cosa più importante
che ho” sussurrò.
Radish
gli posò un bacio sulla spalla, lasciando il segno
del suo rossetto vermiglio, che gl’impreziosiva le labbra
carnose.
“Tu
sei l’unico scoglio a cui aggrapparmi per non
annegare in un mare di follia” ammise.
Broly
si sdraiò a faccia in su e gli fece un sorriso
sghembo.
“Facciamo
più una barriera corallina” scherzò.
“Non
è che mi dispiaccia il fatto che tu sia così
grosso” soffiò Radish. Le sue gote divennero
vermiglie e le sue pupille si
dilatarono, gli occhi di Broly brillarono.
“Uh,
mi piace quando sei così
‘sfacciata’” sussurrò.
Radish
ridacchiò, incassando il capo tra le spalle,
giocherellò con una ciocca di capelli tra indice e medio. Le
lacrime si erano
arrestate.
Broly
se lo fece coricare sul petto prorompente, lo
avvolse con il pesante lenzuolo rosso rubino e lo strinse tra le
braccia.
“Dimentica
il mondo. Qui ci siamo solo noi, lascia fuori
tutto il resto” mormorò.
Radish
chiuse gli occhi e regolò il respiro, ascoltando
il battito cardiaco del convivente.
<
Neanche suo padre lo ha mai accettato per quello
che è. Ha perso la sua carriera da lottatore famoso facendo
coming out, ma non
mi ha mai lasciato. Sembra che il mondo non riesca a
scalfirlo… è lui la mia
forza > pensò.