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Autore: Yurha    22/03/2018    1 recensioni
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Quasi alla fine del processo, Marcus Woll era seduto al banco degli imputati con un sorriso sprezzante stampato in faccia, credendo presuntuosamente di essere intoccabile. Dopo varie domande, il Procuratore Michael Cutter, rivolgendo uno sguardo alla sua assistente Connie Rubirosa, che in quel momento seduta tra il pubblico, iniziò a sparare teorie assurde su loro due ma Cutter sul momento, non si accorse che qualcosa cambiò..
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
 

Nulla colpì il Sostituto Procuratore Esecutivo Michael Cutter, finchè non gli si presentò davanti l’uomo di nome Marcus Woll.
Da quando la Procura Distrettuale aprì ufficialmente il giudizio contro Woll, Mike aveva come un incessante prurito al cervello.
Continuava a pensare che c’era qualcosa riguardo tutto il caso che non riusciva ad incastrarsi con gli altri pezzi, sembrava non avesse alcun senso ma non sapeva cos’era, non riusciva proprio a capirlo.
Non sopportava avere buchi nei ragionamenti e questo lo stava portando alla follia, tanto che ad un certo punto pensò di essere anche diventato paranoico.
“Woll. È così, non c’è altra spiegazione. Non può che essere così.” pensò per l’ennesima volta.
La Procura aveva prove e movente e soprattutto, quell’uomo era abbastanza viscido da avere tutte le sembianze ed il comportamento di un assassino.
Tuttavia non era quello il famoso prurito che non riusciva a grattare ed andò anche peggio quando Connie, ad un certo punto, si mise in testa di voler testimoniare come co-cospiratore a carico per tutti quegli omicidi..
Era quello a cui non riusciva a smettere di pensare? Non ne era certo..
Mike non aveva mai mentito a sè stesso circa i sentimenti che provava per la sua assistente ma non si aspettava e non si sarebbe mai più tolto dalla testa il fatto che Marcus Woll, molto delicatamente e tra le righe, gli disse che lui e Connie erano andati a letto insieme ed erano stati molto intimi e passionali.
Mike colse il messaggio e quella notizia lo sconvolse, gli causò molto dolore e disagio, come se qualcuno gli avesse preso il cuore in mano e lo avesse stretto con forza, finendo per stritolarlo.
Era un dolore talmente acuto che quella conversazione che ebbe con Jack non riuscì minimamente a lenire, neanche quando a metà scattò l’autoconvinzione da parte di Mike.
«Oh, andiamo Jack, io non faccio sesso con le colleghe.. Noi siamo colleghi, non amanti..» disse lui a Jack, facendo nascere sul volto del Procuratore Capo un’espressione molto più eloquente di quanto potessero essere mille parole.
Aveva scritto in faccia una frase tipo “si certo, come no Mike..”
L’unica cosa che quella situazione gli regalò era senza dubbio la passione necessaria per andare avanti.
Michael Cutter DOVEVA incastrare Marcus Woll, per Connie. Per lui stesso.
Questo pensiero lo distrasse almeno un pò da tutti i problemi che si stava facendo, però il suo cervello gli diceva che ancora mancava qualcosa, un punto che nell’immagine di Connie come Woll la descrisse non aveva alcun senso.
Quindi quel prurito andava e veniva, era ancora lì.
Poteva ignorarlo tanto quanto stava cercando di aiutare la sua assistente a venirne fuori il più pulita possibile.


Le settimane passarono e Mike, insieme a Connie, passarono una serata abbastanza strana in ufficio per preparare la sua testimonianza.
Fu doloroso per lui ma cercava di parlare della relazione avuta con Woll come se non lo disturbasse, come se a livello personale non si preoccupasse, soprattutto quando mentre parlava guardando in basso, Connie sembrava così sola e persa.

Fu ancora più doloroso quando fallì miseramente, superando i limiti professionali che aveva sempre mantenuto con fermezza con tutte le passate colleghe, gli stessi limiti che aveva mantenuto finchè non incontrò Connie e tutto iniziò a vacillare come un castello di carte in balía della brezza.
«Non l'avrei mai pensato.» disse di punto in bianco.
«Che cosa?» chiese lei alzando lo sguardo.
«Tu e Woll.. È stato stupido.» le disse. «Tu non sei stupida.» continuò guardandola.

«Grazie..» disse con tono ironico e sarcastico, senza alcuna ombra di quella che poteva sembrare vera gratitudine o apprezzamento. «Sai, magari qualcun altro dovrebbe trattare questo caso.» continuò con tono quasi scocciato.
Mike cercò di ignorare quell’ultima frese.
Minimizzò. 
Alzò le spalle e sorrise lievemente.
Connie sapeva che non la stava prendendo in giro, sapeva che lui ci teneva veramente a lei e sapeva che avrebbe combattuto fino alla fine per quel motivo.
Mike non aveva mentito a Jack quando disse che non andava a letto con le colleghe, così continuò solo a farsi del male, cercando di ignorare la voce urlante dei sentimenti per cercare almeno di salvare quello che rimaneva della loro amicizia e relazione professionale.
«Spiacente, temo che tu sia legata a me.» replicò Mike sorridendo appena.
Connie capì che in quella semplice frase c’era scolpito tutto ciò che doveva sapere.

Connie si comportò benissimo al banco dei testimoni, un fatto che non sorprese minimamente il Procuratore Cutter, non si aspettava niente di diverso da quello poi, alla fine, quel forte dolore nel cuore e nell’orgoglio che provava da quando Woll disse come se niente fosse “devi farlo.. Io l’ho fatto.” scomparve quando Connie, con gran classe, archiviò la sua relazione con lui dicendo semplicemente che non era stato nulla di così memorabile.
Quando sentì quell’affermazione, Mike, che era seduto al tavolo assegnato alla Procura, sorrise con lo sguardo basso, soddisfatto dalla conclusione di Connie e sicuramente divertito da quella frecciatina diretta all’orgoglio di Marcus Woll.
Dopo la sua testimonianza, la preoccupazione per lei cominciò a scendere ma il prurito che sentiva nella sua mente, tornò più forte che mai.
Il suo cervello continuava a dirgli che aveva perso un pezzo importante e che in quel momento era esattamente davanti ai suoi occhi.
Probabilmente, l’istinto di autoconservazione cerebrale era entrato in funzione ed offuscava il vero problema.
Solo una volta, durante la notte prima della testimonianza di Woll, lasciò che quel grosso dubbio avesse la meglio.
Si alzò dal letto, andò nello studio di casa sua e prese tutte le note sul caso, spulciò tutti i documenti e statuti ma ancora faticava a trovarci un senso.
Era Woll, non c’era altra spiegazione, ma la sua mente continuava ad insistere, insinuando dubbi su dubbi.
Il giorno dopo in aula, si trovò davanti a sè Marcus Woll. Aspettava da settimane quel momento.
Mike si alzò dal tavolo assegnato alla Procura, andò davanti a lui e si schiarì la voce, pronto a torchiarlo.
Prima di quel giorno affrontò spregevoli assassini, gente in preda alla superbia e schifosamente ricca, famiglie che schiavizzavano bambini e non ha mai desiderato sbattere nessuno dietro le sbarre quanto quel verme che aveva posseduto Connie e che si era azzardato a trattarla in quel modo, come se fosse un pezzo di carne in vendita.
Dallo sguardo che Mike aveva in quel momento, solo un pazzo non avrebbe avuto paura.
Voleva sbatterlo dentro, metterlo in ginocchio, sentirlo implorare pietà magari piangendo, ma ricevette uno schiaffo bello forte e, per un secondo, il cervello che non smetteva di dargli dei dubbi, si congelò di colpo.
Mike fissò per un’istante il vuoto, con un’espressione di sconcerto, potè quasi giurare che il suo cuore si fosse fermato.
In tutti i giorni prima della testimonianza, Mike pianificò il suo contro-interrogatorio domanda per domanda, in modo da forzare quel verme ad aprire la strada per introdurre gli altri omicidi e per poterlo accusare pienamente, come meritava ma nel mezzo del contro-interrogatorio, Mike fece una sparata delle sue, dicendo addirittura che secondo la logica di Woll, Connie potrebbe essere stata l’assassina ma disse esplicitamente che poteva essere un’altra assurda conclusione come tante altre.
Di certo quella teoria sparata senza pensare era molto più che assurda e non si aspettava che la giuria lo prendesse sul serio, almeno di questo Mike era estremamente sicuro.
Per lei avrebbe potuto anche gettarsi tra le fiamme.

Però..

  
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